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    L’Italia è campione d’Europa: Serbia travolta in rimonta a Belgrado

    Di Redazione
    “It’s coming Rome“: l’Italia è campione d’Europa, per la terza volta nella storia e a 12 anni dall’ultimo successo. La storica vittoria nei Campionati Europei femminili arriva nel modo più straordinario e più difficile: al termine di un percorso immacolato, fatto di soli successi, e proprio a Belgrado in casa della più temibile delle concorrenti, quella Serbia che aveva negato alle azzurre il titolo mondiale e la qualificazione alle semifinali di Tokyo (oltre a essersi laureata campione nelle ultime due edizioni).
    L’Italia vince in un contesto d’altri tempi, per gli oltre 20mila spettatori assiepati in spregio a qualsiasi norma anti-Covid e anche per qualche tentativo di “condizionamento ambientale”, e lo fa con una prestazione meravigliosa. Perso di un nulla il primo set per qualche sbavatura che sembrava fatale, le azzurre sono andate crescendo punto dopo punto, vincendo il secondo in rimonta dal 20-22 al 25-22, rintuzzando il tentativo di reazione serba nel 3-8 e dominando letteralmente il quarto parziale fino a un umiliante 25-11 che rende ancora più enorme la portata dell’impresa.
    Foto CEV
    Il trionfo azzurro porta la firma di tutte le protagoniste, ma uno speciale riconoscimento va a Davide Mazzanti, che si prende la rivincita dopo la valanga di critiche post-Olimpiadi. Il CT azzurro le azzecca davvero tutte: ripagata la scelta di puntare su Miriam Sylla, assoluta protagonista della finale con la sua miglior partita dell’anno (20 punti, 54% in attacco, 2 muri e 2 ace), e anche l’esecrata alternanza in palleggio tra Alessia Orro e Ofelia Malinov, decisiva nel finale.
    Felice anche la decisione di non sovraccaricare in attacco Paola Egonu, che alla fine si libera dalla tensione e chiude con tre ace in fila come straordinario suggello, e di dare fiducia a Elena Pietrini, la più costante in questi Europei. Poi ci sono tutte le qualità che l’Italia ha sempre avuto, dalla straordinaria compattezza a muro (13 punti totali di cui 6 di una super Anna Danesi) al ritmo indiavolato della difesa guidata da Moki De Gennaro. Il tutto nonostante assenze pesanti come quelle di Caterina Bosetti e Sarah Fahr.
    Fa da contraltare all’incontenibile gioia dell’Italia la tremenda delusione della Serbia, che vede sfumare proprio all’ultimo un titolo che sentiva già in tasca e alla fine chiude l’estate con l’amaro bilancio di un bronzo olimpico e un argento europeo. La squadra di Zoran Terzic paga certamente le ben note difficoltà in posto 4, evidenziate dall’inutile staffetta tra Lazovic e Busa; ma la fotografia della finale è la prova di Tijana Boskovic, che dopo una partenza arrembante crolla nel finale subendo 7 murate e commettendo 6 errori di pura frustrazione. Una defaillance sanguinosa che potrebbe, speriamo, diventare il simbolo di un passaggio del testimone…
    Foto CEV
    I SESTETTI – Subito una buona notizia per Mazzanti, che recupera dall’inizio Sylla e dunque schiera la formazione titolare: Orro in regia, Egonu opposta, Danesi e Chirichella al centro, Pietrini in posto 4 con il capitano e De Gennaro libero. Terzic ripropone Lazovic nel sestetto iniziale dopo la buona prestazione della semifinale, insieme a Milenkovic; Ognjenovic è la regista, Boskovic l’opposta, Rasic e Mina Popovic le centrali e Silvija Popovic il libero.
    1° SET – Il primo attacco di Boskovic è murato da Sylla e Danesi, ma è Popovic a procurare il primo break alle serbe con il muro su Chirichella (1-3). Rasic allunga sul 2-5, il servizio di Sylla però mette in difficoltà Lazovic e permette a Egonu di pareggiare (5-5). Boskovic va a segno per la prima volta con il punto del 7-8. L’Italia resta lì (9-9) e alla prima occasione passa avanti con la battuta di Egonu: un ace e un “quasi ace” trasformato da Pietrini per il 12-10. Sbaglia però Sylla e il muro di Milenkovic riporta avanti la Serbia (12-13), con conseguente time out azzurro.
    Al rientro la battuta di Popovic continua a fare danni: Rasic vince il contrasto con Orro e Boskovic allunga (12-15). Ma ancora il servizio, stavolta di Sylla, consente all’Italia di pareggiare e poi di sorpassare grazie al doppio aiuto del nastro (16-15). Si continua punto a punto con l’Italia avanti (19-18, 20-19), poi però Egonu non passa per due volte e spedisce out in palleggio: 20-22 e time out azzurro. Milenkovic sigla il pallonetto del 21-23, Boskovic si procura due set point: Sylla è straordinaria e li annulla entrambi (24-24). Rasic però si conquista una terza chance e Boskovic da seconda linea (con sospetta “pestata”) chiude sul 24-26.
    2° SET – Grande reazione azzurra in avvio: due attacchi di Sylla per il 3-0 iniziale, ed è suo anche il punto del 4-1. L’errore di Chirichella consente però alla Serbia di riavvicinarsi (4-3) e il muro di Popovic su Pietrini vale il pareggio sul 7-7. Le azzurre ritrovano subito il break di vantaggio proprio con Pietrini (9-7) e lo mantengono a lungo (11-9, 14-12); basta però una piccola sbavatura – attacco out di Pietrini – e le padrone di casa si riportano di nuovo in parità sul 15-15.
    Il testa a testa prosegue, con scambio di cortesie tra Egonu e Boskovic (17-17); un muro di Ognjenovic e un recupero rocambolesco di Lazovic regalano il vantaggio alla Serbia (19-20) e spingono Mazzanti al time out. Boskovic tiene avanti le padrone di casa, l’errore di Egonu vale il 20-22; Popovic però sbaglia e Pietrini firma il pari sul 22-22. Finale imprevedibile: Boskovic sbaglia e Terzic chiama time out, Lazovic sbaglia a sua volta (smascherata dal challenge) e concede due set point alle azzurre, e un super muro di Danesi su Boskovic vale il 25-22 che rimette il punteggio in parità.
    Foto CEV
    3° SET – La Serbia vuole subito riscattarsi e parte fortissimo: due errori azzurri e ace di Popovic per lo 0-3, poi arriva il muro di Rasic su Danesi (1-5). Egonu prova ad accorciare con due attacchi di fila (3-5), ma ancora Rasic ristabilisce le distanze con attacco e muro e l’errore dell’opposta azzurra vale il 3-8. Dentro Malinov in regia, Sylla riduce di nuovo lo svantaggio (5-8); Egonu tiene l’Italia in scia (7-10), poi l’attacco out di Milenkovic e il muro di Danesi la riportano a 10-11. La rimonta si completa con il muro vincente di Sylla per il 12-12; Terzic ferma il gioco, ma al rientro arriva anche il sorpasso con un ace di Pietrini (13-12).
    Il CT serbo cambia rotta inserendo Busa per Lazovic, ma le azzurre non si fermano: altro ace di Danesi per il 15-13, Boskovic sbaglia per il più 3 e Chirichella mette a segno il muro del 18-14 che costringe Terzic a giocarsi anche il secondo time out. La Serbia appare in confusione e regala anche l’invasione del 19-15, Malinov vince un contrasto a rete e la palla di Boskovic sull’astina appare come il segno della resa (23-17). Infatti Pietrini si procura ben 6 set point e Sylla trasforma con autorità il secondo per il 25-19 che vale il vantaggio.
    4° SET – Busa e Malinov confermate nei due sestetti titolari. Continua il momento di crisi di Boskovic, che subisce il muro di Danesi e poi sbaglia concedendo a Egonu la palla del 2-0. Fallo a rete di Ognjenovic e altro “murone” di Sylla su Boskovic: 5-1 e inevitabile time out serbo. Sylla e Pietrini fanno impazzire le avversarie per l’8-2 e gli ennesimi muri, firmati da Chirichella e Malinov, valgono addirittura l’11-4.
    Boskovic prova a farsi sentire di nuovo (12-5) ma Danesi piazza un altro muro su Popovic per il 14-5 ed Egonu mette giù il pallone del 16-7. Ormai in campo c’è una squadra sola: dopo il muro del 18-8 di Malinov arriva l’apoteosi con tre ace consecutivi di Egonu, un attacco vincente di Sylla e una palla insaccata in rete da Boskovic (23-8). Scatta un po’ di “braccino” per le azzurre, che commettono tre errori di fila; poi però è Egonu a guadagnarsi il match point sul 24-11. L’ultima palla è un colpo da biliardo di Sylla per uno storico e straordinario 25-11.

    Serbia-Italia 1-3 (26-24, 22-25, 19-25, 11-25)Serbia: Busa, Lazovic 2, Caric ne, Popovic M. 13, Mirkovic ne, Ognjenovic 3, Veljkovic ne, Bjelica ne, Rasic 12, Popovic S. (L), Boskovic 20, Milenkovic 4, Blagojevic (L) ne, Kocic ne. All. Terzic.Italia: Gennari, Bonifacio ne, Malinov 2, De Gennaro (L), Orro, Chirichella 5, Danesi 8, Pietrini 13, Nwakalor ne, Sylla 20, Egonu 29, Parrocchiale, Mazzaro (L) ne, D’Odorico ne. All. Mazzanti.Arbitri: Burkiewicz (Polonia) e Ozbar (Turchia).Note: Spettatori 20560. Serbia: battute vincenti 1, battute sbagliate 12, attacco 40%, ricezione 41%-28%, muri 11, errori 22. Italia: battute vincenti 8, battute sbagliate 12, attacco 48%, ricezione 46%-39%, muri 13, errori 22.
    SEMIFINALITurchia-Serbia 1-3 (34-32, 26-28, 23-25, 13-25)Olanda-Italia 1-3 (19-25, 17-25, 25-16, 18-25)
    FINALE 3° POSTOTurchia-Olanda 3-0 (25-20, 25-19, 25-23)
    FINALE 1° POSTOSerbia-Italia 1-3 (26-24, 22-25, 19-25, 11-25) LEGGI TUTTO

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    Europei femminili: la medaglia di bronzo è della Turchia

    Di Redazione La Turchia sale per la terza volta consecutiva sul podio dei Campionati Europei femminili, piazzandosi al terzo posto della competizione continentale grazie al 3-0 sull’Olanda nella “finalina”. Una replica, anche nel risultato finale, dell’incontro già visto nella prima fase. Per la nazionale turca è la quinta medaglia europea nella storia (argento nel 2003 e nel 2019, bronzo nel 2011 e nel 2017), a conferma del ruolo ormai centrale occupato dalla squadra di Giovanni Guidetti nello scacchiere del volley femminile. I primi due set della sfida per il terzo posto sono dominati in lungo e in largo dalla Turchia: 5-1, 16-12, 20-14 e 25-20 nel primo, 10-7, 16-13, 20-15 e 25-19 nel secondo. L’Olanda, che deve peraltro fare i conti con un infortunio occorso a Plak, trova un’efficace reazione nel terzo (7-11, 14-18), ma si fa raggiungere sul più bello a quota 20 e alza bandiera bianca al secondo match point. Anne Buijs è la top scorer con 14 punti, mentre Ebrar Karakurt e Hande Baladin ne mettono a segno 13 a testa; ma a prendersi la copertina è ancora una volta il muro turco con 12 block vincenti, 3 a testa per Gunes e Karakurt. Turchia-Olanda 3-0 (25-20, 25-19, 25-23)Turchia: Akoz (L), Ozbay 3, Senoglu 5, Baladin 13, Guveli ne, Ismailoglu 3, Aykaç (L) ne, Unal, Boz 2, Erdem 8, Gunes 9, Aydin ne, Baskir ne, Karakurt 13. All. Guidetti.Olanda: Knip (L) ne, Plak 6, Grothues, Lohuis 3, Korevaar ne, Schoot (L), Buijs 14, Bongaerts 1, Dijkema, Baijens 2, Jasper, Daalderop 8, Timmerman 5, Dambrink 3. All. Selinger.Arbitri: Jankovic (Serbia) e Fernandez Fuentes (Spagna).Note: Spettatori 3200. Turchia: battute vincenti 4, battute sbagliate 12, attacco 45%, ricezione 42%-40%, muri 12, errori 20. Olanda: battute vincenti 3, battute sbagliate 14, attacco 35%, ricezione 31%-24%, muri 8, errori 19. (fonte: Cev.eu) LEGGI TUTTO

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    Europei femminili: la Serbia doma anche la Turchia ed è di nuovo in finale

    Di Redazione La storia si ripete: la Serbia è ancora in finale ai Campionati Europei femminili, per la terza edizione consecutiva (con due vittorie alle spalle), e questa volta se la giocherà davanti al pubblico amico di Belgrado. A fare le spese dell’insaziabile squadra di Zoran Terzic è ancora una volta la Turchia, battuta in finale nel 2019 e in semifinale nel 2017: in questo caso la formazione di Giovanni Guidetti lotta alla pari per tre set, non sfruttando 3 occasioni per andare sul 2-0, prima di alzare bandiera bianca nel quarto. Il match dura più di due ore ed è, per lunghi tratti, bellissimo e avvincente. La Turchia parte fortissimo nel primo set, ma la Serbia la raggiunge (13-8, 13-13) e inizia un’infinita lotta punto a punto che si risolve soltanto sul 34-32, dopo 7 set point per le turche e 3 per le campionesse in carica. Nel secondo parziale Terzic conferma definitivamente in campo Lazovic al posto della spenta Busa, le Serbe volano avanti (0-4, 12-16) ma c’è nuovamente una rimonta, stavolta della Turchia, che pareggia a quota 16 e sigla il break del 21-18. Ancora parità sul 21-21, poi Erdem e compagne hanno tre occasioni per chiudere (24-23, 25-24, 26-25), ma non le sfruttano e il muro di Rasic decide. Foto CEV È la svolta della partita, anche se dal terzo set non sembrerebbe: sotto 13-16 e 15-19, la Turchia trova ancora la forza di recuperare pareggiando i conti sul 19-19. Un letale errore al servizio di Erdem, però, consegna il set point alla Serbia, che lo sfrutta immediatamente sul 23-25. Guidetti sa che la sua squadra ha esaurito le energie e le prova tutte, gettando nella mischia Guveli, Unal e Boz, ma serve a poco: nel quarto set la Serbia si invola subito (3-7) e poi dilaga addirittura (5-13, 10-17). Dal 13-19 si vola direttamente alla chiusura sul servizio di Ognjenovic. Tijana Boskovic è naturalmente l’eroina della serata con i suoi 39 punti (54% in attacco) ma non può sfuggire il contributo delle centrali Milena Rasic e Mina Popovic, entrambe in doppia cifra, oltre che di una Katarina Lazovic ormai pronta per grandi palcoscenici. Da parte turca Ebrar Karakurt (23 punti) fa tutto il possibile per tre set insieme a Eda Erdem (4 muri vincenti, 67% in attacco), ma la serata no di Zehra Gunes e quella della ricezione, soprattutto di Hande Baladin, vanificano gli sforzi. Turchia-Serbia 1-3 (34-32, 26-28, 23-25, 13-25)Turchia: Akoz (L), Ozbay 6, Senoglu 10, Baladin 12, Guveli 1, Ismailoglu, Aykaç (L) ne, Unal, Boz, Erdem 14, Gunes 6, Aydin ne, Baskir ne, Karakurt 23. All. Guidetti.Serbia: Busa, Lazovic 11, Caric, Popovic M. 10, Mirkovic, Ognjenovic 2, Veljkovic ne, Bjelica ne, Rasic 11, Popovic S. (L), Boskovic 39, Milenkovic 6, Blagojevic (L) ne, Kocic ne. All. Terzic.Arbitri: Puecher (Italia) e Pashkevich (Russia).Note: Spettatori 7300. Turchia: battute vincenti 4, battute sbagliate 12, attacco 44%, ricezione 41%-33%, muri 11, errori 30. Serbia: battute vincenti 4, battute sbagliate 13, attacco 50%, ricezione 46%-36%, muri 13, errori 24. (fonte: Cev.eu) LEGGI TUTTO

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    Serbia: i 20 anni di Zoran Terzic alla guida della nazionale diventano un film

    Di Redazione La vigilia delle semifinali dei Campionati Europei a Belgrado è stata l’occasione per un appuntamento speciale con il CT della Serbia: proprio ieri, infatti, all’Hotel M si è tenuta la première del film “Prvih 20 Godina (Primi 20 anni)”, dedicato all’allenatore della nazionale femminile Zoran Terzic. Il documentario, diretto da Natasa Sevic, racconta appunto il lungo percorso del 55enne tecnico sulla panchina serba e, al tempo stesso, l’ascesa della sua nazionale verso le vette più alte della pallavolo mondiale. Ad assistere alla proiezione un ricchissimo parterre: oltre all’attuale staff della nazionale c’erano anche le ex giocatrici Maja Simanic, Jelena Nikolic, Aleksandra Rankovic, Ana Zivojinovic, Bojana Drca e Sanja Malagurski, il presidente della CEV Aleksandar Boricic e il presidente della Federazione serba Zoran Gajic. Naturalmente non poteva mancare lo stesso Terzic: “Mi sono emozionato guardando il film. È sicuramente una bella storia sulla nazionale, sulle ragazze e su tutti coloro che hanno partecipato alla nostra storia. Sono davvero piacevolmente sorpreso“. (fonte: Cev.eu) LEGGI TUTTO

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    Europei femminili: la Serbia trema, poi domina sulla Francia

    Di Redazione Pronostico rispettato a Belgrado: la Serbia è la quarta semifinalista dei Campionati Europei femminili. Eppure la squadra di Zoran Terzic ha tremato non poco, davanti al suo pubblico, in un primo set che l’ha sempre vista costretta a inseguire la Francia (3-8, 12-16, 18-21) fino a perderlo 22-25. Da lì in poi, però, Ognjenovic e compagne si sono svegliate tornando a dimostrare tutta la loro potenza: le transalpine hanno retto ancora fino al 18-16 del secondo set, sognando la clamorosa impresa, poi sono letteralmente sparite dalla scena perdendo addirittura un set sul 25-7 (peggio di quanto fatto dalla Russia contro l’Italia). Indubbiamente straordinaria la reazione delle serbe, trascinate dalla solita Tijana Boskovic (27 punti con il 44% in attacco) e da un muro granitico, con 6 vincenti di Mina Popovic; le campionesse d’Europa continuano però a denunciare gravi limiti nell’attacco da posto 4, specialmente con Bianka Busa (29%), e anche la ricezione è tutt’altro che irreprensibile. Una superlativa Milena Rasic (13 punti) rimedia, ma nella semifinale contro la Turchia le distrazioni non saranno perdonate. La Francia, malgrado il calo finale, esce a testa alta da un Europeo che ha messo in evidenza tra l’altro il talento di Amélie Rotar (altri 15 punti per lei). Serbia-Francia 3-1 (22-25, 25-18, 25-7, 25-20)Serbia: Busa 7, Lazovic ne, Caric, Popovic M. 10, Mirkovic, Ognjenovic 7, Veljkovic ne, Bjelica, Rasic 13, Popovic S. (L), Boskovic 27, Milenkovic 8, Blagojevic (L), Kocic ne. All. Terzic.Francia: Cazaute 8, Giardino (L), Stojiljkovic, Gicquel 9, Sager-Weider 5, Sylves 6, Elouga ne, Arbos 3, Ratahiry 1, Respaut, Defraeye (L), Rotar 15, Bah 1, Gelin. All. Rousseaux.Arbitri: Burkiewicz (Polonia) e Ozbar (Turchia).Note: Spettatori 6750. Serbia: battute vincenti 8, battute sbagliate 10, attacco 44%, ricezione 38%-26%, muri 15, errori 21. Francia: battute vincenti 4, battute sbagliate 10, attacco 36%, ricezione 35%-29%, muri 8, errori 25. QUARTI DI FINALETurchia-Polonia 3-0 (25-18, 25-14, 25-23)Serbia-Francia 3-1 (22-25, 25-18, 25-7, 25-20)Svezia-Olanda 0-3 (25-27, 16-25, 19-25)Italia-Russia 3-0 (25-20, 25-8, 25-15) SEMIFINALIVen 3/9 a BelgradoTurchia-Serbia ore 17Olanda-Italia ore 20 (fonte: Cev.eu) LEGGI TUTTO

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    Oltre 2 milioni e 200mila spettatori per l’ottavo di finale delle azzurre

    Di Redazione Ancora positivi i dati di ascolto della nazionale femminile impegnata nei Campionati Europei. L’ottavo di finale disputato lunedì pomeriggio a Belgrado tra Italia e Belgio, trasmesso in diretta da Rai2, ha ottenuto un picco di ascolto massimo di oltre 2 milioni e 200mila spettatori (esattamente 2.265.938), mentre l’indice di ascolto medio è stato di 747mila spettatori per uno share dell’8.3%. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    La Turchia non dà scampo alla Polonia: è tra le prime 4 d’Europa

    Di Redazione Per la quarta volta consecutiva la Turchia giocherà le semifinali dei Campionati Europei: la nazionale di Giovanni Guidetti, una delle favorite per la vittoria finale, ha travolto la Polonia nel quarto di finale disputato questa sera a Plovdiv, e ora attende la vincente tra Serbia e Francia. Un successo, quello turco, ancora più netto di quanto dica il punteggio: le polacche sono rimaste in scia solo fino a metà del primo parziale (15-15), per poi essere travolte dai servizi di Baladin ed Erdem (18-15, 20-16, 25-18). Il secondo parziale è stato a senso unico (9-3, 18-8, 25-14) e anche nel terzo la Turchia ha sofferto solo nel finale, facendosi annullare due match point prima del definitivo 25-23. Neppure le assenze di Boz e Ismailoglu sono bastate a rallentare la corsa delle turche, che si sono appoggiate a una prova eccezionale dai 9 metri – 10 ace, 3 a testa per Erdem e Senoglu – ma anche a una Ebrar Karakurt in stato di grazia, autrice di 20 punti con il 60% in attacco, e all’ottima distribuzione di Cansu Ozbay. Male la Polonia, nonostante i “soliti” 5 muri di Efimienko; l’unica ad andare in doppia cifra è Stysiak e stavolta le scelte di Nawrocki, con Wenerska e Czyrnianska tra le titolari, non convincono. Domani gli altri due quarti di finale a Belgrado: alle 17 la sfida tra Italia e Russia, da cui uscirà l’avversaria dell’Olanda (che nel pomeriggio ha piegato la Svezia), e alle 20 Serbia-Francia. Turchia-Polonia 3-0 (25-18, 25-14, 25-23)Turchia: Akoz (L), Ozbay 1, Senoglu 10, Baladin 11, Guveli ne, Ismailoglu ne, Aykaç (L), Unal ne, Erdem 12, Gunes 9, Aydin ne, Baskir ne, Karakurt 20. All. Guidetti.Polonia: Nowicka, Grajber 2, Alagierska 6, Stenzel (L), Sytsiak 14, Efimienko 9, Lukasik, Jagla (L), Ziolkowska ne, Smarzek 1, Fedusio ne, Czyrnianska 3, Wenerska, Gorecka 1. All. Nawrocki.Arbitri: Vinaliev (Bulgaria) e Sikanjic (Liechtenstein).Note: Spettatori 2300. Turchia: battute vincenti 10, battute sbagliate 11, attacco 59%, ricezione 51%-14%, muri 3, errori 19. Polonia: battute vincenti 0, battute sbagliate 4, attacco 39%, ricezione 40%-14%, muri 8, errori 11. QUARTI DI FINALETurchia-Polonia 3-0 (25-18, 25-14, 25-23)Serbia-Francia mer 1/9 ore 20.00 a BelgradoSvezia-Olanda 0-3 (25-27, 16-25, 19-25)Italia-Russia mer 1/9 ore 17.00 a Belgrado SEMIFINALITurchia-vincente Serbia/Francia ven 3/9 a BelgradoOlanda-vincente Italia/Russia ven 3/9 a Belgrado (fonte: Cev.eu) LEGGI TUTTO

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    Davide Mazzanti verso Italia-Russia: “Mi aspetto una partita coraggiosa”

    Di Redazione Sale l’attesa per il quarto di finale dei Campionati Europei femminili che vedrà impegnata la nazionale italiana: mercoledì 1° settembre alle 17 le azzurre guidate dal CT Davide Mazzanti affronteranno alla Stark Arena di Belgrado (diretta Rai2 e DAZN) la Russia allenata dal tecnico italiano Sergio Busato. L’Italia dovrà quindi provare a superare l’ostacolo russo, come accaduto due anni fa a Lodz (in quell’occasione finì 3-1) per accedere alle semifinali in programma il 3 settembre. È proprio il CT azzurro a tracciare un bilancio di quanto visto in campo nell’ottavo di finale e a presentare la prossima sfida: “Ieri pomeriggio con il Belgio – spiega Mazzanti – quando abbiamo preso più rischi abbiamo fatto le cose migliori, mentre quando abbiamo gestito di più abbiamo invece ottenuto l’effetto contrario. Devo dire che si sono viste belle cose: è stato un match molto intenso, anche se nei set vinti abbiamo avuto margine nel punteggio“. Guardando al quarto di finale, il CT prosegue: “La Russia, rispetto a quella che abbiamo incontrato ai quarti due anni fa, è una squadra più giovane. È una formazione che ha molto potenziale e ha cambiato tanto in questo Europeo, sia in partenza che nel corso del proprio cammino. È una squadra molto forte nei fondamentali da punto, e in battuta ha elementi che hanno fatto vedere cose importanti nella prima fase di questa competizione. Noi abbiamo la possibilità di mettere in crisi una parte del loro sistema cambiopalla con la battuta, ma sicuramente poi dovremo fare un grande lavoro di muro-difesa, perché hanno attaccanti giovani ma molto forti“. “Dalle mie ragazze – aggiunge Mazzanti – mi aspetto una partita coraggiosa. Abbiamo bisogno di giocare in modo spavaldo, perché più rischiamo nel fare le cose, più prendiamo qualità nel giocare la nostra pallavolo. Credo sia questa la cosa che dobbiamo ricercare di più nel corso della partita. La fase di cambiopalla sta funzionando e la fase break ha ancora più margine, ma le cose che si sono viste sono già di altissimo livello e dobbiamo solo andare in campo a cercare di giocare una pallavolo più coraggiosa“. Sono 77 i precedenti tra Italia e Russia. Il bilancio dei match sin qui disputati è a favore delle russe: negli scontri diretti tra le due nazionali le azzurre hanno infatti collezionato 25 vittorie e 52 sconfitte. IL ROSTER DELLA RUSSIA1. Elizaveta Kotova (C), 4. Daria Pilipenko (L), 5 Polina Matveeva (P), 10. Arina Fedorovtseva (O), 11 Yulia Brovkina (C), 12. Anna Lazareva (O), 13. Evgeniya Startseva (P – cap.), 17. Tatiana Kadochkina (O), 22. Tamara Zaytseva (L), 23. Irina Kapustina (S), 25 Ksenia Smirnova (S), 26 Ekaterina Enina (C). All. Sergio Busato. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO