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    Boris Becker: “Roger e Rafael i buoni, Novak il cattivo. È ingiusto”

    Boris Becker ha parlato del recente US Open e dei giovani emergenti in un’intervista rilasciata ad Eurosport Germania. Essendo stato suo coach, conosce molto bene Novak e nonostante i due non si siano lasciati proprio nel migliore dei modi, l’ex stella del tennis tedesco ha difeso Djokovic, affermando che la percezione che moltissimi hanno di […] LEGGI TUTTO

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    Alexander Zverev risponde a Boris Becker: “Non mi sorprende più per niente e non me ne frega niente”

    Alexander Zverev GER, 1997.04.20

    Il rapporto tra Alexander Zverev e Boris Becker sembra sempre più ai ferri corti.Non è esattamente una novità che non siano innamorati l’uno dell’altro, ma l’attuale n. 5 ATP è andato all’attacco di fronte alle critiche rivoltegli dal suo ex allenatore ed ex leader della classifica mondiale maschile.Becker ha parlato in dettaglio dei problemi di Sascha nei tornei del Grand Slam e ha anche detto che il problema principale è lo stesso Sascha. Qualcosa che il tennista tedesco ha freddamente confutato.
    “Boris e io ci conosciamo da molti anni. Ognuno di noi sa perfettamente quello che l’altro pensa. So l’opinione che Boris ha di me e di quello che faccio. Non mi sorprende più per niente e non me ne frega niente. Non mi interessa. La mia principale preoccupazione ora è quella di vincere la medaglia d’oro per la Germania ai Giochi Olimpici di Tokyo. Mi sto preparando duramente per questo. Vedremo come andranno le cose al torneo olimpico.”
    Criticato per essere sulla linea di fondo in attesa dell’errore da Becker, Zverev ha assicurato che sa cosa deve fare in campo. “So bene su quali cose devo lavorare se voglio lottare per i Grand Slam. Lo so davvero. Credo che sto andando nella direzione giusta e che prima o poi i risultati arriveranno”, ha dichiarato il tennista 24enne, in delle dichiarazioni rilasciate al quotidiano ‘Bild’. LEGGI TUTTO

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    Boris Becker duro verso Naomi Osaka

    Boris Becker , ex numero uno del mondo, è stato duro verso Naomi Osaka che non vuole parlare con la stampa per dei problemi di depressione. Il tedesco, balzato alla ribalta anche lui quando era ancora molto giovane, ha lamentato che la 23enne giapponese non sia in grado di affrontare la pressione che fa parte […] LEGGI TUTTO

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    Becker: “Tsitsipas vs. Zverev? Si giocherà sul lato mentale”

    Boris Backer

    Boris Becker è uno degli opinionisti più richiesti nel corso dei grandi tornei, anche se spesso i suoi pareri fanno discutere gli appassionati. Interpellato da Eurosport sulle prossime semifinali maschili, si è soffermato soprattutto sulla sfida “giovane” tra Tsitsipas e Zverev, un match che vede molto equilibrato.
    “Tsitsipas non ha praticamente punti deboli sulla terra, Zverev ha più potenza e può battere chiunque quando riesce a giocare aggressivo l’intero match. Per questo ritengo che la loro partita si giocherà soprattutto sul piano mentale: chi resterà più freddo? Chi ha la volontà maggiore di soffrire per vincere? Chi resterà più focalizzato? Tsitsipas può fare tutto abbastanza bene, non riesco a trovare punti deboli, soprattutto sulla terra, che sia il servizio, i colpi da fondo o la forma fisica. E si sente a suo agio sul grande palco, altro aspetto importante per dare il meglio negli Slam. Vedo loro due combattere per il trono del tennis insieme a Medvedev nei prossimi anni”.
    “Zverev ha più potenza, quando colpisce bene, non c’è modo di fermarlo. Ma può farlo solo quando è relativamente vicino alla linea di fondo e gioca offensivo. Questa è la differenza rispetto a tutti gli altri che sono ancora nel torneo, Novak Rafa e Stefanos sono sempre aggressivi, lui deve riuscire ad esserlo. Nei quarti secondo me è stato un po’ troppo passivo, ha giocato scambi troppo lunghi. Se si mette in una posizione un po’ più offensiva, prendendosi più rischi, forse farà qualche errore in più ma può scatenare una potenza grazie a cui battere qualsiasi giocatore al mondo”.
    “Chi vincerà tra loro due? Non lo so, potrebbe essere una partita lunga e interessante, ripeto che vincerà chi l’interpreta meglio come testa”.
    “Non sono un veggente, ma il favorito per me rimane Nadal, alla fine non è cambiato niente. Ad un certo punto, i successori arriveranno per forza di cose, nemmeno lui è eterno. Contro Djokovic, è favorito”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Boris Becker attacca Lorenzo Musetti per il suo ritiro di ieri al Roland Garros. E poi vede favorito Berrettini contro Novak Djokovic

    Lorenzo Musetti ITA, 2002.03.03

    Boris Becker ha attaccato Lorenzo Musetti per il suo ritiro di ieri al Roland Garros su Eurosport Germania: “Dovresti rispettare l’altro giocatore e dire ‘oggi mi batte’. Così sarebbe stato 6-0. È una prova di maturità, anche se atleticamente non sei più al top. Novak è un campione ed è abituato a certe situazioni. Avrà pensato ‘Posso battere il numero uno al mondo qui’ e in quei minuti aveva già perso il terzo set. Devi sempre credere in te stesso dall’inizio alla fine, soprattutto contro i grandi. Lorenzo Musetti è il miglior giovane adolescente insieme a Jannik Sinner. Ha creato molti problemi a Djokovic: fa tutto bene, non ha un colpo eccezionale, ma il servizio va bene, il movimento, la tecnica, e anche la fiducia perché ha vinto troppe partite”.
    “Quando affronti i più grandi devi essere pronto fisicamente e mentalmente. I giovani talenti non lo capiscono. Non si tratta solo di giocare a tennis, si tratta di carattere e personalità”.
    Sulla sfida Berrettini vs Djokovic “Per me è in vantaggio Berrettini su Djokovic. Ha una giornata di riposo adesso e non ha avuto partite lunghe prima. Ora ha guardato la partita molto da vicino e ha visto che Djokovic è battibile”. LEGGI TUTTO

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    Boris Becker elogia Nick Kyrgios: “Con il suo tennis può vincere Wimbledon”

    Nick Kyrgios AUS, 1995.04.27

    L’ex numero uno del mondo Boris Becker e il 25enne Nick Kyrgios si sono scambiati messaggi pesanti in passato, ma ora il tedesco ha parlato per lodare le recenti prestazioni dell’australiano durante gli Australian Open.
    “Kyrgios e io abbiamo avuto i nostri problemi in passato, ma devo ammettere che sono rimasto impressionato dal suo atteggiamento in campo agli Australian Open. Il suo incontro con Dominic Thiem è stato uno dei grandi momenti del torneo”, ha dichiarato il tedesco, che ha anche lasciato un buon auspicio per la carriera del tennista di Canberra.

    “Ho sempre pensato che potesse vincere Wimbledon almeno una volta, con il talento che ha. Quel servizio e quel gioco aggressivo dovrebbero portarlo a vincere grandi tornei. Tutto dipende però da una cosa: da se stesso”. LEGGI TUTTO

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    Boris Becker: “Medvedev è il peggior rivale possibile per Djokovic in finale”

    Boris Becker nella foto

    Boris Becker, ex numero uno del mondo, ex allenatore di Novak Djokovic e ora commentatore su Eurosport Germania, ha confessato proprio nel canale tedesco di aspettarsi molte difficoltà per il 33enne serbo nella finale di questa edizione degli Australian Open, dove Nole cerca il nono titolo in nove finali disputate.

    “Se aveste chiesto a Djokovic chi avrebbe preferito affrontare in finale, avrebbe sicuramente detto Tsitsipas. Medvedev è troppo imprevedibile ed è in una striscia vincente incredibile. È il giocatore del momento, del momento, ma dall’altra parte della rete ci sarà l’otto volte campione del torneo. Djokovic è il favorito ovviamente, ma Medvedev è il peggior rivale possibile da affrontare in questo momento”, ha dichiarato il tedesco prima della finale. LEGGI TUTTO

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    30 anni fa Boris Becker vinse gli Australian Open e divenne n.1 del mondo (di Marco Mazzoni)

    Boris Becker agli Australian Open 1991

    27 gennaio 1991. Esattamente trenta anni fa, sul centrale di Melbourne, Boris Becker è ad un passo dal vincere gli Australian Open. Al di là della rete Ivan Lendl, campione in carica. Il ceco serve per allungare il match, sotto 5-4 nel quarto set, in svantaggio due set a uno.
    Lendl è partito forte, con servizi precisi e diritti violenti ha vinto di slancio il primo parziale con un perentorio 6-1. Boris non si scompone, entra in partita col servizio trovando grande velocitàanche  in risposta e nelle proiezioni a rete, sfidando il passante di Lendl. La prima micidiale del tedesco entra in ritmo, toglie certezze alla risposta di Ivan, che inizia a sbagliare di più.
    Becker sale in cattedra, vince secondo e terzo set 6-4. Siamo al momento decisivo, ad un passo dal successo, avanti 5-4 ma in risposta. Boris è un concentrato esplosivo di energia, l’occhio è quello “killer” di chi sente il profumo della vittoria, pronto a tutto per afferrarla. Risponde bene il tedesco, Lendl avverte la tensione e tira lungo un diritto di scambio, tradito dal colpo che l’ha reso leggendario. 0-15. Arriva un’altra risposta precisa di Boris, al centro, ma non così insidiosa. Ivan è lento nell’uscire dal movimento di servizio, la sua palla muore in rete perché trattiene il braccio, pagando tutta la tensione del momento. 0-30. Lendl guarda infuriato le sue corde, sfubba stizzito, mentre il pubblico è tutto in piedi. La iconica routine al servizio del ceco è ancor più meccanica del solito, come se fosse svuotato, consapevole dell’imminente sconfitta. La prima di servizio muore in rete; la seconda è lenta, prevedibile, addirittura sul diritto “bomba” di Becker, che ovviamente non si fa pregare. Con un balzo felino in avanti aggredisce quella palla scaraventando una risposta lungo linea d’attacco purissima, che muore all’incrocio delle righe; Lendl rimanda la palla come può, ma Boris scarica tutta la sua potenza in uno smash che catapulta la palla sugli spalti. 0-40, tre Championship point!

    Fu il pugno Boris mentre si avvia in risposta, divora con gli occhi le corde della sua racchetta, sistemandole a puntino per giocare la palla più importante del torneo, una delle più importanti della sua carriera. Becker prova un chip and charge d’attacco, già dalla risposta, sul rovescio del rivale, che stavolta scende bene sulle ginocchia e scaraventa un passante cross imprendibile. 15-40, secondo match point. Niente prima di servizio… E ancora la seconda sfida il diritto di Boris che di nuovo rischia una risposta a tutta in lungo linea. L’impatto è perfetto, la palla fila via retta e velocissima. Imprendibile. Game Set Match Becker! Getta in tribuna la racchetta Boris (cimelio incredibile per un incredulo barbuto spettatore), salta a braccia alzate correndo verso la rete. Esulta (moderatamente) nel suo box anche Bob Brett, bravissimo coach recentemente scomparso. I due finalisti si stringono la mano freddamente, non corre esattamente buon sangue… ma è solo un dettaglio. Becker torna in mezzo al campo, salta impazzito di gioia indicando 1 col dito indice. 1° titolo “down under” e futuro n.1. Quindi corre nel tunnel per andare in tribuna, ad abbacciare il suo box.
    30 anni fa Becker non solo vinse il suo primo Australian Open e quinto titolo dello Slam in carriera, ma soprattutto coronò il sogno di diventare all’indomani (28 gennaio) n.1 nella classifica mondiale, scalzando l’eterno rivale Stefan Edberg. La gioia durerà solo poche settimane, ma quel torneo resterà uno dei più belli e intensi giocati dal campione tedesco. E pensare che in tutto quell’Australian Open l’avversario più tosto sulla sua strada verso il successo fu al terzo turno il nostro Omar Camporese, bravissimo a lottare alla pari fino al 14-12 al quinto. Un pericolo scampato che mise il turbo a Becker, poi inarrestabile.
    Dopo quel successo, Boris festeggiò in modo assai originale. Dopo la premiazione di rito, scomparve per un po’. No, nessun “tuffo nello Yarra” (quello sarà il marchio di fabbrica di Jim Courier l’anno seguente), se ne andò semplicimente a correre da solo negli angoli più remoti di Melbourne Park. “Volevo assaporare ogni attimo di quella giornata, farlo da solo fu il modo più bello. Solo io e la sensazione unica che ti fornisce un grande successo insieme all’esser diventato n.1 in classifica. Tanti anni di sacrifici con in mente l’obiettivo di essere il migliore. C’ero riuscito”. E c’era riuscito giocando un tennis straordinario per qualità, coraggio e spettacolo regalato al pubblico. Che bei ricordi…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO