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    Ferrari, clamoroso Horner: “Potevo sostituire Binotto ma…”

    ROMA – Christian Horner in Ferrari? Una possibilità non così remota, almeno nei mesi scorsi. In un’intervista ad “Auto, Motor und Sport”, il team principal della Red Bull in Formula 1 ha svelato di aver ricevuto una chiamata da Maranello per sostituire Mattia Binotto, il cui posto è stato preso dall’ex Alfa Romeo Frederic Vasseur: “Sono stato lusingato dalla chiamata della Ferrari. Sono in Red Bull dagli esordi e mi sento responsabile della squadra. È un grande gruppo di persone con cui lavoro e non sono mai stato tentato di allontanarmi”. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Windsor: “A Silverstone capii che Binotto aveva i giorni contati”

    ROMA – La Ferrari si presenta ai nastri del campionato 2023 di F1 con la novità dell’avvicendamento tra Mattia Binotto e Frederic Vasseur per il ruolo di team principal, in seguito al complicato finale di stagione che ha portato all’addio dell’italiano. Un tema che ha generato un dibattito importante nel corso dei mesi, soprattutto alla luce della seconda parte di stagione non brillante da parte del Cavallino. A dire la propria sull’argomento è stato anche Peter Windsor, general manager della Rossa negli anni ’80, il quale ha spiegato qual è stato, secondo lui, il momento che ha decretato la definitiva rottura tra il mondo Ferrari e Binotto: “Penso che il cumine sia stato il finale del Gran Premio di Silverstone, in cui Charles Leclerc è stato inspiegabilmente lasciato in pista con gomme usate; era l’unico in quelle condizioni, e poi ne ha pagato le conseguenze”, ha spiegato sul proprio canale Twitch. La gara venne invece vinta da Carlos Sainz, che per la prima volta in carriera è salito sul gradino più alto del podio. 
    Il dito puntato a Leclerc
    “Era una gara che avrebbe dovuto vincere – ha aggiunto Windsor -, ed essendo ovviamente infuriato, nel team radio se l’è presa con tutti, credo soprattutto con Binotto. E dopo essere sceso nel parco chiuso, Mattia gli si è avvicinato e gli ha fatto quel gesto con il dito, come a dirgli ‘Non parlare così, sono io il capo qui’. È lì che ho pensato che Binotto avesse i giorni contati, perché non è possibile rivolgersi in questo modo a una forza della natura come Leclerc”.  LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Windsor: “Addio Binotto? Ecco l'episodio che fece traboccare il vaso”

    ROMA – La stagione 2023 di F1, per Ferrari, si apre con la grande novità del cambio di team principal, con la fine burrascosa del rapporto con Mattia Binotto e il conseguente avvicendamento con Frederic Vasseur. Un tema che ha generato un dibattito importante nel corso dei mesi, soprattutto alla luce della seconda parte di stagione non brillante da parte del Cavallino. A dire la propria sull’argomento è stato anche Peter Windsor, general manager della Rossa negli anni ’80, il quale ha spiegato qual è stato, secondo lui, il momento che ha decretato la definitiva rottura tra il mondo Ferrari e Binotto: “Penso che il cumine sia stato il finale del Gran Premio di Silverstone, in cui Charles Leclerc è stato inspiegabilmente lasciato in pista con gomme usate; era l’unico in quelle condizioni, e poi ne ha pagato le conseguenze”, ha spiegato sul proprio canale Twitch. La gara venne invece vinta da Carlos Sainz, che per la prima volta in carriera è salito sul gradino più alto del podio. 
    La ricostruzione
    “Era una gara che avrebbe dovuto vincere – ha aggiunto Windsor -, ed essendo ovviamente infuriato, nel team radio se l’è presa con tutti, credo soprattutto con Binotto. E dopo essere sceso nel parco chiuso, Mattia gli si è avvicinato e gli ha fatto quel gesto con il dito, come a dirgli ‘Non parlare così, sono io il capo qui’. È lì che ho pensato che Binotto avesse i giorni contati, perché non è possibile rivolgersi in questo modo a una forza della natura come Leclerc”.  LEGGI TUTTO

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    F1, Binotto sui sei anni di Vettel in Ferrari: “Tutti amano Sebastian”

    ROMA – Non ha mai portato a casa un titolo iridato con la Ferrari, ma Sebastian Vettel è sicuramente uno di quei piloti che ha lasciato un bellissimo ricordo sia tra il team che tra i tifosi, come ricorda l’ex team principal della Rossa Mattia Binotto. “Alla Ferrari siamo stati fortunati ad averlo in squadra e sono stati sei anni importanti. Ha portato molto come pilota, ma soprattutto come persona, e ogni singolo tifoso della Rossa ama ancora Sebastian. Credo che questo sia un dato di fatto. Sono state stagioni incredibili con lui”.
    Le dichiarazioni di Horner
    Per Christian Horner, team principal Red Bull anche ai tempi dei successi del tedesco, Vettel può scegliere qualsiasi ruolo per il futuro, anche uno dirigenziale in F1. “È una grande persona. Capisce il valore di chi gli sta vicino e il contributo che porta al successo. Credo inoltre che negli ultimi due anni si sia trasformato anche in una sorta di consulente per i piloti. Quindi, dipende solo da lui. È uno di quei ragazzi che è fastidiosamente bravo in qualsiasi cosa scelga di fare. Quindi sono sicuro che se scegliesse questa strada – conclude il dirigente britannico – sarebbe molto bravo”. LEGGI TUTTO

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    F1 Ferrari, Binotto ricorda i sei anni con Vettel: “Lo amano ancora tutti”

    ROMA – Sebastian Vettel non è riuscito nell’impresa di vincere un titolo mondiale in Ferrari, ma i sei anni di militanza a Maranello hanno lasciato un bellissimo ricordo sia tra il team che tra i tifosi, come ricorda l’ex team principal della Rossa Mattia Binotto. “Alla Ferrari siamo stati fortunati ad averlo in squadra e sono stati sei anni importanti. Ha portato molto come pilota, ma soprattutto come persona, e ogni singolo tifoso della Rossa ama ancora Sebastian. Credo che questo sia un dato di fatto. Sono state stagioni incredibili con lui”.
    Le parole di Horner
    Secondo il suo ex capo alla Red Bull, Christian Horner, per Vettel il futuro potrebbe riservargli un ruolo dirigenziale. “È una grande persona. Capisce il valore di chi gli sta vicino e il contributo che porta al successo. Credo inoltre che negli ultimi due anni si sia trasformato anche in una sorta di consulente per i piloti. Quindi, dipende solo da lui. È uno di quei ragazzi che è fastidiosamente bravo in qualsiasi cosa scelga di fare. Quindi sono sicuro che se scegliesse questa strada – conclude il team principal dei titoli mondiali – sarebbe molto bravo”.

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    Ferrari e il 2023, rivoluzione e continuità

    TORINO – Non c’è stato il tempo per stilare un completo bilancio da parte della Ferrari per quanto riguarda il 2022, ma basta scorrere l’albo d’oro della Formula 1 per capire che non è stato affatto male, come dimostra il secondo posto nel Mondiale piloti colto da Charles Leclerc e del secondo nel Mondiale costruttori. Certo, dopo un inizio di stagione così scintillante (Leclerc ha vinto la prima e la terza gara e due volte è stato secondo), in molti pensavano che fosse finalmente l’anno del titolo piloti che manca dal 2007. Non è andata così, ma la Ferrari ha cercato di trarre il miglior insegnamento possibile da quanto accaduto. L’auto del 2023, che si sta assemblando a Maranello e che sarà pronta a breve (presentazione il 14 febbraio, poi test in Bahrain), nasce sulla base di quella del 2022 (riuscita, nonostante la crisi nei mesi centrale della stagione). Il limite principale, sviluppi a parte, è stato il motore: la Scuderia è stata costretta a depotenziarlo, per alzare un insufficiente livello di affidabilità. In questi mesi, considerando il sentiero stretto stabilito dalla Fia (si possono migliorare i motori per accrescere l’affidabilità, non per renderli più prestazionali), si è lavorato molto. Ed è probabile che si siano trovati quei 15 o 20 cavalli che erano rimasti in tasca.
    Il passaggio del timone
    Come tutti sanno, nonostante questi passaggi programmati (sui quali la Scuderia continuerà nel suo cammino, almeno nella prima parte del 2023) la Ferrari ha deciso di congedare Mattia Binotto e affidarsi a Frederic Vasseur. Il manager francese sta lavorando a tratti, perché sarà operativo appieno solo dal 9 gennaio. Difficile che possa prendere decisioni sul lato tecnico (proprio perché il lavoro è già impostato) e che ci sia margine per stravolgere l’organizzazione a breve sugli altri aspetti. Ma certo che i primi punti deboli che dovrà affrontare sono quelli che riguardano la gestione delle strategie, che nello scorso campionato hanno riservato tante sorprese (nessuna posivita) alla Ferrari e ai suoi tifosi.
    I galloni da prima guida
    Tema delicato sarà quello delle gerarchie tra i piloti in squadra. Non è un mistero per nessuno che Charles Leclerc non abbia gradito di doversi guadagnare gli eventuali galloni di prima guida in pista, contro un pilota fortemente determinato a crescere e migliorare in ogni aspetto come Carlos Sainz. Come vorrà procedere Vasseur su questo fronte? A ben guardare è più delicata questa questione che non quella delle strategie. Difficilmente sarà possibile intervenire sui contratti, che sono molto chiari. Si tratterà probabilmente di armonizzare ambizioni, risultati, obiettivi. In fondo il vero grande nodo da sciogliere è questo.
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    F1, Arnoux: “Avrei licenziato Binotto molto prima. E Vasseur deve fare come Todt”

    “Non mi è piaciuto vedere una Ferrari molto competitiva che si è fatta sfuggire il campionato. Perché eravamo partiti bene. È vero che non c’era l’affidabilità, ma abbiamo perso dei gran premi quasi come se avessimo fatto apposta”. Sono queste le prime parole di René Arnoux, estrapolate da una lunga ed interessante intervista di Mario Salvini su Gazzetta.
    L’ex pilota della Scuderia di Maranello parla in prima persona plurale, sentendosi ancora parte del Team Ferrari. E su Mattia Binotto il giudizio è molto duro: “Gli errori che ha commesso per me in Formula 1 sono imperdonabili. Non sono mai stato dalla parte di Binotto. Uno che dice ‘Andrà meglio l’anno prossimo, andrà meglio l’anno prossimo’, non merita quel posto”.
    Per Arnoux la decisione di licenziare il Team Principal è arrivata anche con ritardo: “L’avrei messo fuori già parecchi anni fa – ha detto il pilota francese, senza troppi giri di parole – . L’ho detto più volte. È intollerabile un comportamento come il suo quando sei alla testa della più bella squadra al mondo”.

    Alla domanda se sia giusta la scelta di Frédéric Vasseur, Arnoux ha detto: “Non mi permetto di dire né sì né no, perché lo conosco poco. L’ho incrociato, gli ho parlato. Ma non abbastanza per dire che sia giusto o meno. Abbiamo visto i risultati che ha fatto con un team di media fascia come l’Alfa. Ma gestire l’Alfa, in Svizzera, e gestire la Ferrari sono cose molto diverse. Senz’altro ha la competenza necessaria e spero che riesca a tirar su la squadra sotto l’aspetto della tecnologia e della strategia. Senza i quali il mondiale non lo vinci. L’anno scorso il telaio e il motore c’erano, l’affidabilità no. Ma soprattutto abbiamo sbagliato tante, tante, tante volte la strategia. E in quel campo c’è da fare una bella pulizia. Direi che c’è da buttare via tutto. E trovare qualcuno che sia capace”.
    Le parole di Arnoux suonano come l’ennesima critica all’operato di Binotto che aveva accentrato su di se anche la direzione tecnica del team: “Accorpare i due ruoli è stato un errore. Nella Formula 1 iper-specializzata di oggi non puoi fare tutto. Vasseur deve trovare le persone giuste. Non devi sapere come si fa un cambio o un motore. Todt se ne fregava. Devi avere le persone giuste, competenti, al posto giusto. E poi gestirle. Quando hai Ross Brawn direttore tecnico e poi Rory Byrne e Paolo Martinelli devi solo farli lavorare bene. Come faceva Todt e come deve fare Vasseur”.
    Leggi l’intervista completa su GAZZETTA. LEGGI TUTTO

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    Ferrari a San Valentino per scaldare il cuore dei tifosi. Probabilmente a Imola

    TORINO – I commenti sul web sono il miglior indicatore della passione Ferrari. Feroci quando gli uomini in Rosso meriterebbero poco più di una tiratina d’orecchie, entusiasti oltre misura – succede anche questo – quando arriva qualche risultato che accende il sorriso. Aver deciso di svelare la nuova auto il giorno di San Valentino (ovvero il prossimo 14 febbraio) è una di quelle scelte che sembrano fatte apposta perché il cuore rosso riprenda a battere dopo il letargo invernale. Una scelta che si deve a Mattia Binotto, anche se l’officiante della cerimonia non sarà più lui, ma il suo successore Frederic Vasseur.
    Ci vuole ancora un po’ di pazienza
    Anche il luogo del “reveal” è stato individuato per scaldare gli animi, ovvero l’autodromo di Imola, quello intitolato a Enzo e Piero Ferrari, quello che è tornato a ospitare le Rosse (e le sue rivali) da due anni a questa parte. In verità, da Maranello ufficializzano solo il quando (14 febbraio 2023, appunto) ma non il dove. Però sono tanti gli indizi che puntano sul circuito del Santerno, anche se bisognerà attendere un po’ per saperlo con esattezza.
    I ritmi incalzanti del Mondiale
    La Formula 1 ha ormai ritmi incalzanti: il Mondiale sembra finito da pochissimo (in effetto l’ultima gara è stata un mese fa) e – a parte i rivolgimenti in casa Ferrari – già si profila il prossimo all’orizzonte. Il giorno prima tocca alla sempre più ambiziosa Aston Martin. E presto arriveranno tutte le altre. Del resto, l’unica sessione di test sarà in Bahrain dal 23 febbraio, una decina di giorni dopo la presentazione.
    Il vuoto di potere non c’è stato
    In questo contesto, l’aspetto positivo è che il vuoto di potere al vertice della Scuderia sembra essere alle spalle. Binotto è formalmente in carica sino al 31, ma di fatto ha concluso il suo rapporto nei giorni scorsi, passando le consegne a Vasseur. Anche il francese sarà formalmente operativo dal 9 gennaio, ma in realtà ha preso possesso dell’ufficio da qualche giorno. Ora ci sono le vacanze natalizie, ma di fatto il nuovo corso è già cominciato. Contando anche sul pieno d’amore che – si spera – arriverà il prossimo San Valentino.
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