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    Aston Martin, pronta una super offerta per Verstappen

    Lawrence Stroll, dopo aver preso il numero uno dei tecnici, ora punta ad avere anche Max Verstappen. Pronta una super offerta per il pilota olandese, ad un passo dalla rottura con Red Bull!Lawrence Stroll

    Prima la Honda, poi Adrian Newey e ora, Lawrence Stroll ha un ultimo grande obiettivo: portare Max Verstappen nel suo team, per poi puntare diritto al titolo mondiale di Formula 1 con la sua Aston Martin.
    Nei mesi scorsi, ci aveva provato Toto Wolff, senza successo. Il tentativo del numero uno di casa Mercedes ha però rivelato che qualche clausola nel contratto di Verstappen evidentemente c’è che possa permettere un divorzio anticipato, rispetto alla data di naturale scadenza del suo contratto con Red Bull.
    Ed è proprio tra le pieghe delle clausole contrattuali che Stroll pare voglia infilarsi per avere in Aston Martin, al più presto, il numero uno della Formula 1. Questo non vuol dire ovviamente 2025 ma forse già nel 2026 quando la monoposto giallo-verde sarà progettata da un certo Newey e come Power Unit monterà il super motorone Honda!

    Non è detto che il trio Verstappen-Newey-Honda possa voler dire garanzia di successo ma gli ingredienti per un primo piatto gourmet ci sono tutti!
    Si farà, non si farà. Solo il tempo lo dirà ma se uniamo la voglia di Max di “cambiare aria” e la disponibilità economica dello Stroll con più esperienza, non vediamo come questo matrimonio non possa essere celebrato. LEGGI TUTTO

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    F1, Cardile in Aston Martin e Newey sempre più vicino alla Ferrari

    credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    L’Aston Martin ha annunciato oggi la nomina di Enrico Cardile come Chief Technical Officer del Team di Formula 1.
    Cardile entrerà a far parte della squadra inglese nel 2025 e ricoprirà un nuovo ruolo che rafforzerà ulteriormente il gruppo tecnico del team con base a Silverstone.
    Nel comunicato stampa diramato oggi dall’Aston Martin, si legge che l’ex Direttore Tecnico Area Chassis di Ferrari porterà in Aston Martin la sua grande esperienza in Formula 1.
    Le prime parole di Cardile sono state: “Non vedo l’ora di entrare in Aston Martin. L’ambizione e il desiderio sono chiari e l’opportunità di far parte di questo viaggio è unica. Si tratta di una sfida personale e professionale e non vedo l’ora di lavorare con il team per portare al successo questo marchio iconico”.
    La notizia, anticipata qualche settimana fa da formu1a.uno ha trovato una prima conferma ieri con il comunicato Ferrari che ha anticipato di un olo giorno quello di Aston Martin.

    La conferma di Cardile nella squadra di Lawrence Stroll, allontana le voci di un possibile ingaggio di Adrian Newey e, secondo noi, conferma ancora una volta quanto pensiamo dal momento in cui venne annunciato ufficialmente il divorzio tra il genio inglese dell’aerodinamica e la Red Bull; ovvere che Newey si trasferirà a Maranello per lavorare al progetto 2026.
    Avrebbe poco senso per il team inglese ingaggiare un tecnico come Cardile per poi “relegarlo” ad un ruolo “secondario” al servizio di Newey. LEGGI TUTTO

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    F1, Alonso potrebbe ancora lasciare Aston Martin

    Parlando con DAZN, Giancarlo Fisichella ha detto che Fernando Alonso potrebbe ancora lasciare l’Aston Martin nonostante il prolungamento del contratto: “E’ difficile per lui fare punti lì”.Portrait, podium, Autodromo Jose Carlos Pace, GP2320a, F1, GP, BrazilFernando Alonso, Aston Martin F1 Team, 3rd position, celebrates on the podium – credits: Aston Martin F1 Team

    “Fernando ha dimostrato l’esperienza che ha ed è ancora in gran forma sia mentalmente che fisicamente. Considerando che ha 42 anni, è così competitivo ed è difficile vedere un pilota correre in F1 a 39 anni”, ha detto Fisichella a DAZN.
    L’ex pilota di Formula 1 ha anche poi aggiunto: “Fernando sta ancora correndo e vuole ancora correre per i prossimi anni, il che è incredibile. Ha solo bisogno di una macchina competitiva per lottare per il campionato e per il podio. Al momento, l’Aston Martin non è competitiva. L’anno scorso hanno iniziato la stagione molto bene, ma poi lo sviluppo della vettura non è stato sufficiente rispetto a Red Bull, Ferrari e Mercedes.
    Parlando del futuro, Fisichella ha poi concluso dicendo: “Ha appena firmato il nuovo contratto con l’Aston Martin ma in Formula 1 tutto è possibile. L’Aston Martin sta investendo molto per costruire una vettura competitiva per Fernando. Quest’anno sarà difficile, ma nel 2025 forse andrà meglio. Non sono sicuro che l’Aston Martin sia una squadra in grado di competere con Ferrari, Mercedes e Red Bull”. LEGGI TUTTO

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    F1, Alonso rinnova con Aston Martin: ” I am here to stay”

    “I am here to stay”. Firmato Fernando Alonso.
    È questo l’originale “comunicato stampa” con il quale il Team Aston Martin e lo spagnolo hanno annunciato il rinnovo della loro collaborazione.
    Alonso, che nelle scorse settimane era stato indicato come possibile sostituto di Sergio Perez in Red Bull, ha anticipato un po’ tutti scegliendo di andare in continuità con il recente passato.
    Le reali alternative per lo spagnolo erano davvero poche e la scelta di restare nel team giallo-verde è dettata dalla voglia di massimizzare quanto di buono fatto a partire dallo scorso anno.

    Da capire poi se il team di Lawrence Stroll confermerà anche Lance, oppure se vorrà affiancare al due volte campione del mondo, un pilota diverso e più prestazionale del figlio. LEGGI TUTTO

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    F1, La Ferrari vince la lotta per il secondo posto in Bahrain

    Il giorno dopo la prima gara della stagione 2024 regala un sapore diverso rispetto alla passata stagione ai tifosi della Ferrari. Le Rosse, infatti, nonostante una gara tutt’altro che facile, si sono ritrovate ad essere la seconda forza del Mondiale, in attesa di avere i riscontri delle prossime trasferte, a partire da quella di Jeddah. Dietro di loro, le due McLaren hanno chiuso praticamente negli scarichi delle due Mercedes, e in questo momento paiono essere un gradino sotto Ferrari.Carlos Sainz e Charles Leclerc | credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    Leclerc influenzato dai problemi ai freni, Sainz molto aggressivo
    La seconda posizione dietro il solito Verstappen e il passo gara mostrato nelle prove libere avevano fatto ben sperare i tifosi della Rossa, in particolare per quanto riguardava Charles Leclerc. Il monegasco della Ferrari ha provato ad impensierire Max, ma poi si è subito trovato a dover fare i conti con i problemi all’impianto frenante anteriore, che lo ha costretto a diversi bloccaggi deleteri, in particolare nella prima fase di gara.
    Sainz, invece, ha avuto uno start poco felice, ma nel corso della gara è riuscito ad avere la meglio del team mate e di George Russell. Nel complesso, le due Ferrari hanno mostrato un ottimo passo, anche costante, con le gomme bianche, le più dure del lotto. Detto dell’imprendibile Max, è risultato evidente come l’altra Red Bull di Perez non fosse in realtà così imprendibile, e il passo tra i due non era poi così diverso, considerando anche le gomme rosse montate dal messicano nel finale.
    Ferrari seconda forza, dunque, almeno per il momento. Restano da sistemare i soliti problemi che hanno afflitto la vettura di Leclerc. Certo che, nonostante tutto, il monegasco ha avuto la meglio di Russell; questo è sicuramente il dato più positivo del sabato bahrainita, insieme al podio di Sainz.
    McLaren e Mercedes, lotta aperta
    Dietro le Ferrari, ecco che la lotta si fa particolarmente accesa tra le scuderie motorizzate Mercedes. La casa madre, nel finale, ha portato a casa un quinto posto poco soddisfacente con George Russell, che nel finale non è riuscito a tenere dietro la Rossa “azzoppata” di Leclerc. Con le gomme bianche, il pilota di King’s Lynn non è riuscito a tenere il passo dei rivali, e si è dovuto accontentare di seguirli sotto la bandiera a scacchi, nonostante uno start aggressivo e promettente.
    Il weekend di Lewis Hamilton, invece, è stato totalmente da dimenticare. Tanti i problemi per il sette volte campione, che in gara ha anche lamentato un sedile poco “confortevole”. Tra i due ha chiuso Lando Norris, con una McLaren anch’essa forse meno competitiva di quello che si aspettava. Le vetture Orange papaya non sono mai state in grado di avvicinarsi al podio, facendo quindi, almeno per il momento, un passo indietro rispetto al finale della passata stagione.

    Aston Martin ai margini della top ten
    Per chiudere la carrellata, va segnalata un’Aston Martin molto meno competitiva di quello che ci si attendeva. Le vetture in livrea British Green, sostanzialmente, hanno viaggiato ai margini della top ten per tutto il sabato di gara, mai in grado di attaccare i rivali davanti, ma più attente a quanto accadeva dietro.
    Insomma, almeno per il momento, la vettura molto estrema portata in pista dalla squadra di Lawrence Stroll non ha impressionato come nel 2023, anzi. La strada sembra essere tutta in salita per Alonso e Lance, e la faccia dello spagnolo a fine gara era tutta un programma. A Jeddah, su una pista totalmente diversa, potrebbero essere espressi valori diversi; al momento, però, a Silverstone c’è poco da essere allegri. LEGGI TUTTO

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    F1 2024: Chi ha migliorato di più sul giro veloce in qualifica? L’analisi

    La prima sessione di qualifiche di ieri in Bahrain ha mostrato, per la prima volta quest’anno, i veri valori in pista dei dieci Team di Formula 1. Il confronto dei migliori tempi del 2024 con quelli ottenuti esattamente 12 mesi fa, ci fornisce una prima indicazione di chi e di quanto si è migliorati.LECLERC Charles (mco), Scuderia Ferrari SF-24, portrait during the Formula 1 Gulf Air Bahrain Grand Prix 2024, 1st round of the 2024 FIA Formula One World Championship from February 29 to March 2, 2024 on the Bahrain International Circuit, in Sakhir, Bahrain – Photo Florent Gooden / DPPI | credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    In questo nostro articolo metteremo a confronto i tempi ottenuti durante la sessione di qualifiche in Bahrain nel 2024 con quelli realizzati esattamente un anno fa. Dei dieci piloti F1 che quest’anno occuperanno le prime dieci posizioni in griglia, ben otto sono rientrati tra i primi 10 anche lo scorso anno. Per gli altri, ove possibile, proveremo a confrontare i migliori tempi a parità di Q, come avremo modo di spiegarvi qui sotto.
    RED BULL: -0″419
    Il team campione del mondo e Max Verstappen hanno ottenuto la pole position, sia quest’anno che nel 2023. Il confronto è quindi molto semplice e vede un miglioramento sul giro di poco superiore al mezzo secondo (+0″529). Analizzando i tempi di Sergio Perez, 2° lo scorso anno e 4° quest’anno, il miglioramento è di poco superiore ai 3 decimi di secondo (+0″309) che porta a un miglioramento medio del team di 0″419.
    2023 2024
    – M. Verstappen Red Bull 1’29″708 (Q3) | 1’29″179 (Q3) | -0″529
    – S. Perez Red Bull 1’29″846 (Q3) | 1’29″537 (Q3) | -0″309
    MERCEDES: -0″765
    Il team anglo-tedesco, secondo nel mondiale costruttori dello scorso anno, ha ottenuto un ottimo terzo posto in griglia con George Russel (6° nel 2023) e un nono posto con Lewis Hamilton (7° nel 2023). Il confronto, anche in questo caso, è semplice e vede un miglioramento sul giro di +0″855 per il giovane pilota inglese e di 0″674 per il sette volte campione del mondo. Questo porta a un miglioramento medio del team di 0″765.
    2023 2024
    – G. Russell Mercedes 1’30″340 (Q3) | 1’29″485 (Q3) | -0″855
    – L. Hamilton Mercedes 1’30″384 (Q3) | 1’29″710 (Q3) | -0″674
    FERRARI: -0″845
    La Scuderia di Maranello, terza nel mondiale costruttori 2023, ha ottenuto quest’anno un secondo posto in griglia con Charles Leclerc (3° nel 2023) e un quarto posto con Carlos Sainz, lo stesso dello scorso anno. Il confronto, anche in questo caso, è consistente. Per il monegasco però prenderemo come riferimento il tempo che ha ottenuto quest’anno in Q2 (1’29″165), in quanto migliore di 242 millesimi rispetto al tempo finale di Q3 (1’29″407). Il miglioramento sul giro di Leclerc risulta di 0″835 (0″593, se considerassimo il tempo di Q3). Per il pilota spagnolo invece sono 854 i millesimi di miglioramento da un anno all’altro. Questo porta a un miglioramento medio del team di 0″845.
    2023 2024
    – C. Leclerc Ferrari 1’30″000 (Q3) | 1’29″165 (Q2) | -0″835
    – C. Sainz Ferrari 1’30″361 (Q3) | 1’29″507 (Q3) | -0″854
    MCLAREN: N.A.
    Per il team di Woking, il confronto con lo scorso anno non è significativo, visto il difficile inizio di stagione 2023.

    ASTON MARTIN: -0″705
    Il team inglese, protagonista di un’ottimo inizio di stagione lo scorso anno, ha ottenuto un buon sesto posto in griglia con Fernando Alonso (5° nel 2023), mentre il compagno Lance Stroll ha chiuso al 12° posto (8° nel 2023). Nonostante questo, il confronto vede un miglioramento sul giro di +0″794 per il pilota spagnolo e di 0″615 per il canadese, confrontando il miglior tempo di quest’anno in Q2 con quello del 2023 di Q3. Questo porta a un miglioramento medio del team di 0″705.
    2023 2024
    – F. Alonso Aston Martin 1’30″336 (Q3) | 1’29″542 (Q3) | -0″794
    – L. Stroll Aston Martin 1’30″836 (Q3) | 1’30″221 (Q2) | -0″615
    ALPINE: N.A.
    Il team francese ha chiuso la prima qualifica 2024 occupando l’ultima fila dello schieramento. Lo scorso anno, Esteban Ocon chiuse al 10° posto mentre Pierre Gasly fu eliminato in Q1. Questo però non permette di avere un confronto corretto. Si può dire che anche Alpine ha migliorato rispetto allo scorso anno ma sicuramente in misura minore rispetto ai Top Team ma anche alle altre scuderia in griglia.
    HAAS: -0″958
    Il team americano ha ottenuto sia quest’anno che lo scorso un ottimo 10° posto sulla griglia con Nico Hulkenberg. Come Leclerc, il pilota tedesco ha realizzato il suo miglior crono in Q2 (1’29″851) e fu così anche nel 2023. Il confronto vede un miglioramento sul giro di +0″958 per la Haas. Il confronto dei tempi di Kevin Magnussen non lo riteniamo “significativo”: nel 2023 non passo il taglio in Q1 mentre quest’anno i tempi di Q1 e Q2 sono risultati molto vicini tra loro.
    2023 2024
    – N. Hulkenberg Haas 1’30″809 (Q2) | 1’29″851 (Q2) | -0″958
    KICK SAUBER: -0″770
    Per il team elvetico, il confronto con lo scorso anno non è un po’ difficile in quanto nel 2023, sia Bottas che Zhou superarono il Q1 mentre ieri sono stati subito eliminati. Al di là di questo, lo scorso anno i tempi dei due piloti Alfa Romeo furono compresi in poco più di un decimo di secondo: tra 1’31″443 e 1’31″615 (considerando sia Q1 che Q2). Nel 2024 il loro tempo è stato praticamente identico: 1’31″756 per Bottas (1’30″757 per Zhou). Questo ci porta a valutare un miglioramento del team Kick Sauber di circa 0″770.
    RACING BULLS: -1″371
    Il team con base a Faenza ha piazzato una monoposto in Q2 con Yuki Tsunoda (11° nel 2024, 14° nel 2023). Il pilota giapponese quindi può essere preso come un buon riferimento per valutare il miglioramento del team es AlphaTauri. Il suo miglior crono in Q2 (1’30″129) risulta migliore di oltre un secondo rispetto a quello ottenuto lo scorso anno (1’31″510).
    2023 2024
    – Y. Tsunoda AlphaTauri 1’31″510 (Q2) | 1’30″129 (Q2) | -1″371
    WILLIAMS: -0″973
    Il team inglese, lo scorso anno, realizzò tempi solo in Q1. Confrontando quindi i tempi dei due piloti con quelli realizzati in Q1 anche quest’anno, possiamo valutare il miglioramento della Williams in 1″.
    2023 2024
    – A. Albon Williams 1’31″461 (Q1) | 1’30″397 (Q1) | +1″064
    – L. Sargeant Williams 1’31″652 (Q1) | 1’30″770 (Q1) | +0″882
    Concludendo, possiamo dire che il team che ha migliorato di più sul giro secco, rispetto allo scorso anno, è la Racing Bulls. La ex AlphaTauri è l’unica scuderia ad aver migliorato di oltre un secondo. Alle sue spalle la Haas con 958 millesimi e la Williams con 973 millesimi di miglioramento da un anno all’altro. Appena “giù dal podio” la Ferrari (-0″845) seguita da Kick Sauber (-0″770), Mercedes (-0″765), Aston Martin (-0″705). A chiudere la classifica Red Bull con un miglioramento di soli 419 millesimi. Per ora, non possiamo valutare i miglioramenti di Alpine e McLaren. LEGGI TUTTO

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    Formula 1 2023: l’almanacco delle pessime decisioni

    AUSTIN, TEXAS – OCTOBER 19: Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing attends the Drivers Press Conference during previews ahead of the F1 Grand Prix of United States at Circuit of The Americas on October 19, 2023 in Austin, Texas. (Photo by Dan Istitene/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202310191144 // Usage for editorial use only //

    L’idea di un affresco conclusivo della stagione di Formula 1 2023 da consegnare agli archivi di Circus Formula Uno mi era balenata in mente durante una intensa sessione di proteste su TAFKAT (The App Formerly Known As Twitter*) in occasione delle libere del Las Vegas GP.

    La celeberrima chiosa che “la sfortuna non esiste, esistono solo eventi che non abbiamo saputo prevedere” si rivela nella sua devastante efficacia proprio al #LasVegasGP, dove branchi di incapaci pascolano ciabattando di caso e avversità invece di fare ammenda.Quousque tandem…
    — Laura Di Nicola (@elledinicola) November 17, 2023

    Quanto ancora e in quali favolosi modi la F1 potrà stupirci con la sua capacità di prendere pessime decisioni?
    Doveva, però, arrivare Abu Dhabi per cementarsi in me, come un chiusino della Strip nel suo asfalto incerto, la volontà di esternare, a tutti voi che mi leggete, questa ennesima, immane vieppiù ricercatissima scemenza. La località nella quale il popolo ferrarista celebra ogni anno dal 2010 la Festa della Pessima Decisione Strategica mi ha, infatti, ispirato un parallelismo: nella vita di noi tutti la Formula Uno occupa un posto speciale, il posto del cuore, tanto da condizionare le nostre abitudini e farci organizzare le giornate in funzione del suo calendario; le nostre vite, altresì, sono in molti casi un’alternanza di calma piatta e pessime decisioni – che siano determinate da uscite infelici, influenze negative, tempistiche errate o fraintendimenti poco importa: ci passiamo tutti.
    Mettendo insieme le due prospettive, mi sono chiesta: cosa verrebbe fuori se un tifoso di Formula Uno riflettesse sugli episodi della propria vita nei quali è stato la persona sbagliata, nel posto sbagliato, nel momento sbagliato, assieme alla gente sbagliata, dicendo la cosa sbagliata – insomma come Michael Masi durante l’ultimo Gp del 2021 o un pilota Ferrari ogni qualvolta si chiama una strategia – mentre ripensa al campionato di Formula Uno appena concluso?
    Aggiungendo un pizzico di follia, probabilmente qualcosa di molto simile a quello che segue. Come sempre vi invito a fare di meglio – o di peggio! – se c’avete coraggio.

    IL GRANDE ALMANACCO DELLE SCUDERIE DI FORMULA UNO
    E DELLE PESSIME DECISIONI DEL 2023
    Rigorosamente in ordine di classifica

    Red Bull – Scontrarsi con dei terrapiattisti nei commenti di un post di Facebook a caso, vale a dire cercare di opporre un ragionamento logico e supportato da evidenze a complottismo e pensiero unico.
    Ce lo vedo il buon Adrian Newey – sempre sia lodato – assieme al validissimo Horner e al fumantino Marko, fronteggiare orde di soggetti, che dalle mie parti chiamiamo Voccape’, tutti intenti a dimostrare che questa imbattibile Red Bull avrà di fronte criticità, ansie da prestazioni, deficit da infrazioni del budget cap, flessioni, pericoli da parte degli avversari (la Ferrari, Alonso, Hamilton, Fiorello e Amadeus, non necessariamente in quest’ordine) a ogni millimetrica scodata di quel gran bel posteriore. Non è neanche finito questo 2023 che li ha visti dominare 22 gare su 23 che già si compete a chi la spara più grossa sul prossimo, presunto fenomeno che nel 2024 spazzerà via questo dominio al gusto di edamer mantecato nell’energy drink, rendendo difficile sin da adesso distinguere le venature cospirazioniste dalla motivata speranza.
    Mercedes – Fare come la Decca Records che scartò i Beatles, vale a dire snobbare qualcosa di sicuro successo per motivi propri.
    Capita, quando si è abituati troppo bene, quando tutto ti gira a meraviglia da troppo tempo, che il senso critico si affievolisca e non ti faccia cogliere i segnali giusti. Si potrebbe dire che tutti i guai delle truppe neroargento di Stoccarda siano iniziati da quelle disgraziatissime pance-non pance e da una certa deriva tecnica che ha portato l’imbattibile monoposto, da divoratrice di punti e record, a diventare divoratrice di gomme e delle legittime aspettative del giovane Russell. Certo, quando si hanno due super piloti e un bagaglio tecnico e organizzativo come il loro, si fa fatica, si piange, si fabbricano bamboline voodoo di certi direttori di gara, però alla fine si agguanta comunque il secondo posto. Considerata l’antifona, se uno fra il T-800 e Toto Wolf mi ghigna “Tornerò!”, tendo a prendere sul serio più il secondo che il primo…

    Ferrari – tatuarsi il nome dell’ex accanto alla scritta “For ever”, vale a dire condannarsi a rivivere il passato, impotenti verso il nuovo che avanza.
    Persino Johnny Depp ci è cascato, tatuandosi Winona Forever ai tempi della sua relazione con la collega Ryder, salvo poi cambiare fidanzata e modificare il tatuaggio in un risibile benché realistico Wino Forever. Ora, mi rendo conto che applicare il metodo della pezza peggiore del buco possa risultare indigesto a una Scuderia mitologica, che è anche un’organizzazione complessa di uomini, tecnologia, interessi e storia, ma significherebbe almeno tentare di fare qualcosa. Sono anni che assistiamo a un immobilismo tecnico e tattico, come se la Ferrari fosse Aldo del trio, quello che è sempre l’ultimo a sapere le cose. Intanto gli anni, i campionati e i destini di incolpevoli assi del volante passano, mentre i dirigenti gioiscono dei terzi posti.
    McLaren – Presentarsi a un party ignorando completamente il dress code, vale a dire trovarsi inadeguati fra i propri simili.
    McLaren sembrava essere precipitata nella festa preti e squillo de Il diario di Bridget Jones: con l’unica novità dei propri colori sgargianti, si è gettata nel campionato con due imberbi diamanti grezzi per piloti e una manciata di soluzioni sperimentali, vivendo una prima parte di campionato – e parte di quello precedente – da emarginata. Ma, come nei migliori romanzi di formazione o nella didascalia di qualunque post di un neoseparato cinquantenne su Instagram, nelle ferite si è radicato il riscatto e la scuderia di Woking ha raggiunto un ragguardevole obiettivo: dimostrare a blasonati rivali che si può migliorare in corso di stagione e giocarsela alla pari pur partendo svantaggiati, con il budget cap. Che è un po’ come andare alla festa di qualcuno che non ci considera importanti e divertirsi più di tutti quanti.
    Aston Martin – Andare a fare parapendio soffrendo di vertigini, vale a dire convincersi a fare qualcosa per importanza e fama, pur senza esserne portati.
    Spero di non attirarmi gli strali del potentissimo Mr Stroll, ma io sono un’ex adolescente irrimediabilmente rovinata dagli anni novanta e applico ad Aston Martin il caso di Edward Lewis – il personaggio di Richard Gere in Pretty Woman: abiti in un attico perchè è il massimo, ma non te lo godi perchè soffri di vertigini, cioè spendi e spandi per attaccare sulle livree delle tue monoposto un marchio blasonato e ingaggi glorie dell’automobilismo recente in cerca di riscatto, ma poi ti perdi nella vertigine degli sviluppi mancati, dell’involuzione tecnica e delle obiettive mancanze a livello di squadra. Volere – e spendere soldi – non è potere, in molti casi della vita e in Formula Uno.
    Alpine – organizzare qualcosa all’aperto senza curarsi del meteo, vale a dire procedere senza controllare, confidando nella buona sorte.
    Cosa aspettarsi dalla scuderia che assume un pilota a sua insaputa, viene sanguinosamente smentita dallo stesso e diviene lo zimbello del web per settimane? In altri termini: come potrebbe peggiorare? Potrebbe piovere, direbbe l’ineffabile Aigor. Nel caso dell’Alpine, questo pilota potrebbe sverniciarti a bordo della monoposto di una scuderia rivale, relegandoti a battagliare per pochi punti e per la credibilità, quando ben altre erano state le premesse. Liberarsi dell’ex TP Szafnauer non pare aver portato benefici diversi dal migliorare la vita di cronisti, traduttori e blogger,che non dovranno più pronunciarne o trascriverne il nome.
    Williams – Complimentarsi con qualcuno per il/la bellissimo/a figlio/a, che è in realtà il/la compagno/a, vale a dire farsi fuorviare dal senso comune.
    James – Valtteri, it’s James – Vowles non immaginava che, già al suo primo anno da TP, avrebbe vinto qualcosa con uno dei suoi piloti e sono ragionevolmente convinta che il fatto che Logan Sargeant abbia sbancato la classifica degli sfasciacarrozze 2023 non lo lusinghi più di tanto. Anzi, mi auguro per lui e per la squadra che il suo presidente non sia uno che condivida sui suoi social il meme di Hulk che esclama I see that as an absolute win! Non è facile raccogliere i cocci di una storia clamorosa e vincente, facendo a meno del retaggio del fondatore, barcamenandosi fra poche risorse e non potendo attingere a un vivaio proprio – con plauso all’ottimo e consistente Albon. L’ansia da riscatto può essere una valida spinta a migliorarsi, purché non abbagli, portando a scegliere strade di sviluppo sbagliate. Menzione d’onore per la geniale livrea Duracell. 
    Alpha Tauri – affidare qualcosa ammiocuggino, vale a dire sacrificare il fatto bene per il fatto dai soliti noti.
    Per amore di ciò che rappresenta per me e per la libidinosa livrea speciale sfoggiata in quel di Las Vegas, in cima ai miei desideri per l’anno nuovo c’è che il passare da Franz Tost a Laurent Mekiés non diventi il nuovo passare dalla padella alla brace per Alpha Tauri, o come diavolo si chiamerà. Scusate, il lungo ferrarismo ha eroso in me ogni forma di tolleranza o pazienza. A proposito: ve li ricordate i bei tempi in cui, pur essendo dichiaratamente team satellite RedBull, erano motorizzati Ferrari o producevano in autonomia parti importanti come il cambio? O quando si distinguevano nel midfield, riuscendo anche a vincere? Certo, traumatizzare un’intera infornata di giovani piloti gettandoli negli Hunger Games prodotti da Marko non aiuta ad avere ricambio, però mi chiedo cosa sia rimasto della piccola e vitale scuderia di una volta in questa anonima simbionte della RedBull.
    Alfa Romeo – fare l’abbonamento annuale in palestra a gennaio e mollare a febbraio, vale a dire tradire i propri buoni propositi.
    Mi si nota più se vengo e resto in disparte o se non vengo affatto? Nel dubbio, faccio una comparsata veloce, miglioro le giornate dei tifosi con qualche livrea spettacolare e poi me ne vado di nuovo. Ma come? Il ritorno della Grande Leggenda della F1 Eroica! La celebrazione del Grande Cuore Sportivo! L’italia s’è destAh no scusate, divagavo. Tutto questo gran strombazzare e poi, senza un vero progetto a lungo termine che non fosse quello del marketing per appassionati nostalgici, ecco che il Grande Ritorno alle Corse è diventato il Grande Ritorno Indietro, di Corsa. La prossima volta non spacciateci per vero cuore sportivo una targhetta appiccicata su un pezzo di metallo. Menzione d’onore agli sprazzi di buona volontà dei due piloti.
    Haas – restare con il partner convinti di poterlo cambiare, vale a dire accontentarsi per ostinazione.
    Negli ultimi anni, abbiamo assistito al fenomeno della partecipazione di scuderie che sono vissute come gli imbucati ai matrimoni dei ricconi, scambiate per dossi in pista da quelli a bordo di monoposto degne di essere invitate e sempre in prima fila al buffet delle carambole alla prima curva. Ogni tanto, un languido raggio di sole, di dolorosa brevità, le illumina, come è accaduto alla Marussia del povero Bianchi a Montecarlo, rinfocolando la passione di coloro che riescono ancora a vedere la F1 come uno sport romantico. Haas è una di queste: partita con ambizioni e convinzioni ben presto falciate dall’arida realtà, passerà alla storia per aver consegnato alla gloria imperitura della hall of fame dei meme motoristici la figura di Guenter Steiner, il TP con la pacatezza di Josemite Sam, e la fenice Grosjean, non sembrando destinata a produrre altri risultati di rilievo. Che i piloti la perdonino.
    Bonus – lasciare il partner motivando il gesto con “non sei tu, sono io!”
    No, non è una frase fatta, un bieco tentativo di fuggire al confronto, una fuga egoistica dalle proprie responsabilità o l’incapacità di analizzare una situazione: Formula Uno, se ti lascio, se mi sono allontanata da te, la colpa è senz’altro mia, che non riesco a trovare del buono nei cambiamenti e non so affezionarmi ai prodigiosi arricchimenti portati al mio sport preferito dall’introduzione del Miami Gp e della Sprint Race. Non sono brava come Emanuele Pirro, che dichiara il proprio apprezzamento per l’introduzione della chicane lungo l’Hunaudières a Le Mans, avendo corso sul tragitto originale: ecco, lo vedi come ti tradisco? Sono passata anche a usare il WEC come termine di paragone!
    Non posso ingannarti: sai bene che ho guardato commossa il Las vegas Gp perchè volevo rivedere Las Vegas illudendomi di essere ancora la me che girovagava per lo Strip a bocca aperta davanti alle fontane danzanti del Bellagio. Sai bene che le gare che mi hanno effettivamente divertito ed esaltato sono state quelle in cui c’è stata azione, lotta e concretezza in pista, quelle nelle quali tutto il contorno non contava nulla, quel contorno di minchionate luccicanti che a te e agli strilloni dei quali ti sei circondata piacciono tanto. Cosa te ne fai di me, che ero una che guardava i warm up!
    Non sei tu, Formula Uno, sono io. Ti amerò per sempre, ma ti lascerò vivere la tua vita. Non cercarmi, non chiamarmi più: il vero rischio è che potrei ancora risponderti.
    *In questo acronimo i diversamente giovani riconosceranno la citazione di un immenso artista che ci ha lasciati nel 2016 e piangeranno lacrime come pioggia violacea, purple rain, proprio come gli orfani di Twitter. LEGGI TUTTO