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    F1, la Cadillac nel Mondiale? Chi c'è dietro il nuovo team

    ROMA – Pochi giorni fa il presidente della Fia Mohammed Ben Sulayem ha aperto le porte della F1 a nuovi potenziali team e tra gli interessati all’ingresso del circus c’è sicuramente l’Andretti Global, fresco di accordo con General Motors. “Il presidente ha dimostrato di volere un undicesimo team in griglia di partenza – ha dichiarato lo stesso Andretti a motorsport.com – quando siamo molto fiduciosi che grazie alla nostra partnership con Cadillac avremo una possibilità molto alta di essere presto in griglia di partenza”.
    “In vantaggio sulla concorrenza”
    “Abbiamo spuntato tutte le caselle necessarie per l’ingresso in F1 e sento di essere decisamente in vantaggio rispetto alla concorrenza”, queste le parole di Andretti a cui risponde un tweet dello stesso presidente Fia Mohammed Ben Sulayem. “Ho accolto con piacere la notizia della partnership tra il team Andretti e la Cadillac, la FIA non vede l’ora di approfondire il processo in corso che punta proprio a valutare l’interesse su nuovi ingressi in Formula 1”, per una novità che potrebbe essere realtà quasi sicuramente a partire dal 2026 quando entreranno in vigore le nuove normative sulle power unit.
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    ePrix Londra gara1: Dennis vince in casa e batte le Mercedes

    Jake Dennis ancora profeta in patria, un anno dopo, a vincere nuovamente l’ePrix di Londra. Gara-1 corre via per mezz’ora come se Londra fosse una novella Montecarlo affrontata dalla F1. I primi 5 in griglia a fare corsa di testa, occupare le prime 5 posizioni nell’ordine: Dennis, Vandoorne, De Vries, Sette Camara e Askew.
    Mortara, che colpo al primo giro
    Se la gara non regala grandi episodi né emozioni davanti, nelle posizioni meno in vista – dalla seconda metà della top ten alle retrovie – si registrano manovre a suon di sportellate. E’ un po’ il “festival della fibra di carbonio”, invece, l’avvio.
    Il primo giro è un colpo durissimo sulle speranze di titolo Piloti di Edoardo Mortara. Curva 2 lo vede coinvolto in un incidente con la Jaguar di Sam Bird, ritirato. Mortara fa tutto il giro senza avantreno della Venturi, cambia il muso, torna in pista ma senza esiti utili.

    17 minutes + 1 lap to go ?@Sebastien_buemi picks up a 5 second penalty for causing a collision with @JeanEricVergne.Follow LIVE timing https://t.co/eyJkPu28N52022 @SABIC #LondonEPrix pic.twitter.com/Rq9RGSfu0F
    — ABB FIA Formula E World Championship (@FIAFormulaE) July 30, 2022

    DS sfida interna in avvio
    Va male l’ePrix di Vergne, con le DS a lottare tra loro in apertura. Non benissimo l’ePrix di Evans, che nel finale mette insieme un bottino di punti che è poca cosa, visto il sesto posto, per nutrire ambizioni di titolo. In questo scenario, Stoffel Vandoorne costruisce un solidissimo secondo posto, va bene seguire per 45 minuti più un giro un Dennis padrone assoluto della situazione.
    I 18 punti fanno comodo al belga di Mercedes, che apre un gap di 29 punti su Mortara nel mondiale, a tre ePrix dal termine. L’elvetico di Venturi è scavalcato da Mitch Evans, secondo a 27 punti da Vandoorne.

    ATTACK MODE for the top five as @svandoorne chases down the leader, @JakeDennis19 ??Follow LIVE timing https://t.co/eyJkPu28N52022 @SABIC #LondonEPrix pic.twitter.com/d7z7CLJXz5
    — ABB FIA Formula E World Championship (@FIAFormulaE) July 30, 2022

    Dennis e un Vandoorne da gestire
    L’ultimo giro è una sfida tra De Vries e Cassidy per il terzo posto. De Vries resiste agli attacchi del pilota neozelandese di Envision, autore di un finale con gran ritmo. “Sinceramente è stata una delle gare più dure fisicamente. Abbiamo provato a gestire Stoffel alle spalle, il team ha fatto un gran lavoro, la strategia è stata ottima. Bellissimo vincere qui davanti al publico, una delle emozioni più grandi in carriera”, le parole a caldo di Dennis.

    A lovely move from @NickCassidy_ as he moves into the top five! Follow LIVE timing https://t.co/eyJkPu28N52022 @SABIC #LondonEPrix pic.twitter.com/mOisWKjSCl
    — ABB FIA Formula E World Championship (@FIAFormulaE) July 30, 2022

    Vandoorne e una chance mai avuta
    Tra i momenti cruciali dell’ePrix, la strategia “copiata” dei primi due sul secondo Attack Mode, attivato nello stesso passaggio da Dennis e De Vries a 23 minuti dalla bandiera. “E’ una buona giornata, finire oggi secondo. Bravo a Jake, già dalle libere è stato molto veloce, ha guidato una corsa intelligente. Ho provato a stargli il più vicino possibile e il più a lungo possibile, ma su questa pista non è facile passare.
    Mancano tre gare, domani avremo un’altra opportunità. Forse avrei potuto avere un’opportunità per provare il soprasso se avessi saputo prima la sua strategia”, le parole di Vandoorne, a lasciare l’inquadratura tutta a Dennis nell’ultimo giro di gara, concedere un vantaggioa chi ha vinto con merito la prima delle due gare che la Formula E corre a Londra. 
    A punti chiudono anche Askew quinto, poi Evans, Da Costa, Gunther, Di Grassi e Buemi. Domani si replica con gara-2 dell’ePrix di Londra, sempre alle 16:04.  LEGGI TUTTO

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    Mario Andretti, italiano, americano: il campione di F1 che non dimentica

    TORINO – (e.e.) Mario Andretti è stato l’ultimo italiano a vincere il Mondiale di Formula 1. Ufficialmente con licenza americana, ma se provate a dire che lui non ha vinto da italiano vi potrebbe fare del male. Mario Andretti iridato nel 1978 con la Lotus, Mario Andretti che prese il passaporto Usa nel 1964, Mario Andretti costretto a lasciare tutto da piccolo, la casa, i giochi, gli abiti a Montona, in Istria, nel Dopoguerra, obbligato a scappare perché il suo paese era entrato a far parte della Jugoslavia. Mario Andretti che finì in un campo profughi in Italia, a Lucca, con la sua famiglia e l’amato gemello Aldo. Mario Andretti e i suoi che emigrarono da Genova negli States con i motori nel sangue. Mario Andretti che diventò un grande, e con lui i discendenti, tutti piloti di livello, compresi i nipoti. Ebbene, nell’anniversario dell’approdo americano, Mario Andretti pubblica un post da leggere: «Poco prima dell’alba, 67 anni fa, il 16 giugno 1955, la nostra nave arrivò oltre la Statua della Libertà nel porto di New York. Era il 21esimo compleanno di mia sorella Anna Maria e il giorno in cui abbiamo iniziato la nostra vita in America. È stato un viaggio di 11 giorni sul transatlantico italiano Conte Biancamano. Ecco la ricevuta per noi 5. Quello che ricordo più vividamente quel giorno è mia sorella che canta l’inno nazionale americano e quanto fossero colorate le macchine e i taxi». Era l’inizio di una nuova incredibile vita. Che ci regalò Mario Andretti campione. E l’uomo che non dimentica mai. LEGGI TUTTO

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    F1, Domenicali frena Andretti: “Nuovo team solo se molto importante”

    ROMA – Il tema dell’undicesimo team in griglia continua a tenere banco nel mondo della Formula 1. Infatti, negli ultimi mesi si è sempre più palesato l’interesse della famiglia Andretti di entrare nel Circus come undicesimo team. Le altre squadre si sono, però, dimostrate fredde su questa prospettiva, preoccupate dalla diluizione dei montepremi e convinte che la cifra di 200 milioni di dollari come “rimborso” per i minori introiti da versare alle squadre da parte di un’ipotetica new entry non basti più. Sul tema ha parlato anche Stefano Domenicali, intervenuto al Business of F1 Forum organizzato a Monaco dal Financial Times e da Motorsport Network: “Per la prima volta nella mia vita, vedo team in perfetta saluta dal punto di vista economico, hanno investito in noi e quindi la comunità delle scuderie va rispettata”, sottolinea il numero 1 di Liberty Media. Che poi aggiunge: “Non è un problema avere più squadre, abbiamo già una lista di potenziali investitori che vorrebbero entrare. Ma dobbiamo proteggere i team: il numero attuale è adatto, e una nuova entrata deve essere molto importante e significativa”. 
    Le prospettive 
    Date le parole di Domenicali, è chiaro che la questione non verrà risolta in breve tempo. Al di là dell’iniziativa di Michael Andretti, parlare di entrata “molto importante” è un chiaro riferimento ad Audi e Porsche, che dovrebbero entrare in Formula 1 nel 2026, anno in cui verranno introdotte le nuove power unit, ma collaborando con team esistenti oppure acquistando un’altra scuderia.  LEGGI TUTTO

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    F1, Domenicali freddo sulla possibilità di un undicesimo team

    ROMA – Il mondo della Formula 1 deve ancora fare i conti con il tema, rimasto sospeso, dell’undicesimo team in griglia. Infatti, negli ultimi mesi si è sempre più palesato l’interesse della famiglia Andretti di entrare nel Circus come undicesimo team. Le altre squadre si sono, però, dimostrate fredde su questa prospettiva, preoccupate dalla diluizione dei montepremi e convinte che la cifra di 200 milioni di dollari come “rimborso” per i minori introiti da versare alle squadre da parte di un’ipotetica new entry non basti più. Sul tema ha parlato anche Stefano Domenicali, intervenuto al Business of F1 Forum organizzato a Monaco dal Financial Times e da Motorsport Network: “Per la prima volta nella mia vita, vedo team in perfetta saluta dal punto di vista economico, hanno investito in noi e quindi la comunità delle scuderie va rispettata”, sottolinea il numero 1 di Liberty Media. Che poi aggiunge: “Non è un problema avere più squadre, abbiamo già una lista di potenziali investitori che vorrebbero entrare. Ma dobbiamo proteggere i team: il numero attuale è adatto, e una nuova entrata deve essere molto importante e significativa”. 
    Audi e Porsche aspettano il 2026
    Date le parole di Domenicali, è chiaro che la questione non verrà risolta in breve tempo. Al di là dell’iniziativa di Michael Andretti, parlare di entrata “molto importante” è un chiaro riferimento ad Audi e Porsche, che dovrebbero entrare in Formula 1 nel 2026, anno in cui verranno introdotte le nuove power unit, ma collaborando con team esistenti oppure acquistando un’altra scuderia.  LEGGI TUTTO

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    F1, Capito apre ad Andretti: “Sarebbe una buona aggiunta”

    ROMA – Continua il dibattito a distanza fra i team principal delle scuderie di Formula 1 su un eventuale ingresso di Michael Andretti ed il suo gruppo tra i team del Circus. Si è espresso a proposito anche il numero uno della Williams, Jost Capito, che a “racingnews365.com” ha detto: “Ho lavorato con Michael Andretti negli Stati Uniti, quando ero in Volkswagen. Loro hanno gestito la squadra di rallycross per i tedeschi per cinque anni, per cui ho strettamento collaborato con loro. Li rispetto e sono brave persone, che rappresentebbero una buona aggiunta al paddock. Di questo ne sono assolutamente certo”.
    Le parole di Capito
    Tra i team principal che auspicano un allargamento delle squadre in Formula 1 c’è anche Zak Brown, team principal della McLaren. Il quale si si rispecchia sostanzialmente nella linea di Capito, che aggiunge: “Il passato ci ha insegnato che il limite giusto delle macchine in griglia è 24. Questo sarebbe un buon numero e che la Formula 1 potrebbe raggiungere. Personalmente credo che più auto hai, più è meglio per lo sport”. Tra i “falchi” c’è invece Toto Wolff, il team principal della Mercedes, che più volte si è espresso contro l’ampliamento dei team in pista. LEGGI TUTTO

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    F1, Capito: “Andretti? Sarebbe un valore aggiunto”

    ROMA – La Formula 1 potrebbe vedere un ingresso di un altra squadra, quella di Michael Andretti e del suo gruppo. Un’ipotesi ancora sospesa, ma che ha già raccolto le prime reazioni. Ad esempio, si è espresso a favore il numero uno della Williams, Jost Capito, che a “racingnews365.com” ha detto: “Ho lavorato con Michael Andretti negli Stati Uniti, quando ero in Volkswagen. Loro hanno gestito la squadra di rallycross per i tedeschi per cinque anni, per cui ho strettamento collaborato con loro. Li rispetto e sono brave persone, che rappresentebbero una buona aggiunta al paddock. Di questo ne sono assolutamente certo”.
    Il commento di Andretti
    Tra i team principal che auspicano un allargamento delle squadre in Formula 1 c’è anche Zak Brown, team principal della McLaren. Il quale si si rispecchia sostanzialmente nella linea di Capito, che aggiunge: “Il passato ci ha insegnato che il limite giusto delle macchine in griglia è 24. Questo sarebbe un buon numero e che la Formula 1 potrebbe raggiungere. Personalmente credo che più auto hai, più è meglio per lo sport”. Tra coloro che sono contrari c’è invece Toto Wolff, numero uno della Mercedes. L’austriaco si è detto contrario all’ampliamento dei team, con – però – alcuni distinguo. LEGGI TUTTO