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    F1, In Austria arriva il primo esame della competitività Ferrari

    FERRARI F1 TEST BARCELLONA DOMENICA @Scuderia Ferrari Press OfficeIl momento dell’anno, in effetti, è perfetto per pensare agli esami che, citando Eduardo de Filippo, non finiscono mai. Lo sa bene la Ferrari, stavolta pronta e motivata a confermare la buona prestazione vista in Canada. L’obiettivo? Il ruolo di seconda forza, appurato che Max Verstappen e la sua Red Bull saranno inarrivabili, specie sul circuito di casa del team.
    Ad aiutare la Rossa ci sarà proprio il tracciato di Spielberg che, nelle caratteristiche, sarà affine alla SF-23 Evo. Quindi, una buona notizia per Carlos Sainz e per Charles Leclerc che, proprio qui un anno fa, ha conquistato la sua ultima vittoria, nonché l’ultima di una vettura di Maranello fino ad oggi. Solidità sarà la parola d’ordine, visto e considerando che la pioggia potrebbe essere la vera protagonista del weekend austriaco.
    L’elemento in grado di sconvolgere tutti i piani delle squadre e che rappresenterà una pericolosa trappola per la Ferrari: mantenere il sangue freddo in una situazione concitata è l’imperativo per un team che troppe volte si è lasciato andare alla foga, sbagliando nella maggior parte dei casi. Se si vuole crescere, non solo dal punto di vista delle prestazioni ma anche da quello della gestione, si dovrà passare da situazioni di grande stress.

    Quello di Spielberg, però, sarà solo il primo step di un percorso di crescita oramai obbligato per la Ferrari; a Silverstone, una settimana dopo, arriverà la prova finale. Infatti, le peculiarità del circuito inglese saranno il banco di prova perfetto per apporre l’imprimatur definitivo al miglioramento della Rossa. Ma è ancora troppo presto. Il Gran Premio d’Austria è troppo importante per il futuro prossimo e non della Ferrari. LEGGI TUTTO

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    Filming Day Ferrari: A Fiorano la SF-23 per il Gp d’Austria [ FOTO ]

    In vista del prossimo Gren Premio d’Austria F1 2023, la Ferrari ha fatto scendere in pista oggi a Fiorano la SF-23 con la veste aerodinamica per il fine settimana al Red Bull Ring.Filming Day Ferrari, Fiorano

    Nella giornata di oggi, la Scuderia di Maranello è scesa in pista a Fiorano per un evento promozionale che ha visto coinvolta sia la monoposto di Formula 1 che la Hypercar 499P che ha recentemente vinto la 24 ore di Le Mans.

    Sharing Fiorano with the family today 😍#FerrariHypercar #SF23 pic.twitter.com/hkKO5EiFPD
    — Scuderia Ferrari (@ScuderiaFerrari) June 27, 2023

    I 100 chilometri permessi dal regolamento FIA hanno consentito a Charles Leclerc e Carlos Sainz di “provare” le ultime novità sulla SF-23, in vista del Gran Premio d’Austria.
    Dopo i nuovi sviluppi visti a Barcellona, sulla Ferrari arriverà anche qualche ulteriore update a livello di fondo vettura e particolari aerodinamici minori che serviranno a completare il pacchetto di aggiornamento previsto per questa stagione.

    Lights, camera, action 🎬
    Beauty on track 🎥😍#F1 pic.twitter.com/gufiWWXhEA
    — Scuderia Ferrari (@ScuderiaFerrari) June 27, 2023

    Il prossimo fine settimana è in programma il Gran Premio d’Austria al Red Bull Ring, il circuito di casa del Team austriaco, leader del mondiale F1 2023. Il format del week end prevede una sola sessione di prove libere, due sessioni di qualifiche oltre a gara sprint e gara tradizionale. Programma completo e orari, in questo articolo.

    Back for more 🤘 It’s #AustrianGP race week! pic.twitter.com/gVPijxMq5H
    — Scuderia Ferrari (@ScuderiaFerrari) June 26, 2023 LEGGI TUTTO

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    F1, Pneumatici sotto stress al Red Bull Ring

    I team avranno a diposizione per il Gran Premio d’Austria la mescola Pirelli C3 come P Zero White hard, C4 come P Zero Yellow medium e C5 come P Zero Red soft. Le parole di Mario Isola.

    Il fine settimana di Spielberg sarà il secondo in calendario con la F1 Sprint. La qualifica per decidere la griglia di partenza del Gran Premio è in programma venerdì pomeriggio, dopo l’unica sessione di prove libere al mattino. La giornata di sabato sarà invece dedicata alla Sprint Shootout e alla Sprint Race. Nelle tre brevi sessioni della Sprint Shootout (rispettivamente 12, 10 e 8 minuti), le squadre dovranno obbligatoriamente montare dei set nuovi di pneumatici e utilizzare in Q1 e Q2 le mescole Medium. In Q3 è invece previsto l’uso di mescola Soft.
    Il Red Bull Ring ha solo dieci curve ed è il circuito del calendario iridato in cui i piloti impiegano meno tempo per effettuare un giro completo. Il record in gara è di Carlos Sainz che nel Gran Premio di Stiria del 2020 concluse il 68° giro in 1m05.619s con la sua McLaren motorizzata Renault su Soft C4.
    Il pilota con maggiori vittorie sull’attuale versione del tracciato austriaco è Max Verstappen su Red Bull con quattro vittorie sulle 18 gare disputate dal 1997. Il costruttore più vincente è invece Mercedes grazie ai sei primi posti, ottenuti da Nico Rosberg, Valtteri Bottas e Lewis Hamilton, tutti con due successi ciascuno.
    Nel Gran Premio del 2022 la maggior parte dei piloti ha effettuato due soste, partendo con la Medium e terminando con due stint su Hard. I sorpassi sono stati frequenti soprattutto a metà gruppo con cinque vetture a contendersi le posizioni sotto il podio.

    La variazione di altezza tra i vari punti della pista, rende il Red Bull Ring il secondo circuito del campionato con la maggiore differenza altimetrica dopo Spa-Francorchamps. Tra il punto più vicino al livello del mare, prima di curva 1, e il punto più alto, dopo curva 2, c’è una variazione di più di 60 metri.

    “Il Red Bull Ring è un circuito dove i pneumatici non hanno tregua. Le vetture percorrono le dieci curve del tracciato in un tempo leggermente superiore al minuto e i pochi rettilinei non permettono alle gomme di riposarsi. L’asfalto ha una micro e macro rugosità abbastanza alta, dovuta all’età del manto, e il grip è elevato in partenza. Trazione e frenata sono elementi chiave e particolare attenzione dovrà essere dedicata alla gestione del surriscaldamento dei pneumatici: i piloti che non dovessero riuscire a raffreddarli adeguatamente potrebbero infatti avere difficoltà nel difendersi dagli attacchi degli avversari, soprattutto nel primo e nell’ultimo settore. Un fattore importante sarà quindi anche la temperatura ambientale, con condizioni tradizionalmente piuttosto variabili. La gara dello scorso anno si è giocata sulle due soste con mescole Medium e Hard ma quest’anno, nel caso il degrado non sia eccessivamente elevato, la sosta unica potrebbe essere un’opzione valida”. LEGGI TUTTO

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    Gp Austria F1 2023: tutto quello che c’è da sapere sul Red Bull Ring

    La primissima edizione del Gran Premio d’Austria di Formula 1 si è corsa nel 1964 sullo Zeltweg Airfield: un tracciato realizzato nel 1959 su una pre-esistente aviosuperficie. Si voleva replicare la fortunata combinazione che aveva portato alla realizzazione dello storico circuito di Silverstone. Ma il Circus della F1 restò solo un anno, a causa della natura eccessivamente abrasiva del fondo stradale.
    L’Austria e la Formula 1 tornarono ad essere nuovamente un binomio nel 1970, ma su un nuovo tracciato, realizzato sempre nella bellissima regione della Styria. Fu battezzato Osterreichring. Da allora la sequenza delle sedi del Gran Premio d’Austria è stata: Osterreichring, A1-Ring e adesso Red Bull Ring.
    Detto così si potrebbe facilmente pensare che l’Austrian GP si sia spostato su diversi circuiti, dal 1970 al 2019, ma in realtà la corsa si è sempre disputata nella stessa località. La pista però, negli anni, ha cambiato nome. A parte appunto la gara del 1964, tutte le altre competizioni dal 1970 al 1987 e dal 1997 al 2003 si sono svolte su questo circuito. Con il tempo la pista ha mutato il suo layout, perché quello originale è stato ritenuto troppo pericoloso: basterebbe chiedere il perché al povero cervo che fu travolto e ucciso dalla McLaren di Stefan Johansson durante il venerdì di libere nel 1987.

    LA NUOVA VITA DELLA FORMULA 1 IN AUSTRIA
    Il Gran Premio d’Austria è tornato nel calendario della Formula Uno nel 2014, dopo un’assenza di dieci anni, grazie all’acquisizione della pista da parte della nostra casa madre: Red Bull, che lo ha appunto ribattezzato “Red Bull Ring”. A testimoniarlo la bellissima scultura che raffigura un toro rampante, sulla collinetta tra le curve 6, 7 e 8. Il weekend targato Formula 1 in Austria può contare su un contesto mozzafiato: le vette delle montagne della Styria che fanno da cornice tutt’attorno al curcuito. Questo è sempre un fine settimana importante anche per la Scuderia AlphaTauri, oltre che per i nostri amici di Red Bull Racing.
    SPIELBERG, AUSTRIA – JULY 10: Spectators on track during the F1 Grand Prix of Austria at Red Bull Ring on July 10, 2022 in Spielberg, Austria. (Photo by Bryn Lennon/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool //
    IN ORIGINE ERA ÖSTERREICHRING
    Una pista particolarmente temibile, lunga quasi sei chilometri, che ha debuttato in Formula 1 negli anni Settanta. A metà degli anni Novanta è stata ridisegnata da Hermann Tilke, che l’ha accorciata e resa più sicura: su quel nuovo layout la F1 ha corso dal 1997 al 2003. Il circus è tornato in Austria nel 2014 grazie all’impegno di Dietrich Mateschitz, che ha ribattezzato la pista in Red Bull Ring.
    GIRO LAMPO
    Il circuito di Spielberg misura oggi 4,3 chilometri e un giro di pista in Formula 1 si affronta in poco più di un minuto. Ci sono infatti solo dieci curve, separate da tre grandi rettilinei che portano le vetture su e giù per le splendide colline della Stiria.
    ORGOGLIO AUSTRIACO
    Nella lunga storia della Formula 1 sono stati cinque i piloti austriaci a correre in Formula 1. Tre curve del Red Bull Ring sono intitolate a Niki Lauda (l’unico ad aver vinto in casa), Jochen Rindt e Gerhard Berger.
    Source: scuderia.alphatauri.com LEGGI TUTTO

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    In F4 a Monza brilla Arvid Lindblad, il giovane talento di casa Red Bull

    Arvid Lindblad, #23 Prema, Arvid Lindblad, #23 Prema, during Round four of the Italian F4 Championship 2023, from June 23-25, 2023 at Autodromo di Monza, ITA. // Dutch Photo Agency / Red Bull Content PoolIn quel di Monza è andato in archivio il quarto round del Campionato Italiano di Formula 4, nonché il giro di boa della stagione. Il fil rouge del weekend è stato designato nel nome di Arvid Lindblad, classe 2007 dell’Academy Red Bull. L’inglese si presentava sul tracciato brianzolo dopo essersi messo in mostra nelle prime tre tappe del campionato, ma il round di Monza è stato la consacrazione del suo talento.
    Il pilota già messo sotto la propria orbita da Helmut Marko ha disputato uno di quei weekend che restano impressi nella carriera di un pilota. Pur non avendo effettuato le sessioni di test andate in scena a Monza nelle scorse settimane, Lindblad ha sin da subito preso un’ottima confidenza con il tracciato. Feeling confermato poi nei riscontri delle qualifiche, che lo hanno portato a conquistare due delle tre pole del fine settimana.
    Un fattore espresso dal pilota di licenza britannica è la grande capacità di valutazione nel corso dei differenti momenti della corsa. Ciò lo si è potuto notare già in gara-1, in occasione della lotta con il principale rivale in campionato, Ugo Ugochukwu. Il compagno di squadra in Prema aveva tagliato il traguardo davanti a tutti, salvo poi una penalità nel post gara, che ha consegnato il successo a Lindblad.
    È nelle due gare della domenica però che Lindblad ha mostrato i muscoli, nei confronti degli avversari della categoria propedeutica italiana. In gara-2 ha guidato con costanza e solidità davanti a tutti per l’intera lunghezza della gara, resistendo agli attaccanti di un arrembante Kacper Sztuka. Al termine ha poi confermato quanto non sia stata semplice per lui la gestione della corsa, pur avendola condotta interamente in testa.
    La ciliegina sulla torta l’ha messa in occasione della terza e ultima gara del weekend monzese, dove in mezz’ora ha riassunto alla perfezione le caratteristiche che lo rendono un giovane di grande talento. Il britannico, che scattava dalla pole, è stato protagonista di una partenza non impeccabile, scivolando in quinta posizione nella mischia delle prime fasi di gara. Lindblad non si è perso d’animo e nel giro di poche tornate ha sfilato con una facilità quasi disarmante i suoi avversari, portandosi alle spalle di Ugochukwu. Il pilota dell’Academy Red Bull ha quindi indotto all’errore proprio quest’ultimo, finito in testacoda dopo un ruota a ruota serrato alla Prima Variante.

    Per Arvid Lindblad è stato così un finale di weekend quasi in parata verso la terza bandiera a scacchi. La sensazione è quella di trovarsi di fronte ad un talento cristallino che è sì alle prime battute della carriera in monoposto, ma che ha già solide basi dalla sua parte e Helmut Marko lo ha notato eccome. Un pilota entrato in piena sintonia con monoposto e team.
    È molto significativo il discorso del suo ingegnere nel corso delle battute conclusive della terza gara del weekend. Ha commentato infatti la grande lucidità acquisita da Lindblad, un fattore emerso prepotentemente anche nel fine settimana di Monza. “Prima di ogni weekend gli ricordo sempre che alla fine dell’anno non conta il numero di vittorie, ma chi vince il campionato”. Una frase che potrebbe suonare strana dopo un weekend da tre vittorie in tre gare, ma che la dice lunga sulla mentalità vincente del giovanissimo talento di casa Red Bull.
    Arvid Lindblad lascia Monza con 80 punti di vantaggio su Ugo Ugochukwu. Il prossimo appuntamento per la F4 Italiana è fissato per il weekend del 21-23 luglio al Paul Ricard, dove andrà in scena il quinto dei sette round del campionato. LEGGI TUTTO

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    Il podio di Montreal è la massima espressione di questa F1

    Podio Gp Canada F1 2023 – foto: twitter @alo_oficia

    Il GP andato in scena in quel di Montreal non ha di certo eccelso in termini di spettacolo offerto dall’azione in pista. C’è però un motivo per cui è destinato ad occupare una pagina importante dell’album di storia della F1. La cornice del podio ha riunito quattro monumenti del Circus iridato: Max Verstappen, Fernando Alonso, Lewis Hamilton ed Adrian Newey. 11 titoli mondiali sommati ai 23 conquistati dal tecnico inglese (fra piloti e costruttori). Passato, presente e futuro collegati da un unico fil rouge, quello di scrivere la storia.

    What an honor to share the podium with these F1 legends. Thanks Canada🇨🇦💚. Enjoyed every single lap . #f1 #canada #montreal #astonmartin pic.twitter.com/l5ZJtNLSTS
    — Fernando Alonso (@alo_oficial) June 18, 2023

    “È una top 3 iconica, non credo che ce ne sia mai stata una di questo genere prima d’ora”, ha affermato Lewis Hamilton, consapevole di essere protagonista di un momento storico, pur senza aver alzato il trofeo più importante. Gli occhi del sette volte campione del mondo hanno comunicato un profondo senso d’orgoglio, dovuto forse ad un’ulteriore motivazione nata sul circuito canadese. Il connubio fra un podio di tale portata e una Mercedes in crescita ha amplificato in Lewis la fame di vittoria. Se fino ad ora Hamilton non aveva mai smesso di svegliarsi ogni mattina nel segno dell’ottavo titolo, la prospettiva di poterlo conquistare battendo due campioni affermati non fa altro che aggiungere prestigio al suo sogno.
    Fra poco più di un mese taglierà il traguardo delle 42 candeline, ma se non conoscessimo la sua età anagrafica potremmo tranquillamente giudicarlo come uno dei più giovani in griglia. Nel sorriso di Fernando Alonso al termine di ogni GP c’è la consapevolezza che, dopo sei podi in otto gare, si trova finalmente nella realtà a cui aspirava dopo anni di scelte sbagliate. Un team che nell’arco di pochi mesi è passato da essere settima forza alla lotta per la seconda. Ad aggiungere valore è il fatto che questo salto sia stato compiuto in un’ottica di stabilità regolamentare. Alonso sa che negli ultimi dieci anni non si era mai trovato così vicino alla lotta per il vertice. Proprio come ha affermato con determinazione in un team radio durante il GP del Canada, il pilota asturiano ha un solo obiettivo: vincere.
    E poi c’è Max, il ragazzo che settimana dopo settimana sta sfidando gli addetti ai lavori nella ricerca degli aggettivi. Inarrestabile, cannibale, semplicemente perfetto in ogni condizione. In Quebec ne ha dato un’ulteriore prova. Neanche le condizioni insidiose del sabato hanno piegato l’olandese, che scandisce i suoi giri in pista con la precisione di un metronomo. La stessa precisione con cui guida in testa ai Gran Premi ormai da un mese e mezzo. La sigla “Ver” occupa la prima posizione in classifica dalla tappa di Miami, per un totale di 224 giri consecutivi. E se di numeri vogliamo parlare, forse non è una coincidenza che proprio salendo su questo podio Verstappen abbia ottenuto il 41° successo, quello che nell’olimpo dei vincitori lo affianca ad Ayrton Senna.

    Non sappiamo se sia solo una suggestione, ma ci piace pensare che la Red Bull su un podio di tale portata non ci abbia voluto mandare un uomo qualsiasi. In Canada a ricevere il trofeo dei costruttori c’era Adrian Newey. Il genio della F1, colui che ancora una volta è stato capace di sfornare una vettura cucita alla perfezione sull’uomo di punta della squadra. La RB19, una monoposto che dopo un terzo di stagione ha già il potenziale affermato per poter diventare una delle più vincenti della storia. LEGGI TUTTO

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    F1, Speed Championship: in Canada Albon imprendibile, asfalta tutti!

    “Speed Championship” è l’esclusivo Mondiale delle velocità massime di CircusF1, con tanto di Classifiche Piloti e Costruttori. A spingerci verso questa iniziativa è il desiderio di valorizzare il ruolo della velocità pura, che rappresenta l’essenza primordiale del motorsport.

    Dopo Nico Hulkenberg a Barcellona arriva la quinta vittoria non Red Bull nello Speed Championship di CircusF1. A metterla a segno a coronamento di un weekend da incorniciare è Alexander Albon, che suggella così gli ottimi riscontri velocistici fatti segnare costantemente dalla Williams-Mercedes. Il team fondato dal grande e indimenticabile Frank ci è andato spesso vicino quest’anno a centrare il colpo grosso. Più con Sargeant che con il pilota tailandese che, invece, è stato il primo a riuscirci tra i due. E adesso con questo primato supera il ferrarista Leclerc in classifica generale e si mette alla caccia proprio del compagno di squadra, ottimo 4° con 67 punti.
    Lo Speed Championship conferma la propria imprevedibilità e ad ogni appuntamento del Mondiale di F1 2023 dove nulla è scontato e tutto può succedere. Sabato Albon ha rifilato oltre 6 km/h di differenza alla Red Bull del campione del mondo Max Verstappen alla speed trap della pista “Gilles Villeneuve”, volando sul tracciato canadese. Ottimo valore di maximum speed anche per la Mclaren di Piastri, 4° con 331,3 km/h. Non male le Haas, 7^ e 8^ con Magnussen ed Hulkenberg mentre hanno deluso sia Aston che, soprattutto, Mercedes. Hamilton e Russell hanno viaggiato costantemente a debita distanza dalla top 10 mentre, in casa Aston Martin, Alonso è riuscito per un pelo a centrare il 10° valore velocistico assoluto.

    Le Classifiche Piloti e Costruttori riportate qui sotto, sono calcolate sulla base dei primi 10 piloti più rapidi nelle qualifiche del sabato. Il punteggio, attribuito per ogni Gp in calendario, riflette il sistema attualmente utilizzato per l’ordine di arrivo: 25-18-15-12-10-8-6-4-2-1
    F1 2023, Speed Championship – Piloti
    Verstappen 117
    Perez 111
    Sainz 92
    Sargeant 67
    Hulkenberg 61
    Albon 60
    Leclerc 53
    Gasly 31
    Magnussen 31
    Hamilton 29
    Stroll 25
    Norris 24
    Piastri 22
    Russell 20
    Zhou 17
    Ocon 15
    Alonso 15
    De Vries 6
    Bottas 3
    Tsunoda 1
    F1 2023, Speed Championship – Costruttori
    Red Bull 228
    Ferrari 145
    Williams 127
    Haas 92
    Mercedes 49
    Alpine 46
    Mclaren 46
    Aston Martin 40
    Alfa Romeo 20
    Alpha Tauri 7 LEGGI TUTTO

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    F1, GP Canada: a Montreal i rookie si prendono un po’ di scena.

    Oscar Piastri, McLarenAndiamo ad analizzare la gara dei tre rookie del Campionato Mondiale 2023 di Formula 1: Oscar Piastri (McLaren), Nyck De Vries (AlphaTauri) e Logan Sargeant (Williams), dopo il Gp del Canada.

    Circuito nuovo per i nostri rookie che hanno guidato per la prima volta durante il GP di Canada e hanno dimostrato tutto il loro entusiasmo nelle interviste durante il weekend. Sono stati 3 giorni non molto facili per 3 piloti che hanno dovuto anche fare i conti con delle condizioni atmosferiche particolari. La pioggia infatti ha condizionato le prove libere e le qualifiche, facendo emergere le vere potenzialità dei piloti stessi. Dopo aver preparato la gara al meglio, i 3 rookie sono partiti nono (Piastri) diciannovesimo (De Vries) e ventesimo (Sargeant).
    Venendo alla gara, l’americano ha concluso il GP prematuramente al settimo giro a causa di un problema alla vettura. De Vries è stato protagonista insieme a Kevin Magnussen di un piccolo incidente alla curva dopo la prima chicane: il pilota danese non ha frenaro in tempo costringendo il numero 20 (che si trovava all’esterno) a seguire la sua traiettoria. Possibilità di portare a casa dei punti sfumata, ma Nyck ha voluto sottolineare che non sarebbe stato facile raggiungere la decima posizione in ogni caso.

    Piastri ha concluso un sorpasso niente male in staccata alla prima curva guadagnando una posizione su Nico Hulkenberg. È stato per un po’ davanti al compagno Lando Norris, che lo ha colto di sorpresa con un sorpasso per mettersi in una posizione più comoda, posizione che poi ha perso dopo la penalità di 5 secondi inflitta a causa di una guida troppo lenta in regime di Safety Car.
    Weekend movimento per i 3 rookie che questa volta più di altre si sono messi in gioco e hanno dimostrato di avere del potenziale per dare del filo da torcere ai veterani di questo sport. Peccato per Sargeant che avrebbe potuto osare un po’ di più e magari seguire Alexander Albon in una fantastica gara che gli è valsa una settima posizione e il titolo di pilota del giorno. LEGGI TUTTO