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    F1, GP Singapore: barriere, rimonte e primi punti per i rookie

    Andiamo ad analizzare la gara dei due rookie (+ 1) del Campionato Mondiale 2023 di Formula 1: Oscar Piastri (McLaren), Logan Sargeant (Williams), ai quali si aggiunge momentaneamente Liam Lawson, (AlphaTauri) dopo il gran premio di Singapore.SINGAPORE, SINGAPORE – SEPTEMBER 17: Liam Lawson of New Zealand and Scuderia AlphaTauri prepares to drive on the grid during the F1 Grand Prix of Singapore at Marina Bay Street Circuit on September 17, 2023 in Singapore, Singapore. (Photo by Rudy Carezzevoli/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202309170368 // Usage for editorial use only //Partito 18esimo dopo una qualifica difficile, Sargeant ha colpito le barriere al ventesimo giro della gara di domenica causando un danno alla sua ala anteriore bloccata per tutto il giro di rientro ai box sotto la monoposto. Nonostante il “botto”, i danni sono stati limitati e hanno consentito al pilota di tornare in gara subito dopo il pit stop. 5 ritiri hanno permesso allo statunitense di tagliare il traguardo 14esimo. Nonostante tutto Logan si è detto soddisfatto del suo weekend che gli ha permesso di prendere più confidenza con la monoposto ma soprattutto con la pista.
    L’incidente di Lance Stroll durante il Q1 ha portato la qualifica del pilota australiano, Piastri, ad una fine anticipata, lasciandogli solo la 17esima piazzola a disposizione. Domenica però è stato protagonista di una fantastica rimonta fino alla settima posizione guadagnando punti preziosi per la scuderia, sommati anche a quelli del compagno Lando Norris, arrivato secondo ma con un pacchetto di aggiornamenti in più.
    Merita una menzione il rookie “ad interim” Lawson. Prima volta in assoluto a Singapore, uno dei circuiti più difficili del mondiale, è riuscito a conquistare i suoi primi punti in carriera portando a casa la nona posizione dopo la fine del 62esimo giro. Questo il miglior risultato per l’AlphaTauri in questo mondiale. Ma già dalla qualifica si era fatto notare, accedendo al Q3 eliminando il campione del mondo Max Verstappen.

    Alex Albon non ha ancora un compagno per il 2024 e questa dovrebbe essere la motivazione principale per il Sargeant che deve dimostrare di meritare la permanenza nel Circus: attenzione però, mancano poche gare; Il Giappone potrebbe essere un banco di prova importante per Piastri che avrà a disposizione gli stessi aggiornamenti del compagno: si dice fiducioso e sicuro di poter battagliare per le prime posizioni al fianco di Norris; Lawson sta forse eclissando i due rookie “veterani” di questa stagione e al momento non ha niente da migliorare o da rimproverarsi, deve solo continuate su questa scia e forse un sedile libero per l’anno prossimo potrebbe essere proprio il suo. LEGGI TUTTO

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    F1, Ferrari: Le qualità Sainz, le debolezze di Leclerc

    Carlos Sainz, dopo 434 giorni e 25 gran premi ha finalmente interrotto il digiuno di vittorie della Scuderia Ferrari. Un risveglio dolcissimo per gli appassionati della rossa, che già a Monza, avevano assaporato un antipasto di Singapore nella commovente prestazione e difesa del pilota spagnolo. Quello di Carlos è un capolavoro, un’impresa memorabile fatta di testa e cuore, di ragione e sentimento, che fa felice Domenicali e che fa bene all’audience della Formula 1. Ma come mai, dopo 14 gare targate Red Bull nel 2023 (di cui 10 consecutive portano la firma di Max Verstappen) è stato proprio Sainz a interrompere il digiuno?Sainz e Leclerc, Gp Singapore F1 2023

    ELOGIO ALLA TENACIA
    Il caso non esiste e Sainz ne è la dimostrazione. O meglio, nel momento in cui gli altri, quelli imbattili, ti lasciano qualcosa per strada, tu devi essere lì, pronto ad afferrare tutto ciò che è afferrabile. Questo è esattamente ciò che ha fatto Carlos Sainz a Singapore. Ma come detto, non è un caso: Carlos si è portato appresso la carica di Monza, weekend in cui ha rasentato la perfezione, una perfezione che non è bastata a sconfiggere le mostruose RB19 di Newey. Quante volte, nell’ultima settimana, si sarà ripetuto a mo’ di mantra quella frase rilasciata nel pre-gara del GP d’Italia: “se facciamo tutto alla perfezione possiamo vincere”.Questa volta ce l’ha fatta Sainz, tra le strettissime vie di Singapore, complice una Red Bull umana e lontana, la perfezione è bastata, ma di perfezione si è trattato. Chapeau Carlos!
    SAINZ E NON LECLERC
    Come mai è stato Carlos e non Charles a risollevare le sorti del Cavallino? Charles lo conosciamo, ha un talento incredibile (questo non lo nega nessuno) e la sua capacità di spingere la vettura al limite è palese nella sua velocità in qualifica. Carlos, da parte sua, non si è mai dimostrato un grande qualificatore, ma ha sempre dato il meglio in gara, con una costanza e un’intelligenza tali da mettere in difficoltà compagni di scuderia del calibro di Verstappen, Norris e Leclerc.Sainz, oltre a ciò è dotato di una fortissima personalità, non si piega né si deprime di fronte alle richieste del team. Basti pensare a Silverstone dove vinse la sua prima gara in Ferrari attaccando senza pietà il compagno di squadra e rispondendo picche agli ordini del muretto o a questo weekend, nel quale la sua capacità di leggere la gara prima degli ingegneri, regalando il DRS a Norris per difendersi da Russell, l’ha portato a coronare il secondo centro in rosso.

    COMPLEMENTARI
    I due piloti della rossa sembrano la coppia perfetta, non tanto per il rapporto che intercorre tra di loro, quanto per la loro complementarietà. A Carlos manca il talento puro di Charles, a Charles la tenacia di Carlos.Quando le cose vanno male a Maranello, Charles ne risente e non riesce a dare ciò di cui sarebbe capace. Lo stesso vale per gli errori del muretto, che spesso portano il monegasco a un nervosismo tale da indurlo all’errore. Lettura della gara e leadership sono le caratteristiche che mancano a Charles per massimizzare i risultati, qualità necessarie in un possibile scenario di lotta mondiale. Se l’entusiasmo di Carlos non è cosa passeggera, se il madrileno sta veramente sbocciando a Maranello allora saranno guai per Charles, perché lo spagnolo, la testa, ce l’ha eccome. LEGGI TUTTO

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    Gp Singapore F1 2023, le pagelle: Sainz memorabile, Leclerc scudiero, Red Bull irriconoscibile

    3 – GP SINGAPORE F1/2023 – SABATO 16/09/2023 – credit: @Scuderia Ferrari Press OfficeVa in archivio un incandescente week-end sul circuito di Marina Bay, che riaccende il cuore dei tifosi della Ferrari, grazie alla vittoria memorabile di Carlos Sainz. Clamorosa la gara dello spagnolo, favorita da una perfetta strategia, oltre che dal sacrificio di Charles Leclerc, perfetto uomo-squadra. Fantastico anche Norris sul podio, bravissimo Liam Lawson che lancia una pesante candidatura al sedile AlphaTauri per il prossimo anno. Occasione sprecata da George Russell, mentre per la prima volta nel 2023 la peggiore del fine settimana è la Red Bull. Questo e molto altro nelle pagelle del Gran Premio di Singapore.
    VOTO 10 A SAINZ, MEMORABILE SMOOTH OPERATION
    La perfezione ha il volto di Carlos Sainz in questo straordinario ritorno alla vittoria della Ferrari. Leader sin dal venerdì, concretizza in tutto e per tutto la sua superiorità, prima con la seconda pole position consecutiva, e poi con una gara ai confini della razionalità. Per ritmo, gestione, ma soprattutto lucidità e freddezza. Resterà nella storia la strategia di tenersi Norris a distanza di DRS per difendersi dal ritorno delle Mercedes. Una cosa degna del miglior Michael Schumacher. Una cosa da campione. Best ever Smooth Operation.
    VOTO 9 A NORRIS, “L’ATTACCANTE DIFENSORE”
    Il nuovo pacchetto di aggiornamenti della McLaren dà ulteriore competitività a Lando Norris, che trova un podio da sogno a Singapore. Veloce sin dal venerdì, l’inglese sfrutta qualsiasi occasione in gara per artigliare un meraviglioso secondo posto. Attacca quando è il momento di attaccare, ma soprattutto si difende con le unghie e con i denti dal ritorno delle Mercedes. E, in un certo senso, “difende” anche la vittoria di Carlos Sainz, sfruttandone l’aiuto con il DRS. A completare una “doppietta” in salsa Carlando.
    VOTO 8 A LAWSON, CHE IPOTECA IL 2025
    La prima a Zandvoort era di approccio. Già a Monza si intravedeva una confidenza in crescita. Ma a Singapore, Liam Lawson tira fuori un week-end super. Da ricordare a lungo la qualifica, dove per 7 millesimi estromette Max Verstappen dal Q3. E poi la gara, tutta coraggio e lucidità: naviga ai confini della zona punti, e sfruttando le defezioni altrui, si accaparra un grande nono posto finale. Il ritorno di Ricciardo potrebbe essere stato effimero: la candidatura del classe 2002 al sedile in AlphaTauri per il 2025 è pesantissima.
    VOTO 7 A LECLERC, SCUDIERO PERFETTO
    Sul ritorno alla vittoria della Ferrari con Carlos Sainz c’è anche la firma di Charles Leclerc. Il monegasco, sin dal venerdì, è più lento dello spagnolo. E, di conseguenza, gli spetta il ruolo da scudiero. Interpretato alla perfezione da Carletto: magistrale la partenza (favorita dalle gomme rosse), perfetta la gestione della prima metà di gara. Poi, come al solito, arriva la consueta dose di sfortuna: la sosta in regime di Safety Car lo penalizza oltremodo, complice il traffico. Da lì fa quel che può, chiudendo al quarto posto finale.
    VOTO 6 A HAMILTON, CHE SALVA LA MERCEDES
    La Mercedes ha osato l’all-in, con una strategia ultra-aggressiva. Scelta rischiosa, forse troppo azzardata. A salvare l’onore delle armi è Lewis Hamilton, che porta a casa un podio dal sapore dolceamaro. Il ritmo c’è sempre stato, sin dal venerdì, ma come al solito (per quest’anno), la qualifica non brillantissima compromette un buon risultato. Poi la gara è un lungo ruota a ruota con Russell e Norris; l’errore all’ultimo giro del compagno di squadra gli consegna un podio insperato, ma che basta a salvare la faccia delle Frecce Nere.

    VOTO 5 A RUSSELL, ERRORE FATALE ALL’ULTIMO GIRO
    Tutto il suo week-end è un copiare le traiettorie della Ferrari. George Russell volerà in Giappone ricordando a memoria il retrotreno della SF-23: in qualifica secondo per un nulla, in gara dietro prima a Leclerc e poi a Sainz. La scelta azzardata della seconda sosta da parte della Mercedes è un jolly che, è vero, per poco non fa fare jackpot all’ex Williams. Ma la fretta di dover recuperare, alla fine, fa perdere anche lucidità a George, che butta via il podio con un brutto errore all’ultimo giro, finendo in barriera. Che spreco.
    VOTO 4 ALLA RED BULL, DAVVERO IRRICONOSCIBILE
    Un fulmine a ciel sereno. Non c’è altro modo di descrivere il week-end molto negativo della Red Bull. Il 5° e l’8° posto finale di Verstappen e Perez è un risultato illusorio rispetto al livello di una vettura che, a Singapore, si rivela essere addirittura da centro-griglia. La qualifica scioccante con la doppia esclusione dal Q3 è una inaspettata doccia fredda su cui il team di Melton Keynes dovrà ragionare. Ovviamente non in ottica 2023, visto il vantaggio incolmabile sugli avversari. Ma tanto per la prossima stagione, in virtù della nuova TD018 e delle sue conseguenze sulla vettura anglo-austriaca. Suzuka sarà un esame persino per i dominatori del mondiale. LEGGI TUTTO

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    F1, Verstappen ha davvero demolito Perez? Dati, analisi e confronti

    Sergio Perez è criticato e messo in discussione quasi ad ogni Gran Premio. Forse perché il sedile accanto a Max Verstappen è il più ambito del Circus della Formula 1. Il messicano occupa la seconda posizione nella classifica piloti con 219 punti contro i 364 dell’olandese. La nostra analisi, dati alla mano.BAKU, AZERBAIJAN – APRIL 30: Race winner Sergio Perez of Mexico and Oracle Red Bull Racing and Second placed Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing celebrate in parc ferme during the F1 Grand Prix of Azerbaijan at Baku City Circuit on April 30, 2023 in Baku, Azerbaijan. (Photo by Mark Thompson/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool /Dopo le recenti dichiarazioni di Lewis Hamilton sulla forza dei suoi compagni di squadra, se paragonati a quelli di Max Verstappen, abbiamo voluto analizzare qualche semplice dato per confrontare i due team-mate.
    L’indicatore che abbiamo scelto è semplicemente la percentuale di punti che i due piloti dello stesso team hanno portato alla loro squadra.
    Partendo proprio da Max Verstappen e Sergio Perez, l’attuale leader della classifica piloti ha totalizzato il 62,4% dei punti della Red Bull mentre il messicano i restanti 37,6%.
    Il due volte campione del mondo ha davvero demolito, come spesso si dice, il pilota che lo affianca nel team austriaco dal 2021? Per capirlo, andiamo a vedere le stesse percentuali per i piloti dei quattro team che occupano le posizioni in classifica costruttori, dietro a Red Bull.
    Le prime sorprese arrivano dall’analisi dei dati dei piloti di Aston Martin e McLaren. Sia Fernando Alonso che Lando Norris hanno fatto meglio del rispettivo compagno di squadra con percentuali superiori a quelle con le quali Verstappen ha fatto meglio di Perez.
    Il due volte campione del mondo spagnolo ha totalizzato il 78,3% dei punti della squadra, mentre Lance Stroll solo il 21,7%. Un po’ meglio nel confronto è andato Oscar Piastri che però ha raccolto solo il 31,3% contro il 68,7% del più esperto Norris.

    Numeri non lontani da quelli di Verstappen-Perez li troviamo anche tra i due piloti Mercedes: Lewis Hamilton ha raccolto il 60,1%, contro il 39,9% di George Russell.
    Discorso a parte invece per la coppia Ferrari, dove Carlos Sainz e Charles Leclerc hanno raccolto, poco più o poco meno dell’1% in più della metà dei punti della Scuderia di Maranello.
    Da questo primo giro di numeri, cominciamo forse ad avere un quadro più chiaro del “rapporto di forze” in pista.
    Vogliamo però andare oltre l’attuale stagione e dare uno sguardo anche agli anni passati, cominciando dai due anni nei quali Verstappen e Perez sono stati compagni in Red Bull. Sia nel 2021 che nel 2022, l’olandese ha chiuso al primo posto nella classifica piloti, totalizzando rispettivamente il 67,5% e il 59,8% dei punti della squadra. Già da questi due dati si può evincere come il messicano abbia “sofferto” di più il compagno di squadra il primo anno che non nelle ultime due stagioni.
    Paragonando la percentuale del 2021 con quella di Hamilton nei confronti del compagno Valtteri Bottas, scopriamo come la differenza nella stagione 2021 sia stata di poco inferiore al punto percentuale (66,2%).
    Analizzando gli anni del dominio Mercedes e in particolare quelli dove il sette volte campione del mondo ha avuto come compagno sempre il finlandese si ha: 2020 (60,6%), 2019 (55,9%), 2018 (62,3%) e 2017 (54,3%).
    Dando un rapido sguardo al passato, in molti hanno fatto peggio di quanto non stia facendo quest’anno Perez in termini di percentuale di punti che sono stati in grado di portare alla loro squadra. Se Perez ha lasciato al compagno il 62,4% dei punti della Red Bull, nel 1990 e 1991 con Senna-Berger (McLaren) siamo al 64,5% e 69,1%, nel 1992 con Mansell-Patrese siamo al 65,8%, ma anche Villeneuve-Frentzer (1997 | 65,8%), Hakkinen-Coulthard (1998 | 64,1%), quasi tutti gli anni dei mondiali di Schumacher, Vettel-Webber nel 2013 (66,6%). Di esempi così, andando avanti e indietro negli anni, ce ne sarebbero tanti altri.
    Concludendo quindi possiamo dire che Sergio Perez, quest’anno, sta facendo meglio di quanto Piastri non stia facendo con Norris e Stroll con Alonso; meglio anche del suo primo anno (2021) in Red Bull con Verstappen, molto meglio di Bottas con Hamilton, sempre nel 2021 e come Bottas nel 2018. Verstappen è un fuoriclasse, lo sappiamo tutti, come lo erano nel passato campionissimi come Senna, Mansell, Villeneuve, Hakkinen, Schumacher, Vettel che, in molte occasioni, hanno totalizzato una % di punti per il loro team anche superiore al 62,4% che è quella di Verstappen su Perez quest’anno. LEGGI TUTTO

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    “Il Discorso del Re”, tutta la forza e la fragilità di Lewis Hamilton

    La settimana del Gran Premio di Singapore di Formula 1 è stata impreziosita da un’intervista esclusiva che, Mara Sangiorgio di Sky Sport F1, ha realizzato a Lewis Hamilton. Nello speciale “Il Discorso del Re”, che trovate in programmazione su Sky Sport ed è disponibile anche on demand, il sette volte campione del mondo F1 parla del suo antagonismo con Max Verstappen, dei suoi obiettivi futuri dopo il rinnovo di contratto con Mercedes ma anche delle sue paure, dei suoi pensieri più profondi, del suo modo di essere, di porsi e di vedersi.
    Insomma un bellissimo momento di apertura, quasi una confidenza personale da parte di Hamilton che vede inevitabilmente avvicinarsi il giorno in cui dovrà appendere il casco al chiodo e, come ogni atleta, si dovrà porre la domanda fatica: “E ora, cosa farò?”. Per ora Lewis pare non avere ancora una risposta, visto che non ha confermato di voler chiudere la carriera di pilota in Mercedes!
    Riportiamo qui sotto un solo passaggio dell’intervista ma consigliamo di guardarla in TV, prestando molta attenzione a tutti i particolari.
    I COMPAGNI DI SQUADRA
    “Non ho certo avuto la vita facile con i miei compagni – ha raccontato Hamilton -, come invece capita a Verstappen. Ci pensavo correndo, a come i media possono raccontare una cosa. Quando in qualifica rifilato 5-6 decimi a Bottas, non dicevano la stessa di oggi, quando Max batte Perez. E’ tutto molto gonfiato. La mia opinione è che ho avuto compagni molto più forti di quanto abbia avuto Max: Bottas, Button, Alonso, Russell (dimenticando, forse volutamente Rosberg per poi aggiungerlo dicendo che sono stati troppi, ndr). Sono stati piloti molto forti e costanti: Verstappen non corre contro nessuno di così forte”.

    L’intervista di Mara Sangiorgio, al di là di quello che vi abbiamo “raccontato” noi in questo articolo è tutta la guardare, da ascoltare, per cogliere le espressioni di Hamilton, il modo con il quale approccia le risposte, le sue pause, il suo linguaggio del corpo. Proprio per questo, qui sotto potete trovare tutti gli orari della programmazione de “Il Discorso del Re” sui canali Sky.
    “Il Discorso del Re” – La programmazione Sky Sport
    Giovedì 14 settembreOre 10:25 | Sky Sport F1 (207)Ore 16:25 | Sky Sport F1 (207)
    Venerdì 15 settembreOre 13:00 | Sky Sport F1 (207)Ore 17:45 | Sky Sport F1 (207)
    Sabato 16 settembreOre 21:45 | Sky Sport F1 (207)
    Domenica 17 settembreOre 18:45 | Sky Sport F1 (207) LEGGI TUTTO

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    F1, Gran Premio di Singapore: numeri e curiosità

    La Formula 1 ha lasciato l’Europa per fare rotta sull’Asia, dove andranno in scena le prossime tre gare. Prima di raggiungere il Qatar a inizio ottobre, infatti, nelle due settimane a venire si correrà in estremo oriente, per la precisione a Singapore e in Giappone.
    Il circuito di Marina Bay, nella città stato confinante con la Malesia, è ormai un classico moderno del campionato. Ha infatti debuttato nel 2008 – quando è diventato il primo evento disputato interamente in notturna – ed è sempre stato presente in calendario fuorché nel biennio 2020-2021 a causa della pandemia.
    GP di Singapore: numeri e curiosità
    1. Le medaglie d’oro olimpiche vinte da Singapore. Si tratta di un Paese nel quale gli abitanti sono particolarmente impegnati nello sport: circa il 60% delle persone under 50 ne pratica uno. Ciononostante, dato il limitato numero di abitanti, i successi internazionali sono ridotti. L’unica medaglia d’oro è stata vinta ai Giochi di Rio dal nuotatore Joseph Schooling nei 100 metri farfalla. Altre quattro le medaglie olimpiche conquistate: due argenti – nel tennistavolo e nel sollevamento pesi – e due bronzi (entrambi nel tennistavolo).
    6. Le versioni del tracciato di Marina Bay in appena 14 edizioni del Gran Premio di Singapore. La prima, nel 2008, si corse su un tracciato di 5.067 metri, che si allungò a 5.073 l’anno seguente. Nel 2013 venne rimossa la chicane Sling e la lunghezza scese a 5.065. Misure invariate nel 2015 anche se vennero riprofilate le curve 11 e 13, mentre con le piccole modifiche apportate alla 16 e alla 17 nel 2018 il circuito scese a 5.063 metri. Quest’anno viene introdotto il cambiamento più importante: spariscono le curve dalla 16 alla 19 e il tratto diventa completamente rettilineo facendo scendere la lunghezza sotto i 5 km, e precisamente a 4.940 metri.

    17. La posizione del piatto nazionale di Singapore, il chili crab, nella classifica della guida turistica Lonely Planet dedicata alle venti ricette più buone al mondo. Questa pietanza è assai complessa da preparare ed è ideale per chi ama il piccante e il sapore dei crostacei. Vi basti sapere che tra gli ingredienti abbiamo, oltre al granchio stesso, scalogno, zenzero, aglio e peperoncino, brodo di pesce, concentrato di pomodoro, salsa al peperoncino, sale, zucchero, amido di mais, uovo, cipollotto e prezzemolo cinese. Tanti auguri se pensate di poter riprodurre il piatto a casa vostra….
    30. Le vittorie in gare di serie automobilistiche internazionali del pilota più importante di Singapore. Si tratta di Mok Weng Sun, tre volte campione del GT Asia e vincitore di una gara nel World Endurance Championship, a Silverstone nel 2017, con la Ferrari 488 GTE del team Clearwater Racing.
    152. La lunghezza in metri della piscina dello sky deck del Marina Bay Sands, la piscina sopraelevata più lunga del mondo, nonché la più grande piscina a sfioro su un tetto. Offre viste quasi infinite della città dal 57° piano, ovviamente è esclusiva, aperta solo agli ospiti dell’hotel, e per accedervi è necessaria la chiave di una camera. LEGGI TUTTO

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    F1, Fred Vasseur spiega cosa servirà alla Ferrari a Singapore

    Cosa serve alla Scuderia Ferrari per far bene al Gran Premio di Singapore? Lo spiega Fred Vasseur, alla vigilia dell’appuntamento sul circuito di Marina Bay.

    “Torniamo in pista su un circuito completamente diverso da Monza”, ha detto il Team Principal della Ferrari, che poi ha aggiunto: “La pista di Marina Bay richiede infatti grande carico aerodinamico, una vettura particolarmente efficace in trazione e ben bilanciata per permettere ai piloti di avere la giusta confidenza tra i muretti”.
    Vasseur, parlando dei suoi piloti ha detto: “Trattandosi di un tracciato cittadino, il pilota a Singapore può fare una differenza ancora maggiore: abbiamo preparato al meglio la gara al simulatore e metteremo in condizione Carlos e Charles di girare il più possibile, cercando di massimizzare il potenziale della SF-23”.

    E infine, sulla scia dell’ottima performance del Gran Premio d’Italia, Vasseur ha poi chiuso dicendo: “Veniamo da una gara di Monza esaltante, vogliamo continuare questo trend positivo e raccogliere un buon bottino di punti anche a Singapore”. LEGGI TUTTO

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    F1, Strategie e gomme Pirelli sul nuovo circuito di Singapore

    Il layout del circuito di Singapore è stato modificato: la sezione tra la curva 16 e 19 è infatti diventata un lungo rettilineo di circa 400 metri. Le scelte di Pirelli e come potrebbero cambiano le strategie.Pirelli, Gp Singapore F1 2023

    Come per i precedenti circuiti cittadini, anche a Singapore si correrà con il tris di mescole più morbide della gamma Pirelli. La C3 verrà utilizzata come P Zero White hard, C4 come P Zero Yellow medium e C5 come P Zero Red soft.
    Il Gran Premio di Singapore si corre in notturna con partenza alle 20 ora locale. L’elevata umidità, le alte temperature e la difficoltà nella dispersione del calore a causa dei muretti che delimitano il tracciato rendono la gara molto impegnativa per i piloti a livello fisico.
    Il layout del circuito è stato modificato: la sezione tra la curva 16 e 19 è infatti diventata un lungo rettilineo di circa 397 metri. La modifica ha ridotto il numero di curve da 23 a 19 e la lunghezza totale della pista a 4,940 km (rispetto ai precedenti 5,063 km). I giri da percorrere in gara saranno 62, uno in più rispetto all’ultima edizione.
    Il circuito di Marina Bay è caratterizzato dalla presenza di tanti elementi – strisce e tombini – che contraddistinguono le strade utilizzate dalla viabilità pubblica, il che può variare in alcuni punti il livello di aderenza dell’asfalto, soprattutto in caso di pioggia.
    La sosta unica è nettamente la favorita, anche perché il tempo perso nel pit-stop (circa 28”) è il più elevato della stagione, insieme a quello di Imola. La mescola più dura a disposizione è solitamente, in condizioni di asciutto, la grande protagonista della gara.
    Come per altri circuiti cittadini, la posizione in griglia di solito è fondamentale per raggiungere un buon piazzamento sotto la bandiera a scacchi, vista le limitate possibilità di sorpasso. Il risultato delle qualifiche si rispecchia spesso in quello finale.
    L’anno scorso la partenza della gara fu rimandata di un’ora a causa di un nubifragio che si abbatté su Marina Bay pochi minuti prima dell’apertura della griglia. Le monoposto iniziarono la gara montando le gomme intermedie per poi passare, in concomitanza con una Virtual Safety Car, alle Medium e alle Soft.
    La prima edizione del Gran Premio di Singapore si disputò nel 2008. Da allora si è corso sul tracciato di Marina Bay per altre 12 volte, ad eccezione del biennio 2020-2021, a causa della pandemia. Cinque piloti hanno conquistato il successo in questa gara: Sebastian Vettel (5), Lewis Hamilton (4), Fernando Alonso (2), Nico Rosberg e Sergio Perez (1 ciascuna). Le squadra con più vittorie sono la Mercedes e la Red Bull (4) mentre la Ferrari è quella che più volte (6) ha messo un pilota in pole position.

    MARIO ISOLA – DIRETTORE MOTORSPORT PIRELLI
    “A Singapore prende il via la fase finale di questa lunga stagione, che porterà la Formula 1 a correre in tre continenti e 16 fusi orari. Il Gran Premio nella città-Stato di Singapore è stato il primo a svolgersi sotto la luce artificiale, aprendo una strada poi seguita – in tutto o in parte – da altre gare. Dal punto di vista tecnico, quella di Marina Bay è una tipica pista cittadina, molto tortuosa (sono 19 le curve, molte a 90° C) e con pochissime vie di fuga: anche un piccolo errore può essere pagato a caro prezzo. Dal punto di vista aerodinamico, le caratteristiche della pista impongono la scelta di una configurazione ad alto carico. Quest’anno fa il suo debutto un’importante novità nel tracciato, determinata da una serie di interventi edilizi nella zona di Marina Bay: la sezione originariamente compresa fra le curve 16 e 19 è diventata infatti un rettilineo lungo quasi 400 metri. La modifica renderà sicuramente il circuito più veloce, sia perché la lunghezza totale scende sotto i cinque chilometri sia perché sarà decisamente più filante. Da valutare se la modifica avrà un impatto sulle strategie, anche perché – almeno sulla carta – potrebbe anche essere stata creata un’opportunità per i sorpassi, fino ad oggi molto difficili a meno di non avere un grande margine di vantaggio in termini di prestazione”.
    “Lo stress sui pneumatici non è particolarmente elevato in termini di carichi mentre particolare attenzione dovrà essere data alla gestione dell’asse posteriore, messo a dura prova in fase di trazione in uscita dalle curve lente. Le temperature sono solitamente piuttosto elevate e costanti, trovandosi Singapore a pochi chilometri (circa 150) dall’Equatore, il che aumenta il rischio di surriscaldamento, tanto delle gomme quanto di tutte le parti meccaniche della monoposto, senza dimenticare peraltro l’elemento determinante in una corsa automobilistica, vale a dire il pilota”. LEGGI TUTTO