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    Davis Cup: La scelta di capitan Volandri. Sonego, Arnaldi e Vavassori al posto di Sinner, Berrettini e Fognini

    Filippo Volandri – Foto Sposito

    Auguriamo a Jannik una pronta guarigione, sappiamo quanto lui tenga alla Davis, lo ha già dimostrato. Rispettiamo la sua decisione, sono sicuro che lo avremo a disposizione in futuro. Matteo è stato ancora una volta molto sfortunato, si era messo a nostra completa disposizione, aspettava questo impegno con ansia perché sapeva che gli avrebbe fatto bene, aspettiamo anche lui per le prossime sfide”. Filippo Volandri accoglie così l’ufficialità delle assenze di Jannik Sinner e Matteo Berrettini per le sfide del girone delle Davis Cup Finals a Bologna contro Canada, Cile e Svezia.Alla Unipol Arena, dal 12 al 17 settembre, ci saranno Lorenzo Musetti, Lorenzo Sonego, Matteo Arnaldi (che sarà Top 50 da lunedì dopo l’ottavo di finale allo US Open, il primo in uno Slam in carriera), Simone Bolelli e Andrea Vavassori. Il 37enne di Budrio e il 28enne torinese hanno raggiunto insieme due finali in doppio nel circuito ATP, nel 250 di Umago sulla terra rossa e nel 500 di Halle sull’erba.
    Nonostante l’assenza dell’attuale numero 1 d’Italia e del primo italiano finalista a Wimbledon, dunque, il capitano di Coppa Davis può contare su una squadra competitiva per il girone di Bologna. Per le sfide di settembre, Volandri ha rinunciato a Fabio Fognini, oggi numero 146 ATP, in corsa ai quarti di finale al Challenger di Genova. “La scelta di rinunciare a Fabio nasce dall’esigenza di avere a disposizione giocatori che mi diano massime garanzie, gli infortuni di questo periodo mi hanno convinto a prendere altre strade, sono convinto che Fabio tornerà presto ai livelli che gli appartengono” ha dichiarato il capitano.
    Volandri promette “di sfruttare tutta la rosa che ho a disposizione. Ho bisogno della disponibilità di tutti, ognuno deve tenersi pronto”. Musetti e Sonego, spiega, “fanno parte di questa squadra ormai da anni, e hanno ampiamente dimostrato quanto tengano alla maglia azzurra. Non hanno bisogno di dimostrare quello che valgono, per noi sono due punti di riferimento. Arnaldi è un ragazzo che ha avuto una crescita velocissima negli ultimi due anni e vale la classifica che ha raggiunto, ne sono convinto. Il suo valore rispecchia i risultati di queste settimane, che gli hanno dato grande fiducia nei propri mezzi. Vavassori è un ragazzo meraviglioso, un professionista vero, che sa fare gruppo”.
    L’Italia sarà impegnata dal 12 al 17 settembre alla Unipol Arena. Gli azzurri debutteranno nel Gruppo A mercoledì 13 alle 15 contro il Canada, che ha sconfitto l’Italia in semifinale l’anno scorso prima di travolgere in finale l’Australia e conquistare per la prima volta la Davis.Dopo il Canada, la nazionale italiana tornerà in campo venerdì 15 alle ore 15 per affrontare il Cile, per poi chiudere domenica 17 (sempre alle 15) contro la Svezia. LEGGI TUTTO

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    Padel, a Parigi in campo i migliori al mondo. Da venerdì live su Sky

    Su Sky e in streaming su NOW prosegue la stagione del Premier Padel 2023. A Parigi, nell’iconico scenario dello Stade Roland Garros, sede dell’Open di tennis, va in scena la quinta tappa del circuito internazionale, sia nella versione maschile che in quella femminile. Dopo Doha, Roma, Madrid e Mendoza tocca alla capitale francese, dove il padel sta vivendo una straordinaria affermazione per numero di appassionati e praticanti. Il Premier Padel 2023 toccherà anche New Giza e Acapulco per chiudere la stagione a Milano, dal 4 al 10 dicembre. Tutti gli appuntamenti saranno in diretta su Sky e in streaming su NOW.

    Da venerdì 8 settmbre live su Sky Sport Tennis
    Il canale di riferimento è Sky Sport Tennis, in streaming su NOW. Si parte venerdì 8 settembre alle 14 con la sessione diurna dei quarti di finale, con telecronaca di Stefano De Grandis e Saverio Palmieri. Alle 18 la sessione serale, con il commento di Emiliano Siciliani ed Emiliano Pozzoni. Sabato, dalle 14 alle 17 e dalle 18 alle 21.30 le semifinali con la telecronaca di Alessandro Lupi, Saverio Palmieri, Dario Massara e Mauricio Algarra. Domenica le finali, dalle 14 quella femminile e dalle 16.30 quella maschile, con telecronaca di Alessandro Lupi e Saverio Palmieri. Nel tabellone maschile, già fuori i Superpibes Franco Stupaczuk e Martin Di Nenno, i favori del pronostico vanno a Juan Lebron e Ale Galan (reduci dalla vittoria in Finlandia), che dovranno stare attenti ad Arturo Coello e Agustin Tapia. Tra le donne le teste di serie numero uno sono Ari Sanchez e Paula Josemaria, Ortega-Triay (vincitrici del Major romano) e Brea-Gonzalez le sfidanti più accreditate. LEGGI TUTTO

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    Us Open, i risultati di oggi: Medvedev in semifinale, Rublev battuto 3 set a 0

    Daniil Medvedev in semifinale agli Us Open. Il campione del 2021 batte tre set a zero il connazionale Andrey Rublev nel derby russo con i parziali di 6-4, 6-3, 6-4 e riesce a limitare i danni al termine di un match giocato in condizioni al limite del proibitivo a causa di caldo e umidità. Medvedev, costretto anche a un medical time out in cui gli è stato dato un ventolino per respirare meglio, si è avvicinato a una telecamera affermando: “Prima o poi qui morirà qualcuno…”. A New York si è giocato con temperature di circa 35°C e una forte umidità, condizioni già viste anche nel match tra Sinner e Zverev. Per Rublev si tratta della 9^ sconfitta consecutiva in quarto di finale Slam: per lui il tabù semifinale continua. Medvedev affronterà venerdì il vincente dell’ultimo quarto di finale, Alcaraz-Zverev, in programma nella notte sull’Arthur Ashe (diretta SuperTennis, canale 212 Sky).  LEGGI TUTTO

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    Coppa Davis, Sinner sempre più in dubbio

    “Siamo in contatto con Sinner, e aspettiamo che ci dia aggiornamenti”. A pochi giorni dalla Coppa Davis, in programma dal 12 settembre a Bologna, per il capitano Filippo Volandri ci sono ancora due incognite nella formazione, Matteo Berrettini e Jannik Sinner, che vanno verso il forfait per l’esordio contro il Canada il 13 settembre. Berrettini per una distorsione alla caviglia destra che lo ha costretto al ritiro dagli Us Open. Sinner per le conseguenze dei crampi che lo hanno colpito durante il match contro Zverev, perso in 5 set dopo una maratona di 4 ore e 41 minuti. Subito dopo la sconfitta agli ottavi di finale, nonostante la stanchezza e i crampi, l’azzurro aveva confermato la propria presenza in squadra. Probabilmente però, a mente fredda, il giocatore e il suo staff stanno valutando la possibilità di prendersi una pausa per poter recuperare, considerando poco prudente giocare con le conseguenze di un affaticamento muscolare. 

    La panchina lunga dell’Italia
    La buona notizia per Volandri è che l’Italia, da anni, ha una panchina lunga e che i sostituti di Sinner e Berrettini sono pronti per partire per Bologna. “Siamo consapevoli di avere e una squadra all’altezza del compito che ci attende a Bologna”, ha detto il capitano valutando che la priorità per il numero uno d’Italia al momento sia quella di riprendersi, anche in vista delle Atp Finals, sempre più vicine. Lorenzo Sonego sostituirà Matteo Berrettini, e anche Matteo Arnaldi è pronto in caso di rinuncia di Sinner. Il sanremese, appena entrato nella top 50, con la prima convocazione in Davis coronerebbe una stagione piena di esordi. A Bologna l’Italia affronterà il Canada il 13 settembre, il Cile il 15 settembre e la Svezia il 17 settembre. Le prime due del girone si qualificheranno per le finali di Malaga, in programma dal 21 al 26 novembre LEGGI TUTTO

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    Ben Shelton, chi è la nuova stella del tennis statunitense

    Grazie alla vittoria contro il connazionale Tiafoe, Ben Shelton ha raggiunto la semifinale agli US Open, la prima in carriera in un Major. Fuori dai 500 al mondo fino a giugno 2022, il 20enne di Atlanta entrerà da lunedì in top 20. La storia del nuovo astro nascente del tennis americano
    US OPEN, LA PRIMA SEMIFINALE È SHELTON-DJOKOVIC LEGGI TUTTO

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    US Open, il programma di oggi: Alcaraz-Zverev e Medvedev-Rublev

    Alcaraz, Medvedev, Rublev e Zverev. In ordine di ranking e alfabetico. I nomi di chi è ai quarti di finale nella parte alta di tabellone agli US Open 2023 non potrebbero essere più altisonanti di così. E pazienza se tra i contendenti manca Jannik Sinner: la sensazione, piuttosto, è che lo squilibrio di forza prevedibile fin dal sorteggio, abbia portato a troppe finali anticipate.

    Alcaraz-Zverev, la sfida dei due mondi
    La sfida tra Alcaraz e Zverev non sarà soltanto un confronto di stili e di atteggiamento, ma quasi una guerra tra due mondi e, soprattutto, tra due modi diversi di intendere l’etichetta di predestinato. Carlitos gioca sulle nuvole, quasi sempre impermeabile alla pressione, sempre sorridente e straripante in campo. A 20 anni, lo spagnolo già si trova nella situazione di dover difendere il primo Slam in carriera e sta reagendo allo stress con una maturità encomiabile, che deve essere di esempio per i bambini. Dal (non) esordio contro Koepfer alla prova di forza contro Harris, dalla cronaca annunciata di una vittoria contro Evans alla sfida “green” contro Arnaldi: fino a ora, il nemico di Alcaraz è stato Alcaraz stesso, la cui esuberanza a volte balla sul confine con l’arroganza, senza però mai superarlo veramente.

    Carlitos ha la dinamite nel braccio e la piuma nel tocco, ma soprattutto vince con il sorriso, quel sorriso che si impone di non perdere mai, tanto da rimanere destabilizzato le rare volte in cui questo avviene. “Non so perché io abbia pianto, sono fiero di me stesso”, aveva detto in conferenza stampa dopo la sconfitta in finale a Cincinnati contro Djokovic, partita in cui lo spagnolo era stato avanti di un set e di un break e aveva anche avuto match point nel tiebreak del secondo parziale. Quelle lacrime erano state un segno di innocenza e, perché no, anche la dimostrazione che in Alcaraz vive un piccolo bambino un po’ “viziato” che deve avere tutti i giocattoli, o per meglio dire, tutti i trofei. Comprensibile, umano e, a dirla tutta, anche uno tra gli aspetti che più piace di Charlie, sempre più numero 1 per il popolo.

    Uomo del popolo, invece, è una definizione che non funziona per Zverev il quale, al contrario, tra alti e bassi, dolorose sconfitte e vittorie da copertina, infortuni e problemi fuori dal campo, dichiarazioni troppo impulsive in conferenza stampa e in generale la sensazione di non essere tagliato per i riflettori, ha lentamente abdicato allo status di “next big thing” senza capire se questo sia un bene o un male per lui. Il tempo sbiadisce i ricordi, ma prima di Carlitos, esisteva Sascha, il prossimo vincitore di 20 Slam, colui che sconfiggeva re Roger Federer sull’erba di Halle a 19 anni e che impartiva una severa lezione a Novak Djokovic sulla terra rossa di Roma nel 2017.

    Esistono due “sliding doors” nella carriera e nella vita di Zverev: la prima proprio agli US Open nel 2020, nell’edizione a porte chiuse per contrastare il Covid-19 e in una finale persa dal tedesco da un vantaggio di due set a zero, più break nel terzo set, più possibilità di chiudere la partita sul 5-3 e servizio nel quinto parziale. La seconda, invece, in semifinale al Roland Garros 2022, il giorno in cui Sascha ha scoperto che sono sufficienti poco meno di dieci secondi e un piede girato male per passare dalla gloria di sconfiggere Nadal sul Philippe Chatrier alla polvere, letterale, incollata alla canottiera di un gigante ferito e con sette legamenti della caviglia destra in frantumi.
    Zverev non saprà mai sorridere e divertirsi in campo come Alcaraz, perché la leggerezza non si insegna, ma, quantomeno, sta provando a riscrivere la propria storia, dimostrando che, a volte, la predestinazione si compie per vie misteriose e ben più complicate di quanto ci si aspettasse.

    I precedenti dicono 3-2 per Zverev, 1-0 per Sascha negli Slam, in quel quarto di finale al Roland Garros 2022 che non lasciava presagire il successivo dramma, e 2-0 sul cemento – anche se entrambe le partite risalgono al 2021, al primo turno di Acapulco e in semifinale a Vienna, con Alcaraz che era poco più che un bambino. Preoccupa anche il bilancio di Zverev contro i top ten negli Slam: 2 vittorie e 13 sconfitte. Senza contare che Sascha arriva dalla maratona di cinque ore contro Sinner, da aggiungere alle sei ore in due partite contro Altmaier e Dimitrov. Strategie per continuare a sognare? Spegnere il cervello e provare a giocare con il sorriso. Proprio come Alcaraz. E cercare di non pensare al fatto che a seguire incombono Medvedev (o Rublev) e probabilmente Djokovic. 

    Amici contro: derby russo Medvedev-Rublev
    A giocarsi il secondo posto in semifinale nella parte alta di tabellone, Medvedev e Rublev, connazionali e quasi “familiari”, essendo Andrey il padrino di battesimo di Alisa, la figlia di Daniil. Questo non significa che Rublev potrà contare sulla generosità di Medvedev in campo. I precedenti dicono 5-2 per Daniil, con l’aggravante di 2-0 per il russo più titolato negli Slam – curiosamente entrambe le partite si sono giocate a livello di quarti di finale di Major sul cemento, agli US Open 2020 e agli Australian Open 2021.

    Tra i due sembra esserci un divario importante anche in termini di approccio a questi tornei: Daniil vanta quattro finali Slam, con l’unica vittoria arrivata proprio a New York nel 2021 contro un Novak Djokovic a una vittoria dal Calendar Grand Slam, in una notte che doveva essere di festa per il serbo e che si è trasformata nell’apoteosi di chi, a proposito di predestinazione, non era mai stato nominato tra chi poteva traghettare il tennis oltre i Fab Four. Andrey, invece è 0-8 nei quarti di finale Major, con due sconfitte agli Australian Open (2021 contro Medvedev e 2023 contro Djokovic), due al Roland Garros (2020 contro Tsitsipas e 2022 contro Cilic), una a Wimbledon (2023 contro Djokovic) e tre agli US Open (2017 contro Nadal, 2020 contro Medvedev e 2022 contro Tiafoe). Servirà qualcosa di speciale per non lasciarsi intrappolare nella rete difensiva di Medvedev e per non finire 0-9 in questa triste statistica. E, soprattutto, per non trovarsi, ancora una volta, a rimuginare e a vedere ancora più ampio un gap con i top player che, in realtà, è più sottile che mai.  LEGGI TUTTO

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    US Open, il programma di oggi: iniziano i quarti, c’è Djokovic-Fritz

    Djokovic contro gli statunitensi. È questo lo scenario della parte bassa del tabellone agli US Open che oggi entrano nel vivo con i primi match dei quarti di finale. Tornerà in campo proprio Nole, unico giocatore “extra USA” rimasto in gara in quella zona del sorteggio. Il serbo andrà a caccia della 47^ semifinale in uno Slam contro Taylor Fritz, testa di serie n. 9, che invece cerca la prima semifinale in carriera in un Major. Vuole eguagliare il risultato dello scorso anno, invece, Frances Tiafoe che affronterà nel derby statunitense il giovane Ben Shelton, reduce dalla vittoria con il connazionale Paul. Nel torneo femminile, invece, i quarti oggi in programma sono Ostapenko-Gauff e Cirstea-Muchova. LEGGI TUTTO

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    US Open, Sinner ko negli ottavi: vince Zverev in cinque set

    Sinner saluta New York dopo una battaglia di 4 ore e 40 minuti con Zverev che vince con il punteggio di 6-4, 3-6, 6-2, 4-6, 6-3. Un match da alti e bassi per Jannik che nel terzo set ha superato le difficoltà fisiche per via dei crampi, ma dopo aver vinto il quarto set ha alzato bandiera bianca nel quinto, con un break decisivo in apertura. Sascha torna così nei quarti a Flushing Meadows dopo due anni: affronterà Alcaraz
    ARNALDI KO CON ALCARAZ: IL RACCONTO LEGGI TUTTO