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    Alexander Zverev si allena con Toni Nadal: lo zio di Rafa sarà il suo nuovo allenatore?

    Alexander Zverev sta attraversando un periodo delicato della sua vita lavorativa e personale. Dopo essere stato eliminato al primo turno a Wimbledon, infatti, il tennista tedesco ha poi deciso di annullare la sua partecipazione al torneo Atp di Gstaad. L’obiettivo del numero 3 al mondo è quello di tornare in campo al Masters 1000 di Toronto a fine luglio, e potrebbe farlo con un nuovo allenatore al suo fianco. E’ stato visto allenarsi a Maiorca alla Rafa Nadal Academy con Toni Nadal,  zio di Rafa. Come riportato da Sky Sport Germania, potrebbe essere lui il nuovo coach di  Zverev, con l’ex campione maiorchino nel ruolo di mentore aggiuntivo.

    “Per la prima volta nella mia vita ho bisogno di aiuto”
    Dopo la sconfitta al primo turno a Wimbledon, Zverev in conferenza stampa aveva rivelato: “A volte mi sento molto solo in campo. Ho dei problemi a livello mentale, è così fin dall’Australian Open. Sto cercando dei modi per uscire da questo vicolo cieco, ma continuo a ricadere nello stesso buco. Non è una questione di tennis, ma della mia vita. E non è una bella sensazione. Chiedere aiuto? Forse sì. Per la prima volta nella mia vita ne ho bisogno. Ho attraversato molte difficoltà in carriera, ma non mi ero mai sentito così vuoto come ora. Nemmeno quando vinco provo quella felicità e quella motivazione per andare avanti. E in uno sportivo di alto livello, questo si riflette chiaramente nelle prestazioni”.  LEGGI TUTTO

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    Wimbledon, i privilegi dei campioni: i diritti a vita dei vincitori del torneo

    Grazie al trionfo a Wimbledon, Sinner ha acquisito lo status di socio onorario dell’All England Club. Jannik avrà una serie di privilegi a vita: dall’accesso alle strutture durante l’anno (anche al di fuori del periodo del torneo), a due posti a vita riservati sul Centre Court. Ecco di quali vantaggi potrà godere il nuovo campione dei Championships
    IL DAY AFTER DI SINNER: LA GIORNATA LIVE LEGGI TUTTO

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    Sinner e gli altri italiani a Wimbledon 2025, quanto hanno guadagnato: premi

    Primo campione italiano di sempre a Wimbledon, Sinner ha incassato un assegno da 3 milioni di sterline, pari a circa 3,5 milioni di euro. È stata un edizione da record (+7% del prize money rispetto al 2024), con premi aumentati in tutti i round: dalle 400.000 sterline di Cobolli per i quarti di finale fino alle 66.000 sterline del primo turno. Di seguito tutti i premi degli azzurri a Wimbledon 2025
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    Atp Los Cabos, Gstaad e Bastad, dove vedere i tornei 250 in tv e streaming

    Archiviata la stagione sull’erba, il circuito torna tra terra rossa e cemento. Cinque tornei 250 in programma: uomini impegnati a Los Cabos, Gstaad e Bastad, donne in scena ad Amburgo e Iasi. Tutto in diretta su Sky Sport e in streaming su NOW
    RISULTATI LIVE: ATP – WTA

    Dal Messico alla Svizzera, passando per Svezia, Germania e Romania. Una settimana di tennis in giro per il mondo con cinque tornei 250 da seguire in diretta su Sky Sport e in streaming su NOW. Archiviata la stagione sull’erba, si torna tra cemento e terra rossa. Gli uomini saranno impegnati a Los Cabos (Messico, cemento), Gstaad (Svizzera, terra rossa) e Bastad (Svezia, terra rossa). In campo ci saranno Luciano Darderi a Bastad e Francesco Passaro a Gstaad. Le donne, invece, giocheranno a Iasi (Romania, terra rossa) e Amburgo (Romania, terra rossa). 

    Dove vedere i tornei Atp e Wta su Sky Sport e NOW
    Sky Sport Tennis (anche in streaming su NOW) è sempre il “campo centrale”, il canale di riferimento per gli appassionati, dove seguire live e con il commento in italiano tutti gli incontri con in campo giocatori italiani, oltre ai match più significativi. Questa settimana alcune sfide in onda anche su Sky Sport Uno, Sky Sport Max e Sky Sport 251.

    Il programma della settimana su Sky Sport e NOW
    Lunedì 14 luglio

    Sky Sport Tennis: dalle 10.30 alle 19.30 il meglio dei cinque tornei
    Sky Sport Max: dalle 10.30 alle 19.30 il meglio dei cinque tornei

    Martedì 15 luglio

    Sky Sport Tennis: dalle 3.30 alle 8 (Atp Los Cabos) e dalle 9.30 alle 21 il meglio dei cinque tornei
    Sky Sport Max: dalle 9.30 alle 21 il meglio dei cinque tornei

    Mercoledì 16 luglio

    Sky Sport Tennis: dalle 3.30 alle 8 (Atp Los Cabos) e dalle 9.30 alle 19.30 il meglio dei cinque tornei
    Sky Sport Max: dalle 9.30 alle 19.30 il meglio dei cinque tornei

    Giovedì 17 luglio

    Sky Sport Tennis: dalle 3.30 alle 8 (Atp Los Cabos) e dalle 9.30 alle 19.30 il meglio dei cinque tornei
    Sky Sport Max: dalle 9.30 alle 19.30 il meglio dei cinque tornei

    Venerdì 18 luglio

    Sky Sport Tennis: dalle 3.30 alle 8 (Atp Los Cabos) e dalle 9.30 alle 19.30 il meglio dei cinque tornei
    Sky Sport Uno: dalle 3.30 alle 8 (Atp Los Cabos) e dalle 9.30 alle 19.30 il meglio dei cinque tornei

    Sabato 19 luglio

    Sky Sport Tennis: dalle 4.30 semifinali Atp Lo Cabos; dalle 11 semifinali Atp Gstaad; dalle 16 semifinali Wta Iasi
    Sky Sport Max: dalle 13 semifinali Atp Bastad
    Sky Sport 251: dalle 14 semifinali Wta Amburgo

    Domenica 20 luglio

    Sky Sport Tennis: dalle 5 finale Atp Los Cabos; dalle 11.30 finale Atp Gstaad; dalle 14 finale Atp Bastad; dalle 16.30 finale Wta Iasi
    Sky Sport Max: dalle 14 finale Atp Bastad
    Sky Sport 251: dalle 14 finale Wta Amburgo
    Sky Sport 252: dalle 16.30 finale Wta Iasi

    Tutti gli incontri con Sky Sport Plus ed Extra Match
    Per i clienti Sky è disponibile Sky Sport Plus, dove seguire lo spettacolo delle grandi sfide maschili e femminili in modo più ricco, coinvolgente e semplice. Basta andare sul canale Sky Sport Tennis al 203 e, con il tasto verde del telecomando di Sky Q via satellite o il tasto interattività di Sky Glass, se connessi alla rete internet, accedere alle immagini in diretta dai campi di gioco dei tornei acquisiti da Sky, curate e realizzate da ATP e WTA e in più, nella sezione Classifiche, visualizzare in tempo reale il ranking di singolare ATP e WTA. Per i clienti NOW è disponibile Extra Match, il servizio che mette a disposizione canali aggiuntivi per accedere alle immagini in diretta dai campi di gioco, curate e realizzate da ATP e WTA. LEGGI TUTTO

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    Esempio Jannik Sinner, un italiano come tanti. Solo che ha vinto Wimbledon

    Dopo 138 edizioni, un Azzurro vince il torneo più prestigioso al mondo regalandoci un 13 luglio 2025 da leggenda. Il direttore di Sky Sport, Federico Ferri, ne delinea il profilo: in tanti parlano di un’eccezione, un modello di italianità senza i nostri difetti, ma è un errore. Jannik non è una rarità, è maggioranza. Silenziosa. E, finalmente, ben rappresentata grazie a questo fuoriclasse. Una persona perbene

    Il nostro Paese ha atteso 138 edizioni del torneo più prestigioso del mondo, esattamente dal 1877, per vivere questo momento. La vittoria dell’italiano Jannik Sinner a Wimbledon, è già oltre la cronaca, è oltre la storia: è già leggenda. Del tennis e dello sport. Anzi, oltre lo sport, perché questo ragazzo è entrato nelle nostre vite come un punto di riferimento, un termine di paragone, un ispiratore. E tutto questo, essendo sempre se stesso. Un fenomeno, ma fuori dal campo nulla di diverso da quello che sarebbe stato se fosse rimasto a lavorare con i suoi, in un rifugio in Alta Pusteria. Non è il campione che “resta umile”. È umile per essere campione. Del resto, ce l’ha dentro, basta pensare che ha due genitori e un fratello i quali alla finale di Wimbledon si siedono lontani dal centro del players box, per lasciare spazio a “chi lavora”, al grande team costruito dal figlio e dall’amico/manager di sempre, Alex Vittur.

    A 23 anni, Jannik non sta soltanto scrivendo la storia del suo sport nel mondo, fa molto di più. Perché nel suo caso il come conta addirittura più del cosa e del quanto. Sinner è un esempio perché, come disse anni fa il suo primo allenatore tra i pro, Riccardo Piatti, “è un predestinato. Predestinato al lavoro”. Il talento senza allenamento e senza sacrificio è poco più che pura vanità, è così per chiunque e in tutti gli ambiti non solo sportivi, ma nel caso di Jannik vale pure di più, perché la costruzione del campione non era scontata. O meglio, lo era solo se ripensiamo a quella definizione, al destino scritto nel DNA del ragazzo: lavorerai e vincerai. Vincerai solo se lavorerai

    E così oggi abbiamo il privilegio di raccontare un fenomeno, un campione generazionale, che resterà per sempre, uno che unisce persone di ogni età, malati di tennis e gente che non sa neppure le regole del gioco. Insieme, tutti in un abbraccio. Oggi Sinner è la Nazionale. Domenica 13 luglio 2025, come domenica 11 luglio 1982, come domenica 9 luglio 2006, la urla dietro le persiane, la gente davanti alle tv in spiaggia e sulle terrazze, con il cuore in gola: come con l’Italia ai Mondiali, lo stesso effetto. Ancora più potente se si pensa che i bambini e i ragazzi nati poco dopo il Duemila, non solo non hanno mai visto gli Azzurri alzare la Coppa, ma nemmeno partecipare. E invece Jannik l’hanno visto, eccome. E lo continueranno a vedere ancora per tanti anni.

    Vedranno ancora un campione che bada ai fatti e rifugge dagli alibi perché “non ci sono scorciatoie”. Vince tanto e parla poco. E quando lo fa, non sbaglia una parola.
    Vedranno un campione che si sa rialzare. Da una sconfitta, certo. Ma anche resistendo a uno schiaffo ben peggiore, l’accusa più infamante per uno sportivo, il doping. Da assoluto innocente. Senza smettere di giocare, di lottare, di allenarsi, di vincere. Forte della sua integrità ed onestà. 
    Vedranno un campione che rispetta l’avversario, sempre. Grande insegnamento del tennis in generale, questo. Uno sport dove si fanno i complimenti all’avversario quando fa un grande punto (e qui alcuni si stupiscono se lo si fa in telecronaca, pensate voi) e dove ci si stringe la mano, per convinzione prima che per prassi, dopo la partita. Quanti ragazzi, di tutti gli sport, lo faranno domani? Quanti cominceranno a giocare, quanti si impegneranno ancora di più? Quanti non daranno (più) la colpa di una sconfitta all’arbitro, all’allenatore, al campo? Quanti impareranno da Sinner che non ci sono scorciatoie? Ne siamo sicuri: tanti. 

    Non stiamo parlando di un santo, ben inteso. Stiamo parlando di un atleta, di un uomo. Uno come noi? Perché no. Come noi, certo. Quando si parla di Sinner spesso si dice che rappresenti un modello di italianità fuori dai soliti schemi, senza i nostri difetti. Un’eccezione, insomma. Ma tutto questo è sbagliato. Perché Jannik è uno dei tanti italiani che lavora o che studia, si sacrifica per arrivare ai risultati, mette al centro del suo percorso il continuo miglioramento e si circonda delle migliori figure per riuscirci, è uno che onora e mette a frutto il suo talento con la fatica, guarda al mondo con le radici nelle sue origini e nei suoi valori, vive per essere e non per apparire, conosce il senso della misura e il valore del rispetto. Jannik è uno di quelli che non scrive insulti e stupidaggini nell’anonimato dei social, non li legge. Jannik non fa il furbo: è sostanza, ma anche forma, rigore, educazione. Jannik non è una rarità, è maggioranza. Silenziosa. E, finalmente, ben rappresentata grazie a questo fuoriclasse. Jannik è uno delle tante italiane e dei tanti italiani, persone perbene come lui. Solo che ha vinto Wimbledon. 

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