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    Audi a Cortina d’Ampezzo per il debutto della nuova Audi Q6 Sportback e-tron

    Audi ha scelto ancora una volta Cortina d’Ampezzo come palcoscenico esclusivo per l’anteprima italiana della Audi Q6 Sportback e-tron, presentata durante le gare femminili dell’Audi FIS Ski World Cup, il 18 e 19 gennaio. L’evento ha visto la partecipazione delle autorità locali, imprenditori e appassionati del brand, tutti entusiasti di scoprire il nuovo modello di Audi.

    La Audi Q6 Sportback e-tron è stata esposta in una teca all’interno di Piazza Roma, cuore pulsante di Cortina, dove il pubblico ha avuto l’opportunità di ammirare la nuova versione SUV coupé. Questo modello combina l’eleganza e la sportività tipiche di una coupé con le prestazioni avanzate della piattaforma elettrica premium Audi, offrendo versatilità, dinamismo, tecnologia e sicurezza. Grazie alle sue linee aerodinamiche, l’auto vanta un’autonomia fino a 656 km WLTP, un risultato che la pone tra le migliori della sua categoria.

    Inoltre, i visitatori hanno potuto scoprire un altro gioiello della mobilità elettrica di Audi: la Audi A6 Avant e-tron, la prima berlina completamente elettrica del marchio, che ha fatto la sua apparizione per la prima volta su strada nei paesaggi mozzafiato delle Dolomiti. La presentazione di questa vettura è stata arricchita da un’esibizione musicale del cantautore Raphael Gualazzi, che ha regalato un concerto jazz indimenticabile presso lo Sci Club 18.

    Audi A6 Avant e-tron segna un passo significativo nel mondo della mobilità elettrica, stabilendo nuovi standard in termini di efficienza, autonomia, dinamica di guida e piacere di guida, offrendo un’esperienza di guida all’avanguardia.

    La scelta di Cortina per il debutto di questi modelli non è casuale: Audi ha un forte legame con il territorio, che si traduce in una partnership con il Comune di Cortina d’Ampezzo iniziata nel 2017. L’evento di gennaio ha rappresentato un’ulteriore tappa di questo percorso, ribadendo l’impegno di Audi nel promuovere l’innovazione e nel supportare la località come un punto di riferimento per la mobilità elettrica e sostenibile. In passato, Cortina è stata già teatro di altri debutti esclusivi, come quelli di Audi activesphere concept, Audi Q3 e Audi e-tron concept, consolidando il suo ruolo di vetrina importante per il brand in Italia.

    Durante il weekend, le atlete della Federazione Italiana Sport Invernali (FISI), tra cui Federica Brignone, Sofia Goggia e Marta Bassino, hanno incontrato il pubblico presso la teca che ospitava la Audi Q6 Sportback e-tron, celebrando la vittoria di Sofia Goggia in discesa libera e il primo podio a Cortina di Federica Brignone. Presenti anche Timm Barlet, Direttore di Audi Italia, e il presidente della FISI, Flavio Roda.

    Un altro importante aspetto dell’evento è l’accordo siglato da Audi con la Fondazione Cortina, che ha ufficialmente riconosciuto il marchio come Official Partner. La fondazione, impegnata a preparare Cortina per le Olimpiadi Invernali del 2026, ha collaborato con Audi per sviluppare progetti legati alla sostenibilità e alla mobilità elettrica in montagna, rafforzando ulteriormente il legame tra il brand e il territorio.

    Audi è anche presente in maniera continua e visibile sul territorio, con numerosi touchpoint, tra cui l’Hotel de La Poste, un punto di riferimento di Cortina, e altre installazioni, come le Audi Digital Island. Queste installazioni urbane, disseminate lungo le vie di Cortina, offrono punti di ricarica per e-bike e dispositivi mobili, e grazie alla loro tecnologia avanzata, permettono un’interazione dinamica con gli utenti, creando uno scambio di dati tra l’ambiente e le persone.

    Audi, inoltre, ha messo in atto un’importante infrastruttura di ricarica sul territorio, offrendo soluzioni per la mobilità sostenibile. Con queste iniziative, il brand conferma il proprio impegno a sostenere Cortina d’Ampezzo nella sua evoluzione verso un futuro più verde e tecnologicamente avanzato.

    Grazie a questi progetti, Audi continua a dimostrare il suo impegno nella promozione di un futuro a zero emissioni, rafforzando la sua presenza a Cortina d’Ampezzo e sottolineando il valore di questa località come simbolo di innovazione, sportività e sostenibilità. LEGGI TUTTO

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    Hamilton, le prime parole in Ferrari: il post è subito virale

    MARANELLO – Il colore rosso della Ferrari può emozionare anche un pilota come Lewis Hamilton, 40enne inglese sette volte campione del mondo che, nel giorno del suo sbarco a Maranello, dove prenderà il posto di Carlos Sainz per far coppia con il monegasco Charles Leclerc, ha raccontato sui social le proprie sensazioni. LEGGI TUTTO

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    Hamilton-Ferrari, ci siamo: oggi Lewis a Maranello. Tutto il suo programma

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    Joan Pedrero top 10 dell’Africa Eco Race 2025 su Harley-Davidson Pan America 1250

    Oxford, UK (16 gennaio, 2025) – Harley-Davidson è orgogliosa di celebrare la straordinaria performance di Joan Pedrero all’Africa Eco Race 2025, dove ha ottenuto l’ottavo posto assoluto e conquistato il primo posto nella categoria +1000 cc. “A bordo della sua Harley-Davidson Pan America 1250™, una delle moto più imponenti in gara, Pedrero ha saputo sfruttare al meglio le potenzialità di questa adventure touring, dimostrando un binomio perfetto tra pilota e mezzo.L’Africa Eco Race è rinomata come uno dei rally raid più duri al mondo, coprendo oltre 5.900 chilometri di tragitto impegnativo in Africa prima di culminare all’iconico Lac Rose a Dakar. Dimostrando una notevole costanza, Pedrero è rimasto tra i primi dieci durante tutta la gara, mostrando la sua abilità e la capacità della Pan America 1250™ di offrire prestazioni elevate giorno dopo giorno. Nonostante abbia gareggiato contro moto da rally significativamente più leggere e altamente modificate, Pedrero e la Pan America 1250™ hanno sfidato le aspettative, dimostrando che la moto più grande della griglia poteva eccellere in alcune delle condizioni più impegnative.Questo risultato si basa sul debutto storico di Harley-Davidson nell’Africa Eco Race 2024, dove Pedrero ha anche rivendicato il titolo della categoria +1000 cc sulla stessa moto. La campagna 2025 consolida la Pan America 1250™ non solo come concorrente ma come leader nel mondo delle moto da avventura, ridefinendo ciò che è possibile per una moto adventure touring nella sua configurazione standard.A rendere questo traguardo ancora più eccezionale è il fatto che la Pan America 1250™ era praticamente nella sua configurazione originale. Gareggiando per la seconda volta con modifiche minime, tra cui una piccola regolazione del radiatore per un migliore raffreddamento, la Pan America 1250™ ha mostrato le sue prestazioni di serie. Alimentata dal motore Revolution® Max 1250, un V-Twin da 1250 cc raffreddato a liquido, la moto ha dimostrato eccezionale potenza, resistenza e affidabilità, gestendo ambienti estremi con la stessa configurazione disponibile per i motociclisti di tutto il mondo.”In Harley-Davidson, siamo orgogliosi di offrire motociclette costruite per l’avventura, e la Pan America 1250™ è l’espressione massima di questo spirito”, ha dichiarato Kolja Rebstock, Vice Presidente Regionale di Harley-Davidson per Europa, Medio Oriente e Africa. “Ancora una volta, l’incredibile risultato di Joan Pedrero, ottenuto su una moto quasi di serie e come una delle moto più grandi della gara, è un momento rivoluzionario che dimostra le capacità e la versatilità della H-D Pan America in una classe a sé stante”.I terreni accidentati dell’Africa Eco Race, che attraversano sentieri rocciosi, dune estese e paesaggi desertici punitivi, hanno presentato sfide implacabili ai concorrenti. Per Pedrero e la Pan America 1250™, è stata l’occasione per dimostrare la durata, il controllo e la maneggevolezza superiore della moto in condizioni estreme, consolidando ulteriormente il suo posto come rivoluzionaria nel motociclismo d’avventura.  LEGGI TUTTO

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    Schumacher sempre con noi! Tanti auguri, Michael

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    Ferrari, da oggi Hamilton è ufficiale: l’esilarante tweet di benvenuto

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    Hamilton in Ferrari, il casco giallo e quel mancato arrivo di Senna

    Il nuovo anno ci avvicina alla visione del casco di Ayrton Senna che albeggia dall’abitacolo di una Rossa, con quel che ciò potrebbe smuovere nel popolo della Ferrari. Quel brivido cui andammo vicini all’inizio degli anni Novanta potrebbe vibrare da domani, il Capodanno che sposa formalmente il pilota più vincente di sempre con la squadra più vincente di sempre. Lewis Hamilton come una nemesi del matrimonio mai celebrato della Ferrari con Ayrton, da lui sempre venerato, e con l’intenzione dichiarata di vincere l’ottavo Mondiale, elevandosi dalla posizione-record condivisa con Michael Schumacher.
    Senna-Ferrari, il mistero del matrimonio saltato
    Cosa abbia interrotto l’ultimo miglio di Senna verso la Ferrari non è mai stato del tutto chiaro. Almeno tre grandi personaggi della storia ferrarista hanno dichiarato di averlo praticamente preso, per poi inciampare in un destino baro: Cesare Fiorio nel 1991, Jean Todt nel 1993, Luca di Montezemolo nel 1994 pochi giorni prima della tragedia al Tamburello. Ognuno ha dato una sua lettura dei fatti (interessantissima quella dell’ex presidente Piero Fusaro, che a Tuttosport ha parlato di una garanzia ostativa concessa direttamente da Gianni Agnelli ad Alain Prost).
    Ferrari, ecco Hamilton
    Tra l’opzione Senna e la certezza di Hamilton, una grande differenza: se Ayrton e la Rossa assieme avrebbero potuto solo vincere – nell’immaginario collettivo resta impensabile il contrario – Hamilton e la Ferrari dovranno dimostrarsi reciprocamente qualcosa; il pilota di aver beffato i quarant’anni, la Scuderia di saper creare una macchina degna di un pluri-campione. Tutto questo col piccolo disturbo – si fa per dire – di Charles Leclerc, fuoriclasse finora scivolato sull’infausta definizione di Predestinato. Intanto, Hamilton alla Ferrari è ovunque. Nell’incontro prenatalizio con Fred Vasseur è stato citato trentatré volte, giurin giurello, contro le dodici di Leclerc e le otto di Sainz. Fisicamente sarà a Maranello dopo il 15 gennaio, e presto in pista a Fiorano su una Rossa.
    Hamilton, vacanze in Antartide
    Ora che Lewis s’è mostrato sui social a fare footing in Antartide tra i pinguini, ora che quella vecchia faina di Eddie Jordan lo ha definito un grande errore della Ferrari («l’ho detto a John Elkann: mandare via Sainz è stato un suicidio»), ora che Andrew Shovlin in nome della Mercedes s’è preso una parte di colpa sul fallimento di Hamilton nel 2024 (23-7 in qualifica e 20-10 in gara, Sprint comprese, sempre in favore di George Russell), ora che Günther Steiner ritiene di aver delicatamente tolto la maschera a Toto Wolff («che intenda tifare per Lewis nel 2025 è una stronzata buona per le telecamere»), ora che Christian Horner trova il pretesto per sbeffeggiare lo stesso Wolff («l’ultimo a scoprire che Hamilton s’era accordato con la Ferrari»), ecco, ora che tutto questo fermento attorno al Più Grande si smuove, rimane poco spazio per tutti gli altri temi, non pochi, che la Formula 1 è pronta a offrire.
    Ferrari condannata a vincere
    Anche quello ancora misterioso della rivoluzione tecnica 2026 viene declinato al tempo hamiltoniano: Ferrari condannata a vincere nel 2025, si dice, perché sarà la sua grande occasione e poi chissà, il 2026 sarà uno sparo nel buio, con la Mercedes che fa già di nuovo paura. Vincere nel 2025 con una macchina del tutto diversa dalla molto buona SF-24, per azzardare un grande salto in avanti. Macchina ibrida davvero, nel senso: tutta da capire, progettata dallo staff quando c’era Enrico Cardile al vertice, portata avanti orfana di padre con l’interim di Vasseur e poi, solo a ottobre, consegnata a Loic Serra, debuttante come direttore tecnico.
    Ferrari, le trappole della nuova stagione
    Puntare al Mondiale piloti con due leader, accettando le complicazioni che potrebbero derivare dal condominio. Essere consci che la superiorità di Hamilton sul compagno incrinerebbe la superficie smaltata di Leclerc mentre, al contrario, la superiorità di Charles metterebbe a nudo l’errore della Ferrari (che il sulfureo Jordan abbia ragione?). E Lewis potrebbe riuscire a declinare in un modo personale, molto a suo favore, la puntata secca della Ferrari sul Mondiale costruttori: dovesse garantirsi il pesante bonus riservato ai piloti che conducono al successo la squadra (quest’anno in McLaren 23 milioni di dollari in più per Norris e 17 per Piastri), Hamilton supererebbe il record dei 75 milioni (60 di salario e 15 di bonus) spettati quest’anno a Max Verstappen, one-man-band della Red Bull. LEGGI TUTTO