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    F1 Ferrari, Binotto out: dimissioni imminenti

    ROMA – L’avventura di Mattia Binotto come team principal della Ferrari in Formula 1 è davvero ai titoli di coda. A due settimane dalle indiscrezioni che davano l’ingegnere italiano via da Maranello, la situazione sembra essere andata ulteriormente verso questa direzione, tanto che si attende solamente l’annuncio ufficiale dalla casa emiliana, pronta a cambiare team principal. Nelle scorse settimane il nome più caldo per sostituire Binotto era quello di Frederic Vasseur, il quale attualmente ricopre lo stesso ruolo all’Alfa Romeo. LEGGI TUTTO

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    All'asta la Mercedes-AMG da 200.000 euro di Federer

    Una one-off speciale, e non solo per la tinta gialla della carrozzeria. Una Mercedes-AMG da 200.000 euro, battuta all’asta da RM Sotheby’s. Una super berlina che appare proprio come i gusti del suo proprietario comandano. Solo che il suo proprietario non è un automobilista qualunque: bensì Roger Federer.
    843 cv, 316 km/h di velocità
    La Casa di Stoccarda ha deciso di mettere la vettura all’asta per festeggiare la carriera di uno dei più grandi tennisti di sempre, che negli scorsi mesi ha annunciato il suo ritiro dall’attività agonistica. Trattasi nello specifico di una AMG GT 63 S E-Performance con carrozzeria Electric Beam (scelta proprio dal campione svizzero) e spinta da un V8 biturbo – assistito da un motore elettrico sull’assale posteriore – per una potenza totale di 843 cv e 1.400 Nm di coppia. Una furia in grado di raggiungere i 316 km/h di velocità massima e di accelerare da 0 a 100 km/h in appena 2,9 secondi.
    Mercedes, il garage di Roger Federer parla tedesco
    Il ricavato dell’asta sarà utilizzato per ristrutturare un campo da tennis pubblico a Londra, in collaborazione con gli artisti post-graffiti Low Bros.
    Djokovic ferma le auto green: no allo sfruttamento delle miniere di litio in Serbia LEGGI TUTTO

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    Il riassunto del Mondiale F1 2022 in una sequenza di tweet

    Cosa accadrebbe se dovessimo riassumere il Mondiale 2022 dei Team di F1 in più tweet, cioè usando solo i 280 caratteri di Twitter? Innanzitutto, dobbiamo premettere che si tratta di un esercizio sconsigliato a chi non è stato benedetto dal dono della sintesi, soprattutto se pensiamo che, quando molti di noi hanno iniziato a twittare, il limite era di soli 140 caratteri!

    Quando si vuole comunicare un pensiero o un concetto più lungo, su Twitter si adotta la tecnica del thread, vale a dire si imposta una sequenza di tweet che consentono di esaurire l’argomento dividendolo in mini sequenze da – appunto – 280 caratteri.
    Questa non è una novità per chi cerca di raccontare qualcosa di lungo e complesso come un Campionato di Formula Uno e vi sono illustri “colleghi” che danno prova di grande maestria su questo social. Poichè gira voce che potremo essere costretti a dare l’addio ai cinguettii e che potremo perdere Twitter, sul quale molti di noi si sono fatti notare crescendo e migliorando attraverso il confronto con appassionati competenti, questo sarà anche un tributo al social dell’uccellino azzurro.
    Ecco a voi il Thread del Campionato del Mondo di Formula Uno 2022, in ordine di classifica Costruttori.
    AVVERTENZE PER LA LETTURA: dato l’alto contenuto lacrimatorio del weekend finale di Abu Dhabi, si consiglia prudenza nella lettura ai twittatori romantici, agli ammiratori del social cinguettante e a coloro che, grazie a Twitter, hanno trovato amici, spazi, blog su cui scrivere, ammiratori, anime affini, acquirenti e gente che ha pensato di impersonare il protagonista di un romanzo twittando in suo nome per un intero weelend di gara. 
    AVVERTENZE PER I PIGNOLI: ogni “tweet” rispetta i 280 caratteri compreso il titolo, tranquilli.
    Red Bull Racing
    Sono tornati al vertice per restarci, hanno il campione, gli uomini, il progetto e la squadra. Avremmo dovuto immaginare che fossero pronti a fare un’abbuffata, visti i ben noti problemi con gli eccessi nel catering…
    Scuderia Ferrari
    Maranello, sponsor orgogliosa dei raccoglitori di briciole e trionfatrice dei mondiali vinti ai test e al sabato, dà una nuova definizione di ossimoro: gioire di un secondo posto. Non si può descrivere la delusione, la si può solo vivere – cit.
    Mercedes 
    Ballonzolare in preda al porpoising lottando nel midfield non li ha scoraggiati, li ha temprati. Conficcheranno spilloni nelle bamboline voodoo degli avversari come se fossero direttive a campionato in corso, facendo gli stessi danni.
    Alpine
    Tempeste legali, improvvise grigliate di motori, catastrofi comunicative, strategie discutibili e il miglior Alonso furioso degli ultimi anni. Non è mancato nulla alla stagione dei Transalpini, a parte la costanza nei risultati

    McLaren
    Livree che cambiano improvvisamente, cerchioni trasformati in banner pubblicitari, monitor che compaiono qua e là e Ricciardo che scompare: questi gli esiti del corso di magia a Woking. Servirà più di un trucco per recuperare.
    Alfa Romeo Racing
    C’erano un cinese, un finlandese, un francese, uno stabilimento svizzero e un marchio italiano: poteva essere una barzelletta, è stata invece una bella storia del midfield. Non è l’Alfa di cui aveva bisogno, ma è quella che la Formula Uno attuale si merita.
    Aston Martin
    Neanche Q avrebbe potuto soccorrere la tanto fascinosa quanto sciagurata AMR22, con buona pace dei volenterosi animatori del parco giochi della famiglia Stroll. 00Settimi – la figuraccia nel Campionato del Mondo non basta.
    Haas
    Fra figli d’arte e tentazioni al profumo di oligarca, meglio puntare sull’usato garantito. Ricordano, non solo per assonanza nel nome, il buon cocker As Fidanken: immobile, benché negli show televisivi lo si accrediti di mirabilie.
    Alpha Tauri
    Se correre una stagione mediocre serviva ad avallare le imprecazioni di Tsunoda, allora l’esperimento è riuscito. Solo che adesso il vivaio Red Bull è esaurito e tocca farsi prestare le cavie.. ehm… i piloti.
    Williams Racing
    Senza più Claire a cui dare la colpa, la grande nobile decaduta vede da lontano la luce della ribalta mentre procura lavoro extra alla safety car. Bisogna che cambi tutto perché la classifica rimanga come prima.
    TWEET SPECIALI
    SEBASTIAN VETTEL
    Quando fra coloro che fanno a gara nell’omaggiarti spiccano i rivali più acerrimi, che nemmeno ti nominavano, suonano ancora più false le trite litanie degli adulatori a orologeria e diventa ancora più chiaro chi è un Campione.
    FIA
    Direttive che piombano in corso d’opera, ogni tot un nuovo corpus di leggi che non risolve i vecchi problemi ma ne crea di nuovi, regolamenti degni del codice di Hammurabi, giudizi non uniformi. Ho capito, finalmente: è un omaggio all’Italia!
    LIBERTY MEDIA
    La finta marina di Miami.
    ELON MUSK
    Avevamo chiesto “Tweet Editabili”, non “Twitter Compostabile”, mannaggia al razzo e a Google Translator!
    Grazie, amici che ci avete fatto compagnia per questo ennesimo Mondiale: i campioni, come i Latifi, passano, ma gli appassionati, anche se il loro numero si assottiglia, restano. 
    Grazie, preziosi amici, compagni e followers di Twitter: è approdando su questo social che mi sono resa conto che potevo davvero scrivere per qualcun altro, oltre che per me.
    Grazie a tutti i lettori per aver seguito anche questo campionato assieme a me, in un anno che non è stato facile.
    Al 2023, con o senza Twitter! LEGGI TUTTO

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    Le penalità: Gasly, Stroll, l'Alpine e un sistema da ritoccare

    TORINO – Perdere i punti sulla patente è una grande seccatura. Per i piloti di Formula 1, prendere penalità sulla Superlicenza è più o meno la stessa cosa. Quando si arriva a 12 punti scatta una gara di sospensione. Anni fa, quando venne introdotta la norma, saltare una gara pareva una pena enorme. Oggi, nell’era del covid (anni di pandemia e anni di post pandemia, poco importa) in tanti sono stati costretti a saltare una o più gare. Ovvio, nessuno è mai stato contento per questo, dal momento che nessun pilota suol cedere il volante, e qualche volta i sostituti hanno corso così bene (vedasi Russell l’anno scorso in Bahrain o Hulkenberg quest’anno al posto del contagiato Vettel) che ne hanno tratto vantaggio per la carriera. I punti di penalità hanno una durata annuale, calcolata sull’anno “mobile” (cioè da quando è stata presa la prima), e dunque passano da un Mondiale all’altro.
    La ripicca in Giappone
    Il pilota più a rischio penalità è attualmente il francese Pierre Gasly, che ha appena lasciato il pianeta Red Bull (sponda AlphaTauri) per passare all’Alpine. Ha già 10 punti e i primi verranno cancellati solo dopo 7 gare. Da qui a dire che Gasly dovrà correre alzando il piede dell’acceleratore ce ne passa, ovviamente. Ma certamente un condizionamento ce l’avrà, fino a quando non si sentirà libero di correre come sempre. Lui stesso, raccogliendo il consenso di altri colleghi, ha chiesto una revisione del sistema di attribuzione delle penalità, perché se si va a leggere il rapporto della Fia, si scopre che una volta è stato punito per superamento dei track limits (obiettivamente un peccato veniale che, secondo buon senso, dovrebbe essere azzerato a fine anno), un’altra per il controverso episodio accaduto In Giappone (nella sostanza aveva ragione lui, ha pure ricevuto un cartellone pubblicitario in faccia, le penalità sono sembrate una ripicca più che una punizione). Stroll e Albon sono altri piloti che hanno molte penalità, i ferraristi quasi nessuna (Leclerc 1 punto, Sainz 0). Ma certamente qualche aggiustamento al sistema sarà da apportare.
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    F1, Wolff apre la porta a Mick Schumacher: “Adatto a Mercedes”

    ROMA – Toto Wolff, team principal Mercedes, è pronto ad accogliere Mick Schumacher come terzo pilota della casa della Stella per il 2023 garantendo così al giovane pilota tedesco di rimanere nel giro della Formula 1. “Mick è vicino al nostro cuore per Michael o tutta la famiglia Schumacher. Ralf ha corso per noi a lungo nel DTM, suo figlio corre su Mercedes nel GT. È un ragazzo intelligente, di buone maniere e ha avuto molto successo nelle categorie junior”, le sue parole riportate dal sito ufficiale della Formula 1.
    Una possibilità per Mick
    Dopo il divorzio dalla Haas, che gli ha preferito Nico Hulkenberg per la prossima stagione, il figlio del sette volte campione del mondo potrebbe quindi accasarsi alla Mercedes come pilota di sviluppo. Una possibilità non ancora concreta ma che Toto Wolff non esclude: “Crediamo di poterci prendere cura di lui se dovesse concretizzarsi la situazione, con qualcuno che si adatta alla squadra. Però non c’è ancora nulla di fatto, non siamo nemmeno vicini a una qualsiasi condizione. Lo dico apertamente perché ritengo che lui sia adatto e noi abbiamo bisogno di realizzare questa cosa. Se lo vorrà lui, se lo vorrà Sabine (la sua manager, ndr), poi vedremo dove ci porterà”, conclude Wolff.

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    F1: Wolff apre a Schumacher in Mercedes

    ROMA – “Mick è vicino al nostro cuore per Michael e tutta la famiglia Schumacher. Ralf ha corso per noi a lungo nel DTM, suo figlio corre su Mercedes nel GT. È un ragazzo intelligente, di buone maniere e ha avuto molto successo nelle categorie junior”. Toto Wolff apre la porta a Mick Schumacher. Il team principal di Mercedes, a pochi giorni dal termine della stagione di Formula 1, non ha escluso un arrivo del classe 1999 tedesco per il prossimo anno nella scuderia britannica, dove andrebbe in pista come terzo pilota.
    Niente di fatto
    Dopo il divorzio dalla Haas, che ha preferito Nico Hulkenberg per la stagione 2023, Mick Schumacher potrebbe quindi approdare in Mercedes come terzo pilota. “Crediamo di poterci prendere cura di lui se dovesse concretizzarsi la situazione, con qualcuno che si adatta alla squadra – ha aggiunto Wolff, come riportato dal sito ufficiale della Formula 1 -. Però non c’è ancora nulla di fatto, non siamo nemmeno vicini a una qualsiasi condizione. Lo dico apertamente perché ritengo che lui sia adatto e noi abbiamo bisogno di realizzare questa cosa. Se lo vorrà lui, se lo vorrà Sabine (la sua manager, ndr), poi vedremo dove ci porterà”, conclude.

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    MotoGP: annunciata la serie su Marquez, ecco dove sarà visibile

    ROMA – Un trailer ha annunciato l’uscita per il mese di febbraio di una serie dedicata a Marc Marquez. Il docu-film in onda su Amazon Prime ripercorre le tappe del recupero dall’infortunio dello spagnolo della Honda fino al centesimo podio conquistato in Australia. La serie è prodotta da Fast Brothers in collaborazione con Red Bull Media House, TBS e Dorna e durerà cinque episodi. Non è la prima volta per Amazon nel mondo della MotoGP: lo scorso marzo sempre sulla stessa piattaforma è stato presentato in anteprima “MotoGP Unlimited”.
    “Un viaggio difficile”
    Marquez ha celebrato l’uscita della serie così. “È stato un viaggio difficile con un solo obiettivo, tornare ai massimi livelli. Ne vale la pena? Per me sì. ALL IN”. Il comunicato stampa ufficiale di presentazione parla invece di “un accesso finora unico, il lato più personale di Marc: i rischi di sottoporsi a un intervento chirurgico, la sofferenza, il sostegno della sua famiglia ma soprattutto la sua capacità di superare le avversità, l’emozione di sentirsi di nuovo un pilota e di salire su un podio. Ripercorre anche alcuni dei momenti chiave della sua carriera, quelli che hanno reso Marc Marquez uno dei migliori piloti della storia”. LEGGI TUTTO

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    F1, Verstappen e quell'errore di Leclerc: “Lì ho capito che potevo vincere”

    ROMA – Max Verstappen ha parlato della Ferrari in un’intervista ai microfoni di “Viaplay”, in cui ha ripercorso alcuni momenti della stagione 2022 di Formula 1. Il pilota olandese non si è risparmiato nel commentare il Mondiale a due facce della scuderia di Maranello, che ha concluso al secondo posto il campionato costruttori e quello piloti con Charles Leclerc. “La Ferrari ha iniziato molto bene, ma nel corso del 2022 hanno commesso diversi errori – ha detto -. Una cosa di cui noi abbiamo approfittato, soprattutto dopo che nei primi tre GP aveva fatto fatica a trovare il bilanciamento ideale con la macchina. Evidentemente, la pressione ricaduta su di loro non è stata gestita al meglio e quello che è accaduto in pista è stata solo una conseguenza”.
    Le parole di Verstappen
    Verstappen è poi tornato sull’incidente di Charles Leclerc, finito a muro durante il Gran Premio di Francia. Il monegasco ha definito l’errore di Le Castellet come uno dei momenti cruciali del 2022, ma anche lo stesso Verstappen ha ritenuto fondamentale la tappa francese: “Per me è stato un segnale, da quel momento mi sono detto che possiamo fare la differenza”.
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