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    Binotto e l’addio alla Ferrari: “Azienda che amo, ma passo da compiere”

    ROMA – Mattia Binotto non è più il team principal della Ferrari. L’ingegnere italiano lascia così la scuderia di Maranello con all’attivo sette vittorie in 82 Gran Premi e il secondo posto nel campionato costruttori della stagione 2022. “Con il dispiacere che ciò comporta, ho deciso di concludere la mia collaborazione con Ferrari. Lascio un’azienda che amo, della quale faccio parte da 28 anni, con la serenità che viene dalla convinzione di aver compiuto ogni sforzo per raggiungere gli obiettivi prefissati. Lascio una squadra unita e in crescita. Una squadra forte, pronta, ne sono certo, per ottenere i massimi traguardi, alla quale auguro ogni bene per il futuro”, le sue parole affidate a un comunicato stampa diffuso dalla stessa casa italiana.
    Binotto dice addio alla Rossa
    Un addio, quello di Binotto, che era già nell’aria ma che ora è ufficiale. “Credo sia giusto compiere questo passo, per quanto sia stata per me una decisione difficile. Ringrazio tutte le persone della Gestione Sportiva che hanno condiviso con me questo percorso, fatto di difficoltà ma anche di grandi soddisfazioni”, il saluto di Binotto che dal 31 dicembre lascerà il ruolo di team principal Ferrari.
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    John Elkann, le mosse per il bene della Juventus e della Ferrari

    TORINO – (e.e.) La palla è passata a John Elkann. L’azionista di riferimento ha deciso, dopo un piano concordato in Famiglia. Risultato? Ecco la svolta in Ferrari e alla Juventus. Vincere conta in rosso e in bianconero. Anche avere una certa immagine. Si gioca di squadra e la squadra va rafforzata, di qua e di là, perché gli avversari aumentano e in questo momento sono al di là del campo di gioco e anche della pista.
    Juve, sotto con i tecnici. Muretto rosso da assegnare
    Così, Cda azzerato alla Juventus, con le dimissioni del presidente Andrea Agnelli e di tutti i membri. Fine di un’epoca a tratti gloriosa, che senza dubbi passerà alla storia con i 9 scudetti vinti consecutivamente e le due finali di Champions (perse sì, è questo il rammarico sottolineato da Andrea). Ora c’è il taglio netto, governo tecnico alla Juventus per parare gli attacchi (su più fronti) e ripartire per essere all’altezza del nome. Governo esperto in arrivo anche alla Ferrari per raccogliere finalmente quanto seminato e spesso depauperato da input errati. Via Mattia Binotto e ancora muretto senza padrone, anche se resta Frederic Vasseur il canidadato forte, ma non unico.
    Lapo mai tenero, ma super tifoso di Juve e Ferrari
    La Famiglia ha deciso, come si è visto. E ha scelto una linea precisa, concordata per il bene del club, innanzitutto. All’interno, in questi mesi, alcune avvisaglie di malumore c’erano state. I tweet di Lapo Elkann, innanzitutto. Fuori dai giochi, il fratello di John è più libero di veicolare il tifoso-pensiero. Mai tenero con Max Allegri dopo gli scivoloni in campionato e in Champions, però pronto a dare l’appoggio per la riscossa e la risalita in classifica in Serie A. E mai tenero, Lapo, con gli errori del box di Maranello: Leclerc e Sainz, i piloti, invece sempre sostenuti. Da qui il messaggio finale in vista della prossima stagione: «Il nostro posto deve essere quello di essere primi, ma ci arriveremo. Grazie Ferrari, Charles e Carlos e tutti i meccanici. Il nostro sogno per l’anno prossimo è di arrivare primi». Chiaro.
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    Il bomber senza supercar: perché Richarlison non guida? Il motivo è assurdo

    In questi anni sono stati scritti migliaia di articoli sugli immensi e costosissimi garage delle stelle del calcio. Lamborghini, Ferrari, Rolls Royce, Bugatti, ma c’è un calciatore per cui dovrremo aspettare un po’ di tempo per mostrarvi le sue lussuose vetture. Si tratta di Richarlison de Andrade, attaccante del Tottenham e della Nazionale Brasiliana che non riesce proprio a prendere la patente!
    Una Rolls Royce per tutti: il regalo del principe per la Nazionale che batte l’Argentina
    Tutti tranne lui
    L’abbiamo visto tutti segnare una doppietta contro la Serbia durante questo Mondiale di Calcio in Qatar, ma riuscire ad ottenere la patente di guida sembra essere per Richarlison de Andrade una cosa molto più complicata dell’insaccare il pallone in rete riuscendosi a liberare dalla marcatura dei difensori avversari. Lo stesso attaccante ha recentemente raccontato all’emittente Ronaldo TV di non essere riuscito a passare l’esame teorico della patente, ammettendo di aver studiato solo 200 delle 900 nozioni necessarie per il superamento del test. Il motivo? “Dovevo andare in vacanza”, ha ammesso. Il poco impegno lo ha portato infatti ad ottenere il punteggio di 36 su 56, 6 punti in meno della sufficienza. La giustificazione data inoltre, è che l’esame è tutto in lingua inglese, una lingua che comunque dovrebbe capire dato che vive nel Regno Unito dal 2017. Insomma, chissà se per raggiungere l’Enfield Training Centre utilizzerà i mezzi pubblici, la bicicletta o qualche altro mezzo per cui non è necessaria la patente, anche se dai gli oltre 4,5 milioni di euro a stagione che percepisce se lo potrà permettere sicuramente un autista!
    Da Roma a Doha: l’assurdo viaggio in auto per assistere ai Mondiali LEGGI TUTTO

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    Lancia Pura Zero, i futuri modelli sfoggeranno stile e logo inediti

    Il mondo dell’automobilismo si fa sempre più moderno e sempre più volto verso l’elettrico. Nuovi design e nuove motorizzazioni emergono dalle menti ingegneristiche delle diverse Case, una su tutte Lancia. Un nuovo design e un nuovo logo infatti, emersi nel manifesto di stile Pur+Ra Zero, spiccheranno sui futuri modelli: la Lancia Ypsilon del 2024, la Lancia Aurelia nel 2026 e la Lancia Delta del 2028.
    Parole d’ordine
    Appartiene alla partita dei marchi premium, la Lancia che naviga insieme a DS e Alfa Romeo nel perimetro del Gruppo Stellantis.
    Luca Napolitano ha sottolineato come il rinascimento del brand poggerà su parole d’ordine come emozione, Eleganza Italiana. Nel corso del Lancia Design Day, dalla Reggia di Venaria, in rassegna sono passate iniziative che porteranno Lancia a essere brand anche al di fuori del perimetro auto: linee di accessori, merchandising, collaborazioni importanti come quella con Cassina e un appuntamento alla Milano Design Week della prossima primavera già fissato.
    La modernità tradotta in design
    La squadra di designer diretta da Jean Pierre Ploué ha proposto, nella Lancia Pu+Ra Zero delle idee di stile che rileggono i temi classici, attualizzandoli. Il “Calice” della calandra è immaginato come linee a led, poi superfici avvolgenti, sinuose e morbide definiscono i volumi del concept, fino a chiudere su una coda affilata, dove il punto focale sono i gruppi ottici. Riprendono linee circolari che sono state, tra gli altri, della Lancia Stratos. Sono soluzioni destinate a essere sui futuri modelli del marchio.
    Cosa svela il teaser

    Altri teaser hanno accompagnato il Lancia Design Day sullo sfondo, tra lampi di quelli che saranno interni con materiali sostenibili (già Ypsilon 2024 avrà il 50% dei materiali utilizzati all’interno da fonti sostenibili) e altri legati al design di cerchi tra classico e moderno, tre razze. C’è un concept molto più concreto che non il manifesto Lancia Pu+Ra Zero da scoprire prossimamente. 
    Un concept che mostra un frontale con soluzioni squadrate, una sottile striscia di Led a tutta ampiezza, poi una fiancata percorsa da una nervatura ondulata, doppia, alla base dei finestrini – linea di cintura – e una più in basso.
    Luca Napolitano ha indicato i 5 punti che saranno le parole d’ordine Lancia: qualità, elettrificazione, sostenibilità, la commercializzazione in Italia più 5 altri mercati europei e un nuovo modello di distribuzione. Aspetto quest’ultimo che approfondirà ulteriormente l’esperienza d’acquisto online.
    Fiat Panda e Lancia Ypsilon non saranno più disponibili a metano LEGGI TUTTO

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    F1, Arrivano altri due NO per sostituire Mattia Binotto in Ferrari

    Non si parla d’altro. Spenti i motori delle monoposto, a tenere banco in questi giorni sono le dimissioni di Mattia Binotto e la ricerca di un suo sostituto. Dopo le prime voci che volevano Frédéric Vasseur come nuovo Team Principal della Scuderia Ferrari, da più parti si sono cominciati a fare anche altri nomi, soprattutto di chi avrebbe già detto “No, grazie“!Come vi avevamo già anticipato nei giorni scorsi, Alberto Antonini su FormulaPassion aveva parlato di “una fila che non c’è” per la sostituzione di Binotto mentre la coppia Terruzzi-Sparisci sul Corriere della Sera aveva anticipato il diniego di Andreas Seidl (McLaren), Franz Tost (AlphaTauri) e Gerhard Berger (ex pilota Ferrari).
    A questi si aggiungerebbe oggi anche quello di altri due illustri esponenti del paddock della Formula 1. A chi aveva fatto il nome di Ross Brawn, lo stesso Direttore Generale della Formula 1 ha risposto dalle colonne del sito ufficiale F1.com, anticipando la sua volontà di andare in pensione.

    L’altro nome eccellente è quello di Chris Horner. Stando a Dieter Rencken, giornalista olandese molto vicino alla Red Bull, la Ferrari avrebbe bussato alla porta dell’attuale Team Principal della Scuderia austriaca. Nell’articolo dal titolo “Binotto’s Ferrari Exit: The Full Backstory”, pubblicato oggi su racingnews365.com, si racconta di come il pacchetto offerto dai vertici di Maranello assicurerebbe una “pensione più che confortevole” ma poiché occupare quel ruolo equivale a “bere un calice avvelenato” (queste le parole usate nell’articolo!), la risposta di Horner sarebbe stata un “No, grazie”. LEGGI TUTTO

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    Il 2022 della Williams: un miglioramento trainato da un sontuoso Albon

    Ci si avvicina a dicembre ed è tempo di bilanci anche per le squadre ed i piloti di Formula 1. Stavolta tocca alla Williams sottomettersi al giudizio. Il glorioso team nato dalla mente illuminata del compianto Frank, sta tornando lentamente verso la metà dello schieramento, almeno come punto d’inizio. Certo è che l’ultimo posto nel campionato costruttori costituisce un risultato decisamente non all’altezza del nome che porta. Tutto il Circus, quindi, aspetta che la Williams possa rispolverare i fasti di un tempo. Anche se la strada è ancora in salita.Il team inglese si presenta ai blocchi di partenza della stagione con una FW44 un po’ cagionevole di salute nei test prestagionali e con un nuovo pilota: Alexander Albon al posto di George Russell, nel frattempo salito di grado in Mercedes. Il thailandese convince sin da subito nonostante l’anno passato lontano dalla pista. Già alla terza gara, in Australia, si rende protagonista di un’impresa quasi senza precedenti: infatti, Albon compie 57 dei 58 giri previsti ad Albert Park sullo stesso set di gomme dure e termina in decima posizione. Un punto davvero fondamentale per la Williams.
    Per tutta la stagione, la FW44 si è dimostrata estremamente efficace aerodinamicamente che gli permetteva di raggiungere velocità massime tra le più elevate del lotto; la vettura, però, risulta decisamente lenta nelle curve di ogni tipo, sia a bassa che alta velocità. A Miami, Albon conferma che la Williams ha una macchina difficilissima da superare e che lui è un ottimo pilota: nono posto a fine gara e due punti messi in carniere.

    Con l’arrivo dell’estate, la FW44 rivela tutti i suoi difetti e Nicholas Latifi i suoi limiti. A Monza per il canadese arriverà anche un’umiliazione: Nyck De Vries è costretto a salire in macchina al sabato in seguito all’appendicite subita da Albon. L’olandese si dimostra subito molto competitivo e termina l’unico gran premio disputato in nona posizione, mentre Latifi è solo 15°. Sul bagnato di Suzuka, però, si rifà e pesca un jolly: alla fine della corsa sarà nono, conquistando gli ultimi punti della stagione per il team. Da applausi.
    Questo risultato, però, rimarrà un exploit sia per lui che per la Williams. La FW44 fatica con gli sviluppi, mentre Albon continua a distruggere Latifi nello scontro tra compagni. Alla fine, il bilancio sarà di 4 punti a 2 per il thailandese, fin troppo poco considerando quanta più velocità ha dimostrato Alex. 6 punti che sommati ai 2 conquistati de De Vries fanno un totale di 8. Molti meno rispetto ai 23 dell’anno scorso, ma il miglioramento dal punto di vista prestazionale c’è stato. Ancora troppo poco per tornare dove compete ad un team che porta questo nome. Le basi sono discrete, ma il prossimo anno, con la coppia Albon-Sargeant le cose devono migliorare. Altrimenti la squadra rischia il fallimento. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Ciabatti: “Marquez mai vicino a Ducati, Vinales invece rifiutò”

    ROMA – Paolo Ciabatti è uno degli artefici principali della stagione Ducati; arrivato nel 2013, ha vissuto diverse fasi della scuderia di Borgo Panigale in MotoGP, fino alla stagione appena conclusa con Pecco Bagnaia campione del mondo e i titoli costruttori e team in bacheca. In un’intervista ai microfoni di “As”, il direttore sportivo ha parlato di alcuni piloti accostati alla squadra emiliana in passato: “Marc Marquez? Non abbiamo mai provato seriamente a prenderlo. Avevamo invece scelto Maverick Vinales, ma lui non ha voluto”, le sue parole.
    Ciabatti e il rapporto con Dall’Igna
    Mercato ma non solo nelle parole del direttore sportivo della Ducati che trova il tempo anche per ricordare il passato, in particolare l’incontro con Dall’Igna: “”Sono tornato in Ducati nel 2013 e quello è stato il momento più difficile. Dentro di me c’era la consapevolezza che stavamo per sbattere contro un muro, avevamo bisogno di un cambiamento radicale, così l’ho detto a Claudio Domenicali. Dall’Igna? Ricordo che nella gara di Brno 2013 gli chiesi ‘cosa aspetti a venire?’. Con lui è arrivato un rinnovamento e oggi festeggiamo i campionati del mondo MotoGP e Superbike”, conclude Ciabatti, protagonisti insieme a Dall’Igna e Bagnaia di una stagione da incorniciare. LEGGI TUTTO

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    Una Rolls Royce per tutti: il regalo del principe per la Nazionale che batte l'Argentina

    Contro ogni pronostico l’Arabia Saudita ha battuto l’Argentina. Il match vinto ha fatto scoppiare il paese di gioia e il più orgoglioso della propria Nazionale è stato senza dubbio il principe bin Salman Al Saud, il quale ha voluto premiare ogni calciatore saudita occupato nel Mondiale di Calcio in Qatar con una costosissima Rols Royce!
    Volkswagen sostiene la fascia “One Love” e critica la FIFA: “Inaccettabile”
    Un’auto per ogni campione
    Mentre il Sovrano annunciava festa nazionale per tutta la giornata del 23 novembre a seguito della vittoria della sua Nazionale contro la favoritissima Argetina di Lionel Messi, i calciatori biancoverdi ricevevano una notizia davvero inaspettata: ilprincipe bin Salman Al Saud ha promesso a ogni calciatore una Rolls Royce Phantom ognuna del valore di 500 mila euro, (circa 13 milioni di euro per le 26 vetture complessive da regalare ). Il modello è senza dubbio uno dei più lussiosi mai creato dall’azienda britannica e dei più potenti, equipaggiato con un motre >motore 6.7 V12 biturbo, capace di erogare 600 CV. La velocità massima raggiungibile è di 250 km/h e può accelerare da 0 a 100 km/h in 5,3 secondi.
    Da Roma a Doha: l’assurdo viaggio in auto per assistere ai Mondiali LEGGI TUTTO