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    MotoGP, Marini e il rapporto con Valentino Rossi: “Impossibile paragonarmi a lui”

    ROMA – “Correre nel team di Valentino? La cosa non mi cambia più di tanto. Non c’è mai stato un paragone tra noi, perché è impossibile da fare”. Luca Marini è entrato nel team VR46 al secondo anno in MotoGP. Il pilota classe 1997 gareggia ora per la scuderia che porta il nome del fratello Valentino Rossi, ma la cosa non sembra mettergli particolare pressione: “Quello che Vale ha fatto nella sua carriera è qualcosa di incredibile, che nessuno farà più, anche perché si tratta di un periodo diverso”.Guarda la galleryBagnaia da Mattarella: un casco con dedica per il Presidente della Repubblica
    Su Rossi
    “Adesso è impossibile vincere 10 gare di fila perché tutto è a un livello incredibile, i 24 piloti in MotoGP sono incredibili, le moto sono fantastiche e ogni pilota può vincere una gara – ha spiegato Marini ai microfoni di “Autosport” -. Quindi non è possibile fare un confronto e per me non c’è pressione per questo. La pressione c’è perché come piloti siamo qui per vincere e non è possibile farlo ogni domenica”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Pedrosa: “Mi piacerebbe correre con una wild card”

    ROMA – Sono passati quattro anni dal ritiro di Dani Pedrosa dalla MotoGP, il quale però non si è mai distaccato completamente dalle due ruote, diventando tester di KTM nel Motomondialee successivamente scendendo in pista nel 2021 con una wild card nel Gran Premio d’Austria. Le possibilità di riapparire in pista durante un weekend di gara dopo l’esperienza di un anno fa ci sono, come testimoniato dallo stesso pilota: “Sarebbe interessante fare un fine settimana da wild card, per capire meglio cosa viene chiesto ai piloti con il nuovo format e quali cambiamenti verranno chiesti ai piloti con le gare Sprint – ha detto ai microfoni di “Speedweek” -. È possibile che io possa correre, con le Sprint al sabato alle 15 che cambieranno l’intero fine settimana”.Guarda la galleryUna BMW M3 per Pecco Bagnaia
    Le parole di Pedrosa
    “Quando vado in pista per un test, ho le idee chiare su cosa sia necessario e cosa no – ha aggiunto Pedrosa -. Ad esempio utilizzo un solo set di gomme e lo tengo sino alla fine, utilizzando sostanzialmente sempre gomme usate. Con il nuovo format si utilizzeranno sempre di più le gomme nuove, perché già dal venerdì si deciderà chi entrerà in Q2“. Sul futuro, invece, l’iberico risponde così: “Continuo a divertirmi in sella a una moto, per me è la cosa più bella del mondo. Finché riuscirò a essere veloce e a dare le indicazioni giuste agli ingegneri KTM, continuerò. Sempre che loro siano convinti che io possa essere ancora utile”. LEGGI TUTTO

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    Pedrosa torna in MotoGP? Ecco come ha risposto

    ROMA – Il suo ritiro risale al 2018, ormai quattro stagioni fa, quando di anni ne aveva 33. Dani Pedrosa, però, non si è mai distaccato completamente dalla MotoGP, diventando tester di KTM e successivamente scendendo in pista nel 2021 con una wild card nel Gran Premio d’Austria. Le possibilità di riapparire in pista durante un weekend di gara dopo l’esperienza di un anno fa ci sono, come testimoniato dallo stesso pilota: “Sarebbe interessante fare un fine settimana da wild card, per capire meglio cosa viene chiesto ai piloti con il nuovo format e quali cambiamenti verranno chiesti ai piloti con le gare Sprint – ha detto ai microfoni di “Speedweek” -. È possibile che io possa correre, con le Sprint al sabato alle 15 che cambieranno l’intero fine settimana”.Guarda la galleryBagnaia da Mattarella: un casco con dedica per il Presidente della Repubblica
    Sul nuovo format
    “Quando vado in pista per un test, ho le idee chiare su cosa sia necessario e cosa no – ha aggiunto Pedrosa -. Ad esempio utilizzo un solo set di gomme e lo tengo sino alla fine, utilizzando sostanzialmente sempre gomme usate. Con il nuovo format si utilizzeranno sempre di più le gomme nuove, perché già dal venerdì si deciderà chi entrerà in Q2“. Sul futuro, invece, l’iberico risponde così: “Continuo a divertirmi in sella a una moto, per me è la cosa più bella del mondo. Finché riuscirò a essere veloce e a dare le indicazioni giuste agli ingegneri KTM, continuerò. Sempre che loro siano convinti che io possa essere ancora utile”. LEGGI TUTTO

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    F1, Binotto saluta la Ferrari: “Passo necessario, lascio una squadra forte”

    ROMA – Mattia Binotto ha rassegnato le dimissioni da team principal Ferrari. L’ingegnere italiano lascia così la scuderia di Maranello con all’attivo sette vittorie in 82 Gran Premi e il secondo posto nel campionato costruttori della stagione 2022. “Con il dispiacere che ciò comporta, ho deciso di concludere la mia collaborazione con Ferrari. Lascio un’azienda che amo, della quale faccio parte da 28 anni, con la serenità che viene dalla convinzione di aver compiuto ogni sforzo per raggiungere gli obiettivi prefissati. Lascio una squadra unita e in crescita. Una squadra forte, pronta, ne sono certo, per ottenere i massimi traguardi, alla quale auguro ogni bene per il futuro”, le sue parole affidate a un comunicato stampa diffuso dalla stessa casa italiana.
    Binotto e l’addio alla Rossa
    Un addio, quello di Binotto, che era già nell’aria ma che ora è ufficiale con le dimissioni che porteranno la Ferrari a dover cercare un nuovo team principal per la prossima stagione. “Credo sia giusto compiere questo passo, per quanto sia stata per me una decisione difficile. Ringrazio tutte le persone della Gestione Sportiva che hanno condiviso con me questo percorso, fatto di difficoltà ma anche di grandi soddisfazioni”, conclude Binotto.
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    Halaand, vacanze in Italia tra cibo, autografi e… Una Ferrari

    L’attaccante del Manchester, Erling Haaland, è tornato in Italia e sembra che l’abbia fatto per buone ragioni. I calciatori – è risaputo – nel loro cuore non hanno solo il pallone ma spesso anche le supercar, e pare che lui, nel suo, abbia le Rosse focose di Maranello. Haaland è arrivato nella nostra penisola proprio nelle ultime ore per l’acquisto del suo nuovo bolide e si è subito concesso un pasto in un ristorante conosciuto a Fiorano Modenese, il Montana, dove si è dedicato agli autografi ai proprietari e qualche scatto per ricordare il momento, il tutto pubblicato sulla pagina Instagram del ristorante.
    Il calciatore è approdato nell’Emilia Romagna dunque per un acquisto speciale, infatti a parte il suo “viaggio gastronomico”, la sua meta è stata Maranello con l’obiettivo di portarsi a casa… una Ferrari. Anzi, un’altra.
    La passione per il marchio del Cavallino Rampante
    Haaland nel suo garage può vantare già un pezzo grosso di Casa Maranello: l’attaccante ha infatti una Ferrari SF90 con cui spesso è stato visto girare. Ma nello stivale non è arrivato da solo. Insieme a lui, pronti per questo suo acquisto, c’erano il padre Alfie e alcuni membri italiani del suo entourage. Erling si è poi concesso un momento con alcuni fan ai quali ha dedicato del tempo per scattare delle foto.
    Fra coloro che hanno dato conferma della sua compera è stato Giulio Nosotti che sul suo profilo Twitter posta una foto con il calciatore, scrivendo poi a chi commenta l’incontro con una soffiata “Un nostro amico ci aveva detto che era a maranello per prendere una ferrari. La fortuna è stata beccare il ristorante perché c’è ne sono 2 veramente importanti: questo (il montana) e il cavallino che è di bottura. Di solito vanno al Montana.” Per scoprire quale modello Halaand abbia acquistato, dunque, non ci resta che aspettare!

    Post esame con la goal machine pic.twitter.com/E7m3px5GRs
    — Giulio Nosotti (@Giulio_Nosotti) November 28, 2022

    All’asta la Mercedes-AMG da 200.000 euro di Federer LEGGI TUTTO

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    F1, UFFICIALE: Mattia Binotto lascia la Scuderia Ferrari

    Ora è ufficiale. Mattia Binotto non sarà più Team Principal della Ferrari. Lo ha comunicato la stessa Scuderia di Maranello, in una nota diramata poco fa.Inizia così il processo per identificare il nuovo Responsabile della Scuderia Ferrari che, come si legge sul comunicato, dovrebbe concludersi nel nuovo anno
    “Desidero ringraziare Mattia per i suoi numerosi e fondamentali contributi nei 28 anni passati in Ferrari – ha commentato Benedetto Vigna, Amministratore Delegato della Ferrari -, e in particolare per la sua guida che ha portato il team ad essere di nuovo competitivo nella scorsa stagione. Grazie a questo, siamo in una posizione di forza per rinnovare il nostro impegno, in primo luogo per i nostri incredibili fan in tutto il mondo, per vincere il più importante trofeo nel motorsport. Tutti noi della Scuderia e nella più vasta comunità Ferrari auguriamo a Mattia tutto il meglio per il futuro”.

    Alle parole del CEO sono seguite anche quelle di Binotto: “Con il dispiacere che ciò comporta, ho deciso di concludere la mia collaborazione con Ferrari. Lascio un’azienda che amo, della quale faccio parte da 28 anni, con la serenità che viene dalla convinzione di aver compiuto ogni sforzo per raggiungere gli obiettivi prefissati. Lascio una squadra unita e in crescita”.
    L’orami ex Team Principal ha poi anche aggiunto: “Lascio una squadra forte, pronta, ne sono certo, per ottenere i massimi traguardi e alla quale auguro ogni bene per il futuro. Credo sia giusto compiere questo passo, per quanto sia stata per me una decisione difficile”. LEGGI TUTTO

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    F1, ufficiale: Mattia Binotto si è dimesso, lascia il team principal Ferrari

    ROMA – Mattia Binotto non è più il team principal della Ferrari. Mancava solo l’ufficialità, adesso è arrivata. A renderlo noto è la stessa casa di Maranello con un comunicato ufficiale nel quale si legge che la scuderia di Formula 1 ha “accettato le dimissioni di Mattia Binotto che il 31 dicembre lascerà il suo ruolo di Team Principal della Scuderia Ferrari”. Una decisione che era già nell’aria e che ora è diventata ufficiale. “Desidero ringraziare Mattia per i suoi numerosi e fondamentali contributi nei 28 anni passati in Ferrari, e in particolare per la sua guida che ha portato il team ad essere di nuovo competitivo nella scorsa stagione. Grazie a questo, siamo in una posizione di forza per rinnovare il nostro impegno, in primo luogo per i nostri incredibili fan in tutto il mondo, per vincere il più importante trofeo nel motorsport. Tutti noi della Scuderia e nella più vasta comunità Ferrari auguriamo a Mattia tutto il meglio per il futuro”, le parole dell’Amministratore Delegato, Benedetto Vigna.
    Binotto dice addio
    Mattia Binotto, arrivato ufficialmente a capo della gestione corse Ferarri nel 2019, lascia così con il secondo posto conquistato nel mondiale costruttori. Una storia, quella del team principal con la scuderia italiana, iniziata tanto tempo fa, prima con la squadra test, quella stessa squadra che gettava le basi per costruire la Ferrari dominante degli anni 2000, poi in pista dal 1997 al 2003 come ingegnere motorista, artefice dei 5 mondiali di Schumacher e dei sei titoli Costruttori. Nel 2007 diventa capo ingegnere poi responsabile operazioni e due anni dopo sale a direttore motori dell’era Power Unit nel 2014, infine reponsabile operazioni tecniche e dal 27 luglio 2016 responsabile tecnico, sostituendo James Allison. Nel 2019 l’ultimo passo, il più importante, che lo elegge a team principal al posto di Maurizio Arrivabene con 82 Gran Premi corsi nel ruolo di team principal raccogliendo sette vittorie prima dell’addio ufficiale alla scuderia che lo ha cresciuto.

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    Binotto via dalla Ferrari: dimissioni ufficiali!

    ROMA – Mancava solo l’ufficialità, adesso è arrivata: Mattia Binotto non è più il team principal della Ferrari. Lo ha reso noto la stessa casa di Maranello con un comunicato ufficiale nel quale si legge che la scuderia di Formula 1 ha “accettato le dimissioni di Mattia Binotto che il 31 dicembre lascerà il suo ruolo di Team Principal della Scuderia Ferrari”. Una decisione che era già nell’aria e che ora è diventata ufficiale. “Desidero ringraziare Mattia per i suoi numerosi e fondamentali contributi nei 28 anni passati in Ferrari, e in particolare per la sua guida che ha portato il team ad essere di nuovo competitivo nella scorsa stagione. Grazie a questo, siamo in una posizione di forza per rinnovare il nostro impegno, in primo luogo per i nostri incredibili fan in tutto il mondo, per vincere il più importante trofeo nel motorsport. Tutti noi della Scuderia e nella più vasta comunità Ferrari auguriamo a Mattia tutto il meglio per il futuro”, le parole dell’Amministratore Delegato, Benedetto Vigna.
    La storia di Binotto in Ferrari
    Mattia Binotto, arrivato ufficialmente a capo della gestione corse Ferarri nel 2019, lascia così con il secondo posto conquistato nel mondiale costruttori. Una storia, quella del team principal con la scuderia italiana, iniziata tanto tempo fa, prima con la squadra test, quella stessa squadra che gettava le basi per costruire la Ferrari dominante degli anni 2000, poi in pista dal 1997 al 2003 come ingegnere motorista, artefice dei 5 mondiali di Schumacher e dei sei titoli Costruttori. Nel 2007 diventa capo ingegnere poi responsabile operazioni e due anni dopo sale a direttore motori dell’era Power Unit nel 2014, infine reponsabile operazioni tecniche e dal 27 luglio 2016 responsabile tecnico, sostituendo James Allison. Nel 2019 l’ultimo passo, il più importante, che lo elegge a team principal al posto di Maurizio Arrivabene con 82 Gran Premi corsi nel ruolo di team principal raccogliendo sette vittorie.

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