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    Il biglietto da 1 milione di euro: come godersi il Gran Premio di Las Vegas da re

    La “Città del Peccato” si trasforma nella nuova capitale del Gran Premio di Formula 1. La novità del 2023 è Las Vegas: il paradiso del lusso e degli eccessi si trasforma per una notte nel palcoscenico più importante del mondo dei motori, cambiando veste alla Las vegas Trip (la via più famosa della città) che diventa un circuito di 6,12 chilometri. Le auto raggiungeranno velocità oltre i 342 km/h e saranno 50 i giri da percorrere, di cui 3 rettilinei e 14 curve. La corsa si terrà il 18 novembre e le monoposto passeranno proprio accanto ai più famosi ed eccentrici hotel e casinò al mondo, uno tra tutti il resort Wynn che offre biglietti da 1 milione di euro.Guarda la galleryUn Gran Premio da 1 milione di euro: il biglietto assurdo per Las Vegas

    Tutto quello che si può fare

    Gustarsi un evento come questo non può certo costare poco e di sicuro 1 milione di  euro è un po’ troppo per i comuni mortali. Saranno infatti stelle del cinema, della musica, calciatori, imprenditori o principi a poterselo permettere, insomma coloro che di quattrini ne possono spendere senza farsi tanti problemi. Per quanto riguarda questo folle biglietto, c’è da specificare che si tratta di un pacchetto di ticket per sei persone ideato dal resort a 5 stelle Wynn. Il prezzo è di circa 166mila euro a persona per un’esperienza di tre giorni che si svolgerà tra il 16 e il 18 novembre 2023.

    Sul sito web della struttura viene specificato che coloro che vorranno acquistare il pass, avrranno anche una serie di benefit non disponibili altrove, come l’accesso ai box di ospitalità Wynn VIP, l’accesso esclusivo alle cerimonie sul tappeto rosso che apriranno il weekend e un ricchissimo buffet con tanto di Jeroboam di Dom Perignon, cioè un “doppio magnum” di tre litri di vino, equivalenti a quattro bottiglie di vino standard. Basti pensare che una bottiglia base Jeroboam di Dom costi circa 3mila euro.

    Nel pacchetto è anche inclusa una cena al raffinatissimo ristorante Delilah all’interno dell’hotel, una una partita di golf, trattamenti termali di lusso, appuntamenti presso il salone di bellezza e i biglietti Elite per “Awakening”, il famoso shop del Wynn. Ovviamente in tutto questo è anche incluso il transfer da e per l’aeroporto e la pista, oltre ad una suite Encore duplex con tre camere da letto. La stanza (se così si può definire) è grande 5.829 metri quadrati ed è dotata di sala da pranzo, centro fitness e tavolo da biliardo. Ultimo ma non per importanza, nel pacchetto è inclusa anche l’iscrizione a vita al programma Private Access di Wynn che offre opzioni di intrattenimento, ristorazione e concierge ultra-lusso al Wynn. 

    Formula, la deriva dei GP cittadini: si candida anche Madrid LEGGI TUTTO

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    Dakar 2023, la sfida Audi: punta al podio di sostenibilità

    Le avventure, le corse contro il tempo e l’ambiente. Non è mai facile conciliare due mondi diversi, se non opposti. E quando i mondi diventano tre, la missione se non è impossibile, poco ci manca. Ma quando il gioco si fa duro, c’è sempre qualcuno che si diverte ad accettarlo e soprattutto a trasformare la sfida in una scommessa. Quella di Audi alla Dakar, già in partenza, lo scorso anno, era da far tremare i polsi, per quanto a Ingolstadt sono abituati a trasformare lo sport in una durissima palestra, in un laboratorio per le loro soluzioni stradali, in un’osmosi senza fine.
    La motorizzazione “green” della RS Q e-tron E2
    Portare un’astronave nel deserto arabico, ricco di trappole a ogni metro, alimentata solo da tre motori elettrici (uno per asse per la trazione e il terzo come generatore) e da uno termico (4 cilindri TFSI, turbo a inizione diretta di benzina, utilizzato anche questo come generatore di energia per la batteria ad alto voltaggio) era considerato almeno azzardato, sicuramente rischioso. Ma con quattro vittorie di tappa e 10 podi nell’anno del debutto è stato come aver portato a casa il trofeo della vittoria, oltre alla convinzione di poterci riprovare con altre ambizioni. E allora perché non alzare l’asticella, portarla a vette impensabili fino solo a qualche anno fa? Nel dettaglio, perché non puntare a salire sul podio – poi vedremo su quale gradino – con una patente di sostenibilità davvero totale, capace di andare oltre la trazione elettrica? Detto e fatto. E cosa si sono inventati gli ingegneri tedeschi? Semplice, hanno pensato bene di alimentare il 4 cilindri TFSI derivante dall’Audi RS 5 del campionato DTM con un innovativo carburante rinnovabile. Così, il motore definito “range extender”, proprio perché grazie alla sua capacità di generare energia caricando la batteria in marcia – caricarla nel deserto sarebbe un… miraggio -, prolunga all’infinito l’autonomia della “belva” di Ingolstadt.
    Il carburante sintetico di Audi
    Una maniera intelligente, l’ennesima, per parlare di sport, avventura e sostenibilità, mettendo sul tavolo uno dei tanti argomenti centrali della transizione energetica. E cioè, appunto, gli e-fuels, i carburanti sintetici. Con l’obiettivo di ridurre ancora di più le già ridotte emissioni di CO2 lungo gli 8.500 km del percorso della Dakar 2023, l’Audi utilizzerà un suo reFuel, una miscela di ETG ed e-metanolo a 102 ottani con elevata resistenza alla detonazione. Per essere ancora più chiari: l’ETG (ethanol-to-gasoline) insieme all’e-metanolo costituisce l’80% dei componenti della miscela che riempieil serbatoio del prototipo di gara Audi.
    Ma da cosa è costituito l’ETG? Per ridurre al massimo (nella fattispecie, del 60%) le emissioni di CO2 viene prodotto a base di residui vegetali – senza impatto sulla filiera alimentare – ottenuti convertendo la biomassa in etanolo e successivamente raffinando i semilavorati. Un vantaggio nel vantaggio, considerando che il prototipo Audi già richiede meno carburante di una vettura da corsa tradizionale (e qundi inquina meno). E l’ulteriore risparmio del 60% di emissioni di anidride carbonica rispetto a un tipico carburante da competizione regala alla RS Q e-tron E2 l’alloro della sostenibilità in campo sportivo. All’atto pratico, il reFuel Audi ha caratteristiche chimiche simili a quelle delle benzine a 102 ottani che si trovano normalmente in commercio. L’altra concentrazione di ottani da una parte aiuta le proprietà antidetonanti della miscela aria-carburante che migliora l’efficienza del motore; dall’altra, la grande quantità di ossigeno riduce la densità energetica del carburante e consente al prototipo di avere un serbatoio più capiente rispetto al modello dello scorso anno. Scelte, queste di Audi, per quanto anche controllate dai regolamenti FIA e degli organizzatori ASO della Dakar, che non portano vantaggi in termini di performance, ma regalano a tutta l’avventura, alla sifda e alla stessa competizione sportiva una dimensione davvero diversa. Perché dimostrano che si può fare sport, competizione di altissmo livello (il massimo) senza per questo intaccare, se non minimamente, gli equilibri ambientali, peraltro molto delicati come quelli che si trovano attraversando un deserto, quello saudita, tra i più impervi e selvaggi del mondo. Un biglietto da visita niente male per un Costruttore che proprio quest’anno ha annunciato il suo ingresso in Formula 1. La rivoluzione della mobilità, anche sportiva, sostenibile si può fare in tanti modi, meglio se unendo i motori elettrici ai carburanti sintetici. LEGGI TUTTO

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    Venduta la Ferrari 599 GTB di Eric Clapton

    Quando ci sono le aste di vetture appartenute a personaggi famosi, la curiosità dei collezionisti aumenta notevolmente. Spesso si tratta di auto di un certo livello, ma sono i loro ex proprietari a catturare l’attenzione. Come l’asta conclusasi lo scorso 19 dicembre, in cui è stata venduta Ferrari 599 GTB Fiorano del 2007 appartenuta a Eric Clapton. A occuparsi della vendita ci ha pensato Collecting Cars. La cifra finale è stata di 71.500 sterline, ovvero quasi 81mila euro.
    In buone condizioni
    La Ferrari 599 GTB Fiorano sebbene abbia oltre 15 anni, può vantare un basso chilometraggio, circa 41mila km percorsi. Vestita di Nero Daytona, ha interni in pelle Castoro Light Brown, con la parte superiore della plancia nera a contrasto e inserti in fibra di carbonio. Esternamente, si fanno notare gli sportivi cerchi in lega a razze multiple “Monolithic” da 20”, rifiniti in gloss-black, che fanno risalire ancora di più le pinze gialle che a loro volta lavorano sui dischi freno in carboceramica. Per proteggerla, è stata applicata sulla carrozzeria una pellicola protettiva completa, a seguito di una lucidatura professionale. Si notano comunque lievi graffi e qualche segno di usura interno. La vettura, tuttavia, è in più che buone condizioni.
    Parlando poi di meccanica e prestazioni, a spingerla c’è il V12 da 6.0 litri in grado di erogare 620 CV. Cambio elettroattuato F1 a 6 rapporti e paddle dietro il volante. A tutto ciò si aggiunge anche una ricca dotazione, com’era stato riportato sul sito della casa d’aste.
    Ferrari, sotto l’albero di Natale c’è una mega sorpesa per tre fortunati tifosi LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Quartararo: “Voglio vincere altri titoli Mondiali”

    ROMA – Fabio Quartararo ha parlato ai microfoni di “Motorsport-Magazin” in vista della stagione 2023 delle prossime stagioni di MotoGP, dopo un Mondiale che l’ha visto terminare secondo in seguito alla rimonta della Ducati di Pecco Bagnaia. L’obiettivo del francese, vincitore del titolo 2021, è quello di tornare immediatamente a lottare per il gradino più alto del podio in ogni gara: “Voglio che le persone mi ricordino come il ragazzo che non si è mai arreso ed è sempre stato in prima linea in MotoGP. Voglio vincere molte gare e, si spera, più titoli mondiali. Non importa se gioco alla Playstation o a carte, voglio sempre vincere. Fa parte della mia vita, sono sempre in modalità competitiva”.Guarda la galleryUna BMW M3 per Pecco Bagnaia
    Le parole di Quartararo
    “Gli altri piloti stanno faticando, ma per me la M1 è fondamentalmente una buona moto a cui mancano davvero accelerazione e potenza – ha aggiunto Quartararo -. Spingo sempre sugli ingegneri giapponesi, perché se riusciamo a eliminare quella debolezza, avremo la possibilità di lottare per la vittoria ogni weekend. Adesso non sempre è così. Non conosco i piani della Yamaha per il 2023, ma per me va assolutamente bene se abbiamo solo due moto”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Quartararo sfida Bagnaia: “Voglio più titoli possibili”

    ROMA – “Voglio che le persone mi ricordino come il ragazzo che non si è mai arreso ed è sempre stato in prima linea in MotoGP. Voglio vincere molte gare e, si spera, più titoli mondiali”. Fabio Quartararo ha parlato così, ai microfoni di “Motorsport-Magazin”, in vista della stagione 2023 delle prossime stagioni di MotoGP, dopo un Mondiale che l’ha visto terminare secondo in seguito alla rimonta della Ducati di Pecco Bagnaia. L’obiettivo del francese, vincitore del titolo 2021, è quello di tornare immediatamente a lottare per il gradino più alto del podio in ogni gara: “Non importa se gioco alla Playstation o a carte, voglio sempre vincere. Fa parte della mia vita, sono sempre in modalità competitiva”.Guarda la galleryBagnaia da Mattarella: un casco con dedica per il Presidente della Repubblica
    Niente team satellite
    “Gli altri piloti stanno faticando, ma per me la M1 è fondamentalmente una buona moto a cui mancano davvero accelerazione e potenza – ha aggiunto Quartararo -. Spingo sempre sugli ingegneri giapponesi, perché se riusciamo a eliminare quella debolezza, avremo la possibilità di lottare per la vittoria ogni weekend. Adesso non sempre è così. Non conosco i piani della Yamaha per il 2023, ma per me va assolutamente bene se abbiamo solo due moto”. LEGGI TUTTO

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    F1, La monoposto Ferrari 2023 sarà svelata il 14 febbraio

    Sarà un San Valentino speciale per tutti i tifosi della Scuderia di Maranello: la monoposto Ferrari per la stagione 2023 sarà infatti svelata in concomitanza con la festa dedicata agli innamorati.
    Il numero del nuovo progetto è 675, mentre il nome ufficiale deve ancora essere deciso. La nuova vettura prenderà parte alla 73esima edizione del campionato del mondo di Formula 1 e sarà affidata ancora una volta a Charles Leclerc e Carlos Sainz, al terzo anno da compagni di squadra. LEGGI TUTTO

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    Ducati Mania, vendute in poche ore le repliche delle moto di Bagnaia e Bautista

    TORINO – Ducati Mania. La storica stagione della Casa di Borgo Panigale, che dopo anni di inseguimento e sogni infranti ha centrato insieme sia la Tripla Corona nella MotoGP che nella Superbike, portando a casa tutti i titoli mondiali disponibili delle due ruote, sta porranno immediati effetti anche sui risultati industriali, per altro già straordinario da anni. L’ultima dimostrazione è il fatto che le serie limitate delle Panigale V4 replica con i colori delle moto vincenti quest’anno con Pecco Bagnaia e Alvaro Bautista sono stati venduti in poche ore.
    Autografo sul serbatoio
    Un successo straordinario, perché parliamo di 260 esemplari della Panigale V4 Bagnaia 2022 World Champion Replica e altrettanti della Panigale V4 Bautista 2022 World Champion Replica, pezzi unici perché numerati e con la firma originale del pilota sul serbatoio, protetta da una speciale vernice trasparente. Moto celebrative vendute a 63.000 euro (giocando sul numero di gara del torinese).Basta poco per fare i conti in tasca alla Ducati: si tratta di oltre 3 milioni di euro al netto delle due moto, la numero 63 e la numero 19, che l’a.d. Claudio Domenicali ha deciso di regalare a Bagnaia e Bautista.
    Centenario del 2026
    «Il 2022 è stato un anno incredibile per Ducati sia in pista che sul mercato, a conferma dell’integrazione e del continuo travaso di tecnologia e competenze tra la produzione di serie e le corse che non ha eguali nel mondo delle due ruote – il commento di Francesco Milicia, VP Global Sales & After Sales Ducati -. Abbiamo pensato che il modo migliore per condividere i successi del 2022 con i più appassionati Ducatisti fosse quello di mettergli a disposizione delle moto esclusive e numerate, firmate singolarmente da Pecco e Alvaro. In questo momento, in cui il nostro marchio è quanto mai solido e proiettato al futuro, abbiamo voluto anche fare un omaggio alla nostra storia, ricordando con entrambe le replica la fondazione di Ducati che risale al 1926». LEGGI TUTTO

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    F1: test in IndyCar per Robert Shwartzman

    ROMA – Anche per il 2023, Robert Shwartzman dovrà accontentarsi di un ruolo di riserva in Formula 1. Il pilota israeliano, che quest’anno ha disputato alcune sessioni di prove libere con la Ferrari, rimarrà collaudatore della scuderia di Maranello anche per la prossima stagione. Intanto, però, il classe 1999 comincia a guardare anche ad altre possibilità al di fuori del Circus.Guarda la galleryLa Ferrari 365 GT4 2+2 di Niki Lauda
    Tes con Chip Ganassi
    Come riportato dal portare “Racer”, Shwartzman effettuerà infatti una sessione di test in IndyCar con il team Chip Ganassi Racing nel mese di gennaio. La scuderia è infatti alla ricerca del successore di Alex Palou, che lascerà il suo posto al termine del 2023. LEGGI TUTTO