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    F1, Leclerc da Jeddah: “Red Bull imbattibili ma proveremo la rimonta”

    1 – GP ARABIA SAUDITA F1/2023 – GIOVEDI’ 16/03/2023 credit: @Scuderia Ferrari Press OfficeCharles Leclerc è arrivato carico nel paddock di Jeddah nonostante la consapevolezza di dover pagare penalità già alla seconda gara per l’installazione sulla sua Ferrari SF-23 della terza centralina.
    Sfida interessante
    “Inutile negare che l’inizio di stagione non è andato come speravo”, ha commentato oggi il pilota monegasco che poi ha anche aggiunto: “Il ritiro in Bahrain e la penalità da scontare qui non sono certo quello che volevamo, ma quando sono tornato a Maranello dopo la gara di Sakhir ho visto un grande gruppo unito che spinge nella stessa direzione. Era proprio l’atmosfera che mi aspettavo di trovare e questo mi porta ad essere particolarmente motivato in vista del weekend”.
    Durante l’incontro odierno con i giornalisti, Leclerc ha parlato anche della pista di Jeddah:: “Credo che questa pista si adatti meglio di quella del Bahrain alla nostra SF-23, il problema che mi ha fermato a Sakhir mi risulta sia stato risolto e sono fiducioso che in gara abbiamo il potenziale per rimontare abbastanza rapidamente fino alle posizioni di vertice”.

    Le Variabili del Gp dell’Arabia Saudita
    Leclerc ha sottolineato come non sia possibile tenere il ritmo di Max Verstappen e Sergio Perez, ma per il resto non si preclude alcun obiettivo: “Mi aspetto che saremo competitivi in qualifica e che domenica ci potremo giocare le nostre carte. Spesso qui la Safety Car è stata protagonista e dovremo essere bravi ad osare per sfruttare ogni occasione che si presenterà. Dovendo rimontare da dietro sarò aggressivo, come è nella mia indole, e spero che i lunghi rettilinei ci daranno una mano”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Marquez: “Troppa aerodinamica penalizza lo spettacolo”

    ROMA – Negli ultimi anni, la MotoGP ha visto la comparsa di ali e altre soluzioni aerodinamiche sempre più evidenti e fantasiose, fino a scadere in tentativi grotteschi, come l’ingombrante alettone posteriore comparso sulla Yamaha di Fabio Quartararo durante i test di MotoGP a Portimao. Per non parlare dell’alettone in stile Formula 1 dell’Aprilia. Tutti accorgimenti che dividono l’opinione pubblica, tra le critiche dei più integralisti e chi, invece, li ritiene una naturale evoluzione dei tempi. Quello che è certo, però, è che tutto è nato nel 2015, quando Ducati introdusse le prime ali sul cupolino. Marc Marquez, dopo i test in Portogallo, ha detto la propria, spiegando come, secondo lui, si stia esagerando con questo tipo di innovazioni: “Non è la cosa migliore per lo spettacolo. Di sicuro lo è per la performance, perché stiamo andando sempre più veloci, ma non è il massimo per lo spettacolo”.  LEGGI TUTTO

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    MotoGP Ducati, Miller: “Bagnaia è cambiato, lo vedo più sicuro”

    ROMA – “Quest’anno sembra più forte dello scorso anno, anche più di quanto lo era stato nel finale di stagione del 2021. Sembra un uomo diverso, è cambiato, è più in fiducia, ed è davvero impressionante!”. Così Jack Miller ha commentato la prestazione di Francesco Bagnaia ai test di MotoGP a Portimao, in cui il pilota della Ducati ha chiuso con il miglior tempo totale, nonché con il miglior tempo nelle prove di Sprint Race. Nelle parole riportate da Crash-net, l’australiano, ex compagno di squadra di Pecco e ora alla KTM, ha aggiunto: “A Portimao l’ho seguito per un po’ in prossimità dell’ultima curva, e ho notato che si fida molto della sua moto”.  LEGGI TUTTO

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    Ferrari alla prima prova del nove a Gedda. Ed è gia in salita…

    Incredibile ma vero. La Ferrari ha distrutto un record che difficilmente sembrava battibile. No, non stiamo parlando di qualcosa legato alle prestazioni. Oppure si, ma negative. Infatti, Charles Leclerc dovrà scontare 10 posizioni di penalità in griglia di partenza del Gran Premio d’Arabia Saudita di domenica. Questo in seguito alla rottura di due centraline nel fine settimana del Bahrein, una delle quali è costata il ritiro per il numero 16.
    Due centraline fuori uso e due disponibili durante tutta la stagione. Al secondo gran premio andare in penalità per problemi legati all’affidabilità sembrava utopia. Eppure i fatti sono questi. Così sarà Carlos Sainz a difendere i colori della Ferrari in zona di alta classifica. Ma che SF-23 vedremo a Gedda? Probabilmente migliore di quella vista sul sabbioso tracciato di Sakhir.
    Certo, fare peggio sarebbe stato difficile per un team come quello di Maranello. Un po’ per motivi tecnici un po’ per continuare a sperare, sul circuito cittadino più veloce del mondo, la Ferrari punta ad avvicinarsi alla Red Bull. Comunque sarà impossibile battere Max Verstappen & Co. ma serve urgentemente una risposta d’orgoglio. In pista a suon di tempi costanti e degrado gomme sotto controllo.

    Sarà proprio questo a fare la differenza. In Arabia cominceremo ad osservare il vero potenziale della SF-23, ancora tenuto nascosto in Bahrein per via di un asfalto e di una pista inadatti alle caratteristiche dell’auto. Le velocità di punta elevatissime di Gedda andranno dalla parte degli uomini in rosso. L’obiettivo minimo è quello di tenere dietro agevolmente Aston Martin e Mercedes, e magari cominciare a guardare più da vicino gli imprendibili. Pur con i piedi ben saldi a terra e guardando in faccia la realtà. Lasciandosi alle spalle, almeno per il momento, i terremoti interni e gli addii. LEGGI TUTTO

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    Alonso, alla vigilia di Jeddah: “Piedi per terra e lavorare sodo”

    Alla vigilia del Gran Premio dell’Arabia Saudita, secondo appuntamento del mondiale F1 2023, le parole di Fernando Alonso, la sorpresa di Sakhir dove ha chiuso al terzo posto.portrait, TS-Live, Bahrain International Circuit, GP2301aFernando Alonso, Aston Martin F1 Team, poses with his crash helmet

    “In Bahrain la macchina era molto buona e ci siamo goduti il weekend – ha commentato Alonso, alla vigilia della gara di Jeddah -, conquistando il primo podio della stagione. Ma ora abbiamo spostato la nostra attenzione su questo fine settimana e su Jeddah. Sarà una sfida molto diversa, perché si tratta di un circuito completamente differente da quello che abbiamo sperimentato nella gara di apertura. Abbiamo trascorso due settimane in Bahrain e abbiamo preso confidenza con il circuito e le condizioni, quindi la curva di apprendimento da questo venerdì sarà molto più ripida”.
    Il pilota spagnolo dell’Aston Martin ha poi aggiunto: “Realisticamente, credo che solo dopo l’Australia sapremo meglio a che punto sono le nostre prestazioni complessive, perché a quel punto avremo avuto tre weekend di gara molto diversi su circuiti variegati in Bahrain, Arabia Saudita e Australia. I nostri piedi rimangono per terra e dobbiamo lavorare sodo per mantenere questo inizio e cercare di ottenere un altro risultato importante questo fine settimana”. LEGGI TUTTO

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    F1, Gran Premio dell’Arabia Saudita: numeri e curiosità

    Il Jeddah Corniche Circuit è il teatro della seconda gara del campionato: il circuito cittadino più veloce del mondo è composto da ben 27 curve – il numero più alto di tutta la stagione – e si estende per oltre 6,1 km, che fanno del GP dell’Arabia Saudita la corsa cittadina più lunga della Formula 1. Sebbene sia un circuito temporaneo, alcune parti del tracciato sul lungomare di Jeddah sono permanenti.
    L’intera attività in pista avviene al tramonto o di sera, di conseguenza sessioni come le qualifiche e la gara si svolgono sotto i riflettori, con temperature significativamente inferiori rispetto a quelle registrate durante le prove libere 1 e 3, che iniziano all’ora del tramonto. La pista propone un equilibrio di curve lunghe e ampie, che portano le auto a velocità molto elevate, e di tratti stretti e tortuosi. L’asfalto generalmente offre ai piloti un buon livello di aderenza, pur senza essere troppo abrasivo. È pressoché sicura una grande evoluzione della pista, mentre la strategia di gomme più probabile è quella a una sola sosta.

    Gran Premio dell’Arabia Saudita F1 2023: numeri e curiosità
    0″549. Il distacco sul traguardo tra Max Verstappen e Charles Leclerc al Gran Premio dell’Arabia Saudita del 2022. La gara visse di un duello bellissimo tra i primi due della classifica, che non si risparmiarono fino all’ultimo giro scambiandosi la posizione più di una volta e concludendo con questo minimo margine di differenza, il più ridotto di tutta la stagione.
    5. I leader diversi nelle due edizioni del Gran Premio dell’Arabia Saudita. L’unico ad essere stato in testa in entrambe le edizioni è stato Max Verstappen. Nel 2021 oltre a lui completò 18 tornate al comando Lewis Hamilton e una Esteban Ocon. Lo scorso anno oltre che dall’olandese la corsa venne condotta da Charles Leclerc (30) e da Sergio Perez (6).
    6. I siti UNESCO in Arabia Saudita. Si tratta del sito archeologico di Al-Hijr, il più grande conservato della civiltà dei Nabatei; del distretto di al-Turayf, la prima capitale della dinastia saudita, nel cuore della penisola arabica, a nord-ovest di Riyad; il centro storico di Gedda; l’arte rupestre nella regione di Ha’il; l’oasi di Al-Hasa e l’area culturale di Bir Hima, situata in un’area arida e montuosa del sud-ovest del Paese, su una delle antiche rotte carovaniere della penisola arabica. Qui si trova una consistente collezione di immagini di arte rupestre raffiguranti caccia, fauna, flora e stili di vita in una continuità culturale di 7.000 anni.
    60. I sorpassi registrati nelle prime due edizioni del Gran Premio dell’Arabia Saudita, 27 nel 2021 e 33 nel 2022. Il pilota che ne ha compiuti di più è Lewis Hamilton con nove (2 nel 2021, 7 nel 2022) seguito da Lando Norris con sei (2 nel 2021 e 4 nel 2022) e da Valtteri Bottas con cinque (3 nel 2021 e 2 nel 2022). Carlos ne ha all’attivo quattro (tutti nel 2021) e Charles tre (2 nel 2021 e 1 nel 2022).
    375. I km/h di velocità cui viene lanciata l’acqua della fontana di Re Fahd, a Gedda, sulla Jeddah Corniche. La struttura è stata costruita sull’esempio della Jet d’Eau di Ginevra e inaugurata nel 1985. L’opera utilizza acqua marina proveniente dal Mar Rosso e la lancia a un’altezza di 312 metri a una velocità superiore a quella delle attuali vetture di Formula 1. L’illuminazione notturna sul getto d’acqua lo rende visibile da qualsiasi punto della metropoli saudita. LEGGI TUTTO

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    F1, Vasseur conferma: “Penalità per Leclerc a Jeddah”

    La Ferrari ha fatto sapere di aver trovato la causa del problema che ha fermato Charles Leclerc a Sakhir e che sulla vettura del monegasco sarà montata la terza centralina (CU), il che lo costringerà a prendere penalità in griglia.

    E’ stato Fred Vasseur a comunicare che Leclerc dovrà scontare una penalità in griglia al secondo Gran Premio della stagione F1 2023. Sulla Ferrari del monegasco infatti sarà montata la terza centralina dell’anno, dopo i problemi avuti in Bahrain: “Abbiamo trovato la causa del problema che ha fermato Charles a Sakhir e monteremo sulla sua vettura la terza CU, il che ci costringerà a prendere penalità”.

    Il Team Principal della Ferrari ha poi anche aggiunto: “Siamo tornati dal Gran Premio del Bahrain con una prima fotografia dei punti di forza e delle debolezze della nostra vettura, e con tante indicazioni utili per fare passi avanti. Comparando la prestazione in qualifica della SF-23 con quella offerta in gara, è evidente che c’è ancora un discreto margine per migliorare la nostra performance la domenica. Stiamo lavorando bene come squadra per estrarre il massimo dal nostro pacchetto sia in termini di guidabilità che sotto il profilo dell’affidabilità”.

    Infine Vasseur, parlando del prossimo appuntamento ha detto: “Il circuito dell’Arabia Saudita è molto diverso da quello del Bahrain sia per disegno che per il tipo di asfalto, inoltre la velocità di punta sarà particolarmente importante. Sono fiducioso che possiamo avere un weekend migliore qui a Jeddah”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Alex Marquez colpito dalla Ducati: “Siamo avanti a tutti”

    “Motore super” Sono diverse le differenze che il più giovane dei fratelli Marquez ha notato tra il suo vecchio team, la Honda, e la Ducati, tra cui l’affidabilità, una caratteristica che apprezzerebbe molto anche suo fratello Marc. “La Honda è più aggressiva e, quando iniziavi a scivolare, non la capivi più di tanto. La Ducati […] LEGGI TUTTO