More stories

  • in

    F1, Canada: la pista di Montreal, dal punto di vista della power unit

    Che pista è quella di Montreal, sede del prossimo Gran Premio del Canada, dal punto di vista della power unit? Ce lo spiega Fredrik Westin, che in Ferrari, si occupa di “TURBO SYSTEM”.Fredrik Westin (Ferrari): Credits: Ferrari Media Centre

    “Il Circuito Gilles-Villeneuve, lungo 4.361 metri, presenta rettilinei veloci e curve strette dove assumono grande importanza la frenata e l’accelerazione”, ha detto Fredrik Westin (svedere) responsabile della compenente turbo della Power Uniti di Maranello. Parlando del tracciato di Montreal, Westin ha poi aggiunto: “Nove delle 14 curve sono strette – 90 gradi o più – e l’ultima chicane è famosa per giocare dei brutti scherzi ai piloti che arrivano troppo vicini al muro all’uscita di curva 14. La sensibilità del tempo sul giro che deriva dal recupero di potenza ed energia è vicina alla media stagionale. I rettilinei sono relativamente lunghi e danno quindi al turbocompressore ampio margine per recuperare l’energia necessaria al sistema ibrido. Le condizioni meteo sono piuttosto variabili. Quest’anno ci aspettiamo temperature un po’ più basse, il che è positivo sia per il sistema di raffreddamento della PU che per la funzionalità del compressore”.
    Il Canada rappresenta la decima tappa del mondiale 2025 di Formula 1 e, già durante le scorse gara, nel paddock circolavano voci circa il possibile utilizzo, da parte di molti team della quarta Power Unit, rispetto alle tre concesse dal regolamento. Westin ci spiega quali criteri seguono i team per definire la pianificazione annuale dell’impiego delle Power Unit: “La pianificazione annuale risponde a tre ordini di priorità. Innanzitutto, è necessario coprire tutta la stagione minimizzando il rischio di guasti durante la gara. Cerchiamo pertanto di distribuire il chilometraggio delle componenti in maniera uniforme durante la stagione, affinché il massimo di chilometri di gara a cui viene sottoposta ciascuna power unit sia mantenuto più basso possibile. Inoltre, teniamo conto anche delle esigenze di ogni circuito e siamo pronti a reagire ai risultati dei controlli post-gara”.

    “In secondo luogo, è importante avere a disposizione pezzi di ricambio da utilizzare senza incorrere in penalità – ad esempio, avere la terza PU ancora utilizzabile al momento dell’introduzione della quarta (l’ultima che il regolamento mette a disposizione). Le ragioni per cui può capitare di dover far ricorso a elementi già usati sono molteplici: ovviamente guasti o rotture, ma anche incidenti oppure segnali di rischio nei dati della telemetria, che potrebbero costringere i team a sottoporre ad analisi tecniche un pezzo che doveva essere utilizzato in gara. In questi casi, ovviamente non si vuole introdurre una quinta power unit (o un terzo pacco batteria) incorrendo in penalità. Infine, si introduce una PU nuova in quelle gare dove è importante avere tanta potenza. Si cerca, comunque, di non introdurle troppo presto nella stagione per avere un qualche margine di libertà per reagire a intoppi o problemi nel corso dell’anno”. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Vasseur prima del Canada: “Abbiamo fatto progressi e vogliamo continuare su questa strada”

    Fred Vasseur, Team Principal della Ferrari, prima del Canada rilascia la solita dichiarazione alla stampa parlando di “progressi” e di voler “continuare su questa strada” massimizzando i risultati. Va bene il secondo posto nel mondiale costruttori ma alla Ferrari i Tifosi chiedono molto di più e anche il Team Principal di Maranello non può certo accontentarsi!Fred Vasseur – credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    Il Mondiale di Formula 1 riaccende i motori questo fine settimana con uno dei Gran Premi più amati, quello del Canada al Circuit Gilles-Villeneuve, impianto costruito nel 1976 sull’isola artificiale di Notre-Dame e intitolato al pilota Ferrari nell’anno della sua scomparsa, il 1982. I 4.361 metri di questo affascinante tracciato presentano un mix unico di curve lente, tratti ad alta velocità e tre lunghi rettilinei, con DRS disponibile.
    “Abbiamo lavorato – ha detto Vasseur – con il massimo dell’impegno in fabbrica a Maranello per prepararci al meglio al Gran Premio del Canada, che si disputa su un circuito molto diverso rispetto a quelli su cui abbiamo corso recentemente”.
    Lo scorso Gran Premio di Spagna ha visto la Ferrari salire dal 4° al 2° posto nella Classificai Mondiale Costruttori. Su questo il Team Principal di Maranello ha così commentato: “Arriviamo da una serie di gare in cui abbiamo fatto progressi sia in termini di prestazioni che di esecuzione, specialmente la domenica. Vogliamo continuare su questa strada, massimizzando il nostro risultato anche a Montreal e portando a casa il miglior bottino di punti possibile”.

    F1, Gp del Canada: un weekend tradizionale
    Il Gran Premio del Canada seguirà il formato classico del fine settimana di gara. Venerdì sono infatti in programma due sessioni di prove libere, alle 19.30 e alle 23 ora italiana, mentre la terza sessione è prevista per sabato alle 18.30, prima delle qualifiche che si svolgeranno alle 22.00. L’edizione numero 54 del Gran Premio del Canada, decima gara della stagione, prenderà il via domenica alle 20.00. Da percorrere ci sono 70 giri, pari a 305,27 chilometri.
    Ferrari stats GP del Canada
    GP disputati 53
    Debutto 1951 (J.F. Gonzalez 2°; A. Ascari 4°; P. Taruffi rit.; L. Villoresi rit.)
    Vittorie 12 (22.64%)
    Pole position 8 (15.09%)
    Giri più veloci 10 (18.87%)
    Podi 37 (23.27%) LEGGI TUTTO

  • in

    Le vittorie della Ferrari e la scomparsa di Senna: la Formula 1 saluta Imola 

    Ci sono notizie che si piangono, una di queste è arrivata ieri perché la cancellazione del Gran Premio di Imola è stato un duro colpo per tutto il mondo di appassionati della Formula 1. Si aspettava solo l’annuncio perché già qualche settimana fa, quando si è corso, si sapeva che sarebbe stato l’ultimo. Vince Max Abbonati per continuare a leggere- oppure -sottoscrivi l’abbonamento pagando con GoogleABBONATI CON LEGGI TUTTO

  • in

    24 Ore di Le Mans: Brembo fornirà almeno un componente a tutte le vetture in griglia

    Quest’anno, per la 93esima edizione della 24 Ore di Le Mans, il Gruppo Brembo fornirà almeno un componente a tutte le vetture in griglia.

    Brembo continua le celebrazioni dei 50 anni nelle competizioni Racing diventando Braking Technology Partner della 24 Ore di Le Mans. Sessantadue vetture, suddivise in tre diverse classi, prenderanno parte alla celebre 24 Ore di Le Mans, la gara di endurance più famosa al mondo.
    Il Gruppo Brembo sarà presente nelle tre classi della 24 Ore di Le Mans anche con sistemi frenanti in carbonio e in ghisa e con frizioni fornite da AP Racing. L’azienda, con sede a Coventry (Regno Unito) fa parte del Gruppo dai primi anni 2000. Vale la pena menzionare anche la presenza delle soluzioni Öhlins nelle classi Hypercar e LMGT3. L’azienda svedese, leader nel settore delle sospensioni, si è unita al Gruppo all’inizio di quest’anno.
    “Siamo orgogliosi di essere Braking Technology Partner della 24 Ore di Le Mans celebrando i 50 anni di Brembo nel Motorspor”, ha dichiarato Daniele Schillaci, CEO di Brembo, che poi ha anche aggiunto: “In questa 93ª edizione, è una grande soddisfazione sapere che ogni auto sulla griglia presenta almeno una soluzione fornita dal nostro Gruppo”.

    Uno sguardo agli impianti frenanti delle Hypercar
    Per le vetture Hypercar, come da regolamento, Brembo fornisce materiale d’attrito in carbonio, noto per le sue capacità di dissipazione del calore e leggerezza. L’azienda ha ottimizzato la ventilazione e la dimensione dei dischi, con spessori che variano tra i 34 e i 38 mm e un diametro massimo di 380 mm, consentendo loro di coprire distanze ben superiori ai 5.000 km della gara. I dischi, con un peso di circa 3 kg, operano in un intervallo di temperatura tra i 250°C e gli 850°C. Per quanto riguarda le pinze freno, le Hypercar sono dotate di pinze a 6 pistoni lavorate dal pieno.
    Brembo alla 24 Ore di Le Mans – Credits: Brembo
    50 anni di Brembo nel Racing: qualche aneddoto storico sulla 24 Ore
    31 vittorie ottenute nelle 36 edizioni disputate fino a oggi. Dal 1975, Brembo ha fornito soluzioni frenanti all’avanguardia per la maggior parte dei team e dei piloti impegnati nel Motorsport. In particolare, i freni Brembo sono stati fondamentali nel raggiungimento di numerosi successi nelle gare di endurance, dove l’affidabilità e la durata sono essenziali. Nel corso degli anni, l’azienda di Bergamo ha accumulato un impressionante record di successi alla 24 Ore di Le Mans, con numerose vittorie e podi. Brembo ha debuttato alla storica gara negli anni ’80, inizialmente con pochi team. La prima vittoria alla 24 Ore di Le Mans è arrivata nel 1989 con la Sauber-Mercedes. Durante gli anni 2000, le tecnologie sviluppate dall’azienda sono state fondamentali per il dominio di Audi, che ha conquistato tre vittorie consecutive e poi altre cinque di fila. Il decennio si è concluso con Toyota che ha ottenuto due successi consecutivi, con Fernando Alonso al volante. Brembo ha inoltre trionfato nelle ultime due edizioni della 24 Ore di Le Mans, fornendo il team vincente nella categoria Hypercar e rafforzando ulteriormente la sua leadership nel Motorsport. LEGGI TUTTO

  • in

    Goodyear e il record imbattuto di 368 vittorie in Formula 1

    Fino al 2007, la Formula 1 non ha mai avuto un fornitore esclusivo di pneumatici e in molte stagioni gli pneumatici Goodyear Eagle sono stati la scelta da diversi team in griglia. Ad oggi, nessun marchio di pneumatici ha superato il totale di 368 vittorie di Goodyear nei Gran Premi di Formula 1.Pneumatici Goodyear Eagle – Credits: Goodyear

    Goodyear Eagle celebra il 45° anniversario e i suoi successi nel motorsport
    I pneumatici Goodyear Eagle sono una leggenda sui circuiti di tutto il mondo: dal record imbattuto di vittorie in Formula 1 (368), agli innumerevoli trionfi a Daytona, Le Mans e Indianapolis.
    Da oltre un secolo i pneumatici Goodyear vincono gare su ogni circuito e in ogni campionato del mondo, certificando la leadership del marchio americano nel motorsport.
    Nel 1980 nacque Goodyear Eagle e gli pneumatici con la scritta “Goodyear Eagle” stampata sulla spalla di ogni prodotto da corsa ad alte prestazioni furono scelti da importanti case come Ferrari, Chevrolet e Ford.
    Fondata nel 1898, gli pneumatici della Goodyear Tire & Rubber Company cominciarono subito a vincere gare. Henry Ford scelse Goodyear per la sua auto che vinse la gara di un miglio del Detroit Driving Club nel 1901. Da lì è nata la filosofia di Goodyear “dalla pista alla strada”, con una serie di innovazioni sviluppate dopo un fitto calendario di gare pionieristiche: la prima di molte occasioni in cui gli insegnamenti tratti dalle corse si sono tradotti nei pneumatici stradali Goodyear.
    Goodyear nel Motorsport
    Gli appassionati di sport motoristici riconosco il 1966 come l’anno della famosa sfida tra Ford e Ferrari a Le Mans, recentemente portata sul grande schermo da Hollywood come la storia di due potenze automobilistiche che si sfidano per la gloria. La vittoria della Ford, con pneumatici Goodyear, diede il via a un periodo di successi per il marchio di Detroit e fu la seconda vittoria di Goodyear a Le Mans, in un anno in cui Jack Brabham vinse quattro Gran Premi con Goodyear, conquistando il suo ultimo (ma primo per Goodyear) campionato del mondo di Formula 1.
    Per molti, la “Tripla Corona” è considerata il più grande successo nel mondo degli sport motoristici. Per aggiudicarsi questo riconoscimento non ufficiale, un pilota deve vincere tre gare estremamente diverse ma ugualmente prestigiose: la 24 Ore di Le Mans, il Gran Premio di Monaco e la 500 Miglia di Indianapolis. Nel 1972 Graham Hill divenne il primo (e, a tutt’oggi, l’unico) pilota a completare l’impresa. Ma se esistesse un Triple Crown per gli pneumatici, Goodyear sarebbe di gran lunga in vantaggio rispetto alla concorrenza.

    AJ Foyt trascorse un paio di settimane monumentali nell’estate del 1967. Il 31 maggio prese il comando della 500 Miglia di Indianapolis a soli quattro giri dalla fine, assicurando a Goodyear la prima vittoria in quella gara in quasi mezzo secolo. Meno di due settimane dopo, l’11 giugno, lui e Dan Gurney tagliarono il traguardo per ottenere quella che rimane ancora oggi l’unica vittoria tutta americana alla 24 Ore di Le Mans: due piloti americani, un team americano (Shelby), un produttore americano di telai e motori (Ford) e, naturalmente, pneumatici americani: Goodyear.
    Insieme alla vittoria di Denny Hulme al Gran Premio di Monaco del 1967, a cui fece seguito la vittoria del titolo di Campione del Mondo di F1 più tardi nello stesso anno, Goodyear divenne il primo produttore di pneumatici a ottenere la Triple Crown nel motorsport, un’impresa che avrebbe poi completato in altre sette occasioni tra il 1973 e il 1994. Nessun altro produttore di pneumatici può eguagliare questo successo: solo un altro ha mai raggiunto la Triple Crown, ma solo in un’occasione, e Goodyear è l’unico ad averla abbinata anche al campionato piloti di F1.
    Il mitico dirigibile Goodyear
    Il mitico dirigibile Goodyear – Credits: Goodyear
    Se esistesse una Quadruple Crown, che unisse Le Mans, Monaco, Indianapolis e la Daytona 500, Goodyear sarebbe comunque l’unico produttore di pneumatici in grado di rivendicarla, contando non meno di sette occasioni, tra cui una corsa di quattro anni dal 1973 al 1976.
    I pneumatici Goodyear vinsero il campionato di Monaco e il campionato di F1 altre 23 volte ciascuno tra il 1971 e il 1997, la 500 Miglia di Indianapolis ogni anno tra il 1972 e il 1995 e la 24 Ore di Le Mans altre dieci volte negli anni ’70, ’80 e ’90. Con tre decenni di dominio nelle gare più prestigiose del mondo, il marchio di Akron è diventato uno dei nomi più riconoscibili nel mondo degli sport motoristici. LEGGI TUTTO

  • in

    La Ducati accende il sorriso a Bagnaia: forcellone e aerodinamica nuovi

    Il colpo finale di Maverick Vinales, proprio all’ultimo giro della sua giornata, ha tolto a Marco Bezzecchi e all’Aprilia la piccola gioia di un primato in classifica. Poco male, i test non assegnano punti e la graduatoria non dice necessariamente la verità sui valori delle novità provate. Basti pensare a Pecco Bagnaia, decisamente più sereno di quanto non possa suggerire la nona posizione finale nella giornata di prove ad Ara LEGGI TUTTO

  • in

    Spazio Cafasso, decolla il progetto per l’energia green e condivisa a Torino

    Garantire energia pulita e rinnovabile a una comunità torinese, per portare avanti in maniera sostenibile le attività sociali di una parrocchia. È questo il progetto intrapreso da Spazio Group, holding di concessionarie auto attiva tra Piemonte e Liguria che nell’ultimo anno ha venduto oltre 20mila vetture tra nuovo e usato, con 450 addetti e 27 centri espositivi sparsi nel territorio delle due regioni.

    L’iniziativa intrapresa da Spazio ha portato alla donazione di un impianto fotovoltaico alla Parrocchia San Giuseppe Cafasso, a Torino, che consentirà al Centro Pastorale di Borgo Vittoria di rendere più sostenibili le sue attività sociali grazie all’energia “green” prodotta autonomamente. Il progetto è stato realizzato in collaborazione con gli specialisti della Comunità Energetica USE NORD, Cdo (Compagnia delle Opere) Piemonte e con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, nell’ambito del bando “Sinergie II”.

    Progetto Spazzio Cafasso, i numeri

    I numeri dell’intervento parlano di ben 220.000 kWh annui da condividere, 180 kW di impianto fotovoltaico da Spazio Group e 40 kW di impianto donato alla Parrocchia San Giuseppe Cafasso. Nel complesso, sono 7 i quartieri di Torino Nord coinvolti nel progetto: Borgo Vittoria, Barriera di Milano, Regio Parco, Madonna di Campagna, Falchera, Barriera di Lanzo, Villaretto. Con un solo slogan, condiviso dal Consiglio Direttivo della holding Spazio Group: “Energia condivisa, valore per tutti”.

    “La sostenibilità non è solo una scelta aziendale, ma un impegno etico, concreto verso il territorio – ha spiegato Gian Michele Vinelli, Socio fondatore e Amministratore Delegato di Spazio Group – Questo segue una serie di progetti che con continuità dedichiamo alla salvaguardia dell’ambiente e benessere collettivo. Abbiamo iniziato nel 2010 e non ci fermeremo. Costituendo la Configurazione Energetica Spazio Cafasso, restituiamo alla Comunità parte dell’energia che produciamo, supportando la Parrocchia nel suo prezioso lavoro di accoglienza e reinserimento sociale. Siamo orgogliosi di contribuire a un futuro più equo e condiviso” ha concluso Vinelli.

    “Le Comunità Energetiche Rinnovabili dimostrano che la transizione ecologica può essere anche un’opportunità di inclusione – ha aggiunto Felice Vai, Presidente della CER (Comunità Energetica Rinnovabili) USE NORD – Con Spazio Cafasso, l’energia non è solo risorsa, ma diventa strumento di ricezione, generando benefici per chi ne ha più bisogno. Ogni kWh condiviso è un passo verso un futuro più green e solidale. L’energia diventa quindi più di una risorsa: si trasforma in un motore di solidarietà e sviluppo, accessibile a tutti”.

    Energia green per un futuro più equo

    Ad aderire alla configurazione energetica Spazio Cafasso potranno essere i residenti nel perimetro della cabina energetica che coinvolge 7 quartieri di Torino Nord. Che si tratti di consumer, ovvero aziende he vogliono sostenere la comunità, prosumer, cioè aziende con fotovoltaico già installato o da installare che vogliono generare valore condiviso, e privati/famiglie che partecipano senza cambiare fornitura e che con il loro apporto vogliono apportare vantaggi alla Comunità.

    L’obiettivo del progetto Spazio Cafasso è quello di far beneficiare il Centro Pastorale di Borgo Vittoria di un futuro più equo, rigenerativo e partecipato. Inoltre, grazie all’incentivo statale, della durata di 20 anni, potrà implementare e rendere più autonome le proprie attività di accettazione e supporto alla Comunità locale. LEGGI TUTTO

  • in

    Ecco il calendario 2026 di Formula 1, senza Imola

    Ecco il calendario 2026 di Formula 1.Confermata la tappa in Canada prima di Monaco, l’assenza di Imola e l’ingresso di Madrid.

    Calendario 2026 di Formula 1
    Calendario F1 2026 – source: Formula1.com

    In queste ultime settimane, FIA e Formula 1 hanno lavorato per finalizzare il Calendario 2026 di Formula 1 che, come quest’anno, vedrà 24 Gran Premi che si correranno da marzo a dicembre.
    Restano ancora alcune date da confermare al 100% e alcuni dettagli devono essere meglio definiti e poi rettificati anche dal Consiglio Mondiale dello Sport Motoristico della FIA.
    Calendario 2026 di Formula 1: il Gp d’Australia aprirà il mondiale.Una delle “novità” è la conferma del Gran Premio d’Australia come gara inaugurale di apertura della stagione. Negli ultimi anni il mondiale era iniziato in Bahrain, mentre anche l’Arabia Saudita aveva mostrato interesse per poter ospitare la prima gara. Tuttavia, la Formula 1 è “tornata alle origini” e nel 2025 la stagione si è aperta con il Gp d’Australia, come nel 2019. Melbourne è stata la sede tradizionale per la gara di apertura dal 1996 al 2019, con due eccezioni nel 2006 e nel 2010, quando fu sostituita dal Bahrain.
    Calendario F1 2026: tra Monaco e Canada un cambio di dataUna delle modifiche più significative previste per il calendario F1 2026 è il cambio di posizione tra le gare di Monaco e Canada. Questa modifica fa parte di una serie di misure logistiche per ottimizzare i viaggi e i trasferimenti tra le gare. Il Gran Premio a Meontreal si terrà così alla fine di maggio, probabilmente il 24 maggio. A Monte Carlo, invece, si correrà a inizio giugno.
    La novità Madrid chiuderà la stagione europeaUna novità assoluta per il mondiale F1 2026 sarà il Gran Premio di Madrid, che diventerà la sede del Gran Premio di Spagna. Questo potrebbe portare due eventi in Spagna, con Barcellona che potrebbe ospitare il Gran Premio anche nel 2026, ma con una denominazione diversa. Madrid si disputerà nella parte finale della stagione europea, dopo la pausa estiva, e si svolgerà il 13 settembre, subito dopo il Gran Premio d’Italia a Monza (6/9) e quello d’Olanda a Zandvoort (23/8).
    Novità (da confermare) anche per i test pre-stagionaliNel 2026, con l’introduzione dei nuovi regolamenti, le squadre necessiteranno di più tempo in pista per i test invernali. La FIA ha confermato che ci saranno nove giorni di test pre-stagionali, rispetto ai tre giorni degli ultimi anni. Le prove potrebbero iniziare a fine gennaio a Barcellona e le squadre potrebbero avere anche una sessione di test denominata di “shakedown”, per provare le loro auto, prima dei test ufficiali veri e propri. I test ufficiali si terranno poi a febbraio, con due sessioni in Bahrain, prima che inizi la stagione. LEGGI TUTTO