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    Hamilton e la pace con il team radio Ferrari: “Sei in P1. Davvero?”

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    Ayrton Senna: l’eredità immortale di un mito della Formula 1

    Ayrton Senna: avrebbe compiuto oggi 65 anni. Celebriamo l’icona della F1, il pilota che ha segnato la storia e rimane immortale.
    Ayrton Senna da Silva, un nome che risuona ancora oggi con riverenza e ammirazione nel mondo della Formula 1. La sua figura trascende il semplice status di pilota, elevandosi a simbolo di eccellenza, passione e spirito indomito. La carriera e l’eredità di uno dei più grandi talenti che questo sport abbia mai visto.

    Gli inizi di un predestinato
    Nato a San Paolo, in Brasile, il 21 marzo 1960, Ayrton Senna mostrò fin da giovane una straordinaria passione per le corse. Iniziò la sua carriera nel karting, dove il suo talento cristallino emerse rapidamente. La sua abilità nel controllo del mezzo, la sua determinazione e la sua capacità di adattarsi a qualsiasi condizione lo distinsero fin da subito.
    L’ascesa in Formula 1
    Il debutto di Senna in Formula 1 avvenne nel 1984 con la Toleman. Nonostante una vettura non competitiva, Senna impressionò il mondo con prestazioni eccezionali, come il secondo posto sotto la pioggia battente nel gran premio di Monaco. Nel 1985, passò alla Lotus, dove conquistò le sue prime vittorie, dimostrando un talento fuori dal comune.
    L’epoca d’oro con la McLaren
    Il passaggio alla McLaren nel 1988 segnò l’inizio di un’era leggendaria. In coppia con Alain Prost, Senna diede vita a una rivalità epica che appassionò milioni di tifosi. Insieme, dominarono la Formula 1, conquistando quattro titoli mondiali consecutivi. Senna si laureò campione nel 1988, 1990 e 1991, dimostrando una superiorità tecnica e una determinazione senza pari.
    La rivalità con Alain Prost
    La rivalità tra Senna e Prost è una delle più intense e iconiche nella storia dello sport. I due campioni si sfidarono in pista con una ferocia e una passione che raggiunsero l’apice in gare memorabili come il Gran Premio del Giappone del 1990, dove il loro scontro in curva decise il campionato.

    Oltre la pista: un uomo di profondi valori
    Ayrton Senna non era solo un pilota straordinario, ma anche un uomo di profondi valori. La sua fede, la sua umanità e il suo impegno sociale lo resero un’icona non solo nello sport, ma anche nella vita. Credeva fermamente nel potere dello sport di ispirare e unire le persone, e si impegnò attivamente in iniziative benefiche nel suo paese.
    L’ultima gara e l’eredità immortale
    Il 1° maggio 1994, durante il gran premio di San Marino a Imola, Ayrton Senna perse la vita in un tragico incidente. La sua morte scosse il mondo intero, lasciando un vuoto incolmabile nel cuore dei tifosi. Ma la sua eredità vive ancora oggi, alimentata dal ricordo delle sue imprese, dei suoi valori e del suo spirito indomito.
    L’impatto di Senna sulla Formula 1
    Senna ha lasciato un’impronta indelebile sulla Formula 1. Il suo stile di guida aggressivo e spettacolare ha ispirato generazioni di piloti. La sua meticolosità nella preparazione e la sua ricerca della perfezione hanno elevato gli standard di questo sport. La sua passione e il suo carisma hanno avvicinato milioni di persone alla Formula 1.
    Senna nella cultura popolare
    La figura di Ayrton Senna è diventata un’icona della cultura popolare. La sua storia è stata raccontata in libri, documentari e film, che hanno contribuito a diffondere il suo mito e a mantenerne vivo il ricordo. Il suo nome è stato dato a strade, piazze e monumenti in tutto il mondo, a testimonianza dell’affetto e della stima che continua a suscitare.
    Il ricordo di Senna nel cuore dei tifosi
    Ayrton Senna è ancora oggi uno dei piloti più amati e rispettati nella storia della Formula 1. Il suo ricordo è vivo nel cuore dei tifosi, che lo considerano un simbolo di eccellenza, passione e umanità. La sua eredità continua a ispirare e a emozionare, dimostrando che i veri miti non muoiono mai.
    Ayrton Senna è stato un campione straordinario, un uomo di grandi valori e un’icona immortale della Formula 1. La sua storia è un esempio di passione, determinazione e spirito indomito, che continua a ispirare e a emozionare milioni di persone in tutto il mondo. LEGGI TUTTO

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    Verstappen alla McLaren? Costa troppo. Sondato l’entourage di Max ma…

    Il 2025 ha vissuto un solo GP, il 2026 del nuovo regolamento deve ancora cominciare, eppure i discorsi e le ipotesi sul futuro del Circus impazzano ugualmente. Dal mercato piloti alle location in calendario fino alle tecnologie delle vetture di dopodomani. I primi giorni della stagione hanno visto la McLaren al centro delle voci del mercato, come è inevitabile per la vettura che è divenuta il LEGGI TUTTO

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    Leclerc scaccia via i brutti pensieri e le critiche: “La Ferrari ha un grande potenziale”

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    F1, le prime volte di Lewis Hamilton: dall’esordio-show in McLaren nel 2007 all’incubo in Ferrari nel 2025

    Hamilton – credits: @Scuderia Ferrari Press Office

    Il Gran Premio d’Australia, prima tappa del nuovo mondiale di Formula 1, ha segnato il debutto ufficiale di Lewis Hamilton alla guida della Ferrari. Un fine settimana da dimenticare per il sette volte campione del mondo, chiuso con un mediocre 10° posto al traguardo e al termine di una corsa complicatissima, contraddistinta da una vettura mediocre e da scelte strategiche discutibili del muretto rosso. Questo risultato fa il palio con una qualifica chiusa, sì, all’8° posto, ma a pochi centesimi di distacco da Charles Leclerc. In sostanza, quello con il team di Maranello è stato l’esordio peggiore per il britannico alla guida di una nuova vettura, se posto a confronto con quanto fatto in McLaren nel 2007 e in Mercedes nel 2013.
    La prima volta in McLaren: quando il mondo scoprì Lewis
    Il primo approccio con la McLaren fece subito capire la pasta di Lewis Hamilton. “Allevato” dall’allora patron Ron Dennis, il pilota inglese si presenta a Melbourne con i gradi di scudiero di Fernando Alonso, due volte campione del mondo in carica. Eppure, sin dal sabato il nativo di Stevenage dimostra di poter battagliare da vicino con il più navigato compagno di squadra: in qualifica si piazza al 4° posto, ad appena 3 decimi dallo spagnolo, 2° e dietro al ferrarista Kimi Raikkonen.
    Tuttavia, a sbalordire il mondo è quanto si verifica in gara. In particolar modo in partenza, dove l’esordiente Lewis si concede il lusso di superare Alonso in curva 1 all’esterno, portandosi in terza posizione. E nel corso della gara, Hamilton riesce a tenere perfettamente testa all’iberico, rimanendogli davanti fino al 43° giro, momento della sua sosta ai box: Nando ne approfitta e, con due giri molto veloci, riesce a superare il suo compagno di squadra dopo la sua sosta per il rifornimento, artigliando con non poca fatica il 2° posto che manterrà fino al traguardo. Un primo assaggio, dunque, di una rivalità infuocata e che, nel corso della stagione, avrebbe completamente ribaltato le gerarchie iniziali.

    Il debutto in Mercedes: partenza a rilento, prima dei record
    Dopo cinque anni e il titolo mondiale conquistato nel 2008, Lewis Hamilton decide di accasarsi nel 2013 in Mercedes, prendendo il posto di Michael Schumacher. Il britannico, in ogni caso, approccia subito alla sua nuova avventura con lo spirito giusto, conquistando un grande 3° posto in qualifica nel primo Gp stagionale, sempre a Melbourne, alle spalle delle due Red Bull di Sebastian Vettel e di Mark Webber.
    Tuttavia, la Mercedes di quegli anni è una vettura che fatica molto sul passo gara, e infatti alla domenica la situazione cambia drasticamente: Lewis chiude al 5° posto, complice una gestione degli pneumatici non ottimale, che invece favorisce la Lotus di Kimi Raikkonen e la Ferrari di Fernando Alonso, che chiudono al 1° e al 2° posto. Un segnale di una stagione vissuta tra alti (pochi) e bassi (tanti), chiusa con una sola vittoria all’attivo (in Ungheria, a Budapest), ma propedeutica per instaurare quel rapporto solidissimo che caratterizzerà i successivi 11 anni, in cui il pilota inglese riscriverà tutti i record della storia della Formula 1, diventando il pilota più vincente di sempre. LEGGI TUTTO

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    F1, Ferrari e gli esordi dei super campioni. Ecco come è andata

    HAMILTON Lewis (gbr), Scuderia Ferrari SF-25, portrait during the Formula 1 Aramco pre-season testing 2025 of the 2025 FIA Formula One World Championship from February 26 to 28, 2025 on the Bahrain International Circuit, in Sakhir, Bahrain – Photo Antonin Vincent / DPPI – credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    In F1 Ferrari è mai come in questo Mondiale 2025 osservata speciale per le grandi aspettative create dall’arrivo a Maranello del pezzo da novanta Lewis Hamilton. Ma l’inizio di quella che aspira a diventare una leggenda da tramandare è stato estremamente deludente.
    Sia il sette volte iridato che il forte compagno Charles Leclerc non hanno potuto far meglio dell’ottavo e decimo posto con una vettura poco performante e una strategia impartita dal muretto box non certo azzeccata. Non è la prima volta, tuttavia, che la gara inaugurale della stagione di un campionissimo con il brand più famoso del mondo delude le attese. Anzi. Soltanto in due occasioni il fenomeno del momento ha battezzato il proprio esordio in tuta rossa con una sonante vittoria.
    Accadde nel 1956 e nel 2010, due epoche storiche tra loro lontanissime per contesto sociale e sportivo in ambito F1 ma, nello stesso tempo, molto vicine per l’entusiasmo generato dalle gesta dell’eroe di riferimento. Questo singolare primato appartiene a Juan Manuel Fangio e Fernando Alonso. Argentino il primo, spagnolo il secondo seppero portare la Rossa fiammante al successo nella loro prima volta con Ferrari nel Mondiale. A tal proposito furono i Gp d’Argentina e del Bahrain ad imprimere questo sigillo epico che sa di favola. Per dovere di cronaca bisogna evidenziare che in quella caotica e tradizionalmente torrida (all’epoca) gara di Buenos Aires di metà anni ’50, Fangio vinse assieme al bravo e sfortunato italiano Luigi Musso.

    Anche in quella fase primordiale della F1 Ferrari era sotto i riflettori. Sulla pista argentina successe che, per ordine dei box, lo stesso Musso dovette cedere la propria monoposto al celebre team mate ormai out per problemi al carburatore il quale riprese la gara e vinse in modo piuttosto avventuroso. All’epoca lo scambio della vettura era consentito.
    Molto meno fortunati di Fangio e Alonso furono invece Alain Prost e Michael Schumacher, entrambi costretti ad un mesto ritiro al primo confronto diretto con gli avversari a bordo della Ferrari di F1. Problemi al cambio e ai freni mandarono ko rispettivamente Alain e Michael.
    Buono ma non travolgente fu invece l’esito della prova inaugurale del Mondiale 2015 in Australia per Sebastian Vettel, che allora scrisse la sua prima pagina con il Cavallino. Il tedesco fu terzo dietro a Hamilton e Rosberg che guidavano le marziane Mercedes. LEGGI TUTTO

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    F1, Fred Vasseur: “In Cina per voltare immediatamente pagina”

    VASSEUR Frédéric (fra), Team Principal & General Manager of the Scuderia Ferrari, portrait during the Formula 1 Rolex Australian Grand Prix 2024, 3rd round of the 2024 Formula One World Championship from March 22 to 24, 2024 on the Albert Park Circuit, in Melbourne, Australia – Photo Eric Alonso / DPPI – credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    Dopo il primo appuntamento stagionale in Australia, il Circus della Formula 1 fa tappa in Cina per il primo weekend Sprint del campionato. Era stato così anche nel 2024, quando il Circus era tornato allo Shanghai International Circuit, dopo lo stop di quattro stagioni dovuto alla pandemia.
    Il programma Sprint prevede per il venerdì una sola sessione di prove libere da 60 minuti, seguita dalla Sprint Qualifying. Come da formato adottato l’anno scorso, il sabato vedrà come prima portata del menù la gara Sprint, cui farà seguito la riapertura del parc fermé per la preparazione alle qualifiche. La gara è in programma domenica sulla distanza dei 56 giri, pari a 305 chilometri.
    “Siamo contenti di tornare subito in pista – ha detto Fred Vasseur -, a meno di una settimana dal Gran Premio d’Australia, perché la gara di Shanghai ci offre la possibilità di voltare immediatamente pagina”

    Il Team Principal della Ferrari spera di mettersi alle spalle la pessima prestazione vista a Melbourne: “La pista cinese presenta caratteristiche completamente diverse da quella di Albert Park e questa tappa, grazie al fatto che prevede il primo weekend Sprint della stagione, mette in palio ancora più punti”.
    “Sotto il profilo tecnico – ha concluso Vasseur – sarà importante aver preparato bene il fine settimana al simulatore di Maranello, dal momento che, come di consueto, avremo una sola ora di prove libere a disposizione, che dovrà essere impiegata almeno in parte per prendere confidenza con l’asfalto, completamente nuovo, di Shanghai. Come squadra, cureremo ogni più piccolo dettaglio per massimizzare il potenziale delle SF-25, supportando nella maniera migliore Charles e Lewis, a cui questo tracciato è sempre piaciuto”. LEGGI TUTTO