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    Berger: “Ferrari, ricostruire richiede tempo. Ma soffro a vederla fuori dal podio” 

    Gerhard Berger c’era, il 12 ottobre 1986, quando grazie a lui la Benetton vinse il primo GP aprendo l’era dei costruttori provenienti da altri settori industriali. E c’era il 27 luglio 1997 nell’ultimo successo personale e del team nato dal colosso veneto. Ma c’era anche il 14 settembre 2008, al muretto della Toro Rosso, per il primo trionfo dell’orbita Red Bull. Mentre quell’1 maggio 1994 che cambiò la storia (non soltanto) de LEGGI TUTTO

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    C’è una Ferrari leader ed è quella dei meccanici

    Una Ferrari da Mondiale. In Formula 1. Precisazione dovuta in un weekend da abbuffata dei motori e passioni rosse, col Cavallino Rampante molto vicino coronare dopo 52 anni il sogno del titolo iridato Endurance. Un confronto diretto sull’asse Bahrain-Brasile che in estate ha messo in fibrillazione Maranello per le voci di avvicendamento al vertice della Scuderia, con Antonello Coletta, capo del progetto Wec, a prendere il posto di Fred Vasseur. Voci sme LEGGI TUTTO

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    E se il sogno Ferrari fosse ancora giallo?

    TORINO – La passione rossa può ancora tingersi di giallo. Giallo Modena, il colore degli inizi di Ferrari, per carità, ma pur sempre quando meno il secondo. Come in fondo Robert Kubica e il team AF Corse, la squadra clienti di Maranello che quest’anno ha già scritto la storia prendendosi la mitica 24 Ore di Le Mans e che ora può riportare a Maranello un titolo mondiale che manca dal 1972, quando si chiamava Superprototipi. Ora Wec. Non Abbonati per continuare a leggere LEGGI TUTTO

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    Moto3, Dettwiler è uscito dalla terapia intensiva

    SEPANG (Malesia) – Noah Dettwiler ha lasciato la terapia intensiva. Il pilota svizzero della Moto3 era rimasto gravemente ferito domenica scorsa durante il warm-up del GP di Malesia, travolto nel corso del giro di ricognizione dal campione del mondo Rueda. Il team del pilota elvetico Cip Green Power, su Instagram ha pubblicato un post con l’aggiornamento delle condizioni. “Noah è sveglio – si legge nel post – e comunica con la famiglia e i medici”. Il pilota è stato trasferito in una clinica privata di Kuala Lumpur per proseguire le cure, in attesa di capire quando potrà essere trasportato in Svizzera: Dettwiler ha una frattura al collo e dovrà essere operato per ridurre una frattura alla gamba. LEGGI TUTTO

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    Prova Moto Morini X-Cape 1200: tanta voglia di viaggiare

     Moto Morini segue lo schema ormai consolidato dei marchi italiani gestiti da realtà orientali: stile, progettazione e sviluppo restano saldamente in Italia, mentre la parte manageriale e la produzione si svolgono all’estero. In questo caso, però, l’italianità del marchio emerge con più forza rispetto ai concorrenti, e la nuova X-Cape 1200 ne è la conferma. Una moto completamente nuova, che riprende il celebre V2 della Casa, opportunamente rivisto, e che punta al giusto equilibrio tra qualità, efficienza e prezzo.

    Siamo convinti che possa ottenere il successo che merita, e di seguito spieghiamo il perché. Precisiamo che la moto provata era ancora una preserie, seppur molto vicina alla versione definitiva: alcuni dettagli potrebbero quindi differire dal modello che arriverà in commercio. Ma come si comporta su strada? 

    Test Moto Morini X-Cape 1200: Design

    A prima vista il frontale appare massiccio e imponente, sia osservandolo di lato sia frontalmente. Ma è davvero così?In realtà, misurando la distanza tra i due spigoli più esterni dei convogliatori del radiatore, la misura risulta identica a quella della X-Cape 650: è quindi la prospettiva a ingannare. Alla sensazione di maggiore volume contribuisce invece il serbatoio da 24,5 litri, che scende lateralmente accanto al motore per abbassare il baricentro.

    La 1200 riesce comunque a distinguersi dalle rivali per personalità, pur senza allontanarsi troppo dalle linee tipiche del segmento crossover. Ben riuscito il disegno del cupolino con i doppi proiettori a LED e la luce diurna, così come la parte centrale, dove ampie superfici in plastica celano interamente il telaio. La cura dei particolari si ritrova nei cerchi tubeless a raggi tangenziali, nelle piastre portapedane in alluminio e nello scarico con catalizzatore compatto. Positiva anche la qualità delle plastiche e l’ordine dei cablaggi intorno al motore e sotto la sella. 

    Test Moto Morini X-Cape 1200: contenuti tecnici e dotazione

    La scheda tecnica è particolarmente completa: telaio perimetrale a traliccio in acciaio con telaietto posteriore imbullonato, forcellone in alluminio di notevole lunghezza e sospensioni Kayaba con escursione di 180 mm per entrambe le ruote. La forcella da 48 mm è completamente regolabile, mentre il monoammortizzatore dispone di un pratico pomello remoto per la regolazione del precarico.

    L’impianto frenante è interamente Brembo: pinze radiali monoblocco con dischi anteriori da 320 mm di diametro e un disco posteriore da 280 mm, ben dimensionato per affrontare anche i viaggi a pieno carico.

    Il cuore della moto è il celebre bicilindrico Corsa Corta Evo a V di 87° DOHC, derivato dai primi anni 2000 ma aggiornato per rispettare la normativa Euro5+. Con 1.187 cc di cilindrata, eroga 129 CV a 8.750 giri/min e 107 Nm a 7.000 giri/min. Il comando del gas è ride-by-wire, mentre il cambio adotta un quickshifter bidirezionale, che lo rende più fluido e immediato rispetto alla versione precedente.

    La dotazione elettronica è ricca: ABS cornering e traction control Bosch, entrambi regolabili su tre livelli; quattro riding mode preimpostati più uno personalizzabile; cornering lights, radar posteriore per l’angolo cieco e dash cam anteriore consultabile tramite app. Non mancano manopole e sella riscaldabili e una strumentazione TFT a colori da 7”, con connessione Bluetooth e navigazione GPS integrata. 

    Test Moto Morini X-Cape 1200: Ergonomia e comfort

    Peccato che, per una moto di questo segmento, la sella non sia regolabile in altezza: chi desidera abbassarla deve ordinare la versione più scavata. Con i suoi 86 cm da terra, comunque, molti motociclisti riusciranno a toccare agevolmente con i piedi. Più impegnativa è invece la gestione da fermo: i 257 kg dichiarati si fanno sentire già sull’asfalto e diventano ancor più gravosi nelle manovre su sterrato.

    La sensazione in sella è quella tipica di una maxi: le pedane sono ben posizionate e per le gambe lo spazio accanto al serbatoio è ampio. Il manubrio largo è montato piuttosto avanzato, costringendo a sporgersi leggermente in manovra; per fortuna la sella permette di muoversi liberamente, sia in avanti sia lateralmente, migliorando il comfort durante la guida.

    Il parabrezza, regolabile anche in marcia, garantisce una buona protezione già nella posizione più bassa. Meno convincente la leva frizione, piuttosto dura da azionare nonostante l’adozione di una pompa radiale.

    Per scoprire come va su strada, continua a leggere la prova su Inmoto.it LEGGI TUTTO

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    Ktm taglia: tremano alcuni team e i piloti

    Nuovo terremoto nella galassia Ktm, che poi significa anche Husqvarna e GasGas, una fetta molto importante del Motomondiale e preponderante nell’off road. In attesa del via libera dell’Antitrust all’acquisizione della maggioranza assoluta di Pierer Mobility AG, la proprietà di fatto fallita della Casa austriaca, il nuovo padrone, ovvero l’ex socio di minoranza Rajiv Bajaj, annuncia il taglio del 50% delle spese. Più che u LEGGI TUTTO

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    Hamilton-Ferrari, primi bilanci: il bicchiere di Lewis è mezzo pieno

    L’ha visto vicino il podio, più vicino che mai, ma è tornato a casa con l’ennesima delusione. Respinto, buttato giù da una banalità che Fred Vasseur definisce «enorme, molto severa perché ha fatto perdere a Lewis tantissime posizioni». Da terzo a ottavo. Una gara distrutta per un doppio corpo a corpo con Max Verstappen che ha fatto tornare indietro alla cattivissima sfida Mondiale del 2021, f LEGGI TUTTO

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    Jorge Martin, il calvario continua: salta anche il Gran Premio del Portogallo  

    Aprilia ha ufficializzato il forfait: Jorge Martin non prenderà parte al Gran Premio del Portogallo, in programma sul circuito di Portimao. Il pilota spagnolo, reduce da un infortunio alla clavicola destra, ha deciso di privilegiare il pieno recupero fisico, evitando rischi inutili in una fase delicata della stagione. L’incidente che ha fermato Martin risale alla Sprint di Motegi, in Giappone. Il successivo intervento chirurgico è stato eseguito con successo il 30 settembre, ma i tempi di riabilitazione si sono rivelati più lunghi del previsto. LEGGI TUTTO