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    Tour de France: Pogacar vince la 17^ tappa, Vingegaard ancora in maglia gialla

    Che spettacolo sui Pirenei: Tadej Pogacar ha la meglio in volata su Jonas Vingegaard e vince la 17^ tappa della Grande Boucle, ma il danese non molla di un centimetro e mette le mani sulla 109^ edizione di questo Tour, mantenendo gli oltre 2 minuti sullo sloveno campione in carica. La prima parte dello stage è stata caratterizzata dalla fuga di Alexey Lutsenko e Thibaut Pinot, che è passato per primo sia sul mitico Col d’Aspin (12 km al 6,5%) che sull’Hourquette d’Ancizan (8,2 km al 5%). Il francese e il kazako resistono fino ai -30 dal traguardo, quando comincia un’altra corsa, con le ‘star’ di questo Tour che si prendono la scena. Sulla vetta del Col Val Louron-Azet si accende il duello tra Vingegaard e Pogacar, spalleggiato dal super lavoro del compagno Brandon Mcnulty, che chiude alle spalle dei magnifici due. Giovedì la Lourdes-Hautacam di 143,5 km, l’ultima tappa di montagna del Tour: con il Col d’Aubisque (16,4 km al 7,1%), il Col de Spandelles (10,3 km all’8,3%) e l’ascesa finale all’inferno dell’Hautacam: 13,6 km al 7,8% con punte del 12%.  LEGGI TUTTO

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    Tour de France, Houle vince la 16^ tappa. Vingegaard resta in maglia gialla

    Il canadese Hugo Houle ha vinto per distacco la 16/a tappa del Tour de France, Carcassonne-Foix di 176, 5 km. Al secondo posto, staccato di quasi un minuto, il francese Valentin Madouas, che ha battuto in volata l’altro canadese Michael Woods, compagno di squadra di Houle nell’Israel Premier Tech. Houle, visibilmente commosso già prima di tagliare il traguardo, ha prima tirato fuori dalla maglietta una catenina con un’immagine e poi ha indicato il cielo per dedicare la vittoria, la terza in carriera e la prima in Europa, al fratello Pierrick, ucciso dieci anni fa, mentre faceva jogging, da un automobilista che guidava ubriaco. In una giornata contrassegnata dal grande caldo, ottima prova della Israel che ha messo in atto la strategia vincente per conquistare la seconda tappa in questa Grand Boucle, dopo quella conquistata da Simon Clarke ad Arenberg. Decisivo l’attacco di Houle sul Mur de Péguère, quando ha staccato tutti lanciandosi verso la vittoria. Gli uomini di classifica si controllano, con Pogacar che ha provato tre volte ad attaccare senza successo la maglia gialla Vingegaard a 50 km dal traguardo sul Port de Lers, due volte in salita e una in discesa. Il danese però si è limitato a controllare senza grossi problemi, aiutato anche dal compagno di squadra Van Aert. La classifica generale resta quindi al momento invariata nelle prime tre posizioni, con il danese che conserva 2’22” sullo sloveno e 2’43” sul britannico Thomas. Da domani le tappe che decideranno il Tour, con le due frazioni sui Pirenei e poi la cronometro prima della passerella sugli Champs Elysées LEGGI TUTTO

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    Tour de France: Philipsen vince la 15^ tappa, Vingegaard ancora in maglia gialla

    Jasper Philipsen è stato un ‘fulmine’ sul traguardo della mitica Carcassonne, bruciando in volata Wout Van Aert e Mads Pedersen. Il danese Jonas Vingegaard resta saldamente in maglia gialla, nonostante una ‘scivolata’ che ha destato un attimo di apprensione. Giornata caratterizzata dal grande caldo nel sud della Francia, con punte di 40 gradi. Condizioni straordinarie che hanno indotto la direzione del Tour ad aumentare il numero di borracce (50, ovvero 20 litri per corridore). La fuga di Politt e Honorè si è esaurita a una cinquantina di km dalla conclusione, quando sono andati all’attacco Alexis Gougeard e Benjamin Thomas, ripreso dai velocisti ‘di professione’ sul rettilineo dell’arrivo. Brutta caduta per Steven Kruijswijk (compagno di squadra di Vingegaard), mentre lo sloveno Primoz Roglic (tra i favoriti alla vittoria finale e anche lui della Jumbo-Visma) è stato costretto al ritiro, sofferente per la caduta sul pavè dello stage di Arenberg Port du Hainaut. Non sono partiti da Rodez nemmeno Magnus Cort e Simon Clarke, positivi al Covid. Da segnalare un’altra protesta di alcuni ambientalisti, che hanno provato a ‘bloccare’ la corsa (senza successo). Lunedì giorno di riposo e da martedì i Pirenei, che ci diranno chi sarà il re di questa 109^ edizione della Grande Boucle.  LEGGI TUTTO