Foto Latina Oggi
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Ancora problemi per quanto riguarda il PalaBianchini di Latina, fino alla scorsa stagione casa della Top Volley. Il Palazzetto dello sport, non solo non sarà più la casa della formazione di Sottile e compagni, ma anche per tutte le altre società di vertice che ora dovranno trovarsi un altro campo di gioco perché dichiarato inagibile dai Vigili del Fuoco, come riportato nell’edizione odierna di
Il volley giocherà prima a Caserta e, forse, dopo a Cisterna. Basket e calcio a cinque possono iniziare a farsi un bel segno della croce perché, allo stato attuale delle cose, appare difficile che possano disputare le loro partite casalinghe tra le mura amiche dell’impianto di via dei Mille. Il PalaBianchini, attualmente inagibile e chiuso al pubblico, è diventato un discorso a due tra Comune e Vigili del Fuoco. II sindaco Coletta dovrebbe prendersi responsabilità che, ovviamente, declina e i Vigili del Fuoco, a maggior ragione e giustamente dopo la tragedia di Genova, sono diventati più fiscali. Il problema è che non si doveva arrivare a questo punto, perché il problema riguardante un impianto nato, inizialmente, come palestra di quartiere e successivamente trasformato, tra una ristrutturazione e l’altra, in palazzetto, assomiglia molto alle lunghe soap opera: senza risoluzione finale.
Come la storia in via dei Mille, che nasce quando Latina, a livello sportivo, si è ritrovata ad avere prima una squadra di volley in serie A e successivamente quelle di basket in A2 e di calcio a cinque sempre in A. Tante eccellenze per un impianto a dir poco fatiscente. Oggi il sindaco Coletta non ha intenzione di prendersi nessun tipo di responsabilità e, come se non bastasse, pare che non ci siano abbastanza soldi per dare un volto nuovo all’impianto. Senza autorizzazioni, però, non si può giocare e i Vigili del Fuoco, come biasimarli, sono intenzionati a vederci chiaro sino in fondo, a maggior ragione dopo il crollo del ponte Morandi, altrimenti non se ne farà nulla.
A distanza di un anno, insomma, siamo di nuovo punto e a capo. Un punto morto dal quale sembra impossibile, o quasi, ripartire. E dire che in sede di campagna elettore, tra i punti che Latina Bene Comune portò avanti per arrivare a Piazza del Popolo, c’era quello di un nuovo impianto. Se ne parlò in un convegno pre-elettorale organizzato al Circolo Cittadino, ma il discorso nacque e morì lì. Soffocato sul nascere dal desiderio di fare (quali?) altre cose.
Una storia vecchia quella del nuovo palazzetto, che nasce nel 2002, quando poi si decise di fare il restyling all’impianto, per dare una nuova casa al volley appena promosso in serie Al. Sedici anni di chiacchiere e di toppe messe ad un jeans ormai da buttare. Tutto questo mentre a Frosinone, a 54 chilometri e trecento metri dal comune capoluogo, c’era chi si attrezzava per un palazzetto dello sport (inaugurato nel 2007 e dove la Top Volley Latina giocò le due semifinali scudetto, la prima con Prandi, la seconda con Blengini, attuale cittì azzurro) con 2800 posti a sedere, una piscina, oggi Centro Tecnico Federale, costruita con i soldi arrivati dai Mondiali di Roma del 2009 e, infine, per uno stadio, il “Benito Stirpe”, opera incompiuta per circa, trent’anni, prima della sua ultimazione tra il 2015 e il 2017.
A Latina, invece, si continua a navigare nel buio con il pallone delle responsabilità, tanto per restare in tema, pronto a rimbalzare da una parte all’altra della rete, senza trovare la via del canestro. Magari, chissà, sarà la prossima conferenza stampa congiunta a dare risposte concrete ai molti quesiti.