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Manca davvero poco al grande impegno “mondiale” che da domenica vedrà coinvolti gli azzurri. Ieri sera, in occasione del test match contro la Cina, sono arrivate buone indicazioni. Il coach degli azzurri Gianlorenzo Blengini ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera.
L’Italia deve entrare nel Mondiale a fari spenti o a fari accesi?
L’attesa dà tono. Ma non genera anche pressioni pericolose?
Il riferimento è l’impresa olimpica del 2o16. E utile o no ripensare a quel bellissimo secondo posto?
Il 2017 e stato dissonante: ottima World Cup, Europeo insufficiente. Anno perso o anno comunque utile?
E’ un Mondiale di svolta verso i Giochi di Tokyo?
Avvertite l’urgenza di ottenere un risultato nel momento in cui la Nazionale di calcio ha mancato il suo Mondiale e quella di basket naviga nelle insidiose acque del rilancio?
La squadra di Rio è andata oltre il suo valore?
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Pare lo schema perfetto pure per questo Mondiale.
Quale la parola chiave per il torneo?
Il primo girone non sembra agevole.
Lo sport italiano ha vissuto un’estate trionfale. Ma negli sport individuali, non in quelli di squadra.
Lei punta sulla forza del collettivo, non su quella dell’individuo. Però nel 2017 le assenze di Zaytsev (per la famosa questione delle scarpe) e di Juantorena hanno inciso: non è una contraddizione rispetto al suo credo?
Il volley per un mese sarà sul «red carpet»: Chicco Blengini ha pronto il frac?
