Al suo terzo anno in maglia gialloblu, Peppe Poeta e il trait d’union tra il recente (e abbastanza folle) passato dell’Auxilium Torino e il futuro targato Larry Brown che si annuncia luminoso, e senza voler sembrare esagerati. Un ragazzo solare, uno che la pagnotta se l’è dovuta sudare anche quando non ci sarebbe stato bisogno – visto che non aveva santi in paradiso.
“Siamo carichi, pronti per prepararci al meglio dopo una lunga estate” questo è stato al raduno il primo messaggio lanciato dal capitano, già proiettato sul ritiro di Bormio. “Sono curioso di incontrare i nuovi compagni di squadra. Un po’ alla volta capiremo durante gli allenamenti e le amichevoli chi sarà in grado di attirare l’attenzione degli scout europei. Tra i nuovi credo che Royce White sia quello che ha mostrato nella sua carriera maggior talento, che ha avuto gli occhi degli scout Nba puntati su di lui. Vedremo, gli altri statunitensi non li conosco benissimo, sono giocatori che hanno attirato l’interesse della Nba, giocatori di prima fascia: speriamo trovino subito l’amalgama e si ambientino nel basket europeo”.
Respinte al mittente, invece, le previsioni della critica di ritiro anticipato (suggerite da un apprezzamento di coach Brown, ndr) per diventare allenatore: “Mai dire mai: adesso penso ancora a giocare, ma se lo dice lui mi fido (ride, ndR). Ora è troppo presto, qualche anno fa non mi sarebbe mai passata per la testa l’idea di allenare, ora ci penso di più. Mi godo gli ultimi tre o quattro anni da giocatore poi deciderò”.