Il prossimo passo sarà la definizione, da parte della Commissione, della normativa di dettaglio, dei contenuti tecnici, attraverso i quali, sempre dal 2035, sarà concessa un’esenzione alla messa al bando dei motori termici per i costruttori di auto che venderanno auto nuove alimentate esclusivamente da e-fuels.
L’attesa è per un provvedimento che arrivi sui banchi del parlamento europeo il prossimo autunno, per l’approvazione. Se anche il parlamento dovesse bocciare la normativa proposta dalla Commissione, quest’ultima ha anticipato un percorso alternativo per garantire l’accordo sugli e-fuels, negoziato con la Germania.
Si compone così il lungo braccio di ferro tra Europa e paesi contrari all’imposizione dell’unica via dell’auto elettrica, nella visione del Fit for 55.
E-fuels, c’è uno spiraglio
Lo spiraglio lasciato agli e-fuels nasce poiché sono stati ritenuti un combustibile a impatto di Co2 neutro; il tutto in ragione del loro processo di produzione, che impiega Co2 catturata nell’aria, in una reazione chimica con idrogeno verde e un processo finalizzato dai metanizzatori per la trasformazione in combustibile liquido.
Oggi, gli e-fuels sono da considerare una prospettiva di nicchia. Intorno alla disponibilità futura, in termini di volumi produttivi, nonché di prezzo reale alla pompa, si deciderà una sorte che pare, attualmente, essere destinata a una piccola fetta di futuri nuovi veicoli. L’apertura agli e-fuels resta, comunque, un passo nella direzione della neutralità tecnologica nella riduzione delle emissioni climalteranti nel settore dei trasporti. Non solo auto elettriche a batteria ma più soluzioni.
Automotive in direzione elettrico
“Non c’è dubbio circa la direzione verso la quale andrà l’industria dell’auto nel suo insieme. Per come la vedo, la Svezia rafforza il suo vantaggio competitivo, mentre la Germania può aver acquistato un po’ di tempo per recuperare“, ha commentato la ministra svedese per l’Energia, Elisabeth Busch, nella dichiarazioni riportate dall’agenzia Bloomberg.
Non è l’unica reazione registrata a seguito del voto prodotto dai ministri dell’Energia sull’adozione del Fit for 55 e le specifiche norme relative all’industria dell’auto.
Le dichiarazioni di Acea
“Il percorso adesso è ufficialmente tracciato“, ha commentato la direttrice generale dell’Acea, Sigrid de Vries. “La nostra industria accoglie la certezza della programmazione che porta l’odierna pietra miliare e sta lavorando a pieno ritmo per rispettare questa sfida epocale. Tutti i membri dell’Acea sono fermamente a supporto della neutralità climatica entro il 2050 e sono impegnati nel raggiungere l’obiettivo delle zero emissioni di Co2 al 2035.
Crediamo fermamente che un approccio tecnologicamente neutrale – che abbia nella sua essenza una diffusa elettrificazione – sia il modo migliore di raggiungere gli obiettivi climatici.
Lo scorso anno, un’auto su 5 nuove vendute in Europa aveva una spina. Entro il 2030 sarà un dato previsto in crescita a 3 su 5, che posizionerà l’Europa avanti su scala globale. Adesso, il regolatore politico deve assicurarsi che tutti i cittadini dell’Unione Europea siano convinti a passare alla mobilità elettrica in massa. Questo vuol dire rendere queste auto economicamente accessibili e comode da ricaricare. L’industria ha bisogno anche di un accesso alle materie prime e all’energia che sia competitivo per matenere un futuro sostenibile in Europa“.