Il Mondiale di Formula 1 torna in pista dopo appena una settimana dalla tappa in Azerbaigian per uno degli eventi più attesi della stagione, il Gran Premio del Canada, che fa il suo rientro in calendario dopo l’ultima apparizione del 2019.
La gara si svolge come sempre sul circuito ricavato unendo le strade perimetrali dell’isola artificiale di Notre-Dame, sull’estuario del fiume San Lorenzo. Si tratta di un impianto semipermanente, intitolato al grande Gilles Villeneuve, e una pista affascinante quanto strana, caratterizzata da lunghi rettilinei spezzati da una serie di chicane e curve lente. Per un assetto ottimale delle vetture, i team dovranno dunque trovare la giusta combinazione di soluzioni che portino stabilità in frenata e grande trazione, senza trascurare un dettaglio particolare per questa pista: il salto sui cordoli.
Numeri e curiosità del Gran Premio del Canada di Formula 1
6. I simboli della bandiera di Montreal nella sua ultima versione. Datata 13 settembre 2017, propone una croce in rosso su fondo bianco con, al centro, un pino bianco, e, nei quattro riquadri creati dalla croce, un giglio, una rosa, un trifoglio e un cardo. Il pino bianco, che è l’ultimo simbolo aggiunto, rappresenta le popolazioni autoctone che popolavano il territorio del Canada già prima della sua colonizzazione; la croce è per i principi cristiani su cui la città è stata fondata; il giglio celebra la componente francese che contribuì a fondare la città, la rosa è quella dei Lancaster per l’Inghilterra; il trifoglio rappresenta l’Irlanda e il cardo la Scozia, da cui molte persone si spostarono per iniziare una nuova avventura.
10. La posizione più arretrata sulla griglia di partenza dalla quale si è vinto il Gran Premio del Canada: a riuscirci è stato nel 1981 Jacques Laffite su Ligier. La miglior rimonta conclusa sul podio appartiene invece a un pilota Ferrari: Rubens Barrichello, che nel 2005 scattò 20° sullo schieramento e concluse al terzo posto.
26. Il numero medio di sorpassi nel Gran Premio del Canada. Il Circuit Gilles Villeneuve ha quasi sempre regalato gare spettacolari con numeri incredibili di cambi di posizione, come le 89 dell’edizione 2011 (vinta da Jenson Button), le 60 del 2010 (trionfatore Lewis Hamilton) o le 52 del 1990 (conquistata da Ayrton Senna). Tra le meno avvincenti, con solo sei sorpassi, la gara del 2003, dominata dalla Ferrari di Michael Schumacher, quella del 2006 vinta da Fernando Alonso (7) e l’unica conquistata da Jean Alesi, con la Ferrari, nel 1995 (9).
85. La percentuale mondiale di sciroppo d’acero prodotta in Quebec. Questo prodotto, usato così com’è a colazione sui celebri pancake, è impiegato in moltissime preparazioni in Canada: dalla linfa raccolta dall’albero la cui foglia è rappresentata anche sulla bandiera nazionale, si creano dolci aromatizzati, burro, caramelle e tante altre delizie.
1973. L’anno in cui per la prima volta in Formula 1 è stata impiegata la Safety Car (se si esclude la Pace Car della 500 Miglia di Indianapolis, nel calendario iridato dal 1950 al 1960). Il debutto avviene proprio al Gran Premio del Canada di quell’anno ma non è un grande successo. A 47 passaggi dal termine c’è un incidente fra Jody Scheckter e François Cevert. Viene dunque mandata in pista la Safety Car guidata da Eppie Wietzes, ex pilota che aveva corso il Gran Premio del Canada 1967. La vettura di sicurezza si dovrebbe piazzare davanti alla monoposto di Jackie Stewart, la Tyrrell numero 5, e invece si posiziona davanti alla Iso numero 25 di Howden Ganley, in quel momento 22°. È il caos: diverse vetture prendono la via dei box per sostituire le gomme passando da quelle da pioggia alle slick perdendo meno tempo possibile, ma così va in tilt il sistema di cronometraggio, allora manuale. Ogni squadra si affida ai propri contagiri, la sala stampa impazzisce, lo speaker non sa più a chi chiedere aiuto e i trentottomila spettatori presenti non capiscono più chi sia al comando. Per dodici giri ci sono auto che ricevono il via libera per sorpassare la Safety Car, guadagnando un giro rispetto ai piloti che rimangono dietro alla Iso. Alla bandiera a scacchi viene inizialmente dichiarato vincitore un incredulo Ganley; solo dopo ore di polemiche e verifiche, la classifica finale – che però non convinceva del tutto gli addetti ai lavori, a cominciare dal patron della Lotus, Colin Chapman, che era convinto di aver conquistato il successo con Emerson Fittipaldi – vide Peter Revson vincitore con la McLaren davanti a Emerson Fittipaldi e a Jackie Oliver con la Shadow. Dopo quella traumatica esperienza per rivedere la Safety Car in pista sarebbe toccato attendere il Gran Premio del Brasile del 1993.
Fonte: https://www.circusf1.com/2022/06/f1-gran-premio-del-canada-numeri-e-curiosita.php