Si è conclusa a Londra la prima fase del processo contro Boris Becker per frode al fisco britannico. Il campione è stato dichiarato colpevole di quattro dei 24 capi d’accusa a suo carico, non rivelando beni in suo possesso e avendo occultato debiti.
Uno di essi la è rimozione di proprietà (350.000 sterline) destinata a nove intestatari, comprese le sue ex mogli Barbara e Sharlely “Lilly” Becker. È stato ritenuto colpevole per aver tentato di nascondere la proprietà della villa da 1,8 milioni di sterline “Im Schilling” nella sua Leimen, in Germania, così come la sua proprietà di 75.000 azioni di Data Corp. Infine i giurati lo hanno anche ritenuto colpevole di aver nascosto un prestito di 825.000 euro da lui dovuto alla Banca Alpinum del Lichtenstein.
Il prossimo 29 aprile il giudice Deborah Taylor annuncerà la sentenza contro il tre volte vincitore di Wimbledon. Per la somma delle varie accuse, Becker rischia ben 7 anni di reclusione.
Il 21 giugno 2017 Boris era stato dichiarato fallito da un tribunale britannico per un prestito non pagato di oltre 3 milioni di sterline nella sua tenuta a Maiorca, in Spagna. Secondo l’ufficio del pubblico ministero, non avrebbe collaborato a sufficienza nella successiva procedura concorsuale, condotta che l’ha costretto ad affrontare il processo a suo carico.