Tra le considerazioni del direttore sportivo dell’Iren Genova Quinto: “Nessun al mondo poteva immaginarsi qualcosa del genere. Proprio nessuno. Nemmeno gli ultra ottantenni che scene di guerra, distruzione e desolazione le hanno vissute sulla loro pelle. Ma lì si combatteva per qualcosa o contro qualcuno, ci si doveva difendere da un nemico, si dovevano schivare proiettili e bombe”. Tutto si è fermato e tutto si è bloccato aggiunge Lorenzo Marino ma secondo lui in questo momento, lo sport ha una grande opportunità davanti e si potrà solo migliorare.
C’è la possibilità di cambiare e non solo di migliorare, di dare un valore diverso alle cose e di iniziare finalmente ad apprezzare la vita. Forse quando tutto sarà finito, l’uomo avrà più pazienza ad aspettare il proprio turno alla posta, alla banca e forse riuscire anche ad esserci per chi ha più bisogno di noi.
“Magari quando tutto questo sarà finito, potremo nuovamente tornare nelle nostre amate piscine per vedere la nostra squadra del cuore e a quel punto lo faremo con un nuovo spirito sportivo, cantando e tifando a squarciagola”. Parole significative e profonde quelle del direttore che hanno come obiettivo quello di portarci a riflettere sul valore della vita.
Conclude affermando che forse, prima o poi, alla fine di questo periodo sofferente, si potrà finalmente capire chi è l’Italia e chi sono gli italiani, della grandezza che abbiamo e della fortuna nel possedere tanta bellezza.