SASSARI – Gianmarco Pozzecco si è presentato in conferenza stampa come allenatore della Dinamo Banco di Sardegna. Il nuovo coach della formazione sarda ha dichiarato: “La trattativa non è mai neanche esistita perché chiedendomi dove fossi gli ho risposto immediatamente che ero su un aereo per Sassari…Sono estremamente contento di entrare a far parte di questa famiglia perché è una cosa a cui penso da tempo, ho avuto l’opportunità di dirlo anche recentemente. Io sono sentimentale, forse un po’ troppo, sono molto emotivo e questo traspare in campo e mi porta a esagerare. Mi piace svolgere la mia professione dove penso di poter star bene, e questo è un posto magico e sono felice”. Pozzecco prende il posto di Esposito, , ed è molto emozionato per la nuova esperienza: “In un momento in cui la pallacanestro italiana sta vivendo delle difficoltà, con società in sofferenza, Sassari è una mosca bianca perché è una società sana. Questo credo sia un valore aggiunto e deve essere motivo di orgoglio per voi sassaresi“.
LA SITUAZIONE – Il nuovo tecnico della Dinamo Sassari ha fatto il punto della situazione: “Questa mattina mi sono presentato alla squadra, conoscevo quasi tutti i giocatori anche se non di persona perché essendo un uomo di pallacanestro anche in questi anni ho sempre continuato, da Formentera, a seguire il basket e portare avanti la mia grande passione. Adesso l’impatto sulla squadra è importante soprattutto dal punto di vista umano, l’ho fatto raccontandogli la mia vita, la mia carriera, provando a trasmettergli la mia passione“. Infine, ha aggiunto sui prossimi impegni e in particolare sulle Final Eight: “Sono focalizzato su quello che sarà il mio futuro: la nostra è una squadra forte, che può dire la sua. Cercherò di far capire a tutti che nello sport di oggi non è facile vincere sempre e proverò a trasmettere l’insegnamento che mi diede una volta Carlo Recalcati dicendomi che bisogna saper perdere. Che non significa accettare la sconfitta, ma farne tesoro. Non sono preoccupato dal fatto di allenare una squadra che non ho costruito io, il fatto di avere una partita così vicina è un motore per fare bene e lavorare in fretta. Ho un percorso cestistico particolare, sono sempre stato un underdog e non mi spaventa affrontare nessun tipo di competizione“.