Federvolley
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I riflettori si sono spenti da pochi giorni sul Mondiale italiano, una rassegna che sugli spalti ha portato spettatori festanti e palazzetti pieni, ma che sul campo dopo un avvio imperioso ha mostrato purtroppo i limiti della nostra squadra, incapace di far valere la propria forza nei match chiave di Torino.
È un mondiale a due facce, ma la sensazione è che appena la nostra Nazionale si è trovata ad affrontare squadre organizzate e forti, si sia sciolta senza neanche riuscire a combattere. Un peccato davvero perché le premesse erano ottime, mentre cosi rimarrà la sensazione di essere rimasti indietro di un notevole step rispetto alle nazionali leader.
Ma veniamo alle pagelle dei singoli giocatori, tenendo conto della buona prima fase del Mondiale, ma anche delle due partite toppate.
ZAYTZEV – In battuta si conferma lo zar di Rio, un autentico vendicatore che flagella gli avversari dalla linea dei 9 metri. L’atteggiamento è di quelli giusti, carico e “cattivo”, devastante in attacco nei primi match, ma nelle partite chiave di Serbia e Polonia sembra smarrirsi, perdere le proprie certezze e la propria forza mentale, compiendo errori per lui davvero clamorosi. Forte è forte da opposto, ma gli avversari hanno alzato ulteriormente l’asticella. VOTO 6
JUANTORENA – Il cubano parte diesel, sfrutta le prime partite per trovare la giusta condizione e con Slovenia e Argentina tira colpi di fioretto alternati ad autentiche bordate. Tiene in ricezione, tranne un paio di partite, ma anche lui si fa trascinare nel delirio suicida del girone torinese. Da un SuperCampione come lui proprio non me lo aspettavo. VOTO 5/6
GIANNELLI – Il feeling con i suoi attaccanti sembra buono e le percentuali in attacco nelle prime partite sono percentuali bulgare…!! Poi improvvisamente tutto sparisce, la ricezione balla e forse sarebbe stato il caso di rallentare le palle e puntare più sulla precisione. Resta uno dei più grandi talenti, ma forse in certe situazioni deve trovare più precisione e meno velocità. Ottimo invece il modo di inserire negli schemi d’attacco i centrali, crescita molto utile per il futuro. VOTO 6,5
MAZZONE – Mondiale in crescendo per il centrale torinese, che dalla prima all’ultima partita mostra continuità sia in attacco che a muro, e risulta molto prezioso con la battuta float dove spesso fa saltare il banco!! Davvero un bel punto fermo da cui ripartire per la prossima stagione. VOTO 7,5
ANZANI – Forse un pelo più discontinuo del suo compagno di reparto, ma anche per lui un mondiale positivo con tanto muro e buoni attacchi. Per un centrale dato per finito dopo le stagioni veronesi davvero una bella rivincita! VOTO 6,5
LANZA – Dire mondiale complicato non rende l’idea: irritante in battuta dove trova con continuità solo l’errore e in difficoltà massima in attacco e ricezione, è lo schiacciatore che ci è mancato per dare un po’ più di scelta a Giannelli. Mi auguro che da settembre con la gestione Bernardi possa tornare ad essere quel signor giocatore che tutti abbiamo ammirato. VOTO 4,5
COLACI – Un motorino in seconda linea, dove spesso prende più campo del dovuto per proteggere i compagni di squadra, ma quando la barca comincia ad affondare sotto le clavate russe e serbe fatica anche lui. Resta comunque il nostro miglior libero e teniamocelo stretto. VOTO 6,5
MARUOTTI – Doveva essere un gregario, e invece si ritrova a essere catapultato in campo spesso e volentieri. Le sue caratteristiche sono sbagliare poco e dare equilibrio in ricezione, e questo lo fa benissimo. Non sarà appariscente ma quando entra fornisce una mano concreta. VOTO 6,5
RANDAZZO – Quando entra con l’Olanda dopo un set sarebbe da rimandare direttamente al minivolley. Poi però trova ritmo e belle soluzioni. Anche in altre partite parte lento per poi trovare buoni colpi, mettiamola cosi, se riuscisse a trovare l’atteggiamento giusto dallo zero a zero sarebbe un bel passo avanti. VOTO 6,5
CANDELLARO – Con l’Olanda entra in una fossa tremenda con 5 errori diretti da cui è bravo a tirarsi fuori e a farsi trovare pronto anche nella partita di Torino con la Polonia, ma resto dell’idea che uno tra lui e Cester dovesse essere lasciato a casa per far posto ad un giovane. VOTO 6
BARANOWICZ – Tanto talento nelle sue mani ma poca occasione per dimostrarlo, quando è chiamato in causa è bravo a gestire la situazione e a portare a casa la partita. Forse inserito un po’ troppo in ritardo nel match con la Polonia. VOTO 6+
ROSSINI CESTER NELLI – Poco spazio per loro se non nel match con l’Olanda. Nelli forse più utilizzato con la battuta ma non riesce a trovare il guizzo importante. VOTO 6
BLENGINI – Come tecnico non si discute, ma i 4 set decisivi persi senza arrivare a 20 sono una sirena d’allarme che non si può spegnere, segno che qualcosa è mancato nella capacità di preparare la partita e nel gestire l’aspetto mentale della squadra. E non è cosa di poco conto. VOTO 4.5