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““. La citazione è di Ester Viola, dal suo divertente romanzo d’esordio “L’amore è eterno finché non risponde”. Prima o poi divorziano tutti: il quando, per Jordan Thompson e l’Eczacibasi Dynavit Istanbul, è arrivato poche settimane fa. Dopo un lungo, quanto estenuante, tentativo di riaccendere una fiamma spenta, come spesso succede ai separati in casa.
Infatti, in un comunicato, la società turca ha ufficializzato la separazione consensuale, con ringraziamenti per l’anno e mezzo trascorso insieme, che in sostanza significa soltanto una convivenza fattasi impossibile. Soprattutto per una diversa visione tra l’Eczacibasi e lo staff medico della nazionale statunitense riguardo a un infortunio dell’opposta risalente alle Olimpiadi di Tokyo. Così, per scoprire qualche dettaglio in più, abbiamo chiesto a Thompson di raccontarci meglio cosa è successo.
Jordan, innanzitutto come stai adesso?
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Dopo una stagione e mezzo, hai deciso di rescindere il tuo contratto con l’Eczacibasi Dynavit Istanbul. Come sei arrivata a questa decisione?
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Come mai avevi deciso di restare all’Eczacibasi, nonostante che in squadra ci fosse un altro opposto molto forte come Tijana Boskovic?
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Alla fine, come valuti la tua esperienza con il club neroarancio? Hai qualche rimpianto?
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Hai un ultimo messaggio per i tifosi dell’Eczacibasi?
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Quali sono i tuoi piani per la seconda parte della stagione?
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Facciamo un passo indietro e parliamo di Tokyo 2020. Ci racconti com’è stata la tua esperienza alle Olimpiadi?
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Quale pensi sia stata la vostra miglior partita a Tokyo come squadra? E a livello personale?
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Dopo la medaglia d’oro olimpica, hai ancora qualche sogno pallavolistico da realizzare?
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Nel 2022 sono in programma i Mondiali. Ci stai già pensando?
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