Dalla cima più alta d’Europa alla valle di Courmayeur, Liudmila Samsonova non perde lo smalto e inizia alla grande. Lascia tre giochi alla Wagner ed è la giocatrice di più alta classifica in tabellone, anche se dovrà guardarsi dalle cinese. Shuai Zhang: “Voglio arrivare in fondo”.
Potrebbe essere il torneo delle cinesi, sbarcate in Val d’Aosta più combattive che mai, ma c’è un’italiana d’adozione che nutre grandi ambizioni al Courmayeur Ladies Open – Cassina Trophy (235.238$, Mapei indoor): a suon di risultati, Liudmila Samsonova ha permesso che la sua storia diventasse ben nota agli appassionati. È nata in Russia, ma è quasi del tutto italiana visto che aveva appena un anno quando si è trasferita per seguire papà Dmitry, giocatore professionista di tennis tavolo. È dunque cresciuta in Italia, ci vive ancora, e parla, pensa, sogna in italiano. Sogna anche di vincere questo torneo dopo il convincente esordio contro la tedesca Stefanie Wagner, 27enne proveniente dalle qualificazioni: un 6-3 6-0 che convince, specie dopo un inizio un po’ incerto, con qualche doppio fallo e alcuni errori nel dialogo da fondo campo. Poi però “Liuda” ha trovato il suo gioco e ne è uscita da dominatrice. “Prima dell’inizio ero molto nervosa, poi però ho giocato bene e sono contenta di come ho gestito l’intero match – dice la Samsonova – non conoscevo la mia avversaria, ma sapevo che aveva ottenuto buoni risultati di recente, quindi non l’ho voluta sottovalutare”. La Samsonova ha una motivazione in più: da un lato vuole giocare un bel torneo non troppo distante da dove è cresciuta (ha iniziato a giocare a 6 anni sui campi del TC Chatillon – St. Vincent), poi perché vuole lasciare un segno laddove le hanno permesso di vivere l’esperienza di scalare il Monte Bianco con Skyway. “Indimenticabile – dice mentre le brillano gli occhi – l’organizzazione è stata perfetta e sarà qualcosa che porterò sempre con me”. Negli ottavi se la vedrà con Aliona Bolsova, spagnola nata in Moldavia dal look decisamente aggressivo, tra tatuaggi e capelli tinti di azzurro. La Samsonova parte favorita, ma attenzione a una giocatrice già rodata da due match di qualificazione, più il successo di lunedì contro Su-Wei Hsieh.
ZHANG – ZHENG: CINESI IN EVIDENZA
C’è molta Asia in questo torneo: se Donna Vekic non avesse superato la rampante Qinwen Zheng, ci sarebbe stato uno spicchio di tabellone composto da sole cinesi. Si è distinta Shuai Zhang, recente vincitrice dello Us Open in doppio, che ha lasciato quattro game a Jessica Pieri. La toscana gioca un tennis piacevole e geometrico, ma c’era troppa differenza in termini di cilindrata. Troppo più potente la Zhang, aiutata dalla resina Mapei che – pur non essendo troppo rapida – è certamente più adatta dal tennis della Zhang. “È stato un gran match da parte mia – ha detto la cinese dopo il 6-1 6-3 finale – ne avevo bisogno perché ho vinto molto in doppio, ma ero reduce da parecchie sconfitte in singolare. Adesso spero di andare avanti il più possibile”. Reduce dal successo allo Us Open in coppia con Samantha Stosur, continua a giocare singolo e doppio quasi ogni settimana. “Ma non è un problema, mi alleno molto sin da piccola e il mio corpo è abituato a giocare tante ore. Tra singolo e doppio posso trascorrere in campo circa 3 ore, durata che sono perfettamente in grado di sostenere”. Negli ottavi avrà un derby contro la potente Xinyu Wang, ma nel frattempo ha già preso contatto con Samantha Stosur per giocare l’Australian Open di doppio. “E le ho mandato diverse foto di Courmayeur, è un posto fantastico, è bello giocare circondati dalle montagne”. In avvio di giornata, Saisai Zheng aveva giocato un’ottima partita, eliminando la testa di serie numero 4 Petra Martic grazie a una maggiore regolarità. Anche lei è super-felice di trovarsi a Courmayeur, e più in generale in Italia. “Un Paese che ho nel cuore perché il mio preparatore atletico Carlo Bilardo è italiano”. Dice il vero: lo scorso maggio, Saisai ha preparato il Roland Garros con alcuni giorni di allenamento a Tolentino, nelle Marche. In carriera ha vinto 16 tornei, ma solo uno in Europa: l’ultimo, un mese fa in Portogallo. Chissà che non si sia sbloccata e non possa centrare il bis proprio in Italia.