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F1, Per una questione di mezzo punto…

In quel di Spa-Francorchamps, è andato in scena ciò che non avremmo mai voluto vedere. Si tratta, a tutti gli effetti, di una farsa in mondovisione. Una farsa senza precedenti.

Lo scandalo non sarebbe stato annullare il GP a causa di condizioni meteorologiche avverse e proibitive. L’assegnazione dei punti al termine di un GP mai corso, invero, grida vendetta. Una manciata di chilometri in regime di Safety Car, infatti, non hanno alcun valore sportivo.

Probabilmente, sarebbe stato preferibile annullare tout court il Gran Premio del Belgio, oppure dare il via ad una corsa sì in condizioni estreme ma affidandosi al buonsenso dei piloti: anche un GP ad andatura ridotta — del resto, una vettura di F1 può viaggiare tanto a 50 km/h quanto a 350 km/h… — avrebbe avuto un senso sportivo compiuto.

Ma la storia, ahinoi, non si scrive coi se e coi ma.

Era dal GP della Malesia del 2009 che, in Formula 1, non si assegnavano punteggi dimezzati. Anche in quella occasione, è la pioggia battente a condizionare l’esito e l’epilogo del GP asiatico. La corsa, infatti, è interrotta al 31° giro dei 56 in programma e mai più ripresa. All’epoca, ad andare a punti sono i primi otto classificati.

In 1047 GP iridati, solo in poche circostanze sono stati assegnati punteggi dimezzati. Negli Anni ’50, quando è possibile condividere una medesima auto nello stesso Gran Prix, si registrano numerosi casi di punteggi dimezzati.

In occasione della 500 Miglia di Indianapolis 1953 — la corsa è, dal 1950 al 1960, inserita nel calendario del Mondiale Piloti — molti piloti condividono la medesima vettura a causa delle altissime temperature, le quali provocheranno la morte di Carl Scarborough. Sam Hanks e Duane Carter concludono la corsa al 3° posto su Kurtis Kraft-Offenhauser #3 (2 punti ciascuno), Fred Agabashian e Paul Russo, quarti al traguardo su Kurtis Kraft-Offy #59, racimolano un bottino di 1,50 punti ciascuno.

La storia si ripete alla Indy 500 del 1954, con Troy Ruttman e Duane Carter a condividere la Kurtis Kraft-Offenhauser #34 sino al 4° posto finale; 1,50 punti ciascuno.

Un canovaccio — quello dell’auto ceduta da un pilota all’altro, generalmente a seguito di ritiri o avvicendamenti causa temperature ambientali particolarmente elevate — che ritroviamo in occasione dei GP di Svizzera 1953 (Maserati A6GCM #32 Officine Alfieri Maserati, Juan Manuel Fangio e Felice Bonetto, 4° posto, 1,50 punti ciascuno) e Belgio 1954 (Ferrari 625 Scuderia Ferrari, Mike Hawthorn e Jose-Froilan Gonzalez, 4° posto, 1,50 punti ciascuno).

Al GP di Argentina del 1955, gli avvicendamenti sulla medesima auto si susseguono a ritmo spedito. Jose-Froilan Gonzalez, Maurice Trintignant, Giuseppe Farina si classificano al 2° posto su Ferrari 625 #12: Gonzalez ottiene 2 punti, Trintignant e Farina 3,33 punti. Al 3° posto, vi è la Ferrari 625 #10, quella condivisa da Giuseppe Farina, Umberto Maglioli, Maurice Trintignant: ai tre piloti sono assegnati 1,33 punti. Al contempo, Hans Hermann, Karl Kling e Stirling Moss condividono la Mercedes-Benz W196 #8 originariamente affidata ad Herman, portandola al 4° posto: i tre piloti conquistano 1 punto ciascuno.

Nel 1956, è ancora il circuito di Buenos Aires ad assegnare punteggi dimezzati: Chico Landi e Gerino Gerini concludono al 4° posto su Maserati 250F #10 Officine Alfieri Maserati, conseguendo 1,50 punti ciascuno. Al GP di Monaco del medesimo anno, troviamo il nome di Juan Manuel Fangio al 2° e al 4° posto. Quest’ultima posizione è condivisa con Eugenio Castellotti, il quale racimola 1,50 punti. Il campione argentino, invece, raccoglie i punti del 2° posto, 4 (3 vanno a Peter Collins). Le monoposto in questione sono le Ferrari D50 #26 e #20.

Giorgio Scarlatti e Harry Schell, infine, condividono la Maserati 250F Officine Alfieri Maserati #8 al GP d’Italia del 1957, conducendola al 5° posto finale: 1 punto per entrambi.

Vi sono, poi, casi in cui il punto assegnato all’autore del giro veloce in gara è stato dimezzato. Il motivo è presto detto: a segnare il giro più veloce in gara sono stati due o più piloti. Occorre andare, i questo caso, indietro nel tempo.

In occasione del GP d’Italia del 1952, a segnare il giro veloce in gara sono Alberto Ascari (vincitore su Ferrari 500 F2) e Jose-Froilan Gonzalez, 2° su Maserati A6GCM. Il punto, pertanto, viene dimezzato: Ascari totalizza 8,50 punti, Gonzalez 6,50.

La stessa circostanza si ripresenta in occasione del GP di Gran Bretagna 1953. E sono ancora Ascari e il “cabezón” argentino i protagonisti: Ascari, 1° su Ferrari 500 F2, totalizza 8,50 punti, Gonzalez, 4° su Maserati A6GCM, 3,50.

Clamoroso è il responso cronometrico in occasione del GP di Gran Bretagna del 1954. A firmare il giro più veloce in gara, secondo le rilevazioni cronometriche dell’epoca, sono ben sette piloti: Jose-Froilan Gonzalez (Ferrari 625), Mike Hawthorn (Ferrari 625), Onofre Marimon (Maserati 250F), Juan Manuel Fangio (Mercedes W196), Stirling Moss (Maserati 250F), Jean Behra (Gordini T16) e Alberto Ascari (Maserati 250F).

Ai sette piloti in questione vanno 0,14 punti ciascuno: Gonzalez ne totalizza 8,14, Hawthorn 6,14, Marimon 4,14, Fangio 3,14, Moss, Behra e Ascari — nonostante il ritiro — 0,14.

Sul tracciato di Aintree, in occasione del GP di Gran Bretagna 1959, la storia si ripete. Stirling Moss (Cooper T51-Coventry Climax, United Racing Stable) e Bruce McLaren (Cooper T51-Coventry Climax, Cooper Car Company) si dividono il punto destinato all’autore del giro veloce in gara; 6,50 punti per Moss, 4,50 per McLaren, rispettivamente 2° e 3° al traguardo e…in volata.

Il 27 aprile 1975, sul circuito catalano del Montjuïc, si assiste all’assegnazione dei punteggi dimezzati. All’origine di questa decisione, vi è l’incidente occorso a Rolf Stommelen (Hill GH1-Cosworth, Embassy Racing with Graham Hill), a seguito del quale periscono cinque spettatori. La corsa viene interrotta al 29° dei 75 giri previsti.

Tra il 1975 ed il 2021, sono pioggia e la conseguente scarsa visibilità a decretare la interruzione dei Gran Premi e sancire l’assegnazione di punti dimezzati.

Il GP d’Austria del 1975 è interrotto al 29° dei 54 giri previsti: a vincere è Vittorio Brambilla su March 751-Cosworth Beta Team March, il quale consegue 4,50 punti. La storia si ripete nel celeberrimo GP di Monaco 1984 (corsa fermata al 31° dei 77 giri previsti: ironia della sorte, Alain Prost perderà il titolo per mezzo punto nei confronti di Niki Lauda) e in occasione dell’altrettanto famoso GP di Australia 1991 (Adelaide).

Quest’ultimo GP è interrotto per pioggia battente — pista impraticabile e pessima visibilità innescano molteplici incidenti — al 14° degli 81 giri previsti. Ayrton Senna (McLaren Mp4/6-Honda) si aggiudica il GP, precedendo Nigel Mansell (Williams FW14-Renault) e Gerhard Berger (McLaren Mp4/6-Honda), sebbene entrambi fossero già incappati in incidenti e testacoda.

La storia della F1, pertanto, ci insegna che, anche in passato, i GP potevano essere interrotti per maltempo. Immancabili, in tali frangenti, polemiche e prese di posizione.

Tuttavia, all’indomani del finto GP del Belgio, le analisi convergono tutte in una medesima direzione: sono state prese decisioni sbagliate, segnatamente nella persona di Michael Masi, direttore di gara della F1.

Il Mondiale di F1 2021 potrebbe diventare un’aspra questione di mezzo punto…

Fonte: http://feedproxy.google.com/~r/CircusFormula1/~3/t25e2FpYn5o/f1-per-una-questione-di-mezzo-punto.php


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