I Clippers rompono una maledizione che durava da 50 anni e conquistano per la prima volta nella loro storia una finale della Western Conference. A Los Angeles scoppia la festa dopo il 131-119 contro Utah che chiude sul 4-2 la serie in semifinale. Una partita che sembrava incanalata verso la vittoria degli Jazz e destinata dunque alla bella. Poi il crollo. Sopra di 25, Utah si è fatta ribaltare come un calzino. La serie si chiude sul 4-2 ed è apoteosi a Los Angeles. È una vera impresa quella compiuta dai Clippers che sono ancora lontani dal poter puntare al titolo, ma hanno rotto un incantesimo negativo che li perseguitava nei playoff. Nel primo turno hanno eliminato Dallas dopo essere andati sotto 2-0. E anche con Utah si sono ritrovati a inseguire. Paul George (29 punti) e Reggie Jackson (28) si sono rivelate armi offensive letali. Ma a fare la differenza è stato soprattutto Terance Mann, sostituto del loro miglior giocatore, Kawhi Leonard, infortunato, autore di 39 punti.
Atlanta ko nonostante un super Gallinari: contro Philadelphia si va a gara 7
Si va invece a gara 7 tra Atlanta e Philadelphia. La semifinale rimane dunque apertissima. Ad Atlanta non bastano i 34 punti di un super Trae Young, top-scorer della sfida, e i 16 dell’italiano Danilo Gallinari. Agli Hawks non riesce la rimonta e il risultato finale dice 99-104. Tra le fila dei 76ers grande prova per Curry e Harris, che mettono nel tabellino 24 punti a testa, oltre a Embiid (22) e la matricola 20enne Maxey, che chiude con 16 punti, 7 rimbalzi e un assist. Per Atlanta serata storta anche per l’infortunio nell’ultimo quarto al ginocchio destro di Bogdan Bogdanovic, che non ha potuto concludere l’incontro.