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La prima volta che ha varcato i cancelli dell’Olympic Training Center di Colorado Springs non ha chiamato la mamma, non ha fatto un selfie, non ha rubato un asciugamano (non ci si scandalizzi, è una tradizione consentita) e non ha nemmeno chiesto l’autografo a Hancock e Lloyd che stavano uscendo dallo spogliatoio. Si è semplicemente messa a piangere. E a questa ragazzona di quasi 1.90 che piangeva il custode del centro ha detto solo…
Lei è Jessica Mruzik, per tutti Jess, capitano della squadra Under 18 che ha vinto il titolo mondiale di categoria dando una grande delusione alla nostra nazionale. È nata nei pressi di Detroit e vive a Farmington Hills dove ha sempre vissuto fino a quando la pallavolo ha cominciato a chiamare. Due viaggi intercontinentali negli ultimi quindici mesi, otto camp con le nazionali giovanili, due con quella maggiore.
Aveva iniziato a giocare come alzatrice quando aveva dieci anni ed era molto brava: poi improvvisamente si è alzata ed è stato naturale convertirla al ruolo di opposto. Di tanto in tanto le capita ancora di alzare:
Jess, tutti la chiamano così, è versatile. Forse è questa la sua dote migliore:
Grazie ai successi con la Mercy che lo scorso anno le hanno fruttato il titolo di miglior giocatrice del Michigan (non giovanile, assoluta!), è arrivata anche la chiamata della Legacy, la miglior accademia femminile del paese. E poi per lei c’è stata la coda degli atenei, pronti a tutto pur di offrirle una borsa di studio e un ruolo da titolare:
Jess si allena sei giorni su sette nella palestra della Mercy o alla Legacy: il settimo dorme qualche ora in più e poi se c’è il sole corre e se piove va in bici:
Il suo allenatore alla Mercy Andrew Thompson la definisce una “work-a-holic”:
A dispetto dello spirito di sacrificio Jess è una ragazza estremamente divertente. Le hanno appiccicato diversi soprannomi bizzarri. Il più divertente è Grizzly, perché è pericolosa se attacca ma sa essere anche buffa, ed è una dormigliona: