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Tre anni di sospensione da tutte le attività europee: è la sanzione comminata dalla CEV nei confronti delle vicecampionesse di Romania del CSM Bucarest per problemi di carattere finanziario.
Il club ha pagato a duro prezzo il lungo braccio di ferro con l’Alba Blaj per la supremazia nel campionato nazionale e dopo il secondo posto dello scorso anno è piombato in un totale dissesto economico che ha letteralmente dissolto la squadra. Il CSM non si è iscritto al massimo campionato rumeno, che è appena cominciato, e ha lasciato libere tutte le sue migliori giocatrici. La squadra si è anche ritirata dalla Coppa Cev. Un pool di piccoli imprenditori è riuscito a far sì che la società potesse iscriversi alla seconda divisione con quasi tutta la rosa del settore giovanile dello scorso anno.
Il ban della CEV è di tre anni e dunque riguarda anche le prossime due stagioni: se anche il CSM dovesse qualificarsi per una qualsiasi competizione continentale dovrà essere sostituita. Il CSM quest’anno aveva presentato alla CEV una lettera di garanzia che aveva consentito loro di iscriversi e di prendere parte al sorteggio (erano stati abbinati al Volero LeCannet) ma in un secondo momento la CEV ha ritenuto la lettera insufficiente a fronte dei gravi problemi che il club stava attraversando.
Quest’anno nel massimo campionato rumeno al posto del CSM è stato ripescato il CSO Voluntar, quarto nella seconda divisione dello scorso anno.
Il CSM mantiene tuttavia non fallisce e pur azzerando la sua posizione finanziaria mantiene i titoli sportivi acquisiti fin qui, un campionato nazionale nel 2018 e una Challenge Cup nel 2016.