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Open Court: La Top10 azzurra di un 2019 da incorniciare (di Marco Mazzoni)

Se il 1976 resta nella memoria di tutti come l’anno d’oro del tennis maschile azzurro, grazie alla vittoria in Coppa Davis e quella di Adriano Panatta a Roland Garros, il 2019 potremo definirlo come “l’anno dei Record”. A livello quantitativo, sommando i moltissimi risultati ottenuti, i miglioramenti in classifica ed altri fattori extra campo di notevole interesse, l’annata appena andata in archivio ritengo sia “in lotta” col ’76 come migliore di sempre per il tennis italiano nell’era Open.

Nel “mitico” 1976, Panatta chiuse l’anno al n.7 del ranking, poi seguivano Barazzutti al n.22, Zugarelli al n.30 e Bertolucci al n.33, per un totale di 4 top100 (e 4 nei primi 33). Un dato eccezionale, storico nel pieno senso del termine.

Il 2019 forse possiamo consideralo nel complesso addirittura superiore: l’annata si è chiusa con ben 8 azzurri nella top100 (record di sempre), 2 nei primi 12 (dato inimmaginabile poco tempo fa) e la ciliegina di Sinner al n.78 come più giovane top100 in assoluto; un dato questo che ha un peso specifico notevolissimo, a cui aggiungiamo anche i 23 anni di Berrettini e i 24 di Sonego. Il futuro sembra veramente “azzurro”.

Ecco la mia top10 azzurra del 2019:

n.1 – Matteo Berrettini si qualifica per le ATP Finals chiudendo la stagione al n.8, e vincendo anche un match nel round robin del Masters, impresa questa unica nella storia del tennis azzurro. A soli 23 anni, il 2019 di Matteo entra dritto nei libri di storia del nostro tennis maschile come una delle migliori stagioni di sempre. Assegno a lui il primo posto (invece che a Fognini) per la continuità di risultati, ma l’impresa di Fabio è altrettanto memorabile.

n.2 – Fabio Fognini vince il Masters 1000 di Monte Carlo sconfiggendo nel suo “feudo” Rafa Nadal in semifinale. Fabio diventa il primo tennista azzurro a vincere un torneo della categoria 1000 da quando è stata istituita. Grandissima impresa.

n.3 – Matteo Berrettini gioca un US Open pazzesco approdando in semifinale, sconfitto solo dal futuro campione Rafa Nadal. È un risultato per lui storico, ma anche per il nostro movimento maschile: l’ultimo italiano capace di andar così lontano a NYC era stato Corrado Barazzutti nel 1977, in una edizione che si disputò su terra battuta. Quello di Matteo quindi è il miglior risultato di sempre per un italiano al di fuori della terra battuta.

n.4 – Fabio Fognini grazie al successo nel Principato entra nella top10, toccando il 15 luglio il best ranking al n.9. È il quarto miglior piazzamento di sempre per un italiano da quando esiste la classifica settimanale ATP (Panatta 4, Barazzutti 7, Berrettini 8, Fognini 9).

n.5 – L’esplosione di Jannik Sinner, che chiude il 2019 al n.78, più giovane top100 dell’anno. Dopo l’esordio fulminante a Bergamo (primo Challenger, prima vittoria) una crescita continua sul piano tecnico ed agonistico, culminata con i buonissimi risultati in estate ed autunno, e la vittoria alle NextGen Finals di Milano. Il mondo del tennis è compatto nell’eleggere Jannik a futura stella del nostro sport. Lui non si tira indietro.

n.6 – L’Italia vince la gara per ospitare le ATP Finals nel quinquennio 2021 – 2025. Torino accoglierà per cinque anni i migliori otto della stagione, a chiudere l’ATP Tour maschile. Il traino delle NextGen di Milano ha aiutato non poco a convincere l’ambiente sulla nostra capacità organizzativa. Raggiunto questo traguardo incredibile, la speranza è di riuscire a vedere in campo anche racchette azzurre…

n.7 – Italia presente nella top100 ATP con ben 8 giocatori, non era mai accaduto. Presenze raddoppiate rispetto al 2018, che già si era chiuso “bene” con quattro tennisti. Il 2002, quando chiudemmo con solo un giocatore tra i migliori 1000 (Sanguinetti al n.46), è per fortuna lontanissimo.

n.8 – A confermare come il 2019 sia stata un’annata eccezionale dal punto di vista quantitativo, anche il dato dei successi nei tornei Challenger: 15 in totale. Un numero importante, che conferma come il movimento sia profondo e di qualità media elevata.

n.9 – Andrea Gaudenzi sarà il Presidente dell’ATP dal primo gennaio 2020, con Massimo Calvelli come CEO. Due ex giocatori italiani, diventati giovani manager di successo, saranno alla guida dell’associazione giocatori e del Tour Pro. Molti i nodi da sciogliere e le decisioni importanti da prendere, non li aspetta un mandato “facile”. Resta un altro grande successo per il tennis nazionale.

n.10 – Non solo Sinner. Il carrarino Lorenzo Musetti (3 marzo 2002) ha vinto gli Australian Open junior a 17 anni da compiere, toccando il vertice della classifica giovanile ITF. Dotato di un tennis completo e creativo, ha tutte le carte in regola per crescere e diventare un altro azzurro importante.

Ci sarebbero altri risultati e fatti degni di nota, ad arricchire il resoconto di una stagione 2019 che quasi ogni settimana ha parlato “azzurro”, ma questi ritengo siano i più importanti, quelli che difficilmente potremo dimenticare. Voi che ne pensate?

Marco Mazzoni

@marcomazz


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/


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