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Non lo farà, oltre che per discorsi legati ad un calendario molto fitto in quella fase della stagione, principalmente per un motivo fondamentale: perché la società non ha il titolo sportivo per farlo.
Le squadre che ne hanno titolo sono tre e si tratta del campione d’Europa (Zenit Kazan), del campione del Sudamerica (Sada Cruzeiro) e del campione d’Asia (Sarmayeh Volleyball Club).
Gli altri cinque posti vengono assegnati esclusivamente a chiunque paghi una tassa di iscrizione ad una agenzia pubblicitaria di Varsavia, che è la società privata organizzatrice, e non alla Fivb.
Per cui l’unico diritto che vale è quello economico e questo sistema di “qualificazione” contrasta con il principio che dovrebbe essere cardine e che è quello sportivo.
La società reputa conveniente investire le proprie risorse partecipando a manifestazioni alle quali ha meritato di prendere parte e quest’anno saranno parecchie e molto importanti sia in Italia che in Europa.
Manifestazioni che richiederanno, da parte dello staff tecnico e dei giocatori, impegno e sacrificio, attenzione e concentrazione.
E non ritiene strategico quindi spendere denaro ed energie verso il cosiddetto mondiale per club che, organizzato in questo modo, perde un po’ di fascino in quanto riservato in minima parte a chi ha diritti sportivi e maggiormente a chi acquista diritti economici esclusivamente pagando una tariffa.
Perugia auspica che in futuro si consideri l’idea di organizzare questa manifestazione in modo meritocratico e dove a sfidarsi siano squadre presenti per loro meriti e non pagando tariffe di partecipazione. Sarebbe questa la strada migliore per dare al mondiale per club il prestigio che davvero merita!