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L’ex ct azzurro Carmelo Pittera “Nel ’78 arrivammo in finale solo grazie al pubblico di Roma”

Foto Fundacion Carmelo Pittera (Facebook)

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Era l’inizio della pallavolo in Italia. Fu colui che rese grande la Nazionale Maschile, prima della “generazione di fenomeni”, Carmelo Pittera, ha raccontato ai microfoni di il Mondiale del 1978.

La notte dei tempi della pallavolo italiana a un certo punto non fu più notte, e quel momento ha una data esatta, il 1° ottobre 1978…… In diretta dal PalaEur, c’era Italia-Urss, finale del Campionato mondiale di pallavolo. A dirigere gli azzurri in quella «meravigliosa sconfitta» c’era Carmelo Pittera. Il padre del Gabbiano d’Argento, così fu soprannominata quella nazionale, oggi ha 73 anni, la sua voce è ancora sussurrata e flebile, con un forte accento catanese. È in Grecia, in vacanza.

Inizia il Mondiale in Italia e lei va in Grecia, Pittera? «».

Più della pallavolo? «».

Cosa la colpì in quei giorni incredibili? «».

Foto Gazzetta dello Sport

Roma vi scortò fino alla finale. «».

La pallavolo era lo sport d’elezione dei paesi comunisti. «».

Come vissero la possibilità di venire a giocare un Mondiale in Occidente? «».

Prima della finale con l’Urss avevate battuto un altro Paese comunista, Cuba. «».

Finale ingiocabile con l’Urss. «».

Invece quel Mondiale fu la nostra fortuna. «».

Oggi di cosa si occupa? «».

Ma il Mondiale lo seguirà? «».


Fonte: http://www.volleynews.it/feed/


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