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Dopo l’era Julio Velasco e del brasiliano Bebeto, nuovo cambio in panchina per la Nazionale italiana che nel ’99 punta su Andrea Anastasi, subito vincente nella World League. Molti saranno poi i cambi alla guida degli azzurri con Montali, ancora Anastasi, Berruto e infine Blengini, attuale ct della formazione tricolore, che porta l’Italia ad accarezzare quel sogno olimpico nel 2016, che però si infrange in finale contro un Brasile stratosferico.
1999: nuovo cambio in panchina, con l’arrivo di Andrea Anastasi. Il debutto del tecnico italiano è subito vincente: a Mar del Plata in Argentina guida gli azzurri al settimo successo nella World League; poi a Vienna al quarto trionfo continentale. Nel novembre dello stesso anno arriva il terzo posto nella World Cup e la qualificazione olimpica.
2000: l’Italia vince la nuova edizione di World League per l’ottava volta. Alle successive Olimpiadi di Sidney conquista la medaglia di bronzo.
2001: doppio argento per gli Azzurri, prima alla World League e poi ai Campionati Europei in Repubblica Ceca.
2002: l’Italia è quinta al Campionato del Mondo in Argentina e quarta alla World League.
2003: Anastasi viene sostituito da Gian Paolo Montali. Nel primo anno della gestione del tecnico emiliano il sestetto tricolore conquista un bronzo in World League, un oro ai Campionati Europei in Germania e un argento in World Cup.
2004: si apre con due importantissimi argenti azzurri, prima in World League e poi alle Olimpiadi di Atene, dove l’Italia deve arrendersi solo al Brasile in finale (1-3).
2005: è l’anno del titolo Europeo conquistato a Roma davanti ad un pubblico meraviglioso. In World League arriva solo un settimo posto. In quest’anno c’è anche la seconda edizione del Grand Champions Cup e l’Italia conquista una medaglia di bronzo.
2006: nei Campionati del Mondo in Giappone gli Azzurri si posizionano al quinto posto mentre sono sesti in World League.
2007: torna sulla panchina italiana Andrea Anastasi. Gli Azzurri si posizionano al sesto posto ai Campionati Europei in Russia e al nono in World League.
2008: a Pechino la squadra azzurra conclude la sua Olimpiade al quarto posto mentre in World League arriva solo un settimo posto.
2009: ai Campionati Europei in Olanda l’Italia si classifica al decimo posto, in World League invece è settima per il secondo anno consecutivo
2010: è l’anno dei Campionati del Mondo, la rassegna iridata torna in Italia a 32 anni di distanza dall’edizione del “gabbiano d’argento”. La nazionale di Andrea Anastasi, dopo aver fatto registrare il tutto esaurito nei palazzetti dove ha giocato (Milano, Catania), arriva a Roma per disputare la fase finale. Nella Capitale si classifica al quarto posto dopo le sconfitte con Brasile (semifinale) e Serbia (finale 3°-4° posto). In precedenza ha raggiunto la Final Six della World League, obiettivo che non raggiungeva dal 2003.
2011: viene nominato CT azzurro Mauro Berruto e l’Italia conquista un sesto posto nella World League, una medaglia d’argento ai Campionati Europei in Austria e Repubblica Ceca e un quarto posto alla World Cup disputata in Giappone.
2012: è l’anno olimpico, gli Azzurri concludono una deludente World League all’undicesimo posto ma poi si riscattano conquistando la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Londra, la quinta medaglia olimpica nella storia della pallavolo maschile italiana.
2013: l’Italia continua sulla scia degli ottimi risultati ottenuti sotto la guida del CT Berruto e chiude l’anno con due bronzi, in World League, dove torna sul podio dopo nove anni, e in World Grand Champions Cup, e un argento, ai Campionati Europei in Danimarca.
2014: arriva un’altra medaglia di bronzo, infatti gli Azzurri nella World League davanti al pubblico di Firenze chiudono al terzo posto. Il cammino della squadra azzurra però subisce una brusca battuta di arresto in occasione del Campionato del Mondo, dove si deve accontentare solo di un tredicesimo posto.
2015: dopo essersi qualificata alla Final Six di Rio de Janeiro, l’Italia chiude la World League al quinto posto, l’ultima competizione per il CT Berruto che pochi giorni dopo lascia il posto a Blengini. Il nuovo corso azzurro inizia subito bene, una medaglia d’argento conquistata nella World Cup in Giappone infatti qualifica l’Italia alle Olimpiadi di Rio. L’ottima condizione fisica della squadra si nota anche nei successivi Campionati Europei organizzati da Italia e Bulgaria dove gli Azzurri concludono al terzo posto con qualche rimpianto per la semifinale persa con la Slovenia.
2016: l’Italia conquista la Final Six di World League a Cracovia, ma si arrende alla Francia nella Finale 3°-4° posto. Successivamente, in occasione dei Giochi Olimpici, l’Italia ha dominato il proprio girone, terminando al primo posto. Risultato raggiunto grazie ai successi sulla Francia all’esordio, poi Usa, Messico e Brasile. Nei quarti di finale la Nazionale guidata da Gian Lorenzo Blengini ha battuto l’Iran, in semifinale gli azzurri hanno sconfitto gli Stati Uniti.
Ancora una volta, purtroppo, la finale olimpica ha respinto gli azzurri, la squadra di Blengini ha ceduto 3-0 al Brasile conquistando la medaglia d’argento.
2017: l’anno post olimpico non riserva grosse soddisfazioni al gruppo azzurro che non riesce a confermarsi ai livelli della stagione precedente: i ragazzi di Blengini chiudono al 12esimo posto la World League e al quinto i Campionati Europei.
2018: Nel 2018 la Nazionale maggiore allenata dal CT Gianlorenzo Blengini ha chiuso la Volleyball Nations League all’ottavo posto. Nello stesso periodo il secondo gruppo guidato da Gianluca Graziosi ha portato a casa la medaglia d’oro ai Giochi del Mediterraneo di Tarragona (Spagna), battendo in finale i padroni di casa spagnoli con il risultato di 3-1 (25-22, 25-17, 33-35, 25-23), completando in maniera perfetta un torneo durante il quale, escluso il set perso nell’ultimo match, non ha concesso niente agli avversari: Grecia, Portogallo, Croazia e Egitto le altre “vittime” dell’Italia, tutte superate 3-0.
A settembre il Paese intero è travolto dall’onda azzurra dei Campionati del Mondo Maschili: gli impianti dove giocano i ragazzi di Blengini fanno registrare sold out, in milioni guardano le loro partite in TV, l’attenzione dei media è alle stelle, ma purtroppo Giannelli e compagni si fermano a un passo dalla Final Four. A Torino, infatti, gli azzurri chiudono con un quinto posto che lascia un po’ di amaro in bocca per come è maturato: dopo le prime due fasi praticamente perfette, infatti, la Serbia stronca i sogni del gruppo azzurro uscito sconfitto 3-0. Proprio il ko subìto contro i serbi nel primo match nella Final Six ha compromesso il cammino degli uomini di Blengini che si sono dovuti accontentare del quinto posto.