in

Il bilancio della Canottieri Ongina

Ufficio Stampa Ongina

Di Redazione

Un bilancio a distanza di qualche giorno, con il setaccio della mente fredda che depura i sentimenti dal tipico bollore emozionale  a caldo dell’immediato post-partita.
In casa Canottieri Ongina, la sconfitta di mercoledì scorso nella decisiva gara 3 a Campegine ha chiuso la stagione dei piacentini in serie B, giunti per la seconda volta consecutiva ai play off di categoria. Dodici mesi fa era arrivato il trionfo nella serie finale contro Cisano, mentre quest’anno il cammino dei gialloneri si è fermato alla terza fase (penultimo ostacolo) per mano della Boschi Campegine, formazione reggiana ora a un passo dall’A2 dopo la vittoria casalinga in gara 1 contro Porto Viro.
In casa monticellese, in entrambe le avventure a guidare il timone tecnico è stato Massimo Botti, coach piacentino che ha condotto anche quest’anno Cardona e compagni alla fase-clou del campionato. Per lui, un lucido bilancio dell’epilogo e dell’intera annata.
“Partendo dal fondo – commenta Botti – un pizzico di rammarico c’è, non lo nascondiamo, perché questo gruppo aveva le qualità per arrivare in fondo. Riconosciamo, comunque, i meriti a un avversario (Campegine) che ha lottato ed è cresciuto durante la serie, arrivando forse più pronta a gara 3”.
Quindi vira il discorso sull’annata. “E’ stata una stagione con diverse occasioni non sfruttate, ci sono alcuni esempi lampanti sui quali credo sia inutile anche tornare. Si è conclusa un’avventura che poteva essere trionfale, ma che invece è stata comunque più che positiva. Il gruppo si è confermato ad altissimi livelli in categoria ed è nota a tutti la difficoltà di un campionato come la serie B, con una formula che ti obbliga a giocare i play off per salire e dove serve anche un pizzico di fortuna.
L’anno scorso è arrivato un risultato inaspettato (promozione in A2 prima della rinuncia, ndc), c’era da crescere e migliorare e per me è stato un anno molto diverso, con dinamiche differenti. Abbiamo avuto alcuni problemi fisici, poi recuperati , ed eravamo più carichi di responsabilità, aspetto che ci ha fatto sentire un po’ di scorie dopo le sconfitte.
Mi è piaciuto lavorare con questo gruppo di ragazzi unito e desideroso di migliorare, oltre a essersi dimostrato capace di farlo nell’ottica della squadra. Non posso recriminare nulla, anche perché nei play off a volte il rammarico è legato a un paio di palloni. Ho dovuto compiere delle scelte strada facendo, che ho sempre pensato in ottica di miglioramento del gioco di squadra”.

(Fonte: comunicato stampa)


Tagcloud:

MotoGp Honda, Marquez prova una F1

Thomas Beretta in maglia Gi Group Monza per un’altra stagione