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Amici da una vita, Andrea Anastasi e Julio Velasco, hanno un trascorso sulla panchina della Nazionale Maschile italiana importante. Due coach che hanno portato in alto l’Italia e che ora si ritroveranno uno di fronte all’altro nella gara di esordio dei Mondiali nel girone di Firenze. Rispetto e stima tra i due allenatori come lo stesso Anastasi ha dichiarato nell’intervista rilasciata al
Andrea Anastasi è stato l’ultimo ct azzurro che ha avuto l’opportunità di vivere l’avventura di un Mondiale giocato in casa. E con Julio Velasco divide anche il fatto di aver disputato due edizioni dei Mondiali sulla panchina dell’Italia, dopo aver partecipato in campo, da giocatore, a quel primo trionfo iridato, nell’ormai lontano 1990, al Maracanazinho. «»
Un rapporto speciale c’è tra Andrea e Julio, nato quando uno giocava e l’altro allenava e proseguito successivamente quando l’allievo ha raggiunto a sua volta lo status di grande tecnico. Un legame fatto di stima e affetto. Curiosamente, ora che Velasco guida l’Argentina e Anastasi il Belgio, apriranno il Mondiale martedì a Firenze, affrontandosi in una partita fondamentale per entrambi. «».
Come si passa da un rapporto giocatore-allenatore a collega? «».
La riconoscenza si dice non sia di questo mondo, ma Anastasi è uomo di testa e di cuore, oltre che di attributi come ricordò in modo pittoresco alla sua Spagna portandola a trionfare agli Europei di Mosca 2007, battendo la Russia nella più incredibile delle finali. E ancora oggi tiene a ringraziare un altro grande allenatore italiano. «».
Con l’Italia ha vissuto i giorni migliori vincendo gli Europei del ‘99 e salendo sul podio olimpico a Sydney 2000. Poi ha allenato altre tre nazionali: Spagna, Polonia e ora il Belgio. «».
L’Italia che Mondiale può giocare? «».