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E’ stata una delle ultime atlete escluse da Davide Mazzanti per i Mondiali in Giappone. Alessia Orro adesso però guarda al futuro e si concentra sulla stagione con la maglia di Busto Arsizio come dichiarato dalla giocatrice nell’intervista rilasciata a
La prima volta che ha indossato la maglia azzurra (giovanile) Alessia Orro, palleggiatrice dì Narbolia, aveva appena quattordici anni. Oggi ne ha venti e in sei anni di Nazionale ha collezionato tanti successi, portando la Sardegna sino alle Olimpiadi di Rio. Agli ultimi Mondiali di settembre in Giappone però non c’era, pur essendosi allenata con il gruppo azzurro per tutta l’estate: una scelta tecnica del ct Davide Mazzanti.
Che effetto fa seguire la Nazionale da lontano? «».
Ma lei cosa ha provato? «».
Spera di rientrare? «».
Parliamone di questo campionato: la sua squadra, la Unet E-Work di Busto Arsizio, ha iniziato nel modo migliore: tre vittorie piene in altrettante gare con il primo posto in classifica assieme a Novara. Qual è il vostro obiettivo? «».
Per lei è il secondo anno a Busto Arsizio, come si trova? «».
Torniamo un attimo alla Nazionale. Lei ha tanti fan che vorrebbero rivederla in azzurro… «».
Cosa c’è dietro l’argento della Nazionale: il volley femminile italiano come sta? «».
E in Sardegna come sta il movimento? «».
Lei ha un grande talento e tantissima determinazione: che consiglio darebbe alle giovani che vorrebbero fare la sua carriera? «».
A vent’anni Alessia Orro ha già vinto tanto: cos’altro c’è nel cassetto dei sogni? «».
I più immediati? «».
La famiglia: le è sempre stata vicina, avete un rapporto strettissimo. I suoi c’erano anche per la prima partita in casa contro Monza, finita con una bella vittoria. «».