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GP Brasile F1 2010: il guizzo di Hulkenberg e la pole che non ti aspetti


Sono passati esattamente otto anni da quel sabato 6 novembre 2010, quando ad Interlagos una piccola stella decise di invadere temporaneamente la galassia dei campioni, per poi uscire in punta di piedi già il giorno seguente.

Una storia curiosa, spesso dimenticata o messa in secondo piano dai grandi avvenimenti di quel periodo, quando la Formula 1 era più preoccupata ad attendere il suo nuovo Re che ad esaltare una piccola, grande impresa.

Quante volte un outsider si è intromesso in una lotta per un titolo mondiale che non lo riguardava? Di certo sono state pochissime le circostanze in cui qualcosa di simile è accaduto, ed una di queste si verificò proprio durante le qualifiche del Gran Premio del Brasile 2010, quando tra i papabili per la pole position emerse un giovane pilota tedesco, fino a quel momento autore di una stagione poco entusiasmante: Nico Hulkenberg.

LA POLE INATTESA


Quando il circus della Formula 1 si prepara per il penultimo appuntamento della stagione 2010 in Brasile, la corsa al titolo iridato piloti e costruttori è ancora apertissima. Mentre la Red Bull può chiudere i giochi già ad Interlagos, con la grossa opportunità di portarsi a casa il primo sigillo mondiale della sua storia, tra i piloti tutto è ancora in discussione.
Fernando Alonso, al suo primo anno in Ferrari, può sperare nella vittoria del suo terzo titolo in carriera, ma per farlo deve superare l’agguerrita concorrenza dei due piloti della Red Bull, a caccia del loro primo trionfo mondiale: il tedesco Sebastian Vettel e l’australiano Mark Webber.

Escludendo la lotta tra Ferrari, Red Bull e Mclaren (che schiera il duo inglese formato da Hamilton e dal campione del mondo in carica Jenson Button), fino a quel momento il campionato 2010 fu però particolarmente avaro di grandi sorprese. Oltre a qualche buona prestazione della Renault di Robert Kubica ed all’enorme curiosità del pubblico scaturita dal il rientro di Michael Schumacher in F1, al volante della ricostituita Mercedes, la stagione fu caratterizzata solo dalla sfida a tre per aggiudicarsi la corona d’alloro.

Con queste premesse tutti si attendono una qualifica del GP brasiliano con i grandi protagonisti di quell’anno pronti a darsi battaglia. E invece, quel giorno, il cronometro sorriderà ad un giovane ed esordiente tedesco al volante di una Williams in grande crisi: Nicolas “Nico” Hulkenberg.

Il team di “Sir Frank”, nonostante la presenza in squadra di un pilota di grande esperienza come Rubens Barrichello, non riesce infatti a ritagliarsi un ruolo da protagonista nel campionato 2010, complice anche il rendimento non ottimale dei motori Cosworth, preferiti ai Toyota montati fino all’anno precedente.

Giunti ad Interlagos, il team inglese si prepara a disputare l’ennesima qualifica difficile, lottando per quanto possibile nelle posizioni di metà schieramento. Ma quel giorno, specialmente per Hulkenberg, il cielo di San Paolo offrì un prezioso alleato per trasformare il sogno della pole position in realtà: la pioggia.

Infatti, sin dai primi minuti della Q1, sulla pista di Interlagos scende una leggera pioggia, sufficiente per costringere i piloti a montare le gomme da bagnato. Le precipitazioni tendono a diminuire gradualmente con il passare dei minuti, fino a scomparire totalmente nel corso della Q2.
La pista, con il passaggio delle vetture, si asciuga sempre di più, ed i tempi sul giro si abbassano ad ogni passaggio.

Il continuo cambiamento delle condizioni della pista si rivela particolarmente prezioso proprio per Nico Hulkenberg. Il tedesco della Williams scende in pista per il suo primo tentativo cronometrico in Q3, ed il risultato è strabiliante: pole position provvisoria.

L’esordiente Hulkenberg fa addirittura meglio di Fernando Alonso e di Lewis Hamilton. Ma l’effetto sorpresa generale sfuma rapidamente: già al secondo giro veloce, sia il ferrarista che l’inglese della McLaren migliorano i propri tempi, facendo scivolare più indietro il pilota della Williams.
Il sogno di Hulkenberg sembra dunque svanito, e invece è appena iniziato. Sfruttando il rapido asciugamento della pista, e lanciandosi al momento giusto, il tedesco riconquista la pole provvisoria. Dietro di lui si migliorano le due Red Bull, ma con parziali più alti rispetto alla Williams. Nei secondi finali, con ancora un tentativo a disposizione, il tedesco abbassa ulteriormente il suo tempo, conquistando ufficialmente la pole position del Gran Premio del Brasile 2010.

Per il giovane pilota e per l’intero team Williams è una festa davvero inattesa. Con questo risultato Hulkenberg conquista così la prima (e fino ad ora l’unica) pole position della carriera, sopravanzando i piloti in lotta per il titolo mondiale.

Per la Williams, lontana dalle glorie alle quali era abituata in passato, si tratta invece della 126° pole della sua storia, la prima dopo cinque anni. L’ultima volta che il team inglese riuscì a conquistare la prima posizione in classifica fu in occasione del Gran Premio d’Europa 2005, quando un altro tedesco, Nick Heidfeld, regalò l’ultima gioia in qualifica a Frank Williams.
D’altro canto, la qualifica segna il primo ed unico momento di festa per il motore Cosworth, rientrato in F1 dopo la separazione dalla Ford.

Il giorno seguente alla grande pole di Hulkenberg, riaffiorano di colpo tutti i limiti della Williams-Cosworth. Impossibilitato a mantenere la leadership della gara, il tedesco viene sopravanzato dai suoi diretti avversari, tagliando il traguardo soltanto all’8° posto.

Eppure lo straordinario successo in qualifica attira l’attenzione di diversi team, che cominciano ad interessarsi del campione del mondo 2009 di GP2. La carriera di Hulkenberg in Formula 1 sembra vicina ad una svolta, ma le cose andranno in maniera ben diversa. Pur esprimendo più volte un ottimo talento (dimostrato anche dalla vittoria nel 2015 della 24 Ore di Le Mans), il tedesco non riuscirà a trovare spazio in team competitivi, rimanendo ancora oggi a lottare nelle posizioni di metà classifica. La pole ottenuta ad Interlagos nel 2010, resta finora il momento più alto raggiunto dal tedesco in F1, dove non ha ancora conquistato un podio dal 2010 ad oggi.

Fino a questo momento, la storia di Hulkenberg resta una delle più paradossali da raccontare nel paddock: un pilota di talento che non riesce ad esprimere il suo potenziale in team che potrebbero dargli questa opportunità. Ma la soddisfazione di quella pole conquistata con la Williams ad Interlagos non potrà mai essere cancellata o discussa.

Fonte: http://feedproxy.google.com/~r/CircusFormula1/~3/b2FSbHYHZr4/gp-brasile-f1-2010-il-guizzo-di-hulkenberg-e-la-pole-che-non-ti-aspetti.php


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