L’avventura di Fernando Alonso alla guida della Ferrari ha avuto degli alti e bassi; se si ascoltano le parole dello spagnolo, soprattutto dei bassi anche se i tifosi della Rossa di Maranello hanno dei dolci ricordi della sua permanenza, nonostante tutte le difficoltà incontrate. Alcuni dei ricordi più belli ed emozionanti sono legati al suo primo anno in Ferrari, quando l’asturiano sembrava poter scrivere una storia bellissima con la squadra ed i tifosi, interrotta bruscamente all’ultima gara di Abu Dhabi da un certo Sebastian Vettel che, come la storia insegna, diventerà il suo erede qualche anno più tardi.
Nel mezzo della stagione, però, la F10 si dimostra essere una buona macchina, magari non la migliore, ma comunque efficace e si presenta a Monza con grandi speranze. Il leader del campionato è Lewis Hamilton con la McLaren, mentre Alonso è staccato di 41 punti dopo la disastrosa gara precedente a Spa; il bi campione del mondo e la Ferrari hanno voglia di rivalsa nel circuito di casa e sulle tribune, fin dal venerdì, arriva tantissima gente a sostenere la scuderia del Cavallino. Al sabato, la risposta del pubblico viene ripagata con una fantastica pole position di Alonso davanti a Jenson Button e all’altra Rossa di Felipe Massa, anche lui apparso molto competitivo.
Al via lo spagnolo, però, si fa bruciare dall’inglese della McLaren che si porta in testa alla prima variante mentre dietro Hamilton entra in contatto con Massa ed è costretto al ritiro; a questo punto, l’occasione per rifarsi sotto nel mondiale diventa ghiotta, troppo per gettarla via. La gara vive sul filo dei centesimi persi e guadagnati ad ogni giro dalle Ferrari nei confronti di Button, ma il momento chiave arriva al 36° giro: la McLaren chiama ai box il suo pilota per la sosta e, in quello successivo, viene richiamato dentro anche Fernando Alonso. Il pit stop degli uomini in rosso è più veloce quanto basta per far uscire lo spagnolo affiancato all’inglese sul rettilineo principale, poi il pilota della Ferrari ci mette del suo e lo passa alla prima variante tra le urla gioiose del pubblico.
Fernando gestisce il distacco nei confronti di Button senza particolari patemi, se non al momento del doppiaggio di Pedro De La Rosa, quando è costretto a tagliare la chicane della Roggia, senza conseguenze. La Ferrari numero 8 arriva al traguardo, vittoriosa, l’ultimo sigillo della Rossa a Monza. Le tribune esplodono come non si vedeva dai tempi di Michael Schumacher; è una festa che i tifosi vorrebbero non finisse mai. Il podio è semplicemente uno spettacolo, con la pista letteralmente invasa dalla gente che vuole abbracciare il suo nuovo idolo. Il rammarico del mancato amore tra Alonso e la Ferrari si racchiude proprio in quei momenti, tra quello che poteva essere e quello che non è mai stato.
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