La lotta, il trionfo e gli applausi ma in Messico, Kimi Raikkonen sarà in grado di ripetersi? La curiosità cresce di ora in ora per la prossima tappa del mondiale di Formula 1. Il Gp del Messico è alle porte e tra i piloti più motivati e concentrati c’è sicuramente il finlandese. Dopo l’entusiasmante vittoria di Austin, Raikkonen sta vivendo le ultime gare con il Cavallino Rampante con un entusiasmo ritrovato e tanta voglia di stupire.
“Chiaramente sono felice e anche abbastanza divertito per aver dimostrato che alcuni si sbagliavano – ha rimarcato Raikkonen – potrei essere invecchiato, ma non è poi così male. Ho ancora qualche anno davanti a me e sono felice”.
Le parole del pilota Ferrari ostentano uno status di serenità che elevano il finlandese ad uno dei principali candidati per la vittoria del prossimo Gran Premio. La lotta per il terzo posto nella classifica piloti, inoltre, è molto serrata. Kimi ha riscavalcato il connazionale Valtteri Bottas e la sfida finnica proseguirà fino all’ultima chicane di Abu Dhabi. Per un pilota in rosso al settimo cielo, ritroveremo in Messico un Sebastian Vettel con il morale a terra. Il tedesco vive un periodo non facile e solo un sorprendente successo potrebbe rianimarlo.
“Non e’ un bel periodo per me, per molti motivi ed i risultati e le gare fanno parte del quadro – ha dichiarato Vettel – ci sono cose diverse rispetto al passato ma nulla che non possiamo superare”.
Il Messico potrebbe essere la location perfetta per iniziare a sconfiggere i propri demoni. Se Vettel si ritiene il peggior nemico di sé stesso, solamente lui potrà capire come ristabilire il legame d’amicizia perduto. Le pressioni non lo fortificano del resto le motivazioni per mettere a tacere le critiche potrebbero spingerlo ad un risultato imprevisto.
Mercedes è qui la festa?
Dopo i festeggiamenti del 2017, Città del Messico potrebbe diventare la città preferita di Lewis Hamilton. Il fuoriclasse anglo-caraibico ha bisogno di appena 5 punti per chiudere i giochi e lasciarsi trascinare dai sorrisi e l’allegria messicana. Se ad Hamilton basterà arrivare in settima posizione per laurearsi matematicamente campione del mondo di F1 per la quinta volta, per Bottas potrebbero aprirsi, finalmente, chance di libera e sana competizione. Il finlandese non ha ancora vinto un Gran Premio in questa stagione e viene dalla prova incolore di Austin.
Bottas vorrebbe liberarsi dell’appellativo “wingman” e dimostrare il suo talento, senza ulteriori ed umilianti team orders Mercedes. Lo scorso anno beneficiò di un contatto al via, tra il suo compagno di squadra e la Ferrari di Vettel, per issarsi in seconda posizione ma la condizione psicologica attuale sembra molto diversa. “Bottas è stato molto deludente nella seconda parte della stagione. Forse la Mercedes sta iniziando a pensare che dovrebbe mettere Ocon in quella macchina”, così l’ex pilota F1 Robert Doornbos. Le pressioni iniziano ad essere ingenti per il pilota finlandese, che dovrà rispondere ai critici a suon di giri veloci e prestazioni convincenti.
Insidia Red Bull in Messico
Il primo giro del Gp di Austin di Max Verstappen andrebbe registrato e mostrato per anni ai giovani drivers che aspirano a diventare piloti professionisti. L’olandese vive uno stato di grazia e punta a ripetersi anche in Messico. L’autodromo Hermanos Rodríguez porta bene a Mad Max dove l’anno scorso ottenne la pole position e difese la sua prima posizione con autorità. Il 21enne della Red Bull vuole concludere la stagione in bellezza per poi proiettarsi al futuro targato Honda: “Sono molto carico in vista del 2019. Il motore Honda è veramente molto veloce in qualifica al momento. Ovviamente vogliamo finire al meglio questa stagione, sono tutti molto motivati”.
Helmut Marko ha pronosticato una Red Bull in lotta per il titolo mondiale nel 2019, intanto Verstappen rimane focalizzato sul 2018 e al prossimo Gp: “In Messico? Noi proviamo sempre a vincere!“.
A pochi metri dal garage di Max, aleggiano le frustrazioni di un pilota che ha un credito con la fortuna. Parliamo di Daniel Ricciardo, che sta vivendo un incubo senza fine. Nonostante due entusiasmanti vittorie in stagione, questo 2018 sarà ricordato per lui come un annus horribilis. Dopo il ritiro di Austin ed il nefasto presagio di Helmut Marko: “Povero Ricciardo. Gli aspettano altri due anni con questi problemi”, Daniel sarà furioso. L’australiano ha assoluto bisogno di un risultato favorevole; non sale sul podio di un Gp dal trionfo di Monaco. Da allora solo guai tecnici e risultati molto al di sotto del suo potenziale. Un aspetto positivo del prossimo Gp in Messico? Daniel non può far peggio dello scorso anno, in cui fu tradito ancora una volta dalla sua Red Bull. Riuscirà a non avere problemi tecnici ed a riscattarsi?
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