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Ciclismo. Vuelta: è ancora Viviani, Sagan battuto allo sprint

ROMA – Diciassette e sessanta. Sono i numeri usciti sulla ruota della Vuelta, che a Fermoselle/Bermillo de Sayago, 177 km dopo la partenza da Salamanca, ha vissuto il suo undecimo capitolo. Diciassette sono le vittorie stagionali di Elia Viviani (2 in Spagna), in assoluto quello che in stagione ha vinto di più. Sessanta sono i successi nel 2018 della Quick Step Floors. Il tutto dimostrato in maniera lampante negli ultimi 1500 metri della tappa, quando lo squadrone belga dà il meglio. Una azione svolta senza preoccuparsi troppo del fatto che gli avversari, in particolar modo un certo Peter Sagan, potessero ‘sfruttare’ il lavoro per poi graffiare.

“Ho addosso molta pressione, la mia squadra anche”, aveva detto Viviani prima del via. Vero, vista la logica che lo indicava come favorito. Vero anche però che la Quick Step Floors questa pressione la assorbe con disinvoltura. Quattro uomini capaci di organizzare un treno perfetto dove non riesce a salire nessuno. Il primo a tirare la carretta è De Plus, poi intervengono Sabatini e Morkov. Ad un km dal traguardo sono già davanti, in piena bagare agonistica, poi ai 150 metri lasciano a Viviani il completamento dell’opera. Sagan prova a uscire dalla ruota del veneto, ma il tentativo è vano. Il terzo posto di Nizzolo, il nono di Consonni e il decimo di Trentin, danno ancora più risalto alla giornata azzurra.

Detto che in classifica generale non cambia nulla, con Simon Yates che resta in maglia rossa, cenni di cronaca abbastanza scarni. La fuga di giornata dura una centinaio di km, la portano avanti Tiago Machado (Katusha Alpecin) e Jesus Ezquerra (Burgos-BH). Poche chance, ridotte ancora di più dal lavoro di Quick Step e Bora Hansgrohe (per Viviani e Sagan) che operano l’aggancio ai -15 dal traguardo. Nell’interpretazione di segnali, interessante quello proposto da Vincenzo Nibali, che nel finale è in testa al gruppo per tenere davanti Ion Izagirre, attuale leader della Bahrain Merida.

Da registrare anche la brutta caduta di Simone Petilli, che ha riportato “un trauma cranico commotivo con breve perdita di coscienza”. Lo rende noto la Uae-Team Emirates, squadra del 25enne corridore lombardo, che “si è procurato una profonda ferita lacero contusa al sopracciglio sinistro, che ha richiesto suturazione, e la rottura di alcuni denti”. Petilli, conclude la nota, “è ora all’ospedale di Zamora in una buona situazione neurologica stazionaria, interagisce con il dottor Michele De Grandi, medico dell’UAE Team Emirates, e la Tac alla quale è stato sottoposto ha escluso problemi neurologici. Si attende un consulto medico relativo alle eventuali dimissioni dall’ospedale”.

ORDINE D’ARRIVO
1. Elia Viviani            (Ita, Quick Step Floors) in 4h08’08”
2. Peter Sagan                (Svk, Bora Hansgrohe)        s.t.
3. Giacomo Nizzolo            (Ita, Trek Segafredo)        s.t.
4. Nelson Andres Soto Martinez(Col)                        s.t.
5. Marc Sarreau               (Fra)                        s.t.
6. Danny van Poppel           (Ned)                        s.t.
7. Ivan Garcia Cortina        (Esp)                        s.t.
8. Jon Aberasturi Izaga       (Esp)                        s.t.
9. Simone Consonni            (Ita)                        s.t.
10. Matteo Trentin             (Ita)                        s.t.
CLASSIFICA GENERALE
1. Simon Yates             (Gbr, Mitchelton Scott) in 41h03’00”
2. Alejandro Valverde      (Esp, Movistar)             a 00’01”
3. Nairo Quintana          (Col, Movistar)             a 00’14”
4. Emanuel Buchmann        (Ger)                       a 00’16”
5. Jon Izaguirre           (Esp)                       a 00’17”
6. Tony Gallopin           (Fra)                       a 00’24”
7. Miguel Angel Lopez      (Col)                       a 00’27”
8. Rigoberto Uran          (Col)                       a 00’32”
9. Steven Kruijswijk       (Ned)                       a 00’43”
10. George Bennett          (Nzl)                       a 00’47”
11. Fabio Aru               (Ita)                       a 01’08”


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/sport/rss2.0.xml


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