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NBA – Alessandro Gentile alla carica con il sogno americano

NBA - Alessandro Gentile alla carica con il sogno americano

E’ giunto anche l’annunciato momento che Alessandro Gentile, finalmente guarito dai problemi alla mano, vada a verificare se c’è posto per lui e per il suo sogno NBA laggiù nel Texas. Ne ha parlato con Mirvo Melloni de La Stampa:

«Vivrò il precampionato con gli Houston Rockets di Mike D’Antoni, che possiedono i miei diritti Nba – dice il 25enne, oggi svincolato – ed entrerò nel mondo delle favole. Male che vada tornerò a casa in ottobre con un sacco di foto-ricordo».

Prima estate non al centro dell’attenzione

«Finalmente… Scherzi a parte, ho imparato a convivere con l’attenzione e le critiche, diventai capitano di Milano a 20 anni: se in questo mondo criticano LeBron e Messi, figurarsi Ale Gentile. La gente si aspetta sempre la perfezione, io vorrei essere giudicato solo per le prestazioni e non attraverso luoghi comuni».

La mano operata

«Sto bene. Due anni fa, dopo la prima operazione alla mano, tornai in fretta per vincere lo scudetto e il pollice non guarì. Dopo il secondo intervento il dito ha ritrovato stabilità». Si è rioperato con un anno di ritardo? «Sì, ma non accettavo l’idea che il problema fosse tanto serio. Invece lo era. Sfido chiunque a tenere qualcosa in mano senza contare sul pollice».

NBA

«Sono sereno, voglio mettermi alla prova. Mi godrò la possibilità di allenarmi con Chris Paul, James Harden e Carmelo Anthony».

Rockets

«So che mi seguono da due anni, D’Antoni mi parlò già nel 2016 e ora vogliono vedermi: l’intervento alla mano ha posticipato tutta la preparazione precampionato, che sarà tra fine settembre e metà ottobre. Salterò la Nazionale, il raduno sarà sabato e non sarò pronto. Ma in futuro per l’azzurro ci sarò».

Quante possibilità?

«È un sogno, ne ho parlato con Belinelli: lui ha giocato con Paul e ne parla con una normalità che mi disorienta. Io Paul l’ho visto solo alla Playstation…».

Italia o estero alternative?

«Più probabile all’estero, dove penso di potermi esprimere più facilmente. In Italia si è creato qualche pregiudizio su di me, pure per colpa mia. L’ultima annata con la Virtus non è stata negativa ma non abbiamo raggiunto i playoff».

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