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Inghilterra, la 'tattica' dello spogliatoio rosa: quando lo sport diventa psicologia

ROMA – Il Norwich City schiera la psicologia in campo. La squadra, che gioca nella serie B inglese, ha dipinto di rosa (tonalità “baby pink”) le pareti dello spogliatoio degli ospiti. Non è una scelta folkloristica: sembra infatti che il colore faccia abbassare lievemente il testosterone, e che evochi ricordi d’infanzia. Elementi che non giovano negli attimi prima di una partita.

“Il rosa fa effetto perché è legato alle esperienze infantili”, ha spiegato Alexander Latinjak, docente di psicologia dello sport all’Università del Suffolk. Resta da capire però se lo stratagemma abbia una sua efficacia. Contro il West Brom, alla fine, il Norwich ha infatti perso 4-3, mentre tre giorni dopo in League Cup, sempre a Carrow Road, ha vinto 3-1 contro lo Stevenage, evidentemente più influenzabile dal cosiddetto “Pink effect”.

Dressing room settings…— West Bromwich Albion (@WBA) 11 agosto 2018 Il Norwich non è però l’unica squadra a puntare sui cosiddetti “mind games” per avere la meglio sull’avversario prima di scendere in campo. Negli Stati Uniti la squadra liceale di basket della Sheridan, nel 2016, ha finto un parto in tribuna per distrarre il giocatore avversario pronto in lunetta per un tiro libero, e sempre negli States c’è una sorta di spettacolo nello spettacolo nel corso dei weigh-in della Ufc, in cui il fighter irlandese Conor McGregor eccelle non solo nella gabbia, ma anche nella cerimonia del peso tra furti di cintura al contendente e look appariscenti.

La psicologia nello sport ha spesso fatto capolino: negli ultimi tempi sono sempre di più gli atleti (come il difensore della Juventus Leonardo Bonucci e la nuotatrice azzurra Federica Pellegrini) che si sono affidati a motivatori e psicologi dello sport per migliorare alcuni aspetti della propria attività o affrontarne altri che invece ne frenavano le prestazioni. A volte ci sono invece riti o scaramanzie che vengono scambiate per pressioni psicologiche, come la haka degli All Blacks (rito maori non solo legato a situazioni di scontro) che da tempo spacca le federazioni di rugby sull’opportunità o meno di eseguirla prima delle partite. Metodi e tattiche che non hanno un vero e proprio riscontro scientifico: il Norwich, ad esempio, in casa conta una vittoria in Coppa di Lega e una sconfitta in campionato. Nel dubbio, però, al Carrow Road daranno un’altra mano di baby pink in spogliatoio, meglio abbondare.
 


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/sport/rss2.0.xml


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