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    La spavalda salvezza di Grottazzolina in Superlega ha ispirato anche una tesi di laurea

    C’è qualcosa di profondamente umano quando lo studio incontra la passione. Quando le pagine di una tesi universitaria non sono solo carta, inchiostro e bibliografia, ma diventano il riflesso autentico di un sentimento, di un legame, di un’identificazione sincera con una realtà capace di far battere il cuore. È questo il caso di Jessica Santolini di Montefano (MC), laureata in Scienze della Comunicazione all’Università di Macerata, che ha dedicato il proprio lavoro di tesi a un piccolo grande miracolo sportivo: quello della Yuasa Battery Grottazzolina.

    Il titolo della sua tesi è di quelli che suonano bene e fanno riflettere: “I fattori critici di successo nel marketing sportivo. Il caso della Yuasa Battery Grottazzolina”. Un titolo tecnico, certo. Ma dietro quelle parole c’è una storia molto più dolce, fatta di emozioni, senso di appartenenza, osservazione attenta e un pizzico di sogno. Perché sì, Grottazzolina non è soltanto una squadra di Superlega. È un’atmosfera. Un’identità. Un modo di vivere lo sport.

    Nella sua presentazione, Jessica non nasconde l’origine emotiva del suo progetto. “Alla fine del mio percorso universitario – racconta – il desiderio era quello di esaltare quanto il mondo sportivo sia influente nella crescita di ognuno. Lo sport, così come lo studio, è per me stimolo continuo, occasione di cambiamento evolutivo.”

    E quale realtà avrebbe potuto raccontare meglio tutto questo, se non la Yuasa Battery? Una squadra che ha saputo salire in alto restando con i piedi ben piantati nel territorio. Un team che ha conquistato la massima serie, ma che non ha mai smesso di parlare con il linguaggio semplice della comunità.

    “Grottazzolina ha saputo conquistare la Superlega e poi lottare per mantenerla: traguardo affatto scontato,” scrive Jessica nella sua tesi. “Per quanto mi riguarda, uno dei sogni più importanti era proprio la Laurea. Un traguardo che acquisisce un valore del tutto particolare per me.”

    Due sogni. Due traguardi raggiunti con determinazione. Due percorsi paralleli che si incontrano, pagina dopo pagina.

    Per raccogliere informazioni sulla Yuasa Battery, Jessica ha scelto di partire dal cuore pulsante della società: il palasport storico, la casa delle origini. Il suo primo incontro è con Massimiliano Ortenzi, colui che, assieme a Rossano Romiti, ha fatto nascere la M&G Scuola Pallavolo dalle ceneri della vecchia società, dando vita a un nuovo progetto ambizioso ma profondamente radicato nel territorio.

    “Appena varcata la soglia del PalaGrotta – scrive Jessica – ti fa respirare la determinazione e l’entusiasmo della Yuasa Battery.” Ci sono i trofei, le foto storiche, le interviste incorniciate, le prove tangibili di una storia costruita giorno dopo giorno. E poi ci sono i piccoli atleti, quelli che guardano ai giocatori della Superlega come si guardano i grandi fratelli: con stupore, affetto, e la voglia di un giorno essere come loro.

    La tesi di Jessica non si limita a raccontare l’ascesa sportiva della Yuasa. È un’analisi lucida e approfondita di come il marketing possa e debba farsi veicolo di valori. La pallavolo, più di ogni altro sport, si presta a essere percepita come disciplina pulita, familiare, empatica. “Nei palazzetti non c’è bisogno di separare le tifoserie. I bambini invadono il campo alla fine delle partite. I giocatori non sono eroi irraggiungibili, ma persone normali, parte della comunità.”

    E qui Grottazzolina ha fatto scuola. Con una popolazione che non supera i 3.200 abitanti, ha saputo costruire un progetto capace di coinvolgere, unire, entusiasmare. Le strategie di marketing non sono calate dall’alto, ma nascono da un ascolto profondo del territorio, da relazioni dirette, da una conoscenza autentica del tessuto sociale.

    Uno dei concetti chiave della tesi è quello del “sistema squadra”: ogni ruolo ha un valore. Nello sport, certo. Ma anche nella società. Perché la Yuasa Battery non è solo una squadra, è un’idea collettiva. È una comunità che lavora insieme, che si riconosce, che si sostiene.

    Lo studio della comunicazione digitale occupa un capitolo intero della tesi. E non è un caso: i social media della Yuasa Battery non si limitano a informare. Raccontano. Emozionano. Coinvolgono.

    Il linguaggio è familiare, diretto, empatico. I reel sono vivaci, i post parlano di coraggio, sacrificio, sogni. Non ci sono filtri patinati, ma autenticità. Non c’è distanza, ma prossimità. Gli atleti non sono mai divi, ma compagni di squadra della comunità intera.

    Forse è proprio questo l’aspetto che più ha colpito Jessica. La capacità di Grottazzolina di rimanere autentica mentre cresce. Di mantenere la propria umiltà anche mentre conquista la scena nazionale. Di essere, come scrive lei stessa, “una realtà che vuole restare piccola in mezzo ai grandi, ma con la consapevolezza matura di costruire ogni giorno il proprio futuro”.

    .La sua tesi non è soltanto un’analisi accademica. È una dichiarazione d’amore. Un omaggio a una realtà sportiva e umana che ha saputo riflettersi nel suo percorso personale. “Credo che ognuno sia attratto da ciò che rispecchia sé stesso – scrive Jessica – Io ho individuato nella crescita e nell’umiltà della Yuasa ciò che ha rispecchiato il mio percorso di studio e personale”.

    Ora che la tesi è stata discussa, il cerchio si chiude. O forse no. Perché le storie belle non finiscono: ispirano, si moltiplicano, lasciano tracce.

    Jessica ha dimostrato che una squadra di pallavolo può essere molto più di una realtà sportiva. Può essere simbolo, metafora, ispirazione. La Yuasa Battery Grottazzolina lo è. Per lei, per noi, per tutti coloro che credono nei sogni piccoli, nei progetti costruiti con pazienza, nella forza delle comunità unite.

    E allora sì, oggi possiamo dirlo forte: anche una tesi può essere una favola. E questa favola, come tutte quelle più belle, ha una protagonista, una squadra, e una comunità che continua a scriverne insieme il finale.

    (fonte: M&G Scuola Pallavolo) LEGGI TUTTO

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    Grottazzolina, Di Pinto elogia Marco Falaschi: “Ha delle solide certezze che ha saputo costruirsi”

    La distribuzione del gioco della rinnovata Yuasa Battery passerà dalle mani di Marco Falaschi, nuovo regista scelto da Grottazzolina per la stagione 2025-26 di Superlega. Molto sappiamo della sua lunghissima carriera in Serie A ma anche all’estero, passando per l’azzurro della nazionale. E nel corso di questa corposa esperienza c’è un allenatore con il quale proprio Falaschi non solo è cresciuto, ma si è consolidato anche come leader, vincendo campionati e prendendosi spesso i galloni di capitano. Parliamo di un’icona del volley nostrano come Vincenzo di Pinto, per tutti “Il Mago di Turi”, tecnico che vanta un’esperienza pluridecennale in Serie A, che ha forgiato talenti e che rappresenta un riferimento assoluto del volley italiano.

    Dialogare di volley con lui è un’esperienza fuori dagli schemi, con aneddoti, esperienze e il ricordo di annate strepitose, di gare indimenticabili e di tanto tanto lavoro tecnico. È proprio a lui a raccontare, ai microfoni della società di Grottazzolina, Marco Falaschi nel dettaglio: “Marco è un giocatore generoso” racconta Di Pinto “dà sempre tutto per la società e per la squadra, da questo punto di vista per me è un ragazzo d’oro. Studia moltissimo le varie situazioni e ha delle solide certezze che ha saputo costruirsi. La strategia è una conseguenza della tecnica e lui è un vero ricercatore della strategia, alla quale dedica molto tempo e preparazione. Ha grande capacità di adattamento alla squadra e al gruppo di atleti che ha intorno, e trova sempre il modo di elevare al massimo il livello di gioco della sua squadra: è capace di costruire sistemi di distribuzione che gli permettono di fare rendere al meglio tutti gli interpreti intorno al lui”. 

    Grande stima tecnica da sempre ma anche grande conoscenza delle qualità umane e caratteriali di Marco Falaschi, che ha avuto a Castellana Grotte e Taranto in momenti differenti. “Fin da Castellana Grotte si è creato un bel rapporto e proprio lì abbiamo incominciato a lavorare sulle sue certezze tecniche, fisiche, strategiche e mentali. Ci fu un grande lavoro di base e vincemmo un po’ tutto. Volutamente lo trasformai in capitano per dargli forza ed è stato bravo. L’anno successivo andò in Montenegro dove ha potenziato tutto ciò che si era costruito nell’anno precedente. Ha avuto un’escalation andando in Polonia e ha fatto molto bene anche lì, ma il nostro rapporto è rimasto costante”.

    “L’infortunio lo ha un po’ fermato, quelli sono dei brutti clienti da superare. Se tu sei un giocatore formato nel tempo hai bisogno di riprendere le certezze che ti eri costruito e serve del tempo. Ci siamo rivisti a Castellana Grotte con un finale di stagione in crescendo. Poi abbiamo fatto un grandissimo lavoro a Taranto. Lui ha rinunciato ai grandi giri per partecipare attivamente a questo progetto Taranto. Al primo anno di A1 da capitano, ha fatto due grandissime annate. Teniamo presente che a livello di cambio palla in quelle annate noi siamo stati nei primi due posti e vuol dire aver fatto qualcosa di eccezionale. Poi il secondo anno due infortuni molto gravi avuti ci portarono a scendere da quel punto di vista ma la squadra reagì molto bene”. 

    Pochi dubbi da parte del coach su quelle che sono le doti tecniche principali di Falaschi: “La velocità di andare sotto la palla e il posizionamento: credo che in questo sia nettamente tra i migliori in assoluto. Poi confermo che il suo modo di studiare e approfondire le situazioni di gioco è molto importante in quella che è la gestione tattica della squadra e della gara”. 

    Per chiudere anche una coincidenza tra la sua Taranto e la Yuasa, che quest’anno si è salvata da neopromossa. Non accadeva in Superlega da tanti anni, l’ultima fu proprio la sua Taranto. “Tra Grotta e Taranto ci sono state diverse analogie partendo dalla salvezza ottenuta da neopromosse ma non solo. Come me a Taranto, anche Massimiliano Ortenzi a Grottazzolina non è stato solo head coach ma ha avuto responsabilità ben più ampie, quasi da manager, immerso completamente nella struttura societaria”.

    “Con Massimiliano ci siamo sentiti anche prima della stagione e devo dire che lui è stato bravissimo nel tenere la barra dritta, non toccando la struttura della squadra anche dopo un girone di andata complicato. La cosa più semplice da fare in quei casi per le società è cambiare giocatori o anche tecnico e invece hanno scelto la via giusta, consapevoli che i numeri erano anche positivi, recuperando qualche infortunato e facendo un capolavoro a tutti gli effetti. Perché quello realizzato da Grotta è stato un vero capolavoro”.

    (fonte: Yuasa Battery Grottazzolina) LEGGI TUTTO

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    Dragan Stankovic e Federico Buffa aprono la campagna abbonamenti di Grottazzolina

    “Chi l’ha mai vista una storia così?!”. E’ questo il claim scelto dalla Yuasa Battery Grottazzolina, per la campagna abbonamenti in vista della sua seconda storica stagione in Superlega. Una storia da film, si è detto spesso durante la stagione appena trascorsa, ed effettivamente qualcosa di magico e comunque di “non ordinario” si è percepito anche in mattinata, quando attorno alle 11:30 la sala consiliare del Municipio di Grottazzolina era già gremita in ogni ordine di posto.

    Il parterre schierato rappresenta infatti quanto, nel corso delle ultime stagioni, il club pallavolistico più importante del fermano sia cresciuto in termini sportivi, ma anche mediatici. Accanto al Sindaco Alberto Antognozzi erano infatti seduti due autentici giganti dello sport, come Federico Buffa e Dragan Stankovic, unitamente alla dirigenza del club al gran completo. 

    La mattinata si apre con un primo momento di grande emozione, ovvero con le parole del più grande storyteller dei nostri giorni, che riceve dalle mani del Presidente Romiti la prima tessera ad honorem della stagione ventura: “per il suo straordinario sostegno allo sport italiano e al territorio del Fermano”, si legge nella card consegnata a sorpresa nelle mani di Buffa, che con la sua inimitabile capacità narrativa ringrazia.

    “Nella mia vita sono sempre andato a cercarmi storie improbabili, nei collage americani ho visto robe incredibili ma quando entrai al PalaGrotta due anni fa e vidi il coach intento a stampare il giornalino capii che qui c’è qualcosa che va oltre. In quel PalaGrotta ho ritrovato la “bombonera” del Boca Juniors e oggi mi chiedo cosa dovrebbero pensare del lavoro fatto da questo coach tutti quelli che dopo il girone di andata erano convinti che Grottazzolina fosse già retrocessa. Dopo la vittoria esterna a Monza, personalmente, ho preso coscienza che stava per accadere qualcosa di magico”.

    La scena si sposta sull’altro pezzo da novanta presente al tavolo dei relatori, ovvero quel Dragan Stankovic che del volley è un vero e proprio monumento vivente. A dargli il proprio caloroso benvenuto c’è l’intero direttivo del club, con messaggi toccanti e beneauguranti da parte del Presidente Romiti, del Vice Laconi, del Team Manager Moretti, del main sponsor Sopranzi fino a coach Ortenzi.

    “E’ un piacere perché avere giocatori che hanno vinto tanto, vissuto tanti allenatori e tanti ambienti, perché ti portano sempre qualcosa in più. Per allenare a questi livelli io credo che sia indispensabile mettersi sempre in discussione e quando arrivano questi giocatori serve prendere il più possibile da loro. Mi è capitato già in questa stagione con Petkovic, sono giocatori che ti costringono a crescere e alzare il livello. Ma questo è anche il nostro credo di sempre, crescere, fare qualcosa di diverso pur non dando mai per scontato quanto fatto prima, non scostandosi mai dal nostro ambiente che è Grottazzolina e non quello dei grandi centri, vivendo le vittorie e le sconfitte nel modo giusto”.

    Arrivato in Italia (alla Lube) come ragazzo di belle speranze, Dragan Stankovic si appresta a vivere la sua diciassettesima stagione consecutiva in Superlega con l’immutata voglia di stupire, e dimostrare di essere ancora tra i migliori al mondo nel suo ruolo: “Non è semplice parlare dopo tutti questi complimenti, ringrazio davvero tutti per un benvenuto che non mi aspettavo così caloroso. Nell’ultima gara a Modena, alla domanda di uno dei giornalisti ho dichiarato subito che sarei venuto a Grottazzolina, forse anche contravvenendo alle regole mediatiche, ma io sono una persona molto diretta, non mi piacciono i ‘giochetti’, a me piace la trasparenza”.

    “Non sapevo molto di Grottazzolina nonostante i dieci anni passati alla Lube, ma da qualche anni ho visto la grande ascesa che ha avuto questo club. Nell’ultimo anno di A2 ho iniziato a seguire Marchisio, con cui ho giocato alla Lube. Mi aveva detto che l’obiettivo era provare a raggiungere la Superlega, che poi in effetti è arrivata. Nella passata stagione, dopo un brutto inizio, la società ha dimostrato di credere nei ragazzi che aveva scelto, e questa cosa mi ha colpito. In tanti avrebbero cambiato tecnico o tanti giocatori, qui si è creduto in ciò che già c’era dando serenità al gruppo, raggiungendo la salvezza addirittura prima dell’ultima gara. Anzi, a dire il vero si sono anche sfiorati i playoff… ma qualcosa bisognava lasciare anche per i prossimi anni no?!”. 

    Il sorriso generale non sposta però l’obiettivo che è ben chiaro nella testa di chi la Superlega la conosce come pochi altri al mondo: “Dovremo avere pazienza e consapevolezza che non sarà facile. Giocare a pallavolo in Italia è difficile, ci sono club che continuano ad investire tantissimo e non c’è mai un match semplice, ogni gara va disputata al 100%. Mi auguro di allenarci duramente ogni giorno, crescere durante il campionato e centrare il nostro obiettivo”. 

    Una mattinata densa di grandi emozioni, che sposta infine il suo focus sul punto centrale all’ordine del giorno, ovvero la presentazione della campagna abbonamenti. “Chi l’ha mai vista una storia così?!” è il nuovo claim scelto dal club, con un impianto comunicativo di chiara ispirazione cinematografica, frutto del lavoro sinergico svolto dal settore comunicazione del club, e nato da un’idea della grafica e social media manager Dania Spinosi a quattro mani con il dirigente delegato alla comunicazione Valerio Finucci.

    Un claim che nasce dall’idea di continuare a rappresentare la straordinarietà della presenza di un piccolo borgo come Grottazzolina tra i giganti della Superlega italiana, il campionato più bello del mondo, ma anche l’intento chiaro di mettere in evidenza come sia un territorio intero, ormai, ad aver adottato questa squadra aiutandola a reggere l’urto tra i grandi club. Locandina ispirata ad un classico degli anni ‘90, “Mamma ho perso l’aereo”, un film che è anche simbolo di famiglia, calore, attesa, valori che rispecchiano perfettamente lo spirito di M&G Scuola Pallavolo.

    La storia di un “piccolo” che si ritrova improvvisamente solo e deve ingegnarsi in tutti i modi possibili per difendersi dai grandi, intenzionati a derubarlo di tutto ciò che di più caro lo circonda. Un parallelo che calza a pennello con la piccola Grottazzolina, catapultata per la sua seconda stagione consecutiva nel massimo livello pallavolistico mondiale. Una storia da film, in cui tutti i tifosi sono chiamati ad essere protagonisti.

    In netta continuità rispetto alla passata stagione i parametri economici e i contenuti della campagna abbonamenti, che lascerà i prezzi invariati per i 685 vecchi abbonati con l’intento di premiare il loro gesto nella stagione passata, quando sottoscrissero la tessera come un vero e proprio “atto di fede” viste le tante incertezze logistiche che caratterizzarono l’estate 2024. Fino al 25 luglio sarà dunque periodo di prelazione, suddivisa in due momenti per permettere la conferma del posto (fino al 10/7) o la conferma dell’abbonamento con cambio di posto (dal 11/7 al 25/7). Non casuale la scelta del weekend di inizio della vendita libera, che partirà proprio in occasione della due giorni finale della Beach Volley Young Academy.

    Decisamente contenuti anche i prezzi per i nuovi abbonati (vedasi schema a fondo pezzo), con l’interessante novità costituita dall’abbonamento Under 12 (60€ per qualsiasi settore), accompagnata dall’allargamento della forbice per l’ottenimento della tariffa ridotta fino ai 16 anni di età. Simbolico il prezzo per i tesserati minorenni di Grottazzolina, che potranno godere dell’intera stagione di Superlega per soli 30€ andando a colorare il settore curva, così come confermati sono anche i “pacchetti sconto” per membri dello stesso nucleo familiare, per quello che vuole essere un chiaro intento di incrementare sempre di più il numero dei giovani e delle famiglie al palas e di trasformare sempre di più l’evento partita in un momento di festa e di divertimento per tutti. 

    PREZZI RISERVATI AI VECCHI ABBONATI CHE CONFERMERANNO L’ABBONAMENTO NEL PERIODO DI PRELAZIONE:

    CURVA: 150€ (ridotto 120€) – “Ska” 100€*

    TRIBUNA LATERALE: 200€ (ridotto 170€)

    TRIBUNA CENTRALE: 200€ (ridotto 170€)

    TRIBUNA GOLD: 350€ (ridotto 300)

    PREZZI NUOVI ABBONAMENTI S.S. 2025/26:

    CURVA: 165€ (ridotto 130€) – “Ska” 100€*

    TRIBUNA LATERALE: 220€ (ridotto 180€)

    TRIBUNA CENTRALE: 220€ (ridotto 180€)

    TRIBUNA GOLD: 385€ (ridotto 310)

    ABBONAMENTI SPECIALI:

    TRIBUNA VIP: 800€

    TESSERATI M&G SCUOLA PALLAVOLO UNDER 18: 30€ (solo settore Curva)

    UNDER 12: 60€ (qualsiasi settore)

    PACCHETTI FAMIGLIA:10% di sconto sul secondo abbonamento20% di sconto dal terzo abbonamento in poi

    Termini e Condizioni:L’abbonamento “Tribuna Gold” include l’accesso all’area hospitalityL’abbonamento “VIP” include il parcheggio riservato e l’accesso all’area hospitalityIl prezzo ridotto si applica alle persone Under 16 e Over 65Per Under 12 si intendono i/le nati/e a partire dal 2013 (incluso)*Prezzo riservato esclusivamente ai tifosi iscritti al gruppo organizzato “Skapigliati Volley Club Since 1990”

    (fonte: Yuasa Battery Grottazzolina) LEGGI TUTTO

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    Grattozzolina conferma, il vice Petkovic in posto 2 sarà l’iraniano Amir Golzadeh

    Sarà Amir Golzadeh, come anticipato da VolleyNews, il vice Petkovic per la stagione 2025-26 di Superlega in casa Yuasa Battery. Opposto iraniano classe 2003 per 205 centimetri di altezza, Amir viene da una terra che proprio in questi giorni è fortemente segnata da tensioni internazionali: starà dunque alla piccola comunità di Grottazzolina coccolare e proteggere un altro giovane talento che sbarca nel campionato italiano con tantissime belle speranze.

    “Non sono giorni facili questi per l’Iran” rivela il giovane opposto, coetaneo del predecessore Cvanciger, “per il momento stiamo tutti bene e l’auspicio è chiaramente quello di poter tornare quanto prima a parlare di altro.” I suoi genitori sono impegnati nell’insegnamento universitario, e l’educazione è la prima caratteristica che emerge parlando con Amir, che non nasconde la gratitudine al club per aver puntato su di lui: “Sono onorato di poter vivere l’opportunità di misurarmi con i migliori giocatori del mondo nel campionato più bello del mondo, onestamente la chiamata di Grottazzolina mi ha emozionato. Sono felice, perché sto raggiungendo i miei obiettivi. La scorsa stagione, aldilà della rimonta incredibile del girone di ritorno culminata con la salvezza, ha dimostrato che il club è molto bravo a lavorare sui giovani, per cui per me questa sarà una grande occasione di crescita!”

    Malgrado la giovane età Golzadeh non è alla prima esperienza lontano dalla sua terra: dopo essersi “fatto le ossa” nella sua Teheran nelle fila del Saipa, infatti, nella passata stagione si aprono per lui le porte di un importante club europeo, il ACH Volley Ljubljana, uno dei maggiori team sloveni con cui vince campionato e Coppa di Slovenia, oltre al campionato MEVZA, riservato alle migliori formazioni di diversi paesi dell’Europa centrale, affiliata alla CEV. Al Ljubljana gioca anche Champions League e Coppa CEV, e questi palcoscenici e risultati lo fanno subito notare per le sue doti fisiche ed atletiche, tanto da attirare le attenzioni di tanti club europei. Tra questi, però, il più lesto e convincente è la Yuasa Battery Grottazzolina. E ciò che più impressiona di Golzadeh è la veloce ascesa che ha avuto la sua pur breve carriera, soprattutto in nazionale. Nel 2021 vince con la sua nazionale under 19 la medaglia di bronzo ai campionati del Mondo, mentre un anno dopo vince il campionato asiatico under 20 e nel 2023 arriva anche la Coppa del Mondo, da titolare, con l’Iran under 21 che in finale regola l’Italia per 3-2. Arriva dunque la chiamata della nazionale maggiore, agli ordini di coach Roberto Piazza, che una manciata di settimane fa lo inserisce nella lista dei 30 convocabili in vista della VNL, tuttora in corso.

    “In campo” prosegue il ragazzo nel raccontarsi “i miei amici e compagni di squadra mi ripetono sempre che la mia abilità principale è distruggere la palla e la squadra avversaria (ride)… ma fuori dalla pallavolo non sono un distruttore, posso dirlo. Anzi, mi piace molto viaggiare e scoprire nuovi posti e città, mi piace immergermi nella natura, guidare la mia auto e ripararla. Sono un appassionato di auto, posso dirlo. Ho studiato matematica e meccanica e mi piacciono molto.”

    Grottazzolina aggiunge dunque al suo roster, in affiancamento a bomber Petkovic e ad altri “marpioni” esperti della Superlega, un talento cristallino da crescere, che nelle Marche ritroverà su sponda Lube anche il suo connazionale (e compagno di nazionale) Poriya Hossein Khanzadeh, sicuramente un riferimento importante per una più rapida integrazione. “Ci aspetta un campionato difficile e di livello altissimo, ma sono certo che tutti insieme potremo divertirci e fare bene. Personalmente voglio fare del mio meglio per la squadra e la gente di Grottazzolina, portando sorrisi e gioie, e festeggiando insieme il nostro obiettivo.” Che Grottazzolina sia il posto giusto per la definitiva consacrazione di Golzadeh tra i grandi sarà solo e soltanto il campo a stabilirlo, di sicuro i mezzi ci sono tutti.

    (fonte: Yuasa Battery Grottazzolina) LEGGI TUTTO

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    Grottazzolina riporta in Italia Lazar Koprivica: “Felice di tornare a misurarmi con i migliori”

    Nuovo annuncio in casa Yuasa Battery: a completare il reparto schiacciatori per la stagione 2025-26 di Superlega arriva infatti nel fermano Lazar Koprivica, esperto schiacciatore serbo (classe ‘91), autentico specialista dei fondamentali di seconda linea nonostante i due metri di altezza. Con Fedrizzi, Tatarov e Magalini, Koprivica andrà a completare un reparto che rappresenta un bel mix in termini di età ed esperienze, ma anche di caratteristiche tecniche.

    “Quando sono stato contattato dal club – le prime parole di Koprivica da neo-grottese – ero molto emozionato, non è per me la prima esperienza in Italia ma sono davvero felice di poter tornare a misurarmi con i migliori giocatori del mondo e nel miglior campionato del mondo.” 

    Un primo aspetto interessante della chiacchierata di benvenuto affrontata con il giocatore serbo è rappresentato dal fatto che la storia sportiva di Grottazzolina, nella sua unicità, sta davvero facendo il giro del mondo: “Siamo legati da una sincera amicizia con Dusan (Petkovic ndr), per cui ci seguiamo a vicenda nelle rispettive stagioni. Così ho avuto modo di scoprire un po’ l’incredibile storia sportiva di Grottazzolina, credo unica e difficilmente replicabile. Farò del mio meglio per aiutare la squadra a raggiungere i nostri obiettivi in questa stagione.”

    Una storia da film, disse l’onorevole (ed ex ct della nazionale di volley) Mauro Berruto ai tempi della promozione, un film che evidentemente attira anche giocatori importanti, volenterosi di prenderne parte e di contribuire a scrivere, sempre a piccoli passi, un nuovo capitolo di quella storia.

    Non fa eccezione Lazar Koprivica, che a dispetto di un nome forse meno noto di altri nel panorama pallavolistico italiano, è in realtà un giocatore dal curriculum importante: cresciuto pallavolisticamente nella prestigiosa “cantèra” della Stella Rossa di Belgrado, dove disputa anche le sue prime sette stagioni in massima serie, nel 2015 arriva la prima chiamata estera, e vola al Rennes, in Francia. Da lì inizia il suo girovagare per l’Europa, con esperienze nei massimi campionati di Romania e Grecia. Nel 2017 arriva anche la sua prima esperienza in Italia, a Padova (compagno di squadra di Andrea Canella, tra gli eroi che hanno contribuito a portare Grottazzolina in Superlega). Quindi il ritorno in patria, in top club serbi come il Partizan e la Stella Rossa, con una parentesi anche a Kragujevac. Due anni fa arriva di nuovo la chiamata del Nizza, ancora in Ligue A francese. E ora, una nuova chiamata dall’Italia, a Grottazzolina, pronta ad accoglierlo come da par suo, con Koprivica che porterà con sé anche la famiglia cui è molto legato: “Inizialmente verrò da solo, ma dopo qualche settimana arriveranno anche mia moglie e mio figlio.”

    Quattro campionati serbi, quattro Supercoppe e quattro Coppe di Serbia nel suo palmares, oltre a numerose presenze nelle coppe europee (Challenge, CEV e Champions League) e, nondimeno, un buon percorso in nazionale sin dalle giovanili. Due i campionati balcanici vinti in Under 21, categoria in cui porta a casa anche due medaglie di bronzo, all’europeo 2010 e al mondiale 2011. Due argenti a completare il curriculum giovanile con la selezione serba, agli Europei under 19 del 2009 e ai mondiali under 23 nel 2013. In nazionale maggiore partecipa, tra gli altri, agli European Games di Baku nel 2015 e alla VNL 2022 dove, come accaduto anche in altre parentesi con la sua Serbia, ricopre il ruolo di libero.

    “Il mio punto di forza è la ricezione” racconta Koprivica “fondamentale che mi consente di ricoprire diverse posizioni, come accaduto nelle mie ultime squadre. Di sicuro sono un atleta che punta molto sullo spirito di squadra, da questo punto di vista sento di poter dare tanto al gruppo di cui entrerò a far parte.”

    Descritto da tutti coloro che hanno avuto il piacere di condividerne lo spogliatoio come un ragazzo speciale, Koprivica è il classico elemento “aggiustatore”, il jolly che ogni coach apprezza per disponibilità e spirito di sacrificio. Un elemento esperto che va ad aggregarsi ad un gruppo, rinnovato per metà, che sta iniziando a solleticare l’interesse dei tifosi, che nel frattempo fremono in vista dell’imminente avvio della campagna abbonamenti.

    “Mi aspetto un campionato molto competitivo, dal momento in cui ho firmato con la Yuasa ho iniziato a prendere informazioni sugli altri roster in costruzione e devo dire che è incredibile come la Superlega italiana riesca ogni anno ad incrementare il proprio livello. Non sarà facile ottenere la salvezza in un contesto simile, non lo è mai stato in questo campionato. Posso però promettere ai tifosi che lotteremo ad ogni punto contro tutti, e che il loro supporto sarà molto importante per la riuscita dei nostri piani.”

    (fonte: Yuasa Battery Grottazzolina) LEGGI TUTTO

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    Grottazzolina, Falaschi e Rafael: storia di una amicizia speciale nata per una ‘pallonata gentile’

    Una storia incredibile. Protagonista: Rafael Z., originario delle Filippine e residente in Canada. Da qualche giorno – lo ha scritto lui sui social – è diventato tifoso della Yuasa Battery Grottazzolina grazie a una… pallonata in faccia. Sembra quasi un romanzo, ma il bello dello sport, soprattutto ai suoi livelli più alti, è che in nome di una passione può accadere di tutto, anche ciò che normalmente parrebbe impossibile.

    Tutto nasce, come spesso accade ai giorni nostri, dai social. Grottazzolina presenta il nuovo palleggiatore Marco Falaschi (lunga esperienza in Europa, titoli, Nazionale), e il post del suo arrivo in maglia Yuasa Battery viene condiviso, tra i tanti, da un ragazzo poco più che trentenne dai lineamenti orientali, residente in Canada. La cosa incuriosisce, in fondo Grottazzolina si sta facendo conoscere, ma certamente non è ancora un club di fama mondiale. L’ufficio stampa lo contatta e viene così a conoscenza di una storia meravigliosa dove la parola ‘gentilezza’ è alla base di tutto.

    “Il mio percorso da tifoso di Falaschi si è consolidato nel corso degli anni – racconta Rafael – All’inizio ero un grande tifoso degli Stati Uniti e della Polonia, parlando di nazionali maschili. Quando Falaschi e la Nazionale italiana sono arrivati alla VNL di Ottawa nel 2022, però, ho iniziato ad apprezzarli, vedere Giannelli giocare dal vivo è un po’ come guardare un’opera d’arte!”.

    “Sono diventato improvvisamente un suo tifoso quando mi ha accidentalmente colpito in faccia con una pallonata durante il riscaldamento tra un set e l’altro: sono cose che capitano di frequente, eppure lui si è fermato ed è immediatamente venuto ad abbracciarmi. È iniziato tutto da lì. Da quell’episodio, ad ogni partita dell’Italia ci si salutava. Ho capito che avevo di fronte un campione vero, e dopo quella parentesi, ho iniziato a seguirlo: lui giocava a Taranto. Guardavo le sue partite dal Canada, poi è tornato alla VNL 2023, stessa interazione. Nonostante fosse passato parecchio tempo si è ricordato di noi, e si è avvicinato per abbracciarci, probabilmente nessun altro lo avrebbe mai fatto, ecco perché Falaschi è così speciale. Poi ho seguito il suo percorso a Padova, e per dimostrargli il mio supporto, anche se sono lontano, ho comprato appositamente la sua maglia. Mi è dispiaciuto che Padova non lo abbia confermato, ma quando ho letto che si trasferirà a Grottazzolina ho capito immediatamente per quale squadra tiferò nella prossima stagione!”.

    foto Yuasa Battery Grottazzolina

    Una storia che ribolle di sana passione per il volley: “Anch’io gioco a pallavolo qui in Canada, ovviamente a livelli amatoriali. Gioco come libero, la passione per questo sport è talmente elevata che aldilà delle categorie la pallavolo rappresenta una parte importante della mia vita”.

    Grottazzolina, dunque, grazie ad una pallonata in faccia e ad un campione di gentilezza, avrà un nuovo tifoso dall’altra parte dell’Oceano: “Se farò il tifo per la sua nuova squadra? Sì, sicuramente! E tiferò per Grottazzolina anche se un giorno Falaschi non dovesse più giocare lì, perché questo interesse nei confronti della mia storia mi ha colpito e stupito, non è comune trovare questo tipo di sensibilità nei confronti di un semplice appassionato nei club di così alto livello, specialmente al giorno d’oggi. Grazie davvero di cuore per la sorpresa.”

    Davvero una bella storia, ma noi di VolleyNews quanto sia speciale Marco Falaschi lo abbiamo ben presente da molto tempo. Così come speciale è la società di Grottazzolina, compreso il responsabile della comunicazione Fabio Paci che, da giornalista di razza qual è, ci ha regalato questo bel racconto. Quelle di Grottazzolina sono anche persone dotate di grande umanità, riconoscenza e senso di ospitalità e non ci sorprende che abbiano invitato Rafael ad andare ad assistere a una partita di persona. Ovviamente con indosso la maglia numero 5 di Marco Falaschi! “Non vedo l’ora, proverò ad organizzarmi” la sua risposta.

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    Ufficiale, Marco Falaschi è il nuovo regista di Grottazzolina: “Credo nel concetto di squadra”

    Un curriculum che parla da solo, una carriera fatta di vittorie, di esperienze internazionali e di talento cristallino. E ora, una nuova sfida all’orizzonte: la Yuasa Battery Grottazzolina ha confermato quanto avevamo scritto a inizio aprile e ha annunciato l’ingaggio di Marco Falaschi, palleggiatore toscano classe 1987, pronto a vestire i colori grottesi nella stagione 2025/2026.

    Con 219 presenze in Superlega e 19 in azzurro, Falaschi porta con sé una valigia piena di tecnica, intelligenza tattica e, soprattutto, una leadership silenziosa ma riconosciuta ovunque. Non un volto nuovo tra i tanti, dunque, bensì un vero e proprio “faro” per il gruppo di coach Ortenzi, con gli elementi più giovani che potranno prenderlo come punto di riferimento e i più esperti che troveranno in lui una validissima spalla cui poggiarsi per continuare a scrivere pagine indimenticabili della storia pallavolistica del club marchigiano.

    Nato a Pisa ma cresciuto pallavolisticamente a Santa Croce sull’Arno, nella sua ultraventennale carriera ai massimi livelli Falaschi esordisce in A2 appena sedicenne proprio nei Lupi, per poi farsi le ossa in prestito in Serie B tra Pescia e Massa, sempre nella sua amata Toscana. Rientra a Santa Croce maturato, e a parte una parentesi a Spoleto nel 2007-08 rimane nel piccolo borgo conciario fino al 2010, quando arriva per lui la possibilità di esordire in massima serie con Castellana Grotte. Qui rimane per tre stagioni, che diventeranno poi quattro aggiungendo l’annata 18-19 sempre in massima serie, e proprio con il club pugliese conquista la Coppa Italia di Serie A2 nella stagione 2011/2012.

    Un trampolino di lancio che lo porta lontano, fino ai palcoscenici internazionali: nel 2013 passa al Budvanska Rivijera con cui vince Super League e Coppa del Montenegro, quindi i quattro anni in Polonia tra Gdansk, Katowice e Zaksa, nell’ambito dei quali aggiunge al suo palmares anche una Coppa di Polonia ed una Supercoppa. Dopo la parentesi a Siena in A2 nel 2019-20, l’anno successivo torna in massima serie e non riscende più: a Civitanova nella stagione 2020-21 affianca De Cecco e, con Marchisio dalla stessa parte del campo, aggiunge al palmares scudetto e Coppa Italia; quindi i due bienni a Taranto prima, e Padova più recentemente, tutti conclusi con altrettante salvezze conquistate.

    Prestigioso anche il palmares in maglia azzurra, dove oltre alle già citate 19 presenze può vantare una medaglia d’oro ai Giochi del Mediterraneo 2013 e due medaglie di bronzo, alla World League 2013 e ai Giochi del Mediterraneo 2022. La sua prima presenza in Nazionale risale all’estate del 2011, durante la World League, entrando in punta di piedi ma lasciando subito il segno grazie a una regia ordinata, elegante, efficace. Una carriera in cui ha sempre messo al centro il gruppo, il gioco pulito e la capacità di esaltare i compagni.

    Nella stagione appena trascorsa Falaschi ha indossato la maglia della Sonepar Padova, dove ha confermato di essere un regista lucido, affidabile e sempre pronto a prendersi responsabilità nei momenti chiave. Ora, la scelta di Grottazzolina. Un progetto serio, ambizioso e dalla fortissima componente passionale, per una realtà che si affaccia per il secondo anno consecutivo alla Superlega con la voglia di sorprendere ancora, e di consolidarsi tra i grandi. E lo fa, scegliendo chi sa cosa significa vincere, lottare, costruire.

    “Già una ventina di anni fa a Santa Croce nel 2003 da aggregato in prima squadra venni a giocare nel Palas di Grotta, un bel palazzetto caldo e un bel fortino. Quest’anno sono uscito col mal di testa dal PalaSavelli dunque direi che le buone premesse ci sono tutte. All’inizio era normale pagare lo scotto della neopromossa e non è affatto semplice al primo anno salvarsi. Sono contento sia stata Grotta a salvarsi da neopromossa, mi era successo con Taranto qualche anno fa e non accadeva da tanti anni”.

    “Ripartiamo da un gruppo che più o meno già sappiamo e che a me piace ma l’obiettivo è la salvezza prima possibile perché anche la neopromossa Cuneo sta costruendo una buona squadra. Ci sarà da battagliare ovunque, da Padova a Monza a Cisterna, in ogni Palas. Pensiamo al nostro gioco e dare il nostro imprinting. Entro in punta di piedi per capire il roster anche se conosco tutti, alla mia età ‘purtroppo’ mi capita spesso. Puntiamo alla salvezza prima di tutto, con l’obiettivo di vedere un PalaSavelli gremito sin dall’inizio”.

    “Perchè ho detto sì a Grotta? A Padova mi son trovato bene due anni, società organizzata. Come accade in tutte le società e nello sport si è deciso di cambiare, ho appreso la decisione quando capivo che cercavano altro. Grottazzolina è arrivata, abbiamo valutato insieme la cosa, non ero solo io nel mio ruolo libero sul mercato. A tutti gli addetti ai lavori ho detto ‘io a Grotta andrei volentieri’: squadra grintosa e con un buon gioco e questo mi ha fatto piacere”.“Ho giocato con Marchisio a Civitanova, con Fedrizzi e di passaggio, con Petkovic tante volte contro e mi ha sempre fatto male, stavolta lo avrò dalla mia parte. Ci conosciamo tutti, ci siamo parlati tra di noi e può essere una stagione interessante”. 

    “Non ho le mani d’oro, di fenomeni al palleggio ce ne sono pochi e sono altri. Reputo De Cecco uno di questi, Giannelli un grande. Io mi affido alla tecnica – conclude Falaschi – che mi è stata insegnata e all’istinto, sono maniacale dal punto di vista tattico e credo molto nel concetto di squadra. Che vada oltre il campo, perché è importante stare uniti soprattutto quando le cose andranno male, e sono momenti che fisiologiamente capitano. Dovremo essere bravi a inseguire sempre il nostro obiettivo, che è la salvezza. Di tutto ciò che arriva dopo saremo ben lieti, creiamo un bel gruppo dentro e fuori dal campo. Non occorre essere tutti amici ma combattere tutti per lo stesso obiettivo”. 

    Coach Ortenzi potrà dunque contare su una pedina importante, capace di cambiare il ritmo del gioco con una finta, una palla spinta, una parola sussurrata nel momento giusto. Ma anche – e forse soprattutto – su un uomo di squadra, uno che conosce il valore del lavoro quotidiano, della fatica, della coerenza.

    (fonte: Yuasa Battery Grottazzolina) LEGGI TUTTO

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    Blengini presenta Iliya Petkov per Grottazzolina: “Può fare davvero bene”

    Conosciamo meglio il secondo volto nuovo della Yuasa Battery Grottazzolina in questa nuova stagione. In ordine di tempo, dopo Giulio Magalini, è stato infatti ufficializzato Iliya Petkov, che arriva in Superlega per la prima volta ma ha già alle spalle una buona esperienza internazionale, oltre che essere uno dei perni della squadra con la maglia della sua Bulgaria.

    Proprio in nazionale Petkov è guidato da un italiano come Gianlorenzo Blengini, il cui curriculum parla da solo. Il coach torinese, infatti, nelle squadre di club ha vinto due Coppe Italia di A2, una di Superlega e ben tre scudetti, mentre alla guida della nazionale italiana ha conquistato l’argento Olimpico a Rio nel 2016, un Bronzo Europeo nel 2015 e l’argento nella Coppa del Mondo 2015 in Giappone.

    Da maggio dello scorso anno è alla guida della nazionale bulgara e dunque conosce alla perfezione sia Georgi Tatarov che Iliya Petkov. E proprio sul nuovo centrale della Yuasa Battery Blengini ha speso parole molto importanti partendo dal punto di vista tecnico. “E’ un ragazzo che già dall’anno scorso ho voluto stabilmente titolare, ha già fatto il titolare tutta l’estate scorsa e insieme a Grozdanov sono i due centrali che ho utilizzato di più fino ad oggi. E’ un ragazzo che ha già una maturità di gioco buona. Ha sviluppato anche esperienza nel campionato polacco e nel campionato francese nelle ultime due stagioni e lo scorso anno ha fatto secondo me un salto di qualità importante, a mio avviso può fare davvero bene. E’ un giocatore con spiccate qualità di salto, molto abile in attacco e con una buona battuta in salto, potente ma che sta diventando anche abile nelle variazioni. Deve continuare a progredire nella capacità di muro e soprattutto nella comprensione dello sviluppo del gioco avversario”.

    A Grottazzolina molta attenzione viene posta anche all’aspetto umano, alle capacità non solo tecniche che sono insite nel giocatore stesso. E il report che fa Blengini è di quelli molto lusinghieri, anche in questo caso: “Per quanto attiene il punto di vista personale ed umano, Petkov ha un’attitudine al lavoro che lo rende un giocatore da prendere come esempio. Quale capitano della nazionale qui in Bulgaria ho scelto Grozdanov, ma quando non Grodzanov non c’è il capitano è lui perché è un ragazzo che è un esempio di impegno, di applicazione e anche di atteggiamento nei confronti del lavoro e della capacità di migliorare. Sono molto contento che abbia l’opportunità di dimostrare queste cose nel campionato più bello del mondo, e di farlo in una società che ha dimostrato, ma non avevo grossi dubbi a riguardo, di saper lavorare molto bene e di saper puntare sugli esordienti, per far compiere loro il percorso giusto. Sono quindi contento che il ragazzo abbia l’opportunità di poter fare questo percorso per continuare a progredire perché il suo impegno è quotidiano ed è del 100%”. LEGGI TUTTO