Lancia, per il CEO Napolitano il futuro passa dalle auto elettriche alle vendite in Europa
Ma Napolitano non è uomo da tirarsi indietro con il mare in burrasca e da buon velista qual è, è pronto a navigare seguendo vento e corrente: “lI futuro di Lancia è già presente ed entro la fine del 2022 avremo un primo assaggio del nuovo corso che ci porterà a diventare un Marchio credibile nel mercato premium, all’insegna di una mobilità innovativa, pulita e sicura. Il nostro domani poggia su basi solide, ben radicate in un passato glorioso e un presente costellato dai successi della Ypsilon: la fashion city car è infatti leader del segmento B in Italia, oltre che la seconda vettura più venduta in Italia, con una quota del 14,3%. Un primato consolidato dalla Ypsilon Alberta Ferretti, la nuova serie speciale nata dall’incontro con la famosa stilista italiana e presentata a Milano lo scorso febbraio, che ha già raggiunto il 10% come mix di quota. E il 2022 è iniziato molto bene, nonostante le difficoltà che tutti conosciamo con la quota del brand salita al 3,2%. Tutti numeri che declinati con i tre pilastri del nostro piano a dieci anni, approvato e budgettizzato dal Board daranno vita a una gamma capace di coprire il 50% del mercato, con una cadenza di un nuovo prodotto ogni due anni”.
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Lancia verso il rilancio, con Ypsilon e le altre
Per la cronaca, parliamo della nuova Ypsilon nel 2024, della nuova Aurelia (ma è solo un nickname, un nome di riferimento) nel 2026 e della nuova Delta (anche qui solo riferimento) nel 2028: “Il piano industriale presentato qualche settimana fa da Tavares indicava però chiaramente che al 2030 il cluster premium deve moltiplicare di 5 volte i profitti e i ricavi devono aumentare da 4 alll’11%. Quindi non possiamo perdere tempo, ma dobbiamo sfruttare ogni occasione per creare le condizioni giuste affinché i modelli che lanceremo trovino la strada spianata per ottenere i risultati che ci aspettiamo. Mi rendo conto si pensi che c’è da aspettare due anni per una nuova vettura. Ma qui non si tratta tanto di lanciare un nuovo modello, ma di rilanciare un brand, qualcosa di totalmente nuovo. In realtà, dobbiamo ricostruire un Marchio e dobbiamo renderlo credibile nel mondo premium: non è una cosa che s’improvvisa, va costruita passo a passo, preparando la rete, i servizi al cliente, la qualità del prodotto”.
“Della nuova Ypsilon avrete un assaggio entro la fine dell’anno – ha proseguito Napolitano – sarà una vettura di 4 metri, più grande, trasversale. Una sfida importante perché dobbiamo andare a prendere anche un target più maschile. È presto per dire se la ‘vecchia’ (piano con le parole… ndr) Ypsilon resterà sul mercato, ma la nuova sarà solo elettrica o ibrida. Comunque siamo ai dettagli”.
Diverso il discorso per la (teorica) Aurelia (sarà un crossover?) e per la (teorica) Delta. “Nel primo caso, il lavoro è in stato avanzato. Ma parliamo dell’ammiraglia Lancia. Una vettura di circa 4.60 metri. Quando abbiamo avviato il design, siamo partiti proprio dalla base dell’Aurelia; ora direi che non è più come all’inizio. Parliamo di una vettura con dimensioni importanti, che cercheremo di far sembrare ancora più importante. Sarà solo elettrica e cercheremo di arricchirla con il meglio di quello che ha Lancia in termini di tecnologia. Elettrica ovviamente sarà anche la Delta che ho voluto come primo input muscolare, dura e sono stato assecondato dai designer nei primi sketch, ma difficilmente resterà così…”.
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Lancia, la sostenibilità è al primo posto
Già, la sostenibilità elegante: per Lancia significa focalizzarsi sul suo design senza tempo, reinterpretato in chiave moderna e contemporanea, lavorando su alcuni dei suoi elementi più iconici. Ad esempio, racconta sempre Napolitano “lo stilema del ‘calice’, che dà forma al frontale di tutte Lancia, sarà rivisitato grazie ad innovativi elementi illuminanti. Anche i volumi diventeranno sostenibili, anche se sempre eleganti, attraverso nuove linee più leggere, affusolate e sinuose. Il tutto si traduce nell’elettrificazione del brand per una mobilità innovativa e pulita. Dal 2026, il Marchio lancerà infatti solo modelli 100% elettrici e dal 2028 venderà solo vetture elettriche, due anni prima rispetto al programma della stessa Stellantis. Senza dimenticare che sostenibilità elegante significa anche utilizzare materiali innovativi che consentiranno a Lancia di diventare il Marchio di Stellantis con la più alta percentuale di materiali riciclati. Nei modelli di cui sopra, il 50% delle superfici che si toccano saranno realizzate con materiali riciclati o eco-sostenibili”.
E qui arriviamo all’altro pilastro, la centralità del cliente che per Napolitano è parte integrante della rivoluzione Lancia: “Non vogliamo essere secondi a nessuno in termini di valore del brand e per soddisfazione dei clienti. Quindi necessariamente questa soddisfazione parte da quando si entra nell’abitacolo. E prendendo ispirazione dagli esclusivi interni delle sue vetture del passato, infatti, la prossima generazione del Marchio offrirà un ambiente accogliente e familiare. Lavoreremo molto sugli interni, che somiglieranno quasi a oggetti di interior design e per questo stiamo pensando ad una collaborazione con qualche designer italiano di grande spessore. Se invece si considera la tecnologia di bordo sarà semplice e intuitiva, coerente con il DNA del Marchio. Lo conferma ad esempio, la S.A.L.A. (Sound Air Light Augmented), un’interfaccia virtuale, essenziale e intelligente, con cui il cliente, avrà il controllo dell’abitacolo premendo un solo tasto: dal suono dell’impianto audio al climatizzatore, fino all’illuminazione”.
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Lancia pronta a tornare in Europa
Raccontato a parte il pilastro finale, quello cioè della responsabilità sociale, costruire la rete di concessionarie giusta per “esportare” il Marchio Lancia anche in Europa. “Nelle prossime settimane annunceremo l’apertura dei primi mercati esteri e per ognuno di essi la nomina di un country manager, il quale dovrà costruire la sua squadra, lavorare in coordinamento con noi alla strategia di lancio della nuova Ypsilon, nominare la rete di vendita. Nel tempo puntiamo ad aprire 100 punti vendita in Europa, nelle 60 più importanti città europee, da sommare a quelli italiani che oggi sono 220. Alla fine dovremmo arrivare intorno ai 250. Non ci serve capillarità, non ci servono tanti showroom o grandi dealer. Ci serve grande qualità, nel servizio ai nostri clienti per trovare il nostro spazio all’interno di quei mercati. Non è necessario entrare in tutti i mercati, ma avere un posizionamento credibile dove conta, entrare e cercare clienti, appassionati, anche tra i collezionisti. Ecco cerco concessionari che abbiano questa stessa passione, questo cuore, questa energia. Non imporremo Lancia in nessun mercato. Per questo la parola d’ordine è qualità. Lo è già per Stellantis, figuriamoci per il Premium”.
“Se la macchina non è perfetta non esce dalla linea di produzione – ha precisato Napolitano, che poi ha proseguito – Per questo quando ho presentato il nostro piano al board non mi sono fatto attrarre dalla trappola di voler far tutto e subito. Poi, se servirà e le cose andassero bene, faremo sempre in tempo ad aggiungere delle cose. Ora noi dobbiamo farne poche e ben fatte. in questo devo dire che sto imparando molto da… Imparato (CEO Alfa Romeo ndr), con lui abbiamo uno scambio di informazioni costante e totale, la nostra è una strategia comune, condividiamo tutto, al netto della diversificazione di stile e contenuti. Come pure mi sta dando un grande aiuto lo stesso Tavares, grande appassionato di Lancia, di auto, di corse. Vederlo correre su una Stratos privata è stato un piacere. E a chi non piacerebbe rifare una Delta Integrale, sarebbero esercizi ideali per rafforzare il brand, am per ora stiamo sognando”.
Poi Napolitano tocca il caso delle vendite on line, dove il processo di acquisto segue un iter ormai diventato quasi abituale: “È un processo che molto spesso non inizia in concessionaria, ma a casa, in ufficio, insomma online e noi vogliamo essere un benchmark all’interno di Stellantis con un uso massivo del digitale, in particolare fuori dall’Italia, dove prevediamo che almeno il 50% delle vendite sarà fatta su Internet. Ma questo non intaccherà assolutamente il ruolo del leader, che alla fine casa lo stesso strumento del cliente”.
Sguardo rivolto al futuro
La chiusura arriva con i fuochi artificio quando ai tocca il discorso del logo e Napolitano non si nega. “Lo abbiamo studiato, lo stiamo studiando in maniera approfondita. Ha ancora tutti gli elementi della storia che racchiude, ma si è un po’ indebolito rispetto al suo impatto. Pochi loghi portano con se il nome del fondatore, diciamo che si potrebbe fare qualcosa per rinforzarlo. Ha elementi nobili e si presta molto ai nuovi NFT. Sto studiando anche il metaverso che mi appassiona perché ti dà la possibilità di creare, inventare. In teoria potrebbero anche sostituire le concept car ma si possono fare anche entrambe. Le one-off? Mi scrivono in tanti, ma dovrei farle con un motore tradizionale e non lo troverei affine alla linea scelta dal brand, piuttosto devo fare qualcosa di appropriato. La Lancia anche fuori dall’Europa? Potrebbe essere interessante, ma è un progetto ancora più lontano. Diciamo che non è tra le priorità, c’è così tanto spazio in Europa. Non ci sto nemmeno pensando, perchè la lista delle cose da fare è così lunga…”.
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