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    F1, Wolff senza segreti: dall'espulsione a scuola fino alla svolta con Hamilton

    ROMA – I fantasmi del passato possono assumere – anche inconsciamente – il controllo della nostra vita. Traumi infantili che pensavamo superati, ma che non lasciano in pace neanche Toto Wolff. Scheletri che dall’armadio del team principal della Mercedes proprio non vogliono andare via, svelati da lui stesso in un’intervista edita dal “Times”. “Avevo 12 anni, ero in aula al ‘Lycée Francais’ e il preside mi ha convocato nel suo ufficio. Nonostante la scuola avesse sollecitato i miei genitori, le tasse di me e mia sorella di 10 anni non erano state ancora pagate”, ricorda Wolff. Che continua: “Ho ancora negli occhi l’umiliazione di dover prendere tutte le mie cose dalla classe e andarmene tra le risate beffarde dei miei compagni. Cercare aiuto per migliorare la mia salute mentale mi aiuta a sbloccare un potenziale altrimenti soffocato dalla sofferenza”.
    Hamilton, la svolta
    Tutta una questione di testa, dunque, per un team principal capace di vincere otto titoli costruttori consecutivi in Formula 1. Tanti di questi successi glieli ha regalati Lewis Hamilton. Un rapporto che ha rischiato di incrinarsi nel 2016, quando la rivalità con Rosberg spinse fin quasi all’addio il britannico: “Era Natale – dice Wolff – e organizzai una cena. In cucina ero con Lewis e paragonai il nostro legame professionale a un matrimonio. A lui non piacque questa frase e discutemmo molto. Poi però ci trovammo sullo stesso piano”. Una chiacchierata in cucina che ha di fatto aperto l’era di Hamilton, interrotta dal trionfo di Max Verstappen sulla Red Bull. Anche per questo trauma, sportivo naturalmente, ci saranno volute ore di terapia, che però sembrano aver dato i frutti sperati. LEGGI TUTTO

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    F1, Bottas: “Non ho visto 'Drive to Survive', è un collage di varie situazioni”

    ROMA – La serie Netflix “Drive to Survive” svela i dietro le quinte della Formula 1. Oltre al duello Hamilton-Verstappen, la scorsa stagione ha visto anche l’addio di Valtteri Bottas che, dopo sette anni di Mercedes, è passato ora all’Alfa Romeo. L’ottavo episodio della serie (“Dances With Wolff”), racconta proprio della decisione del team principal austriaco. Intervistato durante i test ufficiali in Bahrain, Bottas ha detto: “Non ho visto niente, quindi non so in realtà cosa si mostri. Ovviamente, si prendono pezzi da diverse gare e varie situazioni, quindi non posso davvero dire molto. In generale non mi piace molto guardarmi in TV”.Guarda la galleryNuova Alfa Romeo C42: Bottas e Zhou sfoggiano il tricolore
    Le parole di Bottas
    Una percezione, questa, condivisa dallo stesso Toto Wolff, che ha criticato “Drive to Survive”. Ora però è tempo di guardare al 2022, con Valtteri Bottas che non è rimasto pienamente soddisfatto della tre giorni di prove in Bahrain: “Non abbiamo concluso bene l’ultima giornata, ma quando il volume del carburante è sceso abbiamo fatto dei giri più rilevanti. Nei Gp ad alto consumo di carburante i dati erano piuttosto promettenti, quindi abbiamo imparato molto”. “Certo – ha concluso il finlandese – mi sarebbe piaciuto fare più giri, ma sono pronto. In settimana avremo alcune sessioni di prove libere per mettere a punto il nostro assetto”. Si avvicina infatti il Gran Premio del Bahrain, prima tappa di questo 2022 a quattro ruote. LEGGI TUTTO

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    F1, Bottas su 'Drive to Survive': “Non ho visto nessun episodio”

    ROMA – Sta facendo parlare molto di sé la quarta stagione di “Drive to Survive”, serie Netflix che racconta i retroscena della Formula 1. Tra gli altri temi, nella scorsa stagione ha tenuto banco la vicenda di Valtteri Bottas che, dopo sette anni di Mercedes, è passato ora all’Alfa Romeo. L’ottavo episodio della serie (“Dances With Wolff”), racconta proprio della decisione del team principal austriaco. Intervistato durante i test ufficiali in Bahrain, Bottas ha detto: “Non ho visto niente, quindi non so in realtà cosa si mostri. Ovviamente, si prendono pezzi da diverse gare e varie situazioni, quindi non posso davvero dire molto. In generale non mi piace molto guardarmi in TV”.Guarda la galleryNuova Alfa Romeo C42: la monoposto del Biscione ha l’ala tricolore
    Sui test in Bahrain
    Una percezione, questa, condivisa dallo stesso Toto Wolff, che ha criticato “Drive to Survive”. Ora però è tempo di guardare al 2022, con Valtteri Bottas che non è rimasto pienamente soddisfatto della tre giorni di prove in Bahrain: “Non abbiamo concluso bene l’ultima giornata, ma quando il volume del carburante è sceso abbiamo fatto dei giri più rilevanti. Nei Gp ad alto consumo di carburante i dati erano piuttosto promettenti, quindi abbiamo imparato molto”. “Certo – ha concluso il finlandese – mi sarebbe piaciuto fare più giri, ma sono pronto. In settimana avremo alcune sessioni di prove libere per mettere a punto il nostro assetto”. Il Gran Premio del Bahrain infatti è sempre più vicino. LEGGI TUTTO

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    F1, Wolff: “W13 uguale a quella di Barcellona. Abu Dhabi? Tutto superato”

    ROMA – È un Toto Wolff cambiato quello che si presenta in conferenza stampa durante i test ufficiali della Formula 1 in Bahrain. I team radio al veleno verso l’ormai ex direttore di gara Michael Masi sono infatti ormai alle spalle: “Abu Dhabi? Tutto superato. Abbiamo parlato tanto di questo, ma ora ci concentriamo sulla stagione attuale”. Tuttavia, il numero uno della Mercedes deve già dribblare le prime critiche, che hanno fatto notare una W13 diversa rispetto a quella vista nei test di Barcellona: “È solo una questione di sviluppo. La W13 ora in pista non è una versione B della nostra macchina: è la stessa vista a Barcellona, ma con le pance laterali diverse”.
    Sulla Ferrari
    Dalle prime analisi, sembrerebbe infatti emergere una livrea della W13 differente rispetto a quella vista a Montmelò, nello specifico per quanto riguarda l’ala che fa da supporto agli specchietti e le pance laterali. Critiche che Wolff rispedisce al mittente: “All’interno è la stessa macchina. Stiamo sentendo la FIA per essere sicuri, ma è un progetto già consegnato”. Un po’ di autocritica, nel frattempo, per quanto riguarda il suo carattere: “Lo scorso anno ci sono state emozioni non positive, sarò più calmo. È la W13 che invece sarà più aggressiva, più ‘piccante’. È una macchina difficile da guidare”. Poi un commento sulla Ferrari: “Non lo dico per cortesia. Il concetto della F1-75 mi piace molto. È veloce tanto quanto Red Bull e McLaren”. LEGGI TUTTO

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    F1, Wolff: “La monoposto? È la stessa di Barcellona”

    ROMA – La conferenza stampa dei team principal nella pausa pomeridiana dei test ufficiali della Formula 1 in Bahrain vede un Toto Wolff diverso. I team radio al vetriolo verso Michael Masi sono ormai acqua sotto i ponti: “Abu Dhabi? Tutto superato. Abbiamo parlato tanto di questo, ma ora ci concentriamo sulla stagione attuale”. Tuttavia, il numero uno della Mercedes deve già dribblare le prime critiche, che hanno fatto notare una W13 diversa rispetto a quella vista nei test di Barcellona: “È solo una questione di sviluppo. La W13 ora in pista non è una versione B della nostra macchina: è la stessa vista a Barcellona, ma con le pance laterali diverse”.
    Le parole di Wolff
    Dalle prime analisi, sembrerebbe infatti emergere una livrea della W13 differente rispetto a quella vista a Montmelò, nello specifico per quanto riguarda l’ala che fa da supporto agli specchietti e le pance laterali. Critiche che Wolff rispedisce al mittente: “All’interno è la stessa macchina. Stiamo sentendo la FIA per essere sicuri, ma è un progetto già consegnato”. Un po’ di autocritica, nel frattempo, per quanto riguarda il suo carattere: “Lo scorso anno ci sono state emozioni non positive, sarò più calmo. È la W13 che invece sarà più aggressiva, più ‘piccante’. È una macchina difficile da guidare”. Poi ammicca alla Ferrari: “Non lo dico tanto per dire. La F1-75 e il suo concetto mi piacciono molto. In pista è alla pari di Red Bull e McLaren”. LEGGI TUTTO

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    F1, Wolff: “'Drive to Survive'? La odio, distorce la realtà dei fatti”

    ROMA – Ci si avvicina al lancio della quarta stagione di “Drive to Survive”, serie Netflix che rivela i dietro le quinte della Formula 1. L’11 marzo la piattaforma streaming metterà infatti online gli episodi, che però raccolgono già le prime critiche, come quelle mosse da Toto Wolff, team principal della Mercedes, dalle colonne di “indipendent.ie”: “Ho guardato i primi due episodi e già lo odio. Siamo come concorrenti e questo è aumentato gradualmente. Agli occhi di un pubblico giovane diventi così famoso in tutto il mondo. La Formula 1, nonostante sia globale, non ha mai avuto successo negli USA, poi è arrivata Liberty Media (casa di produzione, ndr), è arrivato Netflix e c’è stato uno slancio. Ma è spaventoso vedere quanto gli abbiamo permesso di entrare nelle nostre cose”.Guarda la galleryEcco la nuova Mercedes W13, l’arma d’argento di Hamilton e Russell
    Sul Gp di Russia
    “Il montaggio – continua infatti Wolff – è stato fatto in modo da creare scene mai accadute nella realtà: è una nuova dimensione”. Naturalmente, però, tutto questo ha fatto appassionare alle gare una fascia di popolazione molto giovane, prima esclusa a priori: “Ecclestone – continua Wolff – diceva che non gli interessavano i giovani perché non potevano comprare i Rolex, gli orologi del nostro sponsor. Ora tutto è cambiato con i social”. Infine, il manager austriaco commenta la decisione della FIA di interrompere i rapporti commerciali con il comitato organizzatore del Gran Premio di Russia: “Sono triste per il pubblico russo e per una parte di popolazione che non ha alcun interesse nella geopolitica. La Formula 1 è guidata fagli interessi economici, ma c’è un limite a tutto”. LEGGI TUTTO

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    F1, Wolff: “Odio Drive to Survive, crea scene mai accadute”

    ROMA – “Drive to Survive”, docu-serie sulla Formula 1 raccoglie già le prime critiche. Il prossimo 11 marzo uscirà la quarta stagione e Toto Wolff, team principal della Mercedes, dalle colonne di “indipendent.ie”, ha detto: “Ho guardato i primi due episodi e già lo odio. Siamo come concorrenti e questo è aumentato gradualmente. Agli occhi di un pubblico giovane diventi così famoso in tutto il mondo. La Formula 1, nonostante sia globale, non ha mai avuto successo negli USA, poi è arrivata Liberty Media (casa di produzione, ndr), è arrivato Netflix e c’è stato uno slancio. Ma è spaventoso vedere quanto gli abbiamo permesso di entrare nelle nostre cose”.Guarda la galleryHamilton e Russell svelano la nuova Mercedes W13
    Le parole di Wolff
    “Il montaggio – continua infatti Wolff – è stato fatto in modo da creare scene mai accadute nella realtà: è una nuova dimensione”. Naturalmente, però, tutto questo ha fatto appassionare alle gare una fascia di popolazione molto giovane, prima esclusa a priori: “Ecclestone – continua Wolff – diceva che non gli interessavano i giovani perché non potevano comprare i Rolex, gli orologi del nostro sponsor. Ora tutto è cambiato con i social”. Infine, il manager austriaco commenta la decisione della FIA di interrompere i rapporti commerciali con il comitato organizzatore del Gran Premio di Russia: “Mi dispiace per i russi che hanno alcun interesse geopolitico. Ma se è vero che la Formula 1 pensa anche al profitto, è anche vero che c’è un limite a tutto”. LEGGI TUTTO

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    F1, Versteppen punge la Mercedes: “Gli sconfitti screditano sempre i vincitori”

    ROMA – Max Verstappen, al suo primo titolo mondiale, si appresta a difendere il trionfo conquistato nel 2021 dagli assalti di Lewis Hamilton e della Mercedes. Dopo il Gran Premio di Abu Dhabi, la coda delle polemiche è proseguita per mesi e continua tutt’oggi, con lo stesso Verstappen che al “De Telegraaf” dice: “Coloro che sono sconfitti cercano sempre di togliere prestigio ai vincitori. Ma io sono ancora dalla parte di chi ha visto e si sta benissimo”. Una stoccata alla Mercedes e al suo team principal, Toto Wolff, che si è più volte scagliato contro la direzione di gara dell’ormai ex FIA Michael Masi, colpevole – agli occhi dell’austriaco – di aver favorito la Red Bull.Guarda la galleryLa nuova monoposto Red Bull RB18 per il Mondiale 2022
    Su Masi
    Ed è proprio Masi che Verstappen difende dopo mesi di commenti negativi sui social: “Lo hanno lasciato solo. Non sono contro i nuovi direttori di gara di Formula 1, ma – precisa l’olandese – la loro alternanza potrebbe portare ad ancora più differenze nella valutazione. Penso che sia meglio avere una sola persona con più aiuti”. Il campione del mondo, però, vuole che la sua vittoria venga considerata al di là dell’ultimo atto di Yas Marina: “Fortuna? Solo chi ha visto la gara ad Abu Dhabi lo dice. Ho costruito il titolo per tutta la stagione”. Infine, un commento sull’ostacolo più grande incontrato durante la preparazione: la buona forchetta. “A gennaio mi sono guardato allo specchio e ho pensato che era giusto rimettersi in forma. Mi piace il buon cibo, ma ero ingrassato di quattro chili. Ora sono nuovamente in forma”. LEGGI TUTTO