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    F1, Wolff: “Quadro generale deludente, molto lavoro da fare”

    ROMA – Le prime due tappe di questa Formula 1 pongono la Mercedes di fronte alla realtà dei fatti: Ferrari e Red Bull sono già molto più avanti in termini di progettazione. Al team principal viennese dunque non rimane che lo sviluppo lungo la stagione, ben consapevole del divario alla partenza: “Il quadro generale è deludente ed è chiaro che dobbiamo continuare a lavorare sodo se vogliamo fornire una prestazione migliore in Australia”. Al termine del Gran Premio dell’Arabia Saudita, Wolff ha aggiunto: “La gara di oggi è specchio del nostro livello attuale. I gap sembravano essere simili in qualifica e in gara: c’è molto lavoro da fare per poter rientrare nella lotta al vertice”.Guarda la galleryEcco la nuova Mercedes W13, l’arma d’argento di Hamilton e Russell
    Le parole di Russell
    Successivamente Wolff passa in rassegna le prestazioni dei suoi due piloti, a partire dalla clamorosa eliminazione di Lewis Hamilton, che sabato è stato tagliato fuori in Q1: “Sapevamo che sarebbe stato un pomeriggio difficile per lui. Le safety car non ci hanno aiutato. Russell ha fatto bene, ma era il massimo che potessimo sperare”. Anche il neopilota Mercedes ha ammesso: “Tutti stanno lavorando duramente per colmare il divario con Red Bull e Ferrari, ci manca il carico aerodinamico perché non riusciamo a far girare la macchina vicino all’asfalto. Ho spinto più che potevo e per me sono stati 50 giri al limite. È stata gara più fisica che abbia mai dovuto affrontare finora in Formula 1”. LEGGI TUTTO

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    F1, Wolff: “Prestazione deludente, dobbiamo lavorare sodo”

    ROMA – La Formula 1 non sorride alla Mercedes in questo avvio di 2022: i progetti di Ferrari e Red Bull risultano già vincenti e avviati. E al team principal viennese dunque non rimane che lo sviluppo lungo la stagione, ben consapevole del divario alla partenza: “Il quadro generale è preoccupante ed è chiaro che dobbiamo continuare a lavorare sodo se vogliamo fornire una prestazione migliore in Australia”. Al termine del Gran Premio dell’Arabia Saudita, Wolff ha aggiunto: “La gara di oggi è specchio del nostro livello attuale. I gap sembravano essere simili in qualifica e in gara: c’è molto lavoro da fare per poter rientrare nella lotta al vertice”.Guarda la galleryHamilton e Russell svelano la nuova Mercedes W13
    Russell al limite
    Successivamente Wolff passa in rassegna le prestazioni dei suoi due piloti, a partire dalla clamorosa eliminazione di Lewis Hamilton, che sabato è stato tagliato fuori in Q1: “Sapevamo che sarebbe stato un pomeriggio difficile per lui. Le safety car non ci hanno aiutato. Russell ha fatto bene, ma era il massimo che potessimo sperare”. Anche il neopilota Mercedes ha ammesso: “Tutti stanno lavorando duramente per colmare il divario con Red Bull e Ferrari, ci manca il carico aerodinamico perché non riusciamo a far girare la macchina vicino all’asfalto. Ho spinto più che potevo e per me sono stati 50 giri al limite. Dal punto di vista fisico questa è stata la gara finora più impegnativa per me”. LEGGI TUTTO

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    F1, Wolff: “Il nostro problema non è nella power unit”

    ROMA – Un inizio a tinte chiaroscure questo della Mercedes in Formula 1. La scuderia di Toto Wolff è riuscita sì ad agguantare il podio in Bahrain con Lewis Hamilton, ma in questo senso è stato decisivo il blackout di entrambe le Red Bull. Anche George Russell non ha dato l’apporto che forse ci si aspettava e quindi sotto inchiesta ci finisce il motore della W13, una pista che però il team principal della Mercedes si sente di escludere: “Non credo che ci siano grandi differenze tra power unit. La Ferrari ha fatto grandi passi avanti e se guardiamo al Bahrain è come se avessero surclassato tutti gli altri”, ha infatti detto l’austriaco, le cui parole sono riportate da “racefans.net”.Guarda la galleryEcco la nuova Mercedes W13, l’arma d’argento di Hamilton e Russell
    Le parole di Wolff
    I problemi iniziali di questa Mercedes per Wolff sono quindi da ricercarsi in altro. E il manager viennese individua quello che per lui può essere un punto debole della W13: “Prima di esprimere un giudizio su una nostra presunta carenza di potenza si devono analizzare i livelli di resistenza aerodinamica “. Sarebbe tutto una questione di telaio e di attrito e Wolff, che commenta: “Eliminare la resistenza da una macchina è facile: basta prendere una motosega e fare a pezzi l’ala posteriore, a Jeddah faremo questo”. LEGGI TUTTO

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    F1, Wolff: “La Ferrari sembra aver superato tutti”

    ROMA – L’avvio stentato della Mercedes in Formula 1 ha già messo in cattiva luce lo sviluppo della W13. La scuderia di Toto Wolff è riuscita sì ad strapparare il podio in Bahrain con Lewis Hamilton, ma solo perché le Red Bull sono uscite dai giochi. Anche George Russell non ha dato l’apporto che forse ci si aspettava e quindi sotto inchiesta ci finisce il motore della W13, una pista che però il team principal della Mercedes si sente di escludere: “Non credo che ci siano grandi differenze tra power unit. La Ferrari ha fatto grandi passi avanti e se guardiamo al Bahrain è come se avessero surclassato tutti gli altri”, ha infatti detto l’austriaco, le cui parole sono riportate da “racefans.net”.Guarda la galleryHamilton e Russell svelano la nuova Mercedes W13
    Il commento di Wolff
    I problemi iniziali di questa Mercedes per Wolff sono quindi da ricercarsi in altro. E il manager viennese individua quello che per lui può essere un punto debole della W13: “Prima di esprimere un giudizio su una nostra presunta carenza di potenza si devono analizzare i livelli di resistenza aerodinamica “. Sarebbe tutto una questione di telaio e di attrito e Wolff, che così commenta: “Ridurre la resistenza da una macchina fino a eliminarla è semplice: basta prendere una motosega e fare a pezzi l’ala posteriore e faremo questo in Arabia Saudita”. LEGGI TUTTO

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    F1, Wolff: “Difficile pensare di lottare per il titolo”

    ROMA –  Nonostante il terzo posto di Hamilton è un inizio non facile per la Mercedes, con il Bahrain che si è tinto di rosso Ferrari. Fin dai primi testi a Barcellona, le Frecce d’Argento si sono rivelate sottotono e i piloti, Lewis Hamilton e George Russell, hanno più volte confermato questo aspetto. Le altre scuderie credevano fosse però un tentativo di nascondersi, ma Toto Wolff – dalle colonne del “The Sun” – conferma: “Al momento ci risulta difficile anche solo pensare di poter lottare per un titolo mondiale”.Guarda la galleryEcco la nuova Mercedes W13, l’arma d’argento di Hamilton e Russell
    Il commento di Wolff
    La F1 W13 di casa Mercedes sembra non avere infatti lo slancio degli anni scorsi, quella predominanza in termini di cavalli capace di staccare le altre vetture. Il podio di Lewis Hamilton è infatti frutto del disastro Red Bull, mentre George Russell non è andato oltre la quarta posizione. Anche sul piano della strategia la scuderia di Brackley sembra in panne, con la scelta poco felice della gomma dura al primo pit stop. Il nemico della Mercedes in questo momento però si chiama “porpoising”, ossia le oscillazioni verticali. “È rassicurante – dice Wolff – vedere che altri team sono riusciti a risolvere questo problema, ma fatichiamo a trovare la soluzione. Ci auguriamo che non continui tutto l’anno. Ma in questo momento dobbiamo essere realistici: sei terza forza non puoi pensare di vincere”, ha concluso l’austriaco. LEGGI TUTTO

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    F1, Wolff: “Lottare per il vertice? Difficile ora solo pensarlo”

    ROMA – La Mercedes, nonostante il terzo posto di Lewis Hamilton, non sembra ritenersi soddisfatta della partenza di stagione, con il Gran Premio del Bahrain che si è tinto di rosso Ferrari. Fin dai primi testi a Barcellona, le Frecce d’Argento si sono rivelate sottotono e i piloti, Lewis Hamilton e George Russell, hanno più volte confermato questo aspetto. Le altre scuderie credevano fosse però un tentativo di nascondersi, ma Toto Wolff – dalle colonne del “The Sun” – conferma: “Al momento ci risulta difficile anche solo pensare di poter lottare per un titolo mondiale”.Guarda la galleryHamilton e Russell svelano la nuova Mercedes W13
    Le parole di Wolff
    La F1 W13 di casa Mercedes sembra non avere infatti lo slancio degli anni scorsi, quella predominanza in termini di cavalli capace di staccare le altre vetture. Il podio di Lewis Hamilton è infatti frutto del disastro Red Bull, mentre George Russell non è andato oltre la quarta posizione. Anche sul piano della strategia la scuderia di Brackley sembra in panne, con la scelta poco felice della gomma dura al primo pit stop. Il nemico della Mercedes in questo momento però si chiama “porpoising”, ossia le oscillazioni verticali. “È rassicurante – dice Wolff – vedere che altri team sono riusciti a risolvere questo problema, ma fatichiamo a trovare la soluzione. Vogliamo eliminare questo problema al più presto, ma dobbiamo guardare la realtà: siamo la terza forza non possiamo pensare alla vittoria”, ha chiosato il viennese. LEGGI TUTTO

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    F1, Horner punge Wolff: “Io sempre tra pista e fabbrica, lui a Monaco come un esule fiscale”

    ROMA – Fra i due non c’è mai stato buon sangue e l’epilogo di Abu Dhabi dell’anno scorso ha acuito questo rapporto conflittuale. Christian Horner e Toto Wolff, team principal rispettivamente di Red Bull e Mercedes, si stuzzicano di continuo nelle loro interviste. L’ultimo a farlo è stato il britannico di Milton Keynes che in un’intervista al “Daily Mail” ha detto: “Se non sono in pista, sono in fabbrica. Non vivo a Monaco come un esule fiscale e non gestisco la mia squadra a distanza. Wolff viene dalla finanza e vede solo il bilancio. I suoi risultati sono frutto di questa mentalità. Non so se ha la stessa passione di un pilota: se tra dieci anni sarà ancora in Formula 1 o si ritirerà sul suo yacht di lusso”.
    Sulla Mercedes
    Parole taglienti, queste di Horner, che però fanno onore alla verità. Horner ha infatti corso per anni nelle categorie cosiddette minori, mentre Wolff nel 1998 ha fondato la venture capital “Marchfifteen” con l’amico René Berger ed è entrato in Formula 1 da azionista. Tuttavia, i risultati raccolti da Wolff sono sotto gli occhi di tutti e hanno ormai segnato un’era della Mercedes. I due, in sostanza, non potrebbero essere più diversi. “Abbiamo solo rapporti professionali. Non cenerei con lui, anche se non è cattivo. Mi piace stuzzicarlo”, dice il britannico. “C’è stata – aggiunge però Horner – una campagna per gettare ombre sul titolo di Verstappen. Ma il 2021 è passato”. La nuova stagione infatti si avvicina, con il Gran Premio del Bahrain che dista ormai solo una manciata di giorni. LEGGI TUTTO

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    F1, Horner: “Wolff esule fiscale a Monaco, io sempre tra pista e fabbrica”

    ROMA – Dopo il Gran Premio di Abu Dhabi i rapporti fra i due – già non buoni – sono precipitati. Christian Horner e Toto Wolff, capitani in pista per Red Bull e Mercedes, si punzecchiano reciprocamente nelle loro rispettive uscite a mezzo stampa. L’ultimo a farlo è stato il britannico di Milton Keynes che in un’intervista al “Daily Mail” ha detto: “Non vivo a Monaco come un esule fiscale e non gestisco la mia squadra a distanza. Wolff viene dalla finanza e vede solo il bilancio. I suoi risultati sono frutto di questa mentalità. Non so se ha la stessa passione di un pilota: se tra dieci anni sarà ancora in Formula 1 o si ritirerà sul suo yacht di lusso”.
    Le parole di Horner
    Parole taglienti, queste di Horner, che però fanno onore alla verità. Horner ha infatti corso per anni nelle categorie cosiddette minori, mentre Wolff nel 1998 ha fondato la venture capital “Marchfifteen” con l’amico René Berger ed è entrato in Formula 1 da azionista. Tuttavia, i risultati raccolti da Wolff sono sotto gli occhi di tutti e hanno ormai segnato un’era della Mercedes. I due, in sostanza, non potrebbero essere più diversi. “Abbiamo solo rapporti professionali. Non cenerei con lui, anche se non è cattivo. Mi piace stuzzicarlo”, dice il britannico. “C’è stata – aggiunge però Horner – una campagna per gettare ombre sul titolo di Verstappen. Ma il 2021 è passato”. Il Gran Premio del Bahrain è infatti questo weekend e le scintille non sfavilleranno solo in pista. LEGGI TUTTO