More stories

  • in

    Wimbledon avvisa Naomi Osaka. Nessun trattamento speciale. Probabile il forfait della nipponica

    Il Roland Garros è già stato cancellato dalla stagione di Naomi Osaka e Wimbledon potrebbe essere il prossimo. La numero due del ranking WTA è stata informata, secondo il quotidiano britannico ‘The Times’, che non avrà alcun tipo di trattamento speciale all’All England Club, quindi sarà obbligata a soddisfare tutti gli obblighi riguardanti la stampa, […] LEGGI TUTTO

  • in

    Wimbledon: Entry list Femminile. Tre azzurre al via

    Wimbledon in programma dal prossimo 28 Giugno 1 BARTY, ASHLEIGH (AUS) 2 OSAKA, NAOMI (JPN) 3 HALEP, SIMONA (ROU) 4 SABALENKA, ARYNA (BLR) 5 KENIN, SOFIA (USA) 6 SVITOLINA, ELINA (UKR) 7 ANDREESCU, BIANCA (CAN) 8 WILLIAMS, SERENA (USA) 9 SWIATEK, IGA (POL) 10 PLISKOVA, KAROLINA (CZE) 11 BENCIC, BELINDA (SUI) 12 KVITOVA, PETRA (CZE) […] LEGGI TUTTO

  • in

    Andrea Arnaboldi a Supernews: “Vittoria di un italiano a Roma? Mai possibile come quest’anno. Federer può vincere ancora. Tornerò sui campi dopo aver superato il mio infortunio”

    SuperNews ha avuto il piacere di intervistare Andrea Arnaboldi, tennista milanese classe 1987. Ai nostri microfoni, Andrea ha ricordato i momenti più significativi della sua carriera, come il match di qualificazione contro Herbert, disputato al Roland Garros nel 2015, l’incontro al meglio dei 3 set più lungo e con più game giocati nella storia del tennis, e ci ha parlato dei suoi piani futuri, al momento in stand-by a causa di un infortunio alla schiena. Il nostro ospite si è poi soffermato sul Masters 1000 di Roma, esprimendosi sulla possibilità di vittoria del torneo da parte di uno dei nostri azzurri. Infine, Arnaboldi augura a Federer di poter vincere ancora uno Slam, indicando lo svizzero come l’avversario contro cui sogna di giocare.
    Andrea, il tennis è una passione che ti è stata trasmessa da qualcuno o ti ci sei avvicinato da solo?Il tennis è una passione che mi ha trasmesso mio padre, quando ero piccolo. Poi, nel corso degli anni, è diventata una passione che ho fatto mia.
    Detieni il record dell’incontro al meglio dei 3 set più lungo e con più game giocati nella storia del tennis: a maggio 2015, infatti, in un incontro di qualificazione al Roland Garros, sconfiggi Herbert con il punteggio di 6-4, 3-6, 27-25, rimanendo in campo 4 ore e 30 minuti e disputando 71 game. Ci racconti come è andata? Che partita è stata?È una partita che non scorderò mai, tutt’ora ho un ricordo vividissimo e bellissimo di quel match. Una partita in cui stavo giocando bene, contro un avversario ostico. Dopo aver vinto il primo set, ricordo che nel secondo ho preso un break e l’ho perso. Poi, nel terzo set, sono ripartito con il piede giusto: stavamo sul 6-5 per me quando ho avuto il match point. Sembrava che la partita volgesse al termine, ma sprecai l’occasione di chiuderla, sbagliando di pochissimo un passante di dritto. Da quel momento in poi, il match è diventato durissimo: entrambi giocavamo benissimo i nostri game di servizio, eravamo solidi, il livello del match era alto, e pian piano siamo arrivati inizialmente fino al 15 pari, risultato che ha sancito l’interruzione del match per oscurità, per poi chiudere l’incontro il giorno successivo. Il giorno seguente si è giocato ancora per un’ora e venti minuti, con una tensione altissima perché ogni game poteva essere l’ultimo. Quell’incontro contro Herbert ha scatenato l’interesse di tutto il torneo, dal momento che difficilmente si vedono partite così lunghe. Ricordo ancora il momento del match point: un passante di dritto incrociato che mi ha permesso di vincere quel match infinito. Ho provato una sensazione di libertà e di soddisfazione che non scorderò mai.
    Nel 2015, al Roland Garros vinci il primo turno contro Duckworth in 5 set. È stata la tua prima vittoria nel tabellone principale di uno Slam, conquistata in rimonta al quinto set. È una delle partite più significative per te?Sì, vincere un turno in uno Slam non è per tutti. Il fatto di aver giocato nel main draw di uno Slam e di aver vinto il match rende quella partita una delle più importanti della mia carriera, anche per come è andato l’incontro, poiché ero sotto di 2 set a 0, con il match point a favore di Duckworth, e ho rimontato la partita vincendola 6 0 al quinto set. Sicuramente, quel Roland Garros è stato uno dei migliori momenti della mia carriera fino ad ora.
    A Wimbledon, nel 2019, hai giocato il primo turno contro Karlovic. Anche in questo caso, si è trattato della tua prima partita nel tabellone principale del torneo inglese. Che emozione hai provato? Wimbledon è lo Slam con maggiore fascino?Sì, per me ancora di più, dal momento che ho avuto modo di giocare le qualificazioni a Wimbledon, che vengono disputate in una sede diversa rispetto al circuito principale. Quindi, riuscire a passare le qualificazioni e giocare nel main draw ha tutt’altro impatto. È stato davvero bello giocare a Wimbledon. Purtroppo, non mi sono goduto molto il match che ho giocato in tabellone, perché affrontai Karlovic, un avversario davvero scomodo. Non giocai il mio miglior tennis, e quella partita scivolò un po’ troppo in fretta. Sicuramente, mi adopererò per riavere l’opportunità e rigiocarmi un main draw a Wimbledon per fare ancora meglio.
    Una domanda sugli Internazionali di Roma: vista la crescita esponenziale di tanti tennisti azzurri, come Sinner, Berrettini e Sonego, potrebbe essere un italiano a vincere il Masters di Roma dopo tanti anni? Nel torneo c’è un tennista-sorpresa, secondo te?Quest’anno c’è un’opportunità che vinca un italiano come non c’è mai stata ultimamente, o forse anche nella storia, perché così tanti tennisti azzurri di alto livello non so se ci sono mai stati. Penso che possa trionfare un italiano, me lo auguro, perché sarebbe davvero un bel traguardo per il nostro tennis. La sorpresa può esserci sempre, nel tennis non si sa mai, in ogni singola partita e in ogni singolo torneo può succedere di tutto, e magari potremmo assistere all’exploit di un giocatore che prima non aveva avuto grandi risultati, un po’ come Karatsev quest’anno: nessuno si aspettava dal russo questo rendimento da primi 10 del mondo.
    Ieri, Sinner ha battuto Humbert per 2 set a 0. Oggi, nel suo secondo turno, affronterà Rafael Nadal. Quante possibilità ha l’azzurro di passare il turno? Sinner è ad un livello di gioco tale da poter portare a casa il match o Nadal rimane l’indiscusso “re della terra rossa”?Credo sia un match apertissimo: 50 e 50 di possibilità per entrambi.
    C’è un tennista che sogni di affrontare?Mi piacerebbe affrontare uno tra Nadal e Federer. Se dovessi sceglierne uno, direi Roger. Chissà se capiterà.
    A proposito di Roger Federer, è molto atteso il suo ritorno. Essendo lo svizzero un fuoriclasse, può ancora ambire alla vittoria di uno Slam o il lungo stop che ha vissuto e la conseguente crescita di tanti tennisti non lo permetteranno?Sarà difficile. Dovrà dare il meglio di sé, ma penso che Federer possa farcela, perché nonostante il lungo stop è un giocatore che negli anni ha dimostrato di saper fare tanto e di saper vincere, sa bene cosa fare. Sì, è vero che ci sono nuovi tennisti e un diverso livello da affrontare, ma il tennis è sempre quello lì, quindi credo che Roger possa farcela ancora. Glielo auguro.
    Quali saranno i tuoi prossimi impegni sportivi? Quali obiettivi ti sei prefissato di raggiungere?Purtroppo, è un anno difficile. È partito bene con il primo torneo, ma da lì in poi ho sofferto e sto soffrendo tutt’ora per un infortunio alla schiena. Sono completamente fermo da un mese, quindi il mio primo obiettivo è quello di riprendermi e tornare in forma. Dopodiché, tornerò a guardare i calendari e a tornare sui campi. LEGGI TUTTO

  • in

    Wimbledon, addio al riposo della prima domenica (dal 2022)

    I Championships di Wimbledon sono da sempre il baluardo di molte tradizioni tennistiche. Si va oltre all’erba, superficie bellissima per fortuna tornata di moda negli ultimi tempi. Sui prati londinesi si è giocato ancora con le palle bianche, quando tutto il resto del tour si era già convertito alla palla gialla per migliorare la visibilità in tv. Per giocare sui courts verdi è necessario indossare un abbigliamento “prevalentemente bianco”, anche se il colore via via è entrato nello storico club. I teloni di fondo campo sono neutri, per non disturbare il gioco, …ma nell’edizione 2019 (l’ultima giocata) oltre allo sponsor storico sul tabellone dello score che indica il tempo ufficiale, è comparso anche un piccolo banner promozionale in basso laterale, molto discreto, di un partner tecnologico. Di piccole grandi tradizioni come questa, ce ne sono tante altre.
    Uno degli ultimi retaggi di un tennis che non c’è più era la storica frase “Never on Sunday”, ossia il giorno di pausa del torneo, la prima domenica, per consentire un minimo di “riposo”agli abitanti del quartiere, invaso pacificamente per la quindicina dell’evento. Anche per curare un po’ di più i campi, già mal messi dopo 6 giorni intensi di competizione.
    Nel’2022 cadrà anche questo “mito”: oggi nella conferenza stampa di aggiornamento sulla prossima edizione del torneo – confermato al 100% – è stato annunciato che dal 2022 i Championships si disputeranno su 14 giorni, come gli altri Slam. Addio alla “Middle Sunday”.
    Storicamente il torneo si concludeva di sabato (per il vero Never on Sunday) con la finale maschile a chiudere l’edizione. Fino al 1981. Nel 1982 infatti si disputò la prima finale maschile di domenica, con in campo il genio di John McEnroe sconfitto in 5 set dal tennis muscolare e offensivo dell’eterno rivale Jimmy Connors. Nella domenica di mezzo del torneo si era giocato solo in 4 occasioni: 1991, 1997, 2004 e 2016, per far fronte al grave ritardo causato dalle avverse condizioni meteo di un’inizio estate piovosa sulla capitale inglese.
    Si racconta che quella domenica 30 giugno 1991, la prima volta in cui ci fu tennis nella “Middle Sunday”, l’allora direttore del torneo Chris Gorringe disse “oggi è il migliore e il peggiore giorno della mia vita allo stesso tempo”. Molto British, ma rende l’idea. Del resto fu l’unico modo di salvare il torneo (vinto da Michael Stich), visto che su Londra imperversò tempaccio per  28 giorni di fila, con solo 50 partite terminate al primo sabato sulle 240 previste.
    Tornando all’attualità, ed alle parole della press conference odierna, l’amministratore delegato di AELTC Sally Bolton ha dichiarato: “Vogliamo che questo meraviglioso evento sia disponibile il più possibile per più persone in tutto il mondo, per condividere la gioia dei Championships. Includere la domenica di mezzo in modo permanente nel nostro programma ci consentirà di fare proprio questo e inserire una nuova tradizione di cui speriamo di poter diventare immensamente orgogliosi”. Un giorno in più di gara significherà anche un incasso extra importante… A Wimbledon sono in previsioni importanti investimenti, forse la scelta è arrivata anche per questo. “Nel corso del tempo Wimbledon si è continuamente evoluto per soddisfare le mutevoli richieste e comportamenti dei nostri fan, cambiando sempre e rimanendo sempre noi stessi”.
    Aggiungono inoltre che “Giocare la domenica di mezzo ci consente di fare di più con il secondo lunedì, noto come “manic” per una buona ragione”. Infatti storicamente il programma del secondo lunedì era ricchissimo, con in campo contemporaneamente tutti gli ottavi di finale (maschili e femminili), per una miriade di match di altissimo livello, tanto da diventare a suo modo folle e iconico.
    La direzione del torneo, conferma la presenza di pubblico sugli spalti per quest’anno: “Ci auguriamo vivamente che il 25% della capacità sia una posizione minima da cui possiamo partire”.
    Buone notizie quindi, sperando che la situazione Covid non peggiori nuovamente in UK (e non solo…), eccetto che per i nostalgici della tradizione più integralista. Wimbledon resta il baluardo di molta della tradizione del gioco, ma è anche un evento che ha avuto il coraggio di innovare in tanti aspetti. Forse il mito dei Championships deriva proprio dall’abilità di restare in perenne equilibrio tra nuovo e vecchio, tra passato e futuro. Solo se hai radici forti, cresci verso il cielo.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Wimbledon progetta nuove strutture: stadio da 8000 posti e campi per le “quali”

    Il progetto del “nuovo” Wimbledon

    Nonostante i problemi della pandemia, Wimbledon guarda al futuro con ambizione e progetta nuovi campi e strutture. L’All England Lawn Tennis Club, sede dei mitici Championships, ha iniziato il suo processo di ampliamento già nel 2018, quando ha acquistato l’attiguo Wimbledon Park Golf Club (per la cifra ragguardevole di 65 milioni di sterline). Grazie a questa acquisizione, l’area disponibile del club è di fatto triplicata, passando dagli attuali 42 acri a 115.
    La punta di diamante del progetto è la costruzione di nuovo stadio, che nello studio si chiama “Parkland”, sito non lontano dall’attuale campo n.1 (vedi  la foto). La struttura avrà una capienza di 8000 posti, diventando il terzo campo più grande di Wimbledon dopo il Centre Court e n.1  Oltre a questa arena, decisiva per avere un terzo stadio capiente per inconti di cartello, i piani delineano l’aggiunta di 39 nuovi campi in erba nel nuovo club. Wimbledon ha attualmente 18 campi da gara in erba naturale e 22 da allenamento. I nuovi campi porterebbero il totale del club da 40 a 79, quasi raddoppiando la capacità per le partite.
    La motivazione principale per tale espansione è quella di spostare il tabellone di qualificazione per all’interno del club, come avviene negli altri Major. Attualmente infatti le qualificazioni si svolgono presso il Bank of England Sports Ground a Roehampton. Questo anche perché la Bank of England ha messo in vendita il sito e quindi a breve era indispensabile pensare ad una soluzione.
    I tempi per l’ampliamento? Non così brevi. 31 dicembre di quest’anno il golf club cesserà la propria attività, all’inizio del 2022 il sito verrà livellato e inizierà lo sviluppo. Lo stadio “Parkland” dovrebbe essere inaugurato entro l’edizione 2030 dei Championships, mentre i nuovi campi in erba potrebbero ospitare le partite di qualificazione già nel 2028. Si spera di poter anche anticipare queste date, ma vista la situazione in corso al club preferiscono tenersi “larghi”.
    Sarà un ampliamento notevole per il club e soprattutto per il torneo, estremamente affascinante ma un po’ caotico soprattutto nei primi giorni con moltissimi match in contemporanea e spazi non così ampi; inoltre la terza arena permetterà una cornice di pubblico adeguata ad incontri importanti, come accade a Melbourne ad esempio dove il terzo campo per importanza ha una capienza nettamente superiore all’attuale capacità di Wimbledon.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Wimbledon si prepara ad avere il pubblico sugli spalti

    Il torneo di Wimbledon

    Il pubblico è tutt’altro che scontato in questi giorni, soprattutto nei tornei sul suolo europeo. Eppure le speranze per Wimbledon continuano a crescere, con gli organizzatori del terzo Grande Slam della stagione che ammettono sempre più la possibilità della presenza di pubblico all’All England Club.
    In una dichiarazione, tutte le opzioni sono tenute aperte, ma il piano più forte è quello di avere degli stadi con la presenza di pubblico ma con una capacità ridotta. “Saremo flessibili. Vogliamo assicurarci di lasciare le decisioni sul pubblico il più tardi possibile per ottenere il massimo numero di spettatori”, si legge.
    In ogni caso, i protocolli per i protagonisti del torneo sono già stati accuratamente preparati. Per esempio, i giocatori, lo staff tecnico e gli arbitri dovranno alloggiare in un hotel ufficiale del torneo piuttosto che in case private. “Mentre la promessa di un ritorno a una vita più normale è all’orizzonte ma non ci siamo ancora”, ha detto Ian Hewitt, presidente dell’All England Club. LEGGI TUTTO

  • in

    Wimbledon: In arrivo la bolla anche per il torneo londinese. Addio Case per gli atleti?

    Wimbledon: In arrivo la bolla anche per il torneo londinese. Addio Case per gli atleti?

    Dopo la cancellazione nel 2020, il torneo di Wimbledon è confermato per la stagione 2021, indipendentemente dal fatto che sarà giocato con o addirittura senza pubblico sugli spalti. Ma nulla promette di essere lo stesso e una delle principali differenze quest’anno sarà legata alla sistemazione degli atleti e delle loro squadre tecniche.

    Una delle particolarità di Wimbledon è il fatto che i giocatori sono quasi tutti alloggiati in case a Wimbledon Village (e dintorni), in un ambiente unico durante quelle settimane, ma l’All England Club costringerà tutti i tennisti a rimanere in una sorta di bolla, in alberghi ‘covid-free’ consigliati dall’organizzazione.
    Secondo il quotidiano ‘Daily Mail’, il protocollo completo sarà noto la prossima settimana, quando dovrebbe anche essere confermata la presenza o meno del pubblico. LEGGI TUTTO